Le notizie pubblicate dai media sulla CUB e sulle organizzazioni della CUB
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14 giugno 2009 - Il Manifesto
PISA. MIGRANTI FRA CRISI E RAZZISMO
Oggi alle 17 al circolo Arci Agorà in via Bovio 50 si apre l'assemblea pubblica "I lavoratori immigrati fra crisi economica e razzismo di stato", organizzata dal sindacato di base Rdb Cub. Intervengono fra gli altri Pape Diaw, Mbaya Diop, Mohammad Khalil, Matar Ndiaye, un esponente della comunità palestinese pisana. All'ordine del giorno il dato di fatto che le misure del governo Berlusconi stanno trasformando l'Italia in uno dei paesi più reazionari e razzisti d'Europa, in una situazione di crisi economica generalizzata. Di qui l'invito alla mobilitazione per combattere sia il precariato e la disoccupazione che per porre un freno a una deriva xenofoba che oggi è diventata un modello di amministrazione nazionale ma anche locale.
14 giugno 2009 - Il Messaggero
Fiumicino. Genitori e maestre di asilo nido e scuola materna protagonisti...
di UMBERTO SERENELLI
Fiumicino - Genitori e maestre di asilo nido e scuola materna protagonisti di un corteo di protesta che ha paralizzato il borgo di Fiumicino. Lo scopo della manifestazione era quello di sollecitare l’amministrazione a realizzare i plessi per arrivare al taglio delle lunghe liste di riserva per i piccoli del nido, che interessa circa 350 piccoli, e quello delle materne, oltre la soglia dei 400. «Da due anni denunciano l’aumento delle nascite – dice Alessi Pecci, rappresentante del Comitato genitori – e l’amministrazione risponde sopprimendo il servizio degli asili il sabato e i pomeriggi nelle materne. Avevamo avuto garanzie sulla realizzazione di un nuova scuola a Isola Sacra, ma sembra che il plesso sia sparito dai programmi del Comune dopo le promesse elettorali». A Fiumicino la crescita della popolazione è stimata intorno alle 2.500 persone all’anno e questo sposterà, a breve tempo, il problema sui bambini delle elementari. «Si continuano a rilasciare licenze edilizie – afferma Paolo Calicchio, consigliere comunale del Pd – ma non si tiene conto delle esigenze delle giovani coppie costrette a lasciare i figli alla nonna o alla tata perché il governo di centro-destra è sordo ai nostri inviti di inserire nel piano triennale i fondi con cui realizzare scuole».
Con i genitori hanno sfilato anche le insegnanti precarie. «La graduatoria – precisa Fabio Quaresima, sindacalista delle Rdb-Cub – ha raggiunto quota 150, di cui solo 35 impegnare nelle scuola. Chiediamo al Comune un percorso che porti alla loro stabilizzazione».
La manifestazione è partita da piazza Grassi, impegnato via Torre Clementina e raggiunto il ponte "2 giugno" fino alla sede comunale. «La volontà di risolvere il problema c’è – replica Gino Percoco, assessore alla Scuola – ma non ci sono le risorse. Stiamo valutando delle procedure per alleviare il disagio alle famiglie anche se sarà difficile accontentarle tutte».
14 giugno 2009 - Libertà
Sos poste a Vigolo Marchese
Castellarquato, chiusura per ferie? Allarme dal delegato Rdb-Cub
Il sindaco Rocchetta: «Centro importante, i servizi vanno mantenuti»
Castellarquato - «L'ufficio postale di Vigolo chiude per ferie? Nell'ufficio postale di Vigolo Marchese nel comune di Castellarquato è comparso un cartello che avverte l'utenza che da lunedì 15 giugno 2009 e fino al 15 settembre 2009 l'ufficio resterà chiuso per due giorni la settimana. Questo messaggio ha creato preoccupazione tra gli abitanti della frazione che conta circa un migliaio di abitanti che, nella figura di Raimondo Magnani, si sono rivolti alla nostra organizzazione sindacale». Così Paolo Campioni, delegato provinciale Rdb-Cub che spiega: «Saper valutare quale ruolo svolge un ufficio postale in un paese come Vigolo Marchese diventa essenziale al fine di valutarne non solo l'utilità ma anche il possibile sviluppo. A Vigolo non ci sono, ad esempio, sportelli bancari (se non un semplice bancomat) e l'ufficio è molto utilizzato non solo dagli abitanti ma anche dei contadini che vivono nelle vicinanze. I servizi forniti da un ufficio postale sono molteplici, dal pagamento delle utenze domestiche a quello delle tasse scolastiche o delle imposte, alla spedizione di merci e lettere, all'invio di soldi anche all'estero, ai servizi bancari, alle ricariche di carte prepagate e addirittura all'attivazione e ricariche di schede telefoniche, una sua chiusura, anche se parziale, può creare forti disagi ad una pluralità di persone». «Per far "morire" una frazione - riflette Campioni - basta chiudere alcuni servizi (scuole, farmacia, ambulatorio medico e ufficio postale) e nel giro di pochi anni il paese si spopola e la gente si sposta nei capoluoghi di provincia. Quello che speriamo è che l'istituzione (Comune e Provincia) prendano a cuore i problemi degli abitanti di Vigolo Marchese facendo pressione affinché i servizi dell'ufficio postale non vengano limitati, o peggio, tolti del tutto. Pensiamo che rafforzare la presenza di abitanti in tutto il territorio piacentino e non solo nel capoluogo di provincia o nelle sedi comunali serva per continuare a far vivere una tradizione importante fatta di luoghi, persone e racconti che più facilmente il piccolo paese riesce a mantenere vivi e che occorre riscoprire anziché soffocare e demolire».
L'appello è stato raccolto dal sindaco Ivano Rocchetta che inoltrerà una segnalazione alle Poste centrali per sottolineare l'urgenza che a Vigolo rimanga attivo l'ufficio postale, presidio fondamentale del centro della Valchiavenna. «Nell'ambito delle mie competenze farò il possibile sull'ufficio postale - ha detto Rocchetta - Vigolo non si senta abbandonata, ben quattro suoi rappresentanti sono stati eletti nella maggioranza. Sappiamo come il centro di Vigolo sia importante e sappiamo bene come vadano salvaguardati i suoi servizi».
Per quanto riguarda il particolare che i cittadini si siano rivolti al sindacato per l'ufficio postale, spiega ancora Campioni: «La Rappresentanza di Base (RdB) sta cercando di trasformarsi in un "sindacato metropolitano" capace di raccogliere e rispondere alle problematiche della città». «Rimanere a rappresentare "solamente" i diritti dei lavoratori - aggiunge - non permette, infatti, di raccogliere le esigenze di chi un lavoro non lo ha mai avuto o lo ha perso, chi è precario, chi ha problemi per trovare casa, l'immigrato oppure il piccolo commerciante o possessore di partita Iva in difficoltà. Combattere la mentalità ormai consolidata che sia l'economia a condizionare le scelte politiche comporta un coinvolgimento più vasto della popolazione che deve riuscire a comprendere che occorre portare al centro dell'azione politica gli individui e non il dio denaro. Occorre tornare a dare il giusto peso alla dignità umana. Non si possono chiudere scuole, ospedali, ambulatori medici, farmacie e uffici postali solo ed esclusivamente per problemi economici. Bisogna saper valutare se i servizi forniti possono essere sostenuti a vantaggio delle persone anche se questo risulta economicamente non conveniente».
14 giugno 2009 - La Tribuna di Treviso
L’Ubik «occupa» il bastione Camuzzi
Protesta con biciclettata contro Ca’ Sugana per la festa negata sulle mura
Treviso - Non hanno preso il Bastione San Marco, ma hanno esposto i loro striscioni in quello della Camuzzi. All’indomani del blitz a palazzo Scotti, dove un gruppo dell’UbikLab ha versato letame per protesta contro il Comune, i ragazzi del centro sociale ieri hanno manifestato in centro.
Una marcia con furgone, manifesti, musica e slogan. Il motivo della protesta? La richiesta da parte del Comune di una fidejussione di 50 mila euro per poter svolgere la festa del BastionContrario sul Bastione San Marco (prevista proprio in questi giorni): somma troppo alta, che i No Global non potevano versare (fino all’anno scorso la garanzia bancaria era di soli 5 mila euro). La protesta è finita senza disordini, a parte un diverbio con un gruppo di cinque ragazzi di estrema destra, che hanno scatenato le reazioni dei manifestanti dopo aver fatto il saluto romano. «Non ci date i bastioni, ci prendiamo la città», hanno scritto sugli striscioni i ragazzi insieme a «Bastione liberato» e «La libertà è ovunque». «Se loro non ci avessero messo i bastoni fra le ruote - dice Sergio Zulian, dell’Adl Cobas - ora saremmo sul bastione San Marco tranquilli, a fare la nostra festa. L’amministrazione non la pensa come noi, ma l’assessore Bastianetto è un amministratore e quindi deve garantire a tutti la libertà di pensiero». E pare proprio fosse indirizzata a Stefano Bastinetto, assessore al Commercio e responsabile del rilascio delle autorizzazioni per le manifestazioni, la protesta del letame di cavallo. Sulla faccenda, però, Zulian fa spallucce. «Non hanno il senso del’ironia in Comune - dice - Non so chi sia stato». Perché la manifestazione al Bastione Camuzzi? «Per far vedere il degrado di una zona a poca distanza dalla stazione e dal centro - continua Zulian - Hanno cercato di fare il concorso di idee per la riqualificazione dell’area ma non è seguito nessun progetto esecutivo. Gli spazi in città ci sono». E mentre Fabio Tomaselli, responsabile dell’UbikLab, lancia appelli al megafono («Non può essere Gobbo a decidere come utilizzare gli spazi del territorio») Nicola Vendraminetto dell’Ubik dice: «E’ allucinante quello che sta succedendo. Per avere aree per iniziative, o sei De Poli o hai la tessera della Lega. Nei prossimi mesi metteremo in campo altre manifestazioni». Segue bisticcio con la proprietaria del negozio all’angolo dell’entrata del Bastione Camuzzi e una biciclettata di gruppo verso il Bastione San Marco, con fumogeni e polizia schierata. (l.c.)
14 giugno 2009 - La Provincia
Lunedì voli regolari
ROMA - Si viaggerà tranquilli lunedì 15 giugno: il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli (nella foto tonda), ha differito ad altra data gli scioperi nel settore aereo indetti per la giornata e ha ridotto da otto ore ad una (dalle 13 alle 14) lo sciopero di domani del personale delle Ferrovie proclamato dalla Cub-trasporti. Lo rende noto un comunicato dello stesso ministero sottolineando che il provvedimento si è reso «necessario e urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave e irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito».
Ecco nel dettaglio gli scioperi nel settore aereo che erano stati indetti per lunedì prossimo e che il ministro Matteoli ha differito ad altra data: lo sciopero di 24 ore dei dipendenti del Gruppo Alitalia-CAI (dalle 00.01 alle 23.59) indetto dal sindacato Sdl; * sciopero di quattro ore dei lavoratori di Alitalia (piloti, assistenti di volo, personale terra) (dalle 12 alle 16) proclamato dalla Cub-trasporti; lo sciopero di quattro ore dei lavoratori del settore informatico di Alitalia (dalle 12 alle 16) proclamato dalla Cub trasporti; lo sciopero di quattro ore dei lavoratori del settore amministrativo di Alitalia (dalle 12 alle 16) indetto dalla Cub Trasporti; lo sciopero di quattro ore dei lavoratori degli scali di Alitalia (dalle 12 alle 16) proclamato dalla Cub-trasporti; lo sciopero di quattro ore dei lavoratori del call center di Alitalia (dalle 12 alle 16) proclamato dalla Cub-trasporti e infine lo sciopero di quattro ore degli assistenti di volo della società Meridiana (dalle 12 alle 16) indetto dal SdL.
14 giugno 2009 - Il Secolo XIX
Ora torna il sereno anche tra i sindacati
l'accordo e la revoca dello sciopero. Acts, pace fatta dopo la guerra degli iscritti e i timori per un'espansione del modello Savona di risanamento
di Elena Romanato
Savona - Un lungo braccio di ferro concluso a notte fonda come tutti gli accordi azienda sindacato che si rispettino. Una trattativa serrata durata 12 ore e mezza, dalle 16 alle 4,30, che ha permesso di evitare lo sciopero Acts in programma domani con il rischio di paralizzare il traffico cittadino e dell'intera Val Bormida. L'altra notte Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal e l'azienda pubblica di trasporto hanno firmato la bozza di accordo alla quale la dirigenza Acts ha lavorato a lungo. Solo Cub Trasporti non ha firmato l'accordo, non ritenendosi completamente soddisfatto su alcuni punti della bozza di accordo, ma ha comunque revocato lo sciopero. Un confronto che, partito con alcune tensioni iniziali, si è progressivamente sviluppato in un clima più pacato e positivo con il passare delle ore.
