La Giunta Cappellacci, afferma il sindacalista Federico Carboni a nome dell’Organizzazione Sindacale USB, approfittando delle ferie estive fa un bel regalo ai sardi mettendo le mani in tasca a precari, disoccupati, pensionati, casalinghe, studenti, lavoratori, immigrati e tutti quanti i cittadini che viaggiano sui mezzi pubblici, approvando con delibera del 3 agosto tutta una serie di aumenti relativi al trasporto locale e al trasporto regionale.
Il brutto pasticcio estivo si è consumato sulla stampa, tra smentite da parte dell’assessore regionale ai trasporti, che dichiara errori di interpretazione sulla consistenza degli aumenti.
Il balletto di cifre che ne è succeduto ha visto si, ridimensionare gli aumenti che in ogni caso restano almeno del 20%, aumenti ben superiori all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati che è incrementato di poco più dell’8%, nel periodo intercorrente dall’ultima ridefinizione delle tariffe, che vi era stato nel dicembre 2005, e gli ultimi dati ISTAT disponibili per il 2010.
Come USB riteniamo che tali aumenti serviranno a far pagare il rinnovo del parco rotabile su gomma, consistente nell’acquisto di n. 282 autobus di tipo urbano da destinarsi alle maggiori aziende pubbliche di trasporto urbano (CTM Cagliari, ATP Sassari, ATP Nuoro, ASPO Olbia), alla cittadinanza. Questo è impensabile.
Federico Carboni chiede a nome dell’USB che si convochi un tavolo che coinvolga oltre le istituzioni anche le rappresentanze sociali per trovare un correttivo a degli aumenti del tutto inopportuni e iniqui.
Dichiara inoltre che si manifesterà nelle piazze per rivendicare il diritto alla mobilità di tutti i cittadini della Sardegna e per appoggiare le proteste degli studenti e dei precari.
Ma al di là di tante lodi per i correttivi che giungono anche da OO.SS., fermo restando che la media degli aumenti è del 20% minimo, non si vede, prosegue il sindacalista, alcuna agevolazione per i portatori di handicap, ne tariffe sociali per i redditi bassi e casi particolari. E questo rappresenta una grave lesione del diritto alla mobilità per chi ha grossi problemi.