Prosegue l’indagine della Procura nei confronti dell’industria alimentari Sandri di Montescudaio. Indagine scaturita dagli esposti presentati dall’Unione Sindacale di Base. Dopo i primi interventi della ASL Medicina del lavoro sul tema dei numerosi infortuni (spesso non denunciati) dentro allo stabilimento, giovedì scorso abbiamo assistito ad un imponente blitz da parte della Guardia di Finanza, Ispettorato del lavoro e Nas. Nel corso della mattinata decine di agenti in borghese con distintivo a tracolla hanno letteralmente circondato la fabbrica alimentare in cui lavorano centinaia di operai la stragrande maggioranza in appalto presso numerose società e cooperative. Stabilimento industriale che formalmente si presenta come un’azienda artigiana di paese.
Tutti i lavoratori, diretti ed indiretti, sono stati bloccati all’interno mentre venivano chiesti documenti di identità e cartellini. Sono stati perquisiti gli uffici amministrativi e interrogate sul posto diverse persone. Una parte degli agenti è rimasta all’interno dalla prima mattina fino alla sera alle 20 circa.
Ovviamente è ancora presto per avere dei riscontri circa l’esito della perquisizione ma sappiamo che la Procura si è concentrata, oltre che sul tema dell’organizzazione del lavoro e degli appalti anche sui rapporti tra ditta appaltante e soggetti in appalto dal punto di vista della regolarità fiscale. Non è una novità questo tipo di intervento. Si stanno susseguendo, in tutta Italia, svariate indagini e sequestri per intermediazione illecita di manodopera e frode fiscale rivolte a società della logistica e della lavorazione delle carni. Ci auguriamo quindi, che sia fatta piena luce rispetto a quanto fino ad oggi ipotizzato dalla nostra organizzazione sindacale. Tesi che ovviamente ad oggi non hanno alcuna conferma e che rimangono solo mere supposizioni. L’ispettorato del lavoro invece è intervenuto in merito ai contratti di lavoro applicati (negli appalti si lavora le carni con ilo CCNL Multiservizi pulizie) e sulla regolarità dei pagamenti di straordinari e altri istituti contrattuali. Mentre NAS è intervenuto sulla parte legata alla provenienza dei prodotti, alle etichette e alla lavorazione in generale.
Da parte sua la dirigenza Sandri non ha gradito il nostro intervento che va avanti ormai da circa due anni con scioperi e manifestazioni. Nei mesi scorso è stata depositata una denuncia penale nei confronti di un rappresentante sindacale USB di Livorno. Il processo, che si aprirà a settembre presso il Tribunale di Livorno, vede il sindacalista imputato per il reato di diffamazione. Dal canto nostro siamo sereni e siamo pronti a difendere le nostre ragioni anche in quella sede.
USB Livorno
Aderente
alla FSM