Ora l'ultima parola spetta ai dipendenti Acts. Il testo che ha trovato il consenso di azienda e delle quattro sigle sindacali sarà presentato mercoledì prossimo all'assemblea generale dei lavoratori e sottoposto a referendum. Questi i sei punti dell'accordo: adeguamento retributivo dei 40 dipendenti d ella ex Acts Service dal 1 luglio ed acquisizione progressiva entro il 2015 dei riposi annuali come per i colleghi di Acts Linea (fino ad arrivare a 68 risposi totali); l'adeguamento progressivo dell'organico aziendale che prevede di arrivare a 330 addetti entro 31 dicembre 2011 e assunzione entro gennaio 2010 di almeno 7 autisti con contratto di apprendistato professionalizzante ed acquisizione graduale e progressiva in 7 anni della contrattazione aziendale Acts; un premio di risultato di 258 euro netti per l'anno 2009 e la proposta aziendale da discutere con le organizzazioni sindacali di un nuovo sistema incentivante. Il punto sul quale è stato più difficile arrivare all'accordo tra le parti e che ha caratterizzato lo scontro tra azienda e sindacato degli ultimi dodici mesi è quello relativo ai turni di lavoro del personale viaggiante. Su questa parte dell'accordo organizzazioni sindacali e azienda si sono impegnati alla rinegoziazione tramite l'istituzione di un tavolo tecnico. Gli ultimi due capitoli riguardano la decontribuzione e defiscalizzazione di alcune voci retributive e l'impegno delle parti a definire entro il 30 settembre di quest'anno un Protocollo sulle relazioni industriali secondo i criteri di informazione, confronto e contrattazione previsti dal Contratto nazionale degli autoferrotranvieri.
«Ieri abbiamo chiuso un buon accordo - dice il presidente di Acts Paolo Marson - ribaltando una problematica istituzionale e di utenza. Abbiamo affrontato gli argomenti che ci erano cari andando oltre quel protocollo d'intesa firmato con Comune di Savona e Regione Liguria. C'è la nostra soddisfazione perché abbiamo affrontato il problema secondo una logica corretta, non limitata alla semplice volontà di spuntare qualcosa a livello aziendale ma che consentisse di intervenire con coerenza su un sistema di bilanci e economicità. C'è soddisfazione e apprezzamento, anche se l'accordo deve essere ancora sottoposto all'assemblea dei lavoratori. Per il conseguimento di questo risultato è stato fondamentale il lavoro di squadra e vorrei ringraziare la delegazione trattante nelle persone di Luca Becce, Emiliano Pennino, Maurizio Maricone, il direttore generale Filippo Agazzi, e il responsabile movimento Ivano Fracchia oltre al sindaco Federico Berruti e l'assessore regionale Enrico Vesco». Con l'accordo dell'altra notte è stato evitato uno sciopero che oltre a penalizzare i cittadini chiude un anno di contrasti tra Acts e organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Cub Trasporti, e da qualche mese Faisa Cisal, che più di una volta si sono trovate su posizioni inconciliabili e vicine ad punto di non ritorno, con l'azienda ma anche tra di loro.
Dopo due scioperi nel 2008, il 28 aprile e il 4 agosto, una certa sofferenza delle organizzazioni sindacali che si sono trovate divise (allo sciopero del 4 agosto non ha partecipato Fit Cisl) e la pubblicazione dei dati di bilancio in attivo, è improvvisamente arrivato il sindacato autonomo Faisa-Cisal guidato dal segretario nazionale Andrea Gatto. In poco più di due mesi Faisa ha fatto incetta di iscritti (attualmente sono un'ottantina), interpretando il malessere dei lavoratori e scavalcando le altre sigle (con la Cisl che si è dissociata e la Cgil presa tra due fuochi e in difficoltà nel governare la situazione). Sono seguiti altri due scioperi. Neanche il Protocollo firmato con Acts da Comune di Savona e Regione Liguria, che concedevano un finanziamento una tantum di 480 mila euro per l'assunzione di 7 nuovi addetti e l'equiparazione economica dei lavoratori della ex Acts Service ai colleghi, è basato a scongiurare lo sciopero del 29 maggio. Ma la mediazione alla lunga ha pagato: l'altro ieri all'alba la bozza di accordo che i dipendenti si apprestano a votare mercoledì prossimo e un ritorno al confronto basato su toni più pacati, con il consigliere Luca Becce nei panni del mediatore. «Forse il fatto che l'avvocato Marson non fosse presente all'incontro dell'altra sera può aver facilitato i rapporti - dice Andrea Gatto - ma l'impostazione della trattativa è comunque stata fatta in base ad un lavoro di squadra dell'intera dirigenza Acts e sicuramente l'avvocato Marson è stato in contatto con i suoi rappresentanti. In questa fase abbiamo ottenuto il miglior accordo possibile, evitando uno sciopero che avrebbe penalizzato i cittadini. Il nostro sindacato è arrivato a Savona per caso, ma credo abbia avuto un ruolo determinante nella trattativa essendo diventato il primo sindacato in azienda ma va ricordato che comunque questa trattativa è stata portata avanti congiuntamente da tutte le sigle sindacali». Poi aggiunge, a proposito dei molti boatos sui timori che, a Genova, avrebbe suscitato l'esempio di un'azienda pubblica di trasporti riportata in poco tempo al risanamento e ad una Regione pronta, per questo, ad aprire molto più generosamente la borsa rispetto alle aziende consorelle e concorrenti: «Il risanamento aziendale fatto dall'avvocato Marson un modello esportabile? Credo che in un'azienda come Amt di Genova avrebbe fatto poca strada perché ha relazioni sindacali, dimensioni e dinamiche differenti».
Cub Trasporti non ha firmato l'accordo ma come segno di buona volontà ha comunque revocato lo sciopero. «Non abbiamo firmato perché alcuni contenuti sono in conflitto con il nostro modo di intendere le rivendicazioni sindacali - dice Maurizio Loschi segretario provinciale di Cub Trasporti - come il fatto che l'entrata di nuovi lavoratori preveda un regime salariale e normativo inferiore rispetto agli altri. Ci presenteremo in assemblea per la presentazione della bozza di accordo. Riconosciamo gli sforzi fatti da sigle sindacali e azienda per arrivare ad un accordo significativo rispetto all'abisso che c'era tra le due parti».
13 giugno 2009 - Ansa
SCUOLA:A FIUMICINO PROTESTANO INSEGNANTI PRECARIE E GENITORI
(ANSA) - FIUMICINO (ROMA), 13 GIU - Corteo di protesta stamani a Fiumicino da parte di alcune decine di insegnanti precarie della scuola dell'infanzia e genitori. Le prime, 35 supplenti giornaliere in tutto, chiedono un percorso di stabilizzazione dopo circa 15 anni di precariato; i genitori, da parte loro, sollevano il problema dell'esubero di centinaia di bambini dalle materne e dai nidi, poichè - dicono - non è stato ancora realizzato un piano strutturale adeguato alla crescita della popolazione. Insegnanti e genitori, partite in corteo da piazza Grassi, hanno esibito cartelli e striscioni di protesta: «Più di 600 bambini rimasti fuori dalle scuole», «Dopo 15 anni ancora precarie in attesa di assunzione». «Sono due anni che denunciamo la crescente esclusione di bambini da nidi e materne - dice Alessio Pecci, presidente Comitato genitori - abbiamo chiesto l'apertura pomeridiana di classi, per recuperare almeno 75 bambini, ma ancora non è arrivata alcuna risposta dall'amministrazione. Da una stima, oggi nidi e materne coprono un fabbisogno di circa 900 bambini ma l'esigenza è assai superiore, in un territorio sempre più abitato da coppie giovani con bambini piccoli». Alla manifestazione hanno aderito il Pd e la Rdb-Cub.
SANITÀ: EX ANNI VERDI;PROTESTA DIPENDENTI ANZIO SU CHIUSURA
(ANSA) - ANZIO (ROMA), 13 GIU - Protesta dei 49 dipendenti della Rsa ex Anni Verdi di Anzio per la chiusura della struttura che ospita 25 disabili, a partire da lunedì come deciso dalla Asl Rm H e dalla Regione Lazio. «Dopo la vicenda Anni Verdi - dice Delia Patacchiola della RdB Flaica cub - noi dipendenti abbiamo gestito autonomamente la Rsa autorizzata ma non ancora accreditata dalla Regione, con la supervisione della Asl. Nel 2006 la Regione ha fatto subentrare il Consorzio Rirei, composto da 3 cooperative di diverso indirizzo politico che si sono fatte la guerra, affossando varie di queste Rsa tanto importanti per le famiglie dei disabili. Ad aprile la Asl Rm H ha revocato l'autorizzazione e ora ci fa chiudere, dopo un sopralluogo di Nas e vigili del fuoco. Abbiamo chiesto di vedere le loro relazioni ma ci sono state negate. Abbiamo interessato anche Parlamento e Governo - conclude - perchè si tratta di 49 posti di lavoro e di 25 disabili che non hanno alternative».
13 giugno 2009 - Il Piccolo
DOPO I TAGLI ALLE CORSE
Bus, sciopero delle Rdb contro il piano estivo
È fissato per venerdì 26 Luccarini: «Ma c’è il G8, dovranno rinunciare»
Trieste - Uno sciopero fissato per venerdì 26 giugno, per manifestare contrarietà rispetto alla decisione assunta da Trieste Trasporti di ridurre il numero delle corse dei mezzi pubblici durante l’estate, accorpando alcune linee. Ad annunciarlo ieri è stato Willy Puglia, rappresentante dei sindacati di base del settore. «Sappiamo che tutte le sigle sindacali del comparto sono in disaccordo con il provvedimento preso dall’azienda – ha detto Puglia – . Noi vogliamo però essere i più determinati a lottare contro questa scelta. Ecco perché utilizzeremo lo strumento dell’astensione dal lavoro. Se poi dovessimo essere precettati e costretti quindi a lavorare visto il concomitante svolgimento del G8, cambieremo data ma non strategia».
A difesa del piano estivo delineato dalla Trieste Trasporti, si schiera invece l’assessore Vittorio Zollia. «La nostra decisione – ha spiegato il responsabile provinciale per i Trasporti – è basata su uno studio commissionato dalla precedente maggioranza di Palazzo Galatti. Noi stiamo solo trasferendo sul piano concreto quelle conclusioni. Ribadisco comunque – ha proseguito Zollia – che si tratta di un progetto sperimentale che prevede l’accorpamento di alcune linee, reso necessario alla luce dell’enorme quantità di chilometri che i bus stanno facendo. In ogni caso, se dovessimo verificare che l’utenza non sarà soddisfatta, non avremo difficoltà a ritornare sui nostri passi. Ciò che va rimarcato è che mai opereremmo contro gli interessi di chi sale sugli autobus».
Perplesso sulla bontà dell’operazione è invece Roberto Decarli che, in Comune, siede sui banchi dell’opposizione: «Bisogna ricordare – ha sottolineato – che a essere penalizzati saranno soprattutto gli utenti anziani, che non guidano l’automobile e che vedono nei mezzi pubblici gli unici strumenti di spostamento». Pier Giorgio Luccarini, direttore della Trieste trasporti, ha ricordato invece che «l’esperimento è stato valutato di concerto con l’amministrazione provinciale, che ha competenza sul trasporto pubblico». Sui rapporti con le Rdb, infine, Luccarini è stato secco: «Oramai siamo nell’impossibilità di dialogare con loro e comunque, vista la presenza del G8, quel giorno dovranno rinunciare allo sciopero».(u.s.)
13 giugno 2009 - L'Unione Sarda
Trasporto aereo
Matteoli precetta il personale: lunedì in tutta Italia voli regolari
Lunedì si vola. Scampato il blackout dei voli in virtù di un'ordinanza del ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Si infuoca però lo scontro tra il sindacato autonomo e il titolare dei Trasporti, che ha di nuovo differito il pacchetto di agitazioni sia di Alitalia-Cai che di Meridiana.
I SINDACATI La reazione dei sindacati, Sdl e Cub, non si è fatta attendere: nuova convocazione della protesta per il 26 giugno, con le stesse motivazioni. E un duro attacco al ministro: «La quinta precettazione da parte di Matteoli sugli scioperi del trasporto aereo, indetti da SdL Intercategoriale nel pieno rispetto delle norme restrittive in vigore, è la conferma della volontà da parte di questo governo di uccidere i diritti dei lavoratori, partendo da quello dello sciopero», ha scritto il sindacato autonomo in una nota nella quale l'attacco si fa più diretto: «non è neanche un caso che il ministro sia molto attento a non disturbare i manovratori Cai, quando gli stessi hanno assunto il figlio al di fuori dei criteri sottoscritti a palazzo Chigi».
