Il giorno 24 u.s. il vice prefetto vicario dott. Pierluigi Faloni ha fatto visita al Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Padova, una visita non preannunciata in quanto non era uscito nessun odg.
Il Dirigente del Corpo, dopo una piccola presentazione ha fatto parlare il Dott. Faloni il quale dimostrando di non conoscere la nostra realtà lavorativa ha dichiarato che il Corpo Nazionale è composto da 65000 unità (più del doppio di quello effettivo compreso personale amministrativo e funzionari), ha inoltre assicurato il personale che la manovra non interesserà il comparto sicurezza e di conseguenza i VV.F. e che avendo avuto modo di parlare con Bertolaso apprezza molto il lavoro svolto dal volontariato in occasione del terremoto de l’Aquila, sottolineando che la popolazione Abruzzese ci ha a cuore.
Il vice prefetto apprezza il volontariato, la popolazione invece i Vigili del Fuoco; sinceramente come RdB-USB consideriamo molto di più gli apprezzamenti della popolazione Abruzzese ,quella che ha avuto modo di vedere l’ingente lavoro svolto dal Corpo Nazionale, non a caso il sindaco Cialente ci ha concesso la cittadinanza onoraria.
Dopo aver visto qualche diapositiva per illustrare le attività del Comando, interventi di soccorso, prevenzione incendi, corsi di formazione e il funzionale (?) distaccamento volontario di Santa Giustina in Colle (operativo solo nei week end e a volte ridimensionato a presidio in quanto senza autisti di 3 grado) si è sottolineata la visibilità del Comando attraverso varie forme (manifestazioni, stand fieristici e altro) che sono organizzati solo ed esclusivamente dalla buona volontà del personale in turno libero e senza essere retribuito.
Forse il sig. viceprefetto non è a conoscenza della vera situazione del Comando di Padova e del Corpo Nazionale dove mancano figure professionali quali capo squadra e capi reparto, vengono svolti pochissimi corsi di aggiornamento professionale e i pochi svolti non vengono mantenuti (per esempio i SAF1B), personale professionista sostituito da volontari formati con dei corsi farsa da personale in turno di servizio, illudendo gli stessi di un posto sicuro ma di fatto formando nuovi precari e impoverendo il dispositivo di soccorso tecnico urgente alla popolazione.
Ora ci chiediamo: cosa è meglio, l'illusione della sicurezza o la sicurezza stessa?
Perchè dare l'impressione di poter fronteggiare tutti gli eventi con baldanza quando questo non è possibile se non ricorrendo alla sola abnegazione e allo spirito di servizio del personale?
Perchè ostinarsi a far vedere ad un nostro superiore, il prefetto, che tutto è splendido, che il personale c'è, che i mezzi non mancano, che il Corpo Nazionale è in perfetta salute?
Perchè continuare a perpetrare visioni fallaci della realtà quando ci troviamo sull'orlo del precipizio?
Un baratro si è aperto dinnanzi al Corpo Nazionale, una abisso oscuro di cui non si vede la fine, che la stoltezza di alcuni sia stata contagiosa e si stia diffondendo come una epidemia?