La ricetta della Cancellieri per risanare il bilancio del Comune del 2011 è tagliare 12 milioni di euro su 20 milioni di tagli in trasferimenti da parte del governo, sulle spese del personale.
Gli effetti dei tagli cominciano già a concretizzarsi. I contratti a tempo determinato delle insegnanti precarie della scuola materna e delle educatrici precarie dei nidi per gli incarichi annuali saranno in scadenza al 20 dicembre 2010.
L’amministrazione parla di un problema tecnico, legato alla definizione del bilancio 2011 e s’impegna a prorogare i contratti dal 21 dicembre 2010 al 30 giugno 2011.
Nel contratto è esplicitato chiaramente che la proroga è subordinata alle risorse economiche. Se le risorse economiche da impegnare per mantenere tutti gli incarichi non fossero sufficienti, cosa accadrebbe?
Nel 2011 , come dichiarato dall’amministrazione durante l’incontro del 24 agosto scorso, non ci sarà il piano assunzioni. L’effetto sarà una riduzione del personale a tempo indeterminato, che aggiunto al taglio dei precari, avrà conseguenze disastrose per le condizioni di lavoro dei dipendenti e per la qualità dei servizi.
Nei nidi si prevede anche un aumento del rapporto numerico tra adulto e bambino che passerà da 1 a 6 a 1 a 7. Il tanto decantato progetto educativo dei nidi di Bologna è destinato a diventare un semplice parcheggio per bambini.
E’ chiaro a tutti che i carichi di lavoro per i dipendenti del comune di Bologna saranno pesantissimi, considerando che da tempo gli organici sono insufficienti, in molti settori.
A ciò si aggiunge che la riorganizzazione del personale, come dichiarato dalla Cancellieri, prevede un cambio degli orari di lavoro per molti dipendenti che non effettueranno più i turni, con la conseguente perdita dell’indennità, equivalente a circa 100 euro al mese.
Chissà se, per recuperare i 12 milioni, l’amministrazione metterà mano anche alla produttività, che rappresenta una boccata d’ossigeno per chi percepisce circa 1200 euro al mese, e magari perde anche l’indennità di turno?
Alla nostra richiesta di aprire la trattativa del contratto decentrato del 2010, la risposta dell’amministrazione è stata un secco no e l’annuncio di nuovi tagli oltre a quelli che derivano dal blocco dei contratti previsto fino al 2013.
E’ inaccettabile che a pagare, anzi “a soffrire”, come dice il Commissario, debbano essere in prima fila i dipendenti che da sempre fanno funzionare la macchina comunale con grande responsabilità e professionalità.
Serve una forte mobilitazione di tutti i dipendenti
già nei prossimi giorni
Bologna, 26 agosto 2010
RdB Comune di Bologna