IL MINISTRO Un provvedimento «necessario e urgente», replica Matteoli, «allo scopo di evitare un pregiudizio grave e irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito».
13 giugno 2009 - La Nuova Sardegna
VIGILI DEL FUOCO
I sindacati denunciano «Servono uomini contratto e mezzi»
NUORO - Si dicono stufi delle «numerose pacche sulle spalle date dai vari politici di turno», indignati «dell’uso che la politica fa e ha fatto in quest’ultimo periodo dei vigili del fuoco». Dicono, in sostanza, che più che di pacche avrebbero bisogno di sostanza: di mezzi, di uomini, di più collaborazione, di un contratto nuovo. E in un lungo comunicato stampa, i loro sindacati provinciali, ovvero la Cgil di categoria, la Cisl, la Uil e l’Rdb, spiegano il perché. «Si sa che i pompieri sono sempre in prima fila per la salvaguardia e la sicurezza delle persone, dell’ambiente e delle infrastrutture. Non crediamo serva rimarcarlo come viene fatto a titolo pubblicitario in questo periodo che ci vede impegnati anche nell’emergenza terremoto». Tutto questo, spiegano i sindacati, rende orgogliosi i vigili del fuoco, ma non li arricchisce di certo «perché a fronte delle numerose specializzazioni e delle altrettanto numerose competenze non corrisponde un benché minimo adeguamento retributivo ed economico». Eccolo qui, dunque, il motivo per il quale gli stessi vigili «sono stanchi delle numerose pacche sulle spalle date dai vari politici di turno». I sindacati si dicono, dunque, piuttosto preoccupati perché «ad oggi il governo non ha ancora avanzato alcuna proposta per il rinnovo del contratto nazionale, varie richieste da parte delle diverse sigle d’esser inseriti tra i lavori usuranti o adeguamento retributivo ad altri corpi dello stato o tutte le promesse fatte in fase emergenza terremoto di adeguamenti personale e mezzi sembrano essere crollate assieme alle macerie». Ma non mancano anche i problemi strettamente locali.
«La presenza sul territorio in H24 garantisce alla popolazione un servizio pressoché totale e tempestivo, la mancanza di personale però crea anche nella provincia di Nuoro forte disagio nella gestione del servizio giornaliero, perché si chiudono anche temporaneamente le sedi distaccate per garantire il soccorso con squadre operative che devono essere almeno di 5 unità, inoltre nonostante la campagna estiva già fortemente iniziata non viene neanche richiamato il personale volontario-discontinuo necessario ad una adeguata copertura del servizio estivo».
«Questo di certo il cittadino non può percepirlo - scrivono ancora i sindacalisti - perché nel momento in cui si compone il 115, i pompieri rispondono e celermente intervengono, come del resto non può neanche percepire lo sciopero di categoria perché anche in questo caso noi garantiamo il servizio al cittadino.
13 giugno 2009 - Il Faro
Ex Anni Verdi, protesta dei dipendenti per la chiusura
Anzio - La struttura ospita 25 disabili. Da lunedì il portone sarà off limits
Protesta dei 49 dipendenti della Rsa ex Anni Verdi di Anzio per la chiusura della struttura che ospita 25 disabili, a partire da lunedì come deciso dalla Asl Rm H e dalla Regione Lazio. "Dopo la vicenda Anni Verdi - dice Delia Patacchiola della RdB Flaica cub - noi dipendenti abbiamo gestito autonomamente la Rsa autorizzata ma non ancora accreditata dalla Regione, con la supervisione della Asl. Nel 2006 la Regione ha fatto subentrare il Consorzio Rirei, composto da 3 cooperative di diverso indirizzo politico che si sono fatte la guerra, affossando varie di queste Rsa tanto importanti per le famiglie dei disabili. Ad aprile la Asl Rm H ha revocato l'autorizzazione e ora ci fa chiudere, dopo un sopralluogo di Nas e vigili del fuoco. Abbiamo chiesto di vedere le loro relazioni ma ci sono state negate. Abbiamo interessato anche Parlamento e Governo - conclude - perchè si tratta di 49 posti di lavoro e di 25 disabili che non hanno alternative".
13 giugno 2009 - Il Giorno
Amara sorpresa alla Giovanni Crespi Molti posti a rischio
di LUCA BALZAROTTI
BUSCATE - «SIAMO PREOCCUPATI. Non sappiamo quando e se potremo tornare a lavorare». L'unica certezza per i 55 lavoratori della "Giovanni Crespi" di Buscate è la cassa integrazione da maggio. «Il 4 maggio abbiamo ricevuto una lettera dell'azienda che ci diceva di stare a casa - racconta una ventina di dipendenti che si sono riuniti davanti allo stabilimento di via per Malvaglio -. Una decina sono stati richiamati, ma gli altri non conoscono il loro futuro». Nelle prossime settimane altri operai rischiano il posto. «I lavoratori attualmente sono 130 qui e una sessantina nello stabilimento di Legnano, dove sono stati collocati anche una trentina di impiegati - spiega Giuseppe Tampanella , sindacalista Cub (Confederazione unitaria di base) -. L'azienda ha avanzato complessivamente 89 richieste di cassa integrazione per esubero». Quattro anni fa, nella fabbrica che produce materiale plastico e similpelle, lavoravano 400 persone. «In quattro anni il numero è stato dimezzato - fa sapere il rappresentante della Cub -. La produzione non è avanzata. Stiamo pagando l'assenza di un piano industriale efficace. A settembre, la proprietà ha acquistato una calandra nuova. Non è ancora stata attivata». L'ULTIMA cassa integrazione straordinaria è stata concordata con Cgil, Cisl e Uil, durante l'assemblea organizzata lo scorso 14 aprile. «La Cub si è opposta a questa intesa - precisa Tampanella -. C'erano ancora i requisiti per poter richiedere la cassa integrazione ordinaria. Come sindacato, abbiamo proposto il contratto di solidarietà, che consentiva di spalmare l'orario di lavoro su tutta la produzione. L'accordo stipulato dall'azienda, invece, ha danneggiato i lavoratori, che hanno perso, oltre a parte dello stipendio, anche l'indennità per le ferie e altri benefit». Il giorno dopo l'assemblea, a 55 dipendenti è stata comunicata la cassa integrazione. «Sulla lettera non c'è scritto la data di rientro in fabbrica», spiegano i lavoratori. «Non è stata prevista la rotazione - precisa il funzionario della Cub -. Parte dei cassintegrati è stata sostituita con altri lavoratori. E agli operai chiedono continuamente ore di straordinario». Il sindacato spera in un incontro con l'azienda.
13 giugno 2009 - Il Gazzettino
Padova. In riferimento al Decreto Brunetta...
Padova - In riferimento al Decreto Brunetta, divenuto legge lo scorso 6 agosto, e inviso alla quasi totalità dei dipendenti pubblici, lo definiscono lo "smantellamento del pubblico impiego". Contro questa legge le rappresentanze sindacali di base hanno proclamato uno sciopero in programma il prossimo 3 luglio, e uno dei portavoce, Celestino Giacon, ha illustrato ieri in Sala Anziani a Palazzo Moroni i particolari di questa giornata di mobilitazione.
«Per il 3 luglio - dichiara Giacon - tutto il sindacalismo di base ha indetto uno sciopero che si estende alle ultime tre ore di lavoro, mentre nel settore della sanità l’astensione durerà per tutta la giornata».
Ciò che non va giù ai dipendenti pubblici è soprattutto l’articolo 71 della legge 133/2008, che riguarda le assenze per malattia, come ha spiegato Giacon: «Le assenze vengono sanzionate con una decurtazione salariale che va a colpire i primi dieci giorni di malattia. E questo danno economico varia, in realtà, da settore a settore del pubblico impiego, determinando una discriminazione dei lavoratori. Non possiamo accettare una simile ingiustizia».
A Padova sono emblematici, a tale proposito, due ricorsi portati avanti da dipendenti del settore pubblico, uno delle agenzie fiscali, e l’altro del comune: «Si tratta di ricorsi destinati al tribunale ordinario, quanto prima ci sarà una convocazione da parte della direzione provinciale del lavoro per arrivare ad un tentativo di conciliazione, che purtroppo non ci potrà essere perché questa legge mette a repentaglio diritti fondamentali dei lavoratori».
La folta partecipazione registrata ieri alla presentazione della mobilitazione è di buon auspicio, secondo gli esponenti sindacali, per una buona riuscita della giornata di astensione dal lavoro.(E.F.)
«Ai seggi vada chi ha bisogno, non i marinai»
Il sindacato di base critico con la chiamata di tanti dipendenti Actv: «Si dia spazio ad altre categorie»
Venezia - Più o meno due terzi dei dipendenti Actv assenti dal servizio lo scorso fine settimana perchè impegnati ai seggi sono residenti a Chioggia. Nel dettaglio, 121 su 191. E ben 94 sono capitani o piloti, un quarto dell’intero comparto senza il quale i vaporetti non navigano. Per questo il Comune di Venezia, in un incontro con l’azienda, ha chiesto di sapere in anticipo, in vista del ballottaggio, quanti dipendenti saranno impegnati ai seggi il 20 e 21 giugno. Meglio prevenire, stavolta.
Certo, l’85 per cento dei dipendenti ai seggi c’è andato come rappresentante di lista e non come scrutatore e quindi, in vista del ballottaggio, i disagi per turisti e pendolari dovrebbero essere minori (perchè minori sono i partiti), tuttavia resta quel dato, quei 121 chioggiotti chiamati ai seggi in parte dal loro Comune (come scrutatori) e in parte dai partiti (come rappresentanti di lista). Indubbiamente tanti. Del resto che la percentuale chioggiotta fosse elevata si è sempre saputo, così come è arcinota la provenienza della la maggior parte di capitani, piloti e marinai, tuttavia l’alta presenza di personale Actv ai seggi non è passata inosservata nemmeno ai sindacati di base.
Cub Trasporti, infatti, ha messo il dito nella piaga avanzando un consiglio: «Considerato che la scelta degli scrutatori e dei presidenti di seggio viene effettuata dal Comune interessato - scrive in una nota Danilo Scattolin, che tra parentesi lamenta l’esclusione del suo sindacato dall’incontro tra Comune e Actv - suggeriamo di impiegare persone disoccupate, in cassa integrazione, studenti, casalinghe... Questa scelta, oltre che ridurre il personale Actv impiegato ai seggi, darebbe la possibilità, a chi ne ha più bisogno, di avere un piccolo contributo economico». Insomma, si privilegi chi un lavoro non ce l’ha o i giovani che, grazie alle elezioni, possono avvicinarsi alla politica. Tra l’altro è la stessa legge a suggerire l’adozione di criteri legati al merito e al reddito nella scelta degli scrutatori e dei presidenti di seggio.
Diversa è invece la procedura di indicazione dei rappresentranti di lista (l’85 per cento di quei 191 dipendenti), scelti dai partiti: in questo caso molti rappresentnti sono iscritti e tesserati ai partiti stessi, non sono rimborsati con un compenso (anche se qualche partito lo fa) anche se l’azienda paga l’assenza del lavoro, concedendo comunque riposi compensativi.
Emergenza da superlavoro anche per i medici del pronto soccorso
di Matteo Crestani
Vicenza - Dopo la carenza degli operatori sociosanitari ora ad essere in numero ridotto rispetto alle esigenze di assistenza e cura sono i medici del pronto soccorso. Servirebbero almeno altri tre specialisti dell’emergenza. Ad annunciarlo è il primario del reparto, Vincenzo Riboni, ad un paio di giorni dall’occupazione del terzo piano della palazzina uffici, in segno di protesta per la carenza degli Oss, da parte dell’Rdb-Cub, che fa presente: "la direzione ospedaliera si è immediatamente adoperata per risolvere il problema degli operatori sociosanitari, tanto che un lavoratore supplente ha già preso servizio al pronto soccorso ed ora aspettiamo che arrivino gli altri due, per coprire le carenze attuali. Ciò che deve preoccuparci, però, è la grave e perdurante carenza di medici. È sempre più difficile trovare dei professionisti disposti a lavorare al pronto soccorso, da tutti riconosciuto come un reparto dove si è costretti a lavorare senza tregua e con un rischio di responsabilità professionale mediamente più alto che in molti altri reparti ospedalieri". L’Oss svenuta l’altra mattina al pronto soccorso del San Bortolo ha confermato la grave denuncia di carenza dell’Rdb-Cub, una denuncia riconosciuta dalla Direzione dell’Ulss n. 6 di Vicenza, che ha immediatamente annunciato di aver preso in esame da tempo il problema e di aver già dato il via alla richiesta di intervento degli operatori sociosanitari supplenti, in sostituzione di quelli non in servizio a seguito di maternità, malattia o infortunio. La carenza di Oss al pronto soccorso non ha determinato, a detta del primario Vincenzo Riboni, conseguenze per l’utenza, ma certamente i lavoratori sono stati costretti a sobbarcarsi un carico di lavoro maggiore rispetto a quello usuale. "Se la Direzione dell’Ulss n. 6 non avesse affrontato tempestivamente la questione – prosegue il primario del pronto soccorso del San Bortolo – molto probabilmente lo stato di sofferenza avrebbe assunto una dimensione ben più grave di quella alla quale stiamo già assistendo in più reparti dell’ospedale. È stato fatto un calendario delle sostituzioni ed il primo Oss già arrivato al pronto soccorso è un chiaro segnale della volontà della Direzione ospedaliera di affrontare e risolvere i problemi. Il problema dei medici che vogliono stare a debita distanza dal pronto soccorso non riguarda soltanto il San Bortolo, ma la gran parte degli ospedali. "Le responsabilità ed i carichi di lavoro di un pronto soccorso – conclude il primario Vincenzo Riboni – sono innegabili e non possono non spaventare chiunque svolga la professione con coscienza e senso di responsabilità. Al pronto soccorso del San Bortolo ci sono 15 medici, ma ne servirebbero almeno altri tre. L’unico sistema per risolvere il problema è di creare meccanismi ad hoc di incentivazione, con gratificazioni economiche tali da accrescere l’appeal del reparto".
