Anni fa, quando andava in onda “Carosello”, veniva trasmessa la pubblicità di un prodotto caseario che recitava così: “La fiducia è una cosa seria che si dà alle cose serie…”. Bello slogan, indovinato per un prodotto da commercializzare, ma che non trova riscontro nel nostro Ente, dove, ormai da troppo tempo, fiducia e serietà sono quasi in contrasto tra loro.
Da almeno dieci anni a questa parte nell’ Istituto succedono spesso situazioni sconcertanti, esattamente da quando con il C.I.E. 2002-2005 è stato introdotto l’elemento fiduciario per conferire gli incarichi di posizioni fisse, elemento fiduciario successivamente esteso con il C.I.E. 2006-2009, a partire dal 1° maggio 2010, anche per gli incarichi di posizioni organizzative, entrambe prerogativa dei soli dipendenti dell’ AREA C. (I lavoratori delle AREE A e B resteranno sempre a guardare se non viene realizzata l’AREA UNICA ! ).
Da allora il clima aziendale è cambiato, perché mentre per il passato le promozioni “politico/clientelari” erano una peculiarità della sola AREA della Dirigenza, adesso, con le dovute differenze, le stesse investono una percentuale rilevante del personale non dirigente dell’Istituto. Gli incarichi in questione vengono conferiti spesso in modo discutibile, anche in assenza di requisiti: infatti non ci sono regole ! Da allora puntualmente la USB continua a sostenere che l’unica soluzione al problema è la previsione di procedure oggettive, con graduatorie da cui attingere per entrambi gli istituti. Ma tutti fingono di essere sordi, come è accaduto anche nell’ultimo incontro del 25 gennaio scorso.
Qual è il futuro di un’Amministrazione incapace di darsi delle regole certe? E cosa accadrà se, sempre in assenza di regole e di criteri, venisse revocata la posizione organizzativa sovrannumeraria al lavoratore che l’aveva conseguita a seguito di procedura concorsuale, quando l’indennità relativa era ancora inclusa nelle ex posizioni giuridiche ordinamentali C3 e C4?
E’ veramente triste dover constatare che ci si ritrova a discutere di queste cose in assenza di validi interlocutori. Ormai anche gli Organi Vigilanti si sono adeguati a questo andazzo. E’ notizia di pochi giorni fa che lo stesso Magistrato della Corte dei Conti, dopo aver contestato in passato all’Amministrazione l’attribuzione di incarichi in carenza di requisiti, facendosi in questo modo garante della legalità, ha conferito la nomina a Responsabile della sua Struttura Tecnica (Ufficio non dirigenziale con indennità pari a 1550 euro mensili lordi ) ad una collega a sua volta carente di requisiti!
Che dire? Chi vigila sul danaro pubblico ?
Confidiamo nella ribellione dei lavoratori perché se è vero come è vero che tutto ciò è stato introdotto grazie alla sottoscrizione degli accordi relativi da parte di CGIL-CISL-UIL è anche vero che probabilmente questa cosa ha fatto molto comodo a tanti. Oggi però con tutte le ristrettezze economiche imposte dalle norme vigenti questa situazione non è più tollerabile dal punto di vista etico-morale ma, soprattutto, non è più sostenibile dal punto di vista economico considerato che tali regalie vengano finanziate con il Fondo dei Lavoratori delle Aree compresi coloro che sono perennemente inquadrati in A ed in B .
Roma, 8 febbraio 2016 USB P.I.
Coordinamento Nazionale INAIL