13 giugno 2009 - Il Secolo XIX
Alitalia, lunedì voli regolari ma è scontro con Matteoli
sindacato in trincea
Roma - Lunedì si vola. Scampato il black-out dei voli per 15 giugno in virtù di un'ordinanza del ministro dei Trasporti Altero Matteoli, si infuoca però lo scontro tra il sindacato autonomo e il titolare dei Trasporti, il quale ha di nuovo differito il pacchetto di agitazioni del personale sia Alitalia-Cai che Meridiana. Ma la reazione dei sindacati, Sdl e Cub, non si è fatta attendere: nuova convocazione della protesta per il 26 giugno, con le stesse motivazioni. E un duro attacco al ministro: «La quinta precettazione da parte di Matteoli sugli scioperi del trasporto aereo, indetti nel pieno rispetto delle norme restrittive in vigore, è la conferma della volontà da parte di questo governo di uccidere i diritti dei lavoratori, partendo da quello dello sciopero», ha scritto il sindacato autonomo in una nota nella quale l'attacco si fa più diretto: «Non è neanche un caso che il ministro sia molto attento a non disturbare i manovratori Cai, quando gli stessi hanno assunto il figlio al di fuori dei criteri sottoscritti a palazzo Chigi». Quindi, precettazione per il trasporto aereo e decisa restrizione oraria per lo sciopero del personale ferroviario indetto della Cub trasporti per domenica: non più le iniziali otto ore bensì soli sessanta minuti (dalle 13 alle 14) il 14 giugno. Le Fs, che nella stessa giornata inaugurano il nuovo orario estivo con una serie di novità, assicurano la completa regolarità dei collegamenti. Un provvedimento di differimento resosi «necessario e urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave e irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito», afferma il ministero. Contestazione di principio invece da parte di Sdl che ribadisce la «completa regolarità delle procedure di sciopero» e ha subito «impugnato l'ennesima precettazione di fronte al Tar, costituendo anzi elemento probatorio a sostegno del ricorso contro la precettazione degli scioperi a maggio - dice Francesco Staccioli del Sdl - e se si evidenziassero rilievi penali, certamente verranno utilizzati».
Sciopero all'Acts trattativa a oltranza
bus, rischio stop. Riunione-fiume tra azienda e sindacati: tensione e forti divisioni
di elena romanato
Savona - Posizioni molto distanti ed un confronto durissimo durato fino a notte. Il secondo dopo quello di giovedì, iniziato nel pomeriggio e conclusosi alle tre di notte nello studio dell'avvocato Marson, presidente di Acts, con un nulla di fatto. È stato molto teso l'incontro di ieri tra le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Cub Trasporti e Faisa Cisal e la dirigenza Acts dopo il fallito tentativo di mediazione del prefetto Nicoletta Frediani di mercoledì scorso per scongiurare lo sciopero di 24 ore previsto per lunedì prossimo. Uno scontro aspro, teso, l'ennesimo da quando l'avvocato Paolo Marson ha assunto, a inizio 2007, la carica di presidente dell'azienda. Due anni caratterizzati da scontri, mediazioni fallite, fratture all'interno del fronte sindacale (allo sciopero dello scorso 4 agosto non ha partecipato la Fit Cisl), incontri con gli azionisti, trattative che raramente hanno portato a un accordo e scioperi.
Partito alle 16 ( l'incontro era previsto in mattinata ma è stato posticipato al pomeriggio) su posizioni molto distanti, il confronto si è giocato su un susseguirsi di piccole aperture e chiusure tra le parti nel tentativo di arrivare ad un punto di incontro per scongiurare lo sciopero di lunedì. «Abbiamo cercato di mantenere aperto uno spiraglio di dialogo - dice il segretario regionale di Faisa Cisa Mauro Nolaschi - ma l'azienda si ostinava a mantenere come pregiudiziale la revoca dello sciopero, ad annullare qualsiasi contrattazione aziendale in materia di turni e legando qualsiasi miglioramento economico dei lavoratori all'utile di bilancio».
I punti di contrasto sul quale le parti si confrontano da mesi, senza soluzione, è quello già denunciato in precedenza da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Cub Trasporti e Faisa Cisal: il riallineamento dal primo luglio dei dipendenti delle rimesse, il piano assunzioni che prevede sette nuovi autisti da inserire in organico e una diversa turnazione degli orari per migliorare l'organizzazione lavorativa. Secondo i sindacati la società di trasporto pubblica vuole basare la trattativa relativa a turni, riposi, assunzione di personale e equiparazione dei lavoratori di Acts Service agli altri dipendenti Acts sulla sola contrattazione nazionale senza considerare quella secondaria e cancellando così 30 anni di contrattazione aziendale. L'inconciliabilità delle posizioni si è accentuata nelle settimane scorse su un paragrafo del protocollo redatto da Comune di Savona, Regione Liguria e azienda che prevede per Acts uno stanziamento 480 mila euro una tantum.
«L'azienda ci ha sottoposto una bozza di accordo discutibile, per molti punti inaccettabile - dice Mauro Nolaschi, segretario regionale di Faisa Cisal - la contrattazione aziendale è completamente trascurata. Troppi i punti di contrasto. Se con il protocollo c'è l'equiparazione economica dei dipendenti di Acts Service, per questi lavoratori non c'è però nessun riferimento alla loro posizione amministrativa; hanno meno riposi rispetto agli altri dipendenti Acts». Altro punto di contrasto sono i parametri di valutazione del premio di risultato in base a voci come andamento di bilancio, puntualità, soddisfazione del cliente, incidentalità. «Sono fattori indipendenti dai lavoratori - continua Nolaschi - la puntualità dipende dal traffico, un investimento sbagliato dell'azienda può condizionare l'andamento di bilancio. Su questi presupposti la possibilità di trattativa è minima».
Da parte sua l'azienda si è sempre detta aperta ad un confronto con le organizzazioni sindacali, accusate di eccesiva chiusura, e difende un risanamento che ha permesso ad Acts di passare da una perdita di 3,3 milioni di euro del bilancio 2007 ad un utile di 4.503 euro nel 2008 difendendo un piano industriale che ha aperto la strada al risanamento aziendale, come chiesto dagli azionisti di Acts. L'azienda ha reso noti i costi operativi del servizio che sono di 2,46 euro di media al chilometro mentre per le altre società liguri di trasporto è di 3,70 euro al chilometro.
13 giugno 2009 - QN Quotidiano Nazionale
Aerei, lunedì si può volare Treni, domani un'ora di sciopero
E SCATTA L'ORARIO ESTIVO FS
ROMA - Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ha rinviato a data da destinarsi gli scioperi del settore aereo indetti per dopodomani. L'astensione dal lavoro dei ferrovieri, organizzata per domani dalla Cub-trasporti, è stata invece ridotta da otto ore a una: i dipendenti potranno scioperare solo dalle 13 alle 14. Intanto, le Ferrovie dello Stato informano che a partire da domani entrerà in vigore il nuovo orario estivo, che resterà valido fino al 12 dicembre. Prorogata fino a tutto il mese di settembre l'offerta che permette di viaggiare con sconti fino al 60% su Frecciarossa e Eurostar: prima si prenota, più si risparmia. Riduzione del 35% per chi, sugli stessi treni, fa l'andata e il ritorno nello stesso giorno. A luglio e agosto previsti sconti per la famiglia: treno gratis per i bambini (fino a 12 anni) e 20% in meno per gli adulti.
13 giugno 2009 - La Gazzetta del Sud
Si infuoca lo scontro tra il ministro dei Trasporti e il sindacato
Lunedì si volerà regolarmente Matteoli ha differito gli scioperi
ROMA - Lunedì si vola. Scampato il blackout dei voli per 15 giugno in virtù di un'ordinanza del ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Si infuoca però lo scontro tra il sindacato autonomo e il titolare dei Trasporti, il quale ha di nuovo differito il pacchetto di agitazioni del personale sia Alitalia-Cai che Meridiana, in programma per lunedì prossimo. Ma la reazione dei sindacati, Sdl e Cub, non si è fatta attendere: nuova convocazione della protesta per il 26 giugno, con le stesse motivazioni. E un duro attacco al ministro: «La quinta precettazione da parte di Matteoli sugli scioperi del trasporto aereo, indetti da SdL Intercategoriale nel pieno rispetto delle norme restrittive in vigore, è la conferma della volontà da parte di questo governo di uccidere i diritti dei lavoratori, partendo da quello dello sciopero», ha scritto il sindacato autonomo. Quindi, precettazione per il trasporto aereo e decisa restrizione oraria per lo sciopero del personale ferroviario indetto della Cub trasporti per domani: non più le iniziali otto ore bensì soli sessanta minuti (dalle 13 alle 14) il 14 giugno. Le Fs, che nella stessa giornata inaugurano il nuovo orario estivo con una serie di novità, assicurano la completa regolarità dei collegamenti. Un provvedimento di differimento resosi «necessario e urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave e irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito», afferma il ministero. Contestazione di principio invece da parte di Sdl che ribadisce la «completa regolarità delle procedure di sciopero» e ha subito «impugnato l'ennesima precettazione di fronte al Tar, costituendo anzi elemento probatorio a sostegno del ricorso contro la precettazione degli scioperi a maggio – dice Francesco Staccioli del coordinamento nazionale Sdl – e se si evidenziassero rilievi penali, certamente verranno utilizzati». Il sindacato ribadisce i motivi alla base delle proteste: «violazioni contrattuali da parte di Alitalia con riduzioni degli stipendi all'82% della busta paga precedente invece che al 93% come da accordi; violazioni dei diritti delle categorie sociali (portatori di handicap, familiari di portatori di handicap, maternità), discriminazioni e completa discrezionalità nelle assunzioni; per quanto riguarda Meridiana, licenziamenti di sindacalisti iscritti alle sigle autonome».(n.m.)
13 giugno 2009 - TTG Italia
Differiti gli scioperi previsti nel trasporto aereo
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha ordinato la riduzione a un'ora, dalle 13 alle 14, dello sciopero del personale dipendente del Gruppo Fs del 14 giugno proclamato dalla Cub Trasporti, Inoltre, ha differito ad altra data degli scioperi nel settore aereo indetti per lunedì 15 giugno, indetti dal personale Alitalia (piloti, assistenti di volo, personale di terra, lavoratori del settore informatico, del settore amministrativo, degli scali e del call center. Differito anche lo sciopero degli assistenti di volo Meridiana del 15 giugno, della durata di 4 ore (dalle 12 alle 16). "Il provvedimento - si legge in una nota ministeriale - si è reso necessario e urgente per evitare un pregiudizio al diritto di libera circolazione".
12 giugno 2009 - Omniroma
COMUNE, BETTI (RDB): «DIPENDENTI DOVRANNO METTERE IN MORA ALEMANNO?»
(OMNIROMA) Roma, 12 giu - «Da circa un anno i dipendenti comunali stanno aspettando che vengano corrisposte le differenze retributive sulle ore di straordinario effettuate nel periodo 2006-2008, in applicazione dei contratti nazionali e decentrati. A questo si aggiunge l'autoriduzione operata dall'Amministrazione sul pagamento di indennità ai funzionari, il mancato pagamento delle indennità previste per informatici e ufficiali di stato civile e, da ultimo, la certezza che la produttività, il cui pagamento doveva avvenire a giugno, resterà ancora per molto a languire». Lo dichiara in una nota Roberto Betti, rappresentante della RdB al Comune di Roma. «A questa indebita trattenuta di oltre 20 Milioni di Euro abbiamo già risposto con una prima ora di sciopero lo scorso 18 Maggio - continua il rappresentante della RdB - a cui seguiranno altre 3 ore il prossimo 3 luglio, in concomitanza con lo sciopero nazionale del Pubblico Impiego indetto dal patto di Base. Ci auguriamo che il Sindaco manifesti significativi segnali di disponibilità nei confronti del personale. In caso contrario, dobbiamo forse metterlo in mora e procedere al pignoramento delle somme dovute?», conclude Betti.
VIGILANZA URBE, RDB CUB: MARTEDÌ 16 SCIOPERO GUARDIE GIURATE
(OMNIROMA) Roma, 12 giu - «Le guardie giurate dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Istituto Vigilanza dell'Urbe sciopereranno per l'intera giornata di martedì 16 giugno in difesa del posto di lavoro e dei diritti acquisiti e contro la cessione della Federazione Provinciale di Roma». Lo rende noto Rdb Cub. «Il pomeriggio del 16, dalle 15 i lavoratori manifesteranno in piazza di Monte Citorio sotto le bandiere della RdB-CUB e delle altre sigle sindacali contrarie allo smembramento di questo Ente Morale, che dal 1932 esercita la vigilanza di molte realtà lavorative nella provincia di Roma, e contrarie anche alla imminente cessione, che si configurerebbe come la peggiore conclusione di una vicenda incresciosa - continua la nota - La vendita della sola Federazione Romana, già posta in amministrazione straordinaria, anziché dell'Associazione Nazionale tutta, di cui i lavoratori sono diretti dipendenti e per i quali è riconosciuta la stabilità d'impiego, porterebbe infatti alla precarizzazione di ben 800 guardie giurate che, dopo una vita di rischi, si ritroverebbero a perdere diritti acquisiti. Dichiara Massimo Fofi, della Federazione Nazionale RdB-CUB: 'I lavoratori continuano a difendere il loro diritto nelle piazze, presso le istituzioni alle quali si sono rivolti e nelle aule di giustizia a cui hanno presentato esposti, denunce e querele. Se questa vendita andrà in porto saranno ancora una volta pronti a mobilitarsi e ad impugnarne l'atto. Contro questa cessione - conclude Fofi - sono infatti già in fase di preparazione i ricorsi alle sedi competentì. I lavoratori con la RdB-CUB chiedono alla Presidenza del Consiglio un intervento definitivo, che garantisca il diritto al lavoro ed impedisca una conclusione di fatto avallata dalle istituzioni responsabili dell'omesso controllo dell'Ente, controllo che, seppur stabilito per legge, non è stato esercitato nell'ultimo decennio; chiedono inoltre decisioni coerenti e condivise al fine di scongiurare la perdita dei diritti acquisiti determinata dalla vendita».
TELECOM, PARTITO CORTEO CONTRO LICENZIAMENTI: 5MILA IN PIAZZA
(OMNIROMA) Roma, 12 giu - «Telecom Italia basta regali alle banche e ai padroni! I posti di lavoro non si toccano!!» recita uno striscione firmato da Cobas e Cub che è stato allestito sul muro di via Cavour all'altezza di via S. Francesco di Paola. E ancora, tra gli striscioni di protesta portati in strada dai manifestanti anche quello della Tils: «Tils licenziati i formatori Telecom». Intanto il gruppo di dipendenti dell'azienda esternalizzata intona un coro, lo slogan adottato per la mobilitazione: «Se Telecom ci butta allora è alla frutta» e ancora «se butti la formazione sei proprio un gran c...». Tra gli altri manifesti di protesta anche «Telecom Italia, 'eccedenze Romà elenchi 1254 centralino», «Lavoratori rete Roma Slc Cgil Roma est». E mentre un gruppo di manifestanti indossa pettorine con scritto «esubero» altri esibiscono lenzuoli bianchi che recitano: «Telecom piano industriale! Meglio licenziare scioperiamo» firmato Slc Cgil Roma e ancora «Telecom Italia: premia i dirigenti licenzia i dipendenti scioperiamo». Sulla pettorina che indossa un lavoratore Telecom romano si legge: «Taglio di teste uguale 1 milione di euro. Nuovo capo risorse umane» con una freccia che indica l'immagine di un boia con accanto il nome di Antonio Migliardi. «Roscio malpelo - si legge sul retro della stessa pettorina e riferito al capo delle risorse umane Telecom Italia - sputaveleno magnapagnotte, crepassi stanotte». Alla «rumorosa» manifestazione stanno partecipando delegazioni di lavoratori arrivate da tutta Italia, oltre a Roma e Lazio, presenti dipendenti di Reggio Calabria, Genova, Savona, Calabria, Agrigento, Siracusa, Messina e Abruzzo. Presenti anche gli iscritti al comitato Slc Cgil Milano che hanno portato lo striscione «Occupato? Magari...no ai licenziamenti Telecom».
GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI
Roma, 12 giu - ... Corteo delle insegnanti precarie della scuola dell'infanzia del Comune di Fiumicino, sostenute dalla RdB-Cub e dai comitati dei genitori, per protestare contro la Giunta Canapini. Fiumicino, piazza Grassi (ore 10)...
12 giugno 2009 - DAdnkronos
ROMA: RDB-CUB, ALEMANNO NON PAGA
LE COMPETENZE ACCESSORIE AL PERSONALE
SCIOPERO DI TRE ORE IL 3 LUGLIO
Roma, 12 giu. -(Adnkronos) - «Da circa un anno i dipendenti comunali stanno aspettando che vengano corrisposte le differenze retributive sulle ore di straordinario effettuate nel periodo 2006-2008, in applicazione dei contratti nazionali e decentrati». Lo dichiara in una nota Roberto Betti, rappresentante della RdB-Cub al Comune di Roma. «A questo - prosegue Betti - si aggiunge l'autoriduzione operata dall'amministrazione sul pagamento di indennità ai funzionari, il mancato pagamento delle indennità previste per informatici e ufficiali di stato civile e, da ultimo, la certezza che la produttività, il cui pagamento doveva avvenire a giugno, resterà ancora per molto a languire». «A questa indebita trattenuta di oltre 20 milioni di euro abbiamo già risposto con una prima ora di sciopero lo scorso 18 maggio - continua il rappresentante della RdB - a cui seguiranno altre 3 ore il prossimo 3 luglio, in concomitanza con lo sciopero nazionale del Pubblico impiego indetto dal patto di Base. Ci auguriamo che il sindaco manifesti significativi segnali di disponibilità nei confronti del personale. In caso contrario, dobbiamo forse metterlo in mora e procedere al pignoramento delle somme dovute?».
TRASPORTI: DIFFERITI SCIOPERI SETTORE AEREO E RIDOTTA ASTENSIONE FERROVIARIO
MATTEOLI, PROVVEDIMENTO NECESSARIO E URGENTE
Roma, 12 giu. (Adnkronos) - Differiti gli scioperi del settore aereo e ridotta l'astensione del settore ferroviario. È la conseguenza di una ordinanza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, che, «in attuazione dell'art. 8 della legge (n°146/90 e successive modifiche), ha ordinato la riduzione ad 1 ora, dalle 13.00 alle 14.00, dello sciopero del personale dipendente del Gruppo F.S. del giorno 14 giugno 2009, durata 8 ore - dalle 09.01 alle 17.00 - proclamato dalla organizzazioni sindacali Cub Trasporti e il differimento ad altra data degli scioperi nel settore aereo indetti per lunedì 15 giugno. »Il provvedimento - ha spiegato Matteoli - si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito«. Ecco in dettaglio gli scioperi procrastinati: -sciopero del personale dipendente del Gruppo Alitalia-CAI del giorno 15 giugno 2009, durata 24 ore - dalle 00.01 alle 23.59 - indetto dalla Sdl; sciopero dei lavoratori di Alitalia (piloti, aa.vv., terra) del giorno 15 giugno 2009, durata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - proclamato dalla Cub Trasporti; sciopero dei lavoratori del sett. Informatico di Alitalia del giorno 15 giugno 2009, durata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - proclamato dalla Cub Trasporti; sciopero dei lavoratori del settore amministrativo di Alitalia del giorno 15 giugno 2009, duurata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - indetto dalla Cub Trasporti; sciopero dei lavoratori degli Scali di Alitalia del giorno 15 giugno 2009, durata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - proclamato dalla Cub Trasporti; sciopero dei lavoratori del Call Center di Alitalia del giorno 15 giugno 2009, durata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - proclamato dalla Cub Trasporti; sciopero degli Assistenti di Volo della Società Meridiana del giorno 15 giugno 2009, durata 4 ore - dalle 12.00 alle 16.00 - indetto dalla Sdl.
12 giugno 2009 - Ansa
SCIOPERI: ALITALIA, LUNEDÌ SI VOLA; SDL CONTRO MATTEOLI
SINDACATO,CONFLITTO INTERESSI FIGLIO IN CAI; NUOVO STOP IL 26/6
(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Lunedì si vola. Scampato il blackout dei voli per 15 giugno in virtù di un'ordinanza del ministro dei Trasporti Altero Matteoli, si infuoca però lo scontro tra il sindacato autonomo e il titolare dei Trasporti, il quale ha di nuovo differito il pacchetto di agitazioni del personale sia Alitalia-Cai che Meridiana, in programma per lunedì prossimo. Ma la reazione dei sindacati, Sdl e Cub, non si è fatta attendere: nuova convocazione della protesta per il 26 giugno, con le stesse motivazioni. E un duro attacco al ministro: «La quinta precettazione da parte di Matteoli sugli scioperi del trasporto aereo, indetti da SdL Intercategoriale nel pieno rispetto delle norme restrittive in vigore, è la conferma della volontà da parte di questo governo di uccidere i diritti dei lavoratori, partendo da quello dello sciopero», ha scritto il sindacato autonomo in una nota nella quale l'attacco si fa più diretto: «non è neanche un caso che il ministro sia molto attento a non disturbare i manovratori Cai, quando gli stessi hanno assunto il figlio al di fuori dei criteri sottoscritti a palazzo Chigi». Quindi, precettazione per il trasporto aereo e decisa restrizione oraria per lo sciopero del personale ferroviario indetto della Cub trasporti per domenica: non più le iniziali otto ore bensì soli sessanta minuti (dalle 13 alle 14) il 14 giugno. Le Fs, che nella stessa giornata inaugurano il nuovo orario estivo con una serie di novità, assicurano la completa regolarità dei collegamenti. Un provvedimento di differimento resosi «necessario e urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave e irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito», afferma il ministero. Contestazione di principio invece da parte di Sdl che ribadisce la «completa regolarità delle procedure di sciopero» e ha subito «impugnato l'ennesima precettazione di fronte al Tar, costituendo anzi elemento probatorio a sostegno del ricorso contro la precettazione degli scioperi a maggio - dice Francesco Staccioli del coordinamento nazionale Sdl - e se si evidenziassero rilievi penali, certamente verranno utilizzati». Il sindacato ribadisce i motivi alla base delle proteste: «violazioni contrattuali da parte di Alitalia con riduzioni degli stipendi all'82% della busta paga precedente invece che al 93% come da accordi; violazioni dei diritti delle categorie sociali (portatori di handicap, familiari di portatori di handicap, maternità), discriminazioni e completa discrezionalità nelle assunzioni; per quanto riguarda Meridiana, licenziamenti di sindacalisti iscritti alle sigle autonome». «A fronte della quinta precettazione, non possiamo non rilevare il conflitto di interessi per il ministro Matteoli», dice Staccoli. Secondo Sdl, infatti, «mancherebbero i requisiti di anzianità e abilitazione indicati a sostegno dell' assunzione del pilota Matteoli, avvenuta nel corso della prima infornata di personale. Non si tratta dell'unico - annota - ci sono almeno altri 30 casi simili».
FIAT: CUB,GOVERNO ESIGA DA AZIENDA SALVAGUARDIA POSTI LAVORO
(ANSA) - MILANO, 12 GIU - Il governo pretenda dalla Fiat la salvaguardia dell'occupazione negli stabilimenti italiani: è la richiesta del sindacato di base dei metalmeccanici, che chiede di essere convocato all'incontro di giovedì a Palazzo Chigi con i vertici del Lingotto e le altre organizzazioni sindacali. In una nota della FlmUniti-Cub, il sindacato di base segnala che «la Fiat ha proceduto a una drastica riduzione dell' occupazione e della quantità di auto prodotte in Italia, una tendenza destinata ad aggravarsi a seguito degli accordi internazionali. Così come è avvenuto nelle altre nazioni, riteniamo indispensabile che dalla casa automobilistica di Torino il governo pretenda precise garanzie circa il rilancio dell'occupazione e la salvaguardia degli stabilimenti, compreso quello di Arese».
12 giugno 2009 - Dire
SANITA'/Rdb-cub aderisce allo sciopero generale del pubblico impiego
Roma - Venerdi' 3 luglio sara' sciopero di 24 ore nel comparto Sanita', che aderisce allo sciopero generale del Pubblico impiego indetto dalle categorie pubbliche del Patto di base (Rdb-Cub P.i., Cobas P.i. e Sdl intercategoriale). L'astensione dal lavoro riguardera' tutto il personale sanitario e medico e verra' effettuata garantendo i servizi essenziali. Lo sciopero e' stato proclamato dalla Rdb-Cub P.i. Sanita' "contro le politiche governative e regionali- fa sapere in una nota-, che vogliono trasformare in azienda il sistema sanitario, in profitto l'assistenza e il diritto alla salute, in merce i corpi e le malattie dei cittadini; per difendere i diritti - al lavoro, alla salute, all'assistenza - contro i tagli che chiudono servizi sanitari, posti letto, ospedali, abbandonando i cittadini in territori sempre piu' sprovvisti di strutture senza al contempo impedire gli appalti poco trasparenti, le truffe, le tangenti, le clientele, che sono la vera causa del deficit sanitario in ogni regione; per difendere il salario, negato da contratti farsa, che i lavoratori sono costretti a recuperare con straordinari e prestazioni aggiuntive, saltando i riposi e le ferie, tutto a scapito della qualita' dell'assistenza". Con questo sciopero la Rdb-Cub P.i. Sanita' "rivendica quelli che da sempre sono i suoi obiettivi primari: servizi sanitari presenti ed efficienti, con personale sufficiente in una sanita' trasparente". Prima dello sciopero generale verranno attuate iniziative territoriali, con assemblee in tutti i posti di lavoro.
12 giugno 2009 - Asca
ROMA/COMUNE: RDB-CUB, ALEMANNO NON PAGA STRAORDINARI.
SCIOPERO 3 LUGLIO
(ASCA) - Roma, 12 giu - ''Da circa un anno i dipendenti comunali stanno aspettando che vengano corrisposte le differenze retributive sulle ore di straordinario effettuate nel periodo 2006-2008, in applicazione dei contratti nazionali e decentrati. A questo si aggiunge l'autoriduzione operata dall'Amministrazione sul pagamento di indennita' ai funzionari, il mancato pagamento delle indennita' previste per informatici e ufficiali di stato civile e, da ultimo, la certezza che la produttivita', il cui pagamento doveva avvenire a giugno, restera' ancora per molto a languire''. E' quanto lamenta Roberto Betti, rappresentante della RdB al Comune di Roma che annuncia per il 3 luglio prossimo tre ore di sciopero in concomitanza con lo sciopero nazionale del Pubblico Impiego indetto dal patto di Base. Una ''indebita trattenuta'', secondo i Cub che ammonta a oltre 20 milioni di euro. ''Ci auguriamo che il Sindaco - ha concluso Betti - manifesti significativi segnali di disponibilita' nei confronti del personale. In caso contrario, dobbiamo forse metterlo in mora e procedere al pignoramento delle somme dovute?''.
TRASPORTI: MATTEOLI DIFFERISCE E RIDUCE SCIOPERI PER ALITALIA E FS
(ASCA) - Roma, 12 giu - Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, passa all'offensiva sul fronte delle agitazioni sindacali e riduce a un'ora lo sciopero nelle Ferrovie indetto dal Cub trasporti per il 14 giugno prossimo e precisamente dalle 13 alle 14, rispetto alle sette ore previste. Sul fronte del trasporto aereo, il ministro ha invece ordinato il diferimento ad altra data della raffica di scioperi proclamati per il 15 giugno dai sindacati autonomi per i dipendenti Alitalia e Meridiana. ''Il provvedimento - afferma il ministero in una nota - si e' reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito''.
12 giugno 2009 - Reuters
Scioperi: ministro riduce quello Fs, differisce settore aereo
ROMA, 12 giugno (Reuters) - Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha deciso oggi di ridurre da otto ore a un'ora solo lo sciopero indetto da un sindacato autonomo delle ferrovie domenica e di spostare a un'altra data l'astensione dal lavoro del settore aereo lunedì. Lo riferisce un comunicato del ministero. Lo sciopero del personale delle Ferrovie dello Stato indetto dal sindacato Cub Trasporti doveva tenersi dalle 9.01 alle 17 del 14 giugno, e si terrà invece dalle 13 alle 14 dello stesso giorno, dice la nota. Gli scioperi differiti nel settore aereo erano stati invece proclamati in diversi orari di lunedì 15 giugno da Cub Trasporti e SdL. "Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito", dice la nota del ministero.
12 giugno 2009 - Teleborsa
Trasporti, Matteoli differisce e riduce scioperi
(Teleborsa) - Roma, 12 giu - Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha ordinato la riduzione ad 1 ora, dalle 13.00 alle 14.00, dello sciopero del personale dipendente del Gruppo F.S. del giorno 14 giugno 2009, durata 8 ore - dalle 09.01 alle 17.00 - proclamato dalla O.S. Cub Trasporti e il differimento ad altra data degli scioperi nel settore aereo indetti per lunedì 15 giugno dai sindacati autonomi per i dipendenti Alitalia e Meridiana.
Il provvedimento, spiega una nota del Ministero, si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito.
12 giugno 2009 - Il Gazzettino
Stress da lavoro, dipendente Ulss sviene in ospedale
Il direttore sanitario Fantuz: «Un fatto grave. Faremo una mappa delle esigenze del personale, poi via con le assunzioni»
di Matteo Crestani
Vicenza - Sviene un operatore socio sanitario al pronto soccorso, e scoppia in tutta la sua gravità il problema della carenza dei così detti "oss" al San Bortolo.
Una carenza riconosciuta dalla stessa direzione generale, una realtà alla quale presto l’Azienda Ulss 6 porrà rimedio con assunzioni.
Ma intanto ieri ha fatto esplodere il problema lo svenimento dell’operatore al pronto soccorso, durante il servizio. La grave situazione esistente all’ospedale civile, denunciata dall’Rdb-Cub, appare dunque concreta. Così come lo sciopero minacciato per martedì scorso e poi sospeso, in vista dell’assemblea dell’altro giorno, che aveva portato ad un incontro risolutivo del problema, con il direttore sanitario Eugenio Fantuz ed il direttore medico Livio Dalla Barba, che avevano promesso nuove assunzioni per sopperire alle situazioni di carenza più gravi ed urgenti.
«Ciò che è accaduto in pronto soccorso - spiega il sindacalista Rdb-Cub Bonifacio Dal Bianco - conferma la gravità della situazione di fatto esistente in ospedale, che coinvolge gli operatori sociosanitari di molti reparti. Contiamo sull’impegno assunto dalla direzione dell’Ulss 6 di Vicenza, affinché si ponga fine alla situazione di violazione dei diritti che priva i lavoratori della possibilità di godere delle ferie, di vedersi pagati puntualmente gli straordinari e, persino, di poter effettuare i riposi settimanali, con gravi disagi per gli stessi lavoratori, ma anche per le loro famiglie». I dati sulle carenze al pronto soccorso ed in Ostetricia, evidenziano una grave situazione. In pronto soccorso ci sono tre Oss in maternità, un pensionamento ed un operatore in malattia a lungo termine. La situazione è ancor più preoccupante in Ostetricia, dove i 22 operatori sociosanitari in servizio hanno accumulato al 31 dicembre 2008 in media 266 ore di straordinari, con dei picchi di quasi 400 ore che interessano le due operatrici in servizio con un contratto part-time. Gli stessi operatori dell’Ostetricia devono ancora usufruire per intero di una media di 28 giorni di ferie ciascuno, cui si aggiungono i giorni maturati nel corrente anno.
Dal direttore sanitario Eugenio Fantuz giungono parole incoraggianti, ma la preoccupazione di lavoratori ed Rdb-Cub resta comunque alta: «Eravamo a conoscenza del problema prima della denuncia del sindacato autonomo vicentino, così come dell’incontro richiesto in Prefettura per il tentativo di conciliazione. Ci stiamo attivando per giungere al più presto alle assunzioni necessarie per consentire ai lavoratori di effettuare i riposi settimanali e di poter disporre delle ferie estive. Il prossimo 24 giugno ci sarà un incontro con i sindacati nel corso del quale verrà descritto il piano previsto per le prossime assunzioni».
12 giugno 2009 - Il Messaggero Veneto
«Vigili del fuoco trattati come manovali»
I sindacati: mezzi di soccorso carenti, troppi straordinari e senza contratto
Gorizia - «Dal suo insediamento il governo ha dichiarato grande sensibilità per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in più occasioni si è speso pubblicamente a intervenire per migliorare le condizioni di lavoro ed economiche. Oggi, dopo l’ennesima calamità nel paese, si è dimostrato che non si può pensare di soccorrere la popolazione senza l’impiego dei vigili del fuoco e che farlo significherebbe pagare un tributo, in vite umane, troppo alto»: comincia così una nota sindacale inviata alla stampa. «Ma i vigili del fuoco – si legge ancora – dopo il terremoto in Abruzzo sono in queste condizioni: senza contratto di lavoro, che è scaduto da un anno e mezzo, con carenti mezzi di soccorso, e quelli esistenti sono per lo più obsoleti e inefficienti (quelli utilizzati per il terremoto, circa la metà, sono stati lasciati sulle autostrade), altri ancora di nuovissimo acquisto lasciati nei capannoni per inadeguatezza, senz’attrezzature tecnologiche all’avanguardia per migliorare la qualità del soccorso tecnico urgente alla popolazione, senz’alcuna specializzazione riconosciuta o valorizzata quali il soccorso speleo-fluviale, nucleo batteriologico e radioattivo, sommozzatori, elicotteristi, portuali, autisti di mezzi speciali». Ancora: «Senza un organico adeguato secondo parametri europei, senza riconoscimento di lavoro particolarmente usurante in quanto spesso si è a contatto con materiali pericolosi, chimici e velenosi, senza una collocazione nell’ambito della Protezione civile come struttura portante e non un ruolo di manovalanza, senz’alcun trattamento di missione o trasferta, obbligati a orari straordinari per far fronte alle calamità, obbligati a vigilanze nei locali pubblici fuori dell’orario ordinario e straordinario; obbligati a trattenersi in servizio per carenza di organico, obbligati a far fronte alla campagna antincendio estiva fuori dell’orario di lavoro». «Questa – affermano i sindacati – è la nostra qualità della vita. È ora di dire stop a questo stato di cose. I vigili del fuoco hanno una loro dignità, sono prima uomini e lavoratori e soltanto dopo tecnici e responsabili del soccorso nel paese. Il governo ci vuole militari e manovali. Oggi sono i soccorritori a chiedere aiuto ai cittadini per rimettere in piedi il soccorso tecnico urgente nel Paese Italia».
12 giugno 2009 - Corriere di Viterbo
Lino Rocchi delle Rappresentanze sindacali di base attacca gli esponenti viterbesi
Aumenti salariali: " Lavoratori esclusi"
si scalda la polemica sui compensi dei dipendenti provinciali
12 giugno 2009 - Nuovo Viterbo oggi
Lungo e pungente intervento della RdB cub
Il festival barocco è solo "specchietto per le allodole"
12 giugno 2009 - il Nuovo corriere viterbese
Festival sott’accusa i premi di produzione
Torna il barocco ed è polemica sull’organizzazione - provincia il sindacato chiede trasparenza
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate notizie su attività che coinvolgono piccoli gruppi di dipendenti della Provincia e che hanno come corrispettivo significativi corrispettivi economici, dichiara Rocchi della RdB CUB di Viterbo, facciamo diretto riferimento al progetto di pianificazione del settore ambiente, la convenzione per la contabilità del consorzio biblioteche, le lavorazioni per gli ambiti della Caccia, non ultimo, perché presumiamo possano esserci altri validi esempi, il festival barocco. Abbiamo citato il lungo elenco perché non vorremmo che qualcuno abbia interesse a far discutere intorno all’argomento al calor bianco, il festival barocco affinché si dimentichi di tutto il resto, la RdB non contesta il diritto di un qualsiasi lavoratore di percepire un legittimo corrispettivo per prestazioni lavorative eccedenti il proprio orario di lavoro, noi contestiamo che l’amministrazione crei le condizioni per una guerra tra lavoratori, tra quelli appartenenti a settori sistematicamente esclusi da possibilità di incremento salariale e quelli coinvolti, volenti o nolenti, in attività di cui non è neanche dichiarata l’entità economica o le caratteristiche organizzative, la RdB rifiuta l’idea che invece di chiedere all’amministrazione conto per la mancata presa in carico della APT, (15/20 lavoratori e relative funzioni), oppure di contestare ai dirigenti ed amministrazione la non trasparenza delle attività, si voglia creare un clima di contrasto tra gruppi di dipendenti, la specifica che queste attività sono pagate con risorse aggiuntive che nulla tolgono alla totalità dei dipendenti non è per nulla sufficiente, specie se le attività sono svolte in orario di ufficio, per tale motivo non ci faremo tirare dentro la polemica riferita al solo festival barocco. Questa ultima vicenda, prosegue Rocchi, è solo l’ennesima situazione in cui, con colpevole ritardo, l’amministrazione pone l’urgenza di dare il via libera ad una attività "di massimo rilievo e importanza", noi riteniamo inaccettabile tutte le situazioni prima enunciate compresi molti progetti intersettoriali che sembrano "privilegiare" nei vari settori solo alcuni lavoratori, l’occasione si presta per rivendicare regole e trasparenza in tutto l’Ente.
Le RdB quindi chiedono:
1. La pubblicazione di tutte le attività paragonabili a quelle sopra indicate con l’indicazione del loro valore economico, del numero dei partecipanti e degli importi pagati per singolo dipendente, modalità di svolgimento della attività
2. Tutte le attività, progetti, convenzioni devono confluire e transitare all’interno del fondo in modo da garantire trasparenza.
3. Conferimento al fondo annuale per la produttività collettiva di tutto il personale di importi non inferiori al 30% del valore di cui al punto 1.
La cosa poi che ci lascia perplessi, puntualizza Rocchi, è la deriva populista che sembrano aver intrapreso alcuni assessori e dirigenti dell’amministrazione provinciale, ci riferiamo in modo particolare all’Assessore Cappelli ed alla dirigente Ciambella, che voci sempre più confermate ci comunicano che: …"visto che non ottengono il via libera per il progetto "festival barocco" nella sua sede istituzionale e cioè il Tavolo di trattativa con i Sindacati, riuniscono tutto il personale del settore, gli fanno delle "serie" riflessioni, gettano il cuore oltre l’ostacolo e cercano dall’alto delle loro posizioni di "convincere?" il personale dell’importanza del progetto"; Caro Cappelli e dirigente, non dovete convincere il personale di un settore arringandolo dall’alto dei vs ruoli, se proprio volete difendere le vostre convinzioni partecipate, se l’Amministrazione lo riterrà necessario, alla delegazione di parte pubblica e cercate di convincere tutte le OO.SS. della bontà del vs. progetto, gli interlocutori, visto che si parla di soldi che possono incidere su tutti i 400 dipendenti della Provincia, sono i Sindacati che in questo modo, sono, di fatto "scavalcati" se non addirittura di "snobbati". Il nostro compito conclude Rocchi è di vigilare affinché non ci siano più: chi figli e chi figliastri all’interno dell’amministrazione provinciale, invitiamo quindi, il Direttore generale Luciano Dottarelli a cui abbiamo, già dalle prime luci di oggi, esplicitato i nostri dubbi e perplessità a convocare al più presto un ulteriore tavolo negoziale ed a ricordare ai propri assessori e dirigenti che i sindacati sono i soggetti demandati alla contrattazione e che rivolgersi direttamente ai lavoratori non è, a parer nostro, una forma alta di democrazia, ma può essere intesa come una forma latente di pressione verso l’anello debole della catena.
12 giugno 2009 - Corriere di Como
Pompieri, in Sicilia la motovedetta destinata al Lario
Il mezzo è stato dirottato a Palermo. Il sindacalista: <<Per il lago era fondamentale>>
Como – "I vigili del fuoco di Como fanno "acqua". È proprio il caso di dirlo visto che una delle 5 imbarcazioni attrezzate per il soccorso anfibio, in fase di consegna in questi giorni, invece di arrivare sulle sponde del Lario, come annunciato, finirà a Palermo. Privando così il nostro territorio di un mezzo necessario. Dopo lo smacco subito nei giorni scorsi, quando a Varese sono arrivati 66 pompieri in più contro gli 11 concessi a Como, cade un’altra tegola sui vigili del fuoco lariani. «Da noi non esiste un mezzo simile. Uno opera sul lago di Garda e un altro sul Maggiore. Noi abbiamo solo una piccola barca, assolutamente inadatta, e due gommoni – spiega Pietro Ammetto, rappresentante sindacale di base (RdB) del Corpo - L’ultimo mezzo anfibio ha cessato di fare servizio due anni fa. Era troppo vecchio». L’annuncio dell’arrivo di una moto vedetta Raff (è questo il nome tecnico) aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Purtroppo invano. «L’avevamo già chiesta lo scorso dicembre – continua Ammetto - Dopo quel rifiuto ci hanno comunicato che ne sarebbe arrivata una proprio questa settimana». Lo testimonia una comunicazione del cantiere navale da cui la barca doveva partire verso Como. Nel testo sono indicate le caratteristiche del mezzo. Informazioni utili per consentire ai pompieri lariani di approntare il trasporto eccezionale necessario per il trasferimento in città. «Questo è successo sabato scorso – puntualizza il rappresentante sindacale – ma ieri è arrivato il contrordine. La commissione tecnica incaricata del collaudo di questi natanti ha confermato il cambio di destinazione». Tuttora sconosciute le motivazioni. «È grave che non si tenga conto del fatto che a Como manca un simile mezzo», dice Ammetto. In effetti nella rimessa dei vigili è collocata quella che, a tutt’oggi, è l’imbarcazione più utilizzata. «Si tratta di una barca aperta, dal fondo piatto impiegata per lo più in caso di alluvioni. Ma sul lago, soprattutto se ci sono onde, si riempie d’acqua ed è instabile – spiega il vigile del fuoco - Inoltre la dobbiamo tenere al chiuso altrimenti con la pioggia si riempirebbe d’acqua. È ormai un pezzo da museo». Ma non solo. «Se ci chiamano per un’emergenza dobbiamo trasportarla a riva e metterla in acqua – continua - Non è molto agevole lavorare così. E non serve per spegnere incendi di case raggiungibili solo via acqua». A differenza del nuovo mezzo che, oltre a essere cabinato, ha anche una spingarda antincendio collocata a prua. «Ideale per avvicinarsi dal lago alle abitazioni difficilmente raggiungibili per altre vie, in modo tale da poter spegnere le fiamme». Ma dove andranno le 5 motovedette? «A Palermo, Olbia e Napoli le prime tre. Un’altra a Reggio Calabria dove ne hanno già una. E l’ultima a Messina- dice Ammetto - Nono stante le difficoltà abbiamo sempre garantito assistenza, mesi estivi compresi. Questo mezzo era fondamentale. Soprattutto in estate quando il lago si popola di tantissimi turisti»."
12 giugno 2009 - Varese news
Agusta, prosegue lo sciopero tra lettere di richiamo e atti antisindacali
I lavoratori della cooperativa Auto Mot Service per il quinto giorno davanti ai cancelli della Agusta Westland di Vergiate. I sei giovani magazzinieri chiedono sicurezza e il rispetto delle regole contrattuali.
di tommaso guidotti
Vergiate - Prosegue lo sciopero e il presidio dei lavoratori della cooperativa Auto Mot Service. Davanti ai cancelli della Agusta Westland di Vergiate i sei giovani magazzinieri del "Magazzino 22" reparto cablaggi, affiancati dai rappresentanti sindacali della FlaicaUniti Cub, hanno portato anche questa mattina (12 giugno) bandiere, musica, cartelloni e altoparlanti. Luca Papasergio, Marco Da Cengio, Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alessio Lentini, tutti operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service, da anni preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne: da lunedì 8 giugno sono in presidio permanente davanti ai cancelli della ditta per chiedere più sicurezza e il rispetto dei propri diritti. La cooperativa, dopo le assicurazioni dei giorni scorsi che tutto si sarebbe risolto in tempi brevi, ha inviato ai sei magazzinieri una lettera di richiamo per assenza ingiustificata dal lavoro. Inoltre nel reparto cablaggi, nonostante lo sciopero proclamato e ampiamente annunciato, i lavoratori sono stati sostituiti: «Un comportamento antisindacale, solo un altro affronto nei nostri confronti – spiega Marco, uno dei più giovani con i suoi 23 anni, ma anche tra i più agguerriti -. Ci mandano i carabinieri ogni giorno, noi gli spieghiamo che siamo qui in pace e vogliamo solo rivendicare i nostri diritti. C’è anche chi ci vorrebbe denunciare perché saremmo all’interno del sedime dell’Agusta (i cartelli di proprietà privata però non ci sono), ma noi non ce ne andiamo. La lettera che ci hanno mandato è datata 9 giugno e si riferisce allo sciopero dell’8, vale a dire il primo giorno del presidio. Chiediamo sicurezza, il rispetto delle regole contrattuali e i giusti soldi in busta paga: siamo soci lavoratori della cooperativa, abbiamo sempre fatto il nostro lavoro al meglio, ma da un po’ hanno cominciato a spostarci, cambiarci turni, non pagare gli straordinari». Alcuni vergiatesi sono arrivati in questi giorni a manifestare la solidarietà del paese a questi lavoratori in difficoltà: «Ci fa molto piacere – spiega ancora Marco -. Dei vertici della cooperativa, della società committente e della stessa Agusta invece non abbiamo tracce da martedì scorso. Siamo qui davanti, ci vedono, ma ci evitano accuratamente. A parole dicono che tutto si risolverà, salvo poi mandarci le lettere di richiamo e dirci che non torneremo più a lavorare». Il presidio e lo sciopero continuano.
12 giugno 2009 - Corriere di Rieti
"Specchietto per le allodole?"
Chiarire la posizione dell’amministrazione
VITERBO - Compensi in Provincia, chiarezza dietro al Festival Barocco. "La cosa poi che ci lascia perplessi - approfondisce Rocchi della Rdb Cub di Viterbo - è la deriva populista che sembrano aver intrapreso alcuni assessori e dirigenti provinciali, ci riferiamo all'assessore Cappelli ed alla dirigente Ciambella, che voci sempre più confermate ci comunicano che: visto che non ottengono il via libera per il progetto "festival barocco" nella sua sede istituzionale e cioè il tavolo di trattativa con i sindacati, riuniscono tutto il personale del settore, gli fanno delle "serie" riflessioni, gettano il cuore oltre l'ostacolo e cercano dall'alto delle loro posizioni di "convincere?" il personale dell'importanza del progetto. Caro Cappelli e dirigente - affonda Rocchi -, non dovete convincere il personale arringandolo dall'alto dei vostri ruoli, se proprio volete difendere le vostre convinzioni partecipate, se l'amministrazione lo riterrà necessario, alla delegazione di parte pubblica e cercate di convincere tutti i sindacati della bontà del progetto, gli interlocutori, visto che si parla di soldi che possono incidere su tutti i 400 dipendenti della Provincia, sono i sindacati che in questo modo, di fatto, vengono "scavalcati" se non addirittura di snobbati"
11 giugno 2009 - Adnkronos
CRISI ECONOMICA: DOMANI CONVEGNO RDB CUB
A MINISTERO ECONOMIA E FINANZE
Roma, 11 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Si terrà domani, alle 10, presso il ministero dell'Economia e delle Finanze - sala polivalente in via XX settembre 97, il convegno 'La crisi economica e finanziaria - Come, perchè e per chì organizzata da Rdb - Cub Mef. L'incontro farà il punto sulle difficoltà dell'attuale momento economico. Parteciperanno Joaquin Arriola dell'Universidad del Pais Vasco Bilbao, Laboratorio Europeo per la critica sociale, Luciano Vasapollo, docente dell'Università La Sapienza, Marco Santopadre, direttore di Radio Città Aperta. Nel corso dell'incontro, saranno presentati i volumi 'La crisi del capitale di L. Vasapollo (ed. Jaca Book) e 'Crisi o Big Bang?' di J. Arriola e L. Vasapollo (ed. MediaPrint).
11 giugno 2009 - Uno Notizie
SCIOPERO GENERALE PUBBLICO IMPIEGO
Iniziative a Roma, Milano e nelle maggiori città d'Italia
MILANO (UnoNotizie.it) - La bozza del Decreto Brunetta, in attuazione dalla legge delega 15 del 2008, determina una profonda revisione del Testo Unico del Pubblico Impiego (D.L.vo 165/2001) indirizzata ad una privatizzazione della Pubblica Amministrazione con il tentativo di azzerare anche nel Pubblico Impiego i diritti già cancellati nel lavoro privato. Contro questo decreto la RdB-CUB P.I, i Cobas P.I. e la SdL Intercategoriale hanno proclamato per venerdì 3 luglio lo sciopero generale del settore, che sarà accompagnato da iniziative a Roma, Milano e nella maggiori città italiane. I contenuti dell’ultima versione della bozza Brunetta, la numero 25, prevedono un pesante attacco al salario dei lavoratori pubblici, che per la quota fissa vedrà parte degli aumenti erogati dalle Amministrazioni locali ma solo se queste saranno in regola con il patto di stabilità, introducendo così una grave disparità fra territori, mentre per la parte variabile sarà sempre più dipendente dalla relazione con il dirigente e da valutazioni esterne e senza controllo. Le progressioni retributive e di carriera vengono di fatto abolite e sottoposte a procedure concorsuali, per accedere alle quali è necessario ricevere valutazioni positive. Il meccanismo di valutazione viene affidato a soggetti esterni, senza contraddittorio e con scarsi riscontri oggettivi, che produrrà liste di lavoratori buoni, quasi buoni e cattivi a cui sarà legata l’erogazione del salario di produttività, che così perde la sua caratteristica di "salario" trasformandosi in premio per chi lo percepisce. Viene introdotto un codice di disciplina simile ad un regolamento militare, senza garanzie e senza possibilità reale di contraddittorio, che ha lo scopo di intimidire i lavoratori ed accompagnare la loro totale flessibilità alle politiche pubbliche del governo. Non a caso la valutazione negativa per due anni consecutivi potrà provocare il licenziamento per scarso rendimento. Alla dirigenza viene riconosciuto come unico vero potere quello disciplinare, mentre il resto è demandato a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione. Le materie di contrattazione divengono praticamente inesistenti; viene impedito lo svolgimento delle elezioni Rsu, i comparti vengono accorpati senza logica, attuando così un vero e proprio colpo di mano che cancella la democrazia sindacale e le libertà individuali e collettive. Le categorie pubbliche del Patto di Base ritengono invece che la battaglia per il potenziamento e miglioramento della P.A. e dei servizi pubblici da questa erogati riguardi tutta la società, e che investire in questo settore sia un passo fondamentale per progettare la ripresa economica del paese. Nel percorso verso lo sciopero generale verranno attuate iniziative locali e di settore, con assemblee in tutti i posti di lavoro.
11 giugno 2009 - Corriere della Sera
Protesta Organici ridotto all’osso, arretrati in continuo aumento.
Tempi d’attesa delle sentenze raddoppiati
Giustizia in tilt, corteo dei cancellieri
In trecento da piazzale Clodio a via Teulada, sede dei giudici di pace
di Lavinia Di Gianvito
Roma - «Brunetta Brunetta, vattene in fretta, magari in gondoletta ». «L'ingiustizia nella giustizia: siamo pochi, malpagati e neanche riqualificati». Sono striscioni pieni di rabbia quelli con i quali circa 300 dipendenti del tribunale e del giudice di pace hanno manifestato ieri mattina contro l’abbandono della giustizia, il blocco del turn-over, l’aumento della mole di lavoro e il nuovo processo civile. I cancellieri hanno sfilato da piazzale Clodio a via Teulada, sede del giudice di pace civile. Qui, dalle 11 alle 13, hanno tenuto un’assemblea infuocata, anche perché alcuni problemi (per esempio la mancata riqualificazione) sono all’ordine del giorno da anni.
La manifestazione è stata organizzata dalla maggior parte delle sigle sindacali del settore: nel corteo bandiere di Rdb Cub, Uil, Ugl, Cgil, Flp. «Dopo varie iniziative - sottolinea Francesco Antonazzo, del Comitato di lotta di piazzale Clodio - siamo venuti al giudice di pace perché è l'emblema dell' inefficienza della giustizia». Un’opinione che le cifre sembrano confermare: «Qui in via Teulada - spiega il segretario nazionale dell’Ugl Ministeri, Paola Saraceni - ci sono ancora trentamila sentenze del 2008 da pubblicare. Le nuove cause iscritte a ruolo sono 130 mila, ma altre 70 mila sono in attesa. A oggi si riescono a fare 200 iscrizioni al giorno rispetto alle 700 previste. E per quanto riguarda il personale ogni sezione ha 25 giudici e solo quattro cancellieri e impiegati».
Conferma un dipendente: «In 12 mesi l'arretrato delle sentenze è raddoppiato: dalle trentamila del 2008 siamo passati alle sessantamila di quest' anno. Nell’80 per cento dei casi si tratta di multe. Al momento ci sono 80 mila cause in arretrato e in tutto l’ufficio siamo una ventina di cancellieri». Anche all’inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente della corte d’appello, Giorgio Santacroce, aveva messo in evidenza la crisi del giudice di pace, costretto a marciare con 251 toghe onorarie sulle 385 previste e con i dipendenti ridotti ancora più all’osso: «Spaventosamente sbilanciata - aveva scritto Santacroce - è la sperequazione tra gli organici dei magistrati e quelli del personale amministrativo ». La conseguenza è che ormai una sentenza del giudice di pace costa 840 giorni d’attesa, contro i 472 che occorrevano nel periodo 1° luglio 2005-30 giugno 2006.
«Alla giustizia - insiste Saraceni - servono fatti e non chiacchiere. E fatti significa personale, mezzi e sedi». Parole destinate, probabilmente, a restare inascoltate: «I dipendenti di via Arenula - ricorda Stefano Cucconino, della Cgil Fp - in dieci anni sono passati da 52 mila a circa 40 mila. E nel 2010 si rischia di avere ancora 5.500 lavoratori in meno».
11 giugno 2009 - Il Giornale di Vicenza
ULSS 6. Una mini occupazione in sala riunioni al S.Bortolo: Rdb Cub chiede interventi subito
«Assumete operatori o vanno chiusi i reparti»
«Oss, revocate ferie e 266 ore a testa di straordinari»
di Franco Pepe
Vicenza - Tre bandiere e un sacco a pelo sul tavolo della sala riunioni. Ogni tanto suona una sirena. È (mini) occupazione sindacale in piena regola. «Se non ci danno risposte concrete non ce ne andiamo. Questa notte dormiamo qui».
Germano Raniero, segretario di Rdb-Cub non ammette discussioni. Con lui ci sono altri tre esponenti della sigla degli autonomi: Bonifacio Dal Bianco, Federico Martelletto e Gerardo Pigaiani. «Abbiamo parlato con Fantuz e Dalla Barba - aggiunge Raniero - ma non ci accontentiamo di parole. Vediamo cosa decidono».
Il direttore sanitario e il direttore medico dell'Ulss sono in un'altra stanza con Antonella Barbagallo dell'ufficio infermieristico, per tentare di trovare una soluzione. La responsabile del personale Laura Moretti, invece, se ne è già andata. Prima stavano discutendo proprio su questo problema, ormai cronico, della carenza di organici, ma l' improvviso arrivo degli autonomi ha interrotto la riunione. Rdb rivendica assunzioni subito.
A ribadire questa richiesta ci sono cartelli su tutte le finestre della scale che portano agli uffici delle direzione che si trovano al terzo piano. Ce ne sono anche all'ingresso. Ieri é stata una giornata di lotta per Raniero & C. Gli striscioni di protesta sono comparsi dalle 6 del mattino, in coincidenza con i primi turni di lavoro. Mancano Oss, operatori socio-sanitari.
Le principali emergenze al pronto soccorso, in ostetricia, emodialisi, rianimazione, cardiochirurgia semi-intensiva, alle celle mortuarie, al materno pediatrico.
«Vogliamo assunzioni immediate - continua a dire Raniero - altrimenti chiudano i reparti a cominciare da quello dei dozzinanti. C'è gente a cui sono state revocate le ferie di luglio». Pigaiani snocciola cifre: «A ostetricia alle fine del 2008 ogni Oss aveva un residuo di 266 ore straordinarie. I lavoratori part time hanno un arretrato di 400 ore, e per legge non ne potrebbero neppure fare. Ogni Oss ha 28 giorni di ferie dello scorso anno ancora da smaltire più quelle del 2009. E ora ci sono anche assenze improvvise. È una situazione insostenibile». Rdb, che conta la maggioranza dei suoi iscritti proprio fra gli Oss - ne ha 200 - non ha alcuna intenzione di cedere.
Nel primo pomeriggio i Cub hanno effettuato un presidio davanti al pronto soccorso, e in mattinata erano stati in prefettura davanti al viceprefetto vicario Vincenzo Foglia per la procedura di raffreddamento prevista dallo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi sulla vertenza delle assunzioni.
Il dg Antonio Alessandri all'inizio si mostra rigido: «Hanno ragione, gli organici sono risicatissimi, io rispetto tutti, però non possiamo trattare solo con loro, questo è un problema che stiamo affrontando con la Rsu, altrimenti sembra che decidiamo solo perché sono venuti qui».
Alla fine il dg acconsente a incontrare Raniero e gli altri. «Dovete fare pressing sulla Regione - dice - i bisogni ci sono, ma noi abbiamo le mani legate dalle norme. Valuteremo cosa possiamo fare». Sembra, comunque, che questa mattina partano già alcune lettere di assunzione.
11 giugno 2009 - Il Gazzettino
Pochi operatori socio-sanitari, ma l’Asl assume
di Matteo Crestani
Vicenza - Bufera operatori socio-sanitari al San Bortolo. Ma la battaglia dell’Rdb-Cub ha dato i suoi frutti: nuove assunzioni nei prossimi giorni. La carenza degli operatori sociosanitari preoccupava a tal punto il sindacato autonomo Rdb-Cub da chiedere un incontro urgente con il prefetto Piero Mattei: ma ieri mattina la direzione del San Bortolo non si presenta al tentativo di conciliazione. E ora potrebbe scattare una multa di 5mila euro, che sarebeb pagata con soldi pubblici. Così il sindacato autonomo vicentino ha proclamato un’assemblea nell’atrio dell’ospedale e ha marciato verso il terzo piano della palazzina uffici dell’ospedale civile, per chiedere udienza al direttore generale Antonio Alessandri. «È un fatto grave che per la prima volta la direzione dell’Asl 6 di Vicenza», spiega il segretario dell’Rdb-Cub di Vicenza, Germano Raniero, «non si sia presentata al tentativo di conciliazione davanti al prefetto. Un tentativo obbligatorio, la cui mancanza di presentazione dell’Azienda sanitaria del capoluogo comporterà una sanzione di almeno 5mila euro, soldi che si troveranno a pagare tutti i vicentini, inconsapevoli, molto probabilmente, di quanto stava accadendo».
Nel pomeriggio il direttore sanitario Eugenio Fantuz e il direttore medico Livio Dalla Barba hanno raggiunto i rappresentanti sindacali, che avevano al seguito una cinquantina di operatori sociosanitari, e hanno fornito delle valide rassicurazioni alle preoccupazioni dei lavoratori. Ricordiamo, infatti, che al pronto soccorso ci sono cinque operatori sociosanitari e cinque portantini in meno, in ostetricia due Oss assenti per malattia prolungata non sono stati sostituiti. Una carenza cronica va segnalata alle celle mortuarie, carenza legata alla particolare tipologia di lavoro e, per finire, difficoltà d’organico sono presenti anche nei reparti di Pediatria, Maxillofacciale e Chirurgia. «L’incontro è andato bene», spiega il direttore sanitario Eugenio Fantuz, «e abbiamo fatto presente ai sindacalisti che la carenza degli operatori sociosanitari era da tempo sotto l’analisi della direzione dell’Asl 6 di Vicenza. Una carenza indiscutibile, aggravata dal sopravvenire, imprevedibile, di malattie e maternità. Abbiamo assunto l’impegno concreto di eseguire una mappatura della situazione di carenza, e dalla settimana prossima saranno assunti i primi oss. Ci rendiamo conto delle difficoltà oggettive dei lavoratori, perciò intendiamo assicurare a tutti le prossime ferie estive. La situazione è difficile, ma non drammatica. Quanto all’incontro in Prefettura, non ci siamo presentati eccependo il fatto che la richiesta era stata avanzata da un unico sindacato e per di più non firmatario del contratto di categoria».
L’auspicio dell’Rdb-Cub, comunque, è che i lavoratori, con fino a 400 ore di straordinari non pagati e ferie del 2008 ancora da smaltire, possano almeno disporre delle ferie estive e dei riposi settimanali. «Abbiamo chiesto al direttore generale Antonio Alessandri», conclude il sindacalista Germano Raniero, «il suo interessamento in Regione Veneto, affinché sia riconosciuto il personale in numero adeguato all’Asl 6 di Vicenza. Non è possibile che l’organico, oggi, sia ancora lo stesso del 2002, considerato il maggior carico di lavoro e le numerose eccellenze che fanno del nosocomio vicentino un importante polo d’attrazione per l’assistenza e la cura».
11 giugno 2009 - Corriere del Veneto
Ieri a Vicenza
Manca personale «sciopero» al San Bortolo
VICENZA - Un presidio di fronte al Pronto soccorso del San Bortolo: è la protesta messa in atto ieri da cinquanta operatori socio sanitari che da tempo lamentavano la carenza cronica di personale, al Pronto soccorso, al Dipartimento materno pediatrico, in Rianimazione, Cardiochirurgia, Celle, Emodialisi. I dipendenti hanno poi avuto un incontro con la direzione medica: «E’ stata affermata l’insopportabilità della situazione, il fatto che ad alcune operatrici hanno sospeso le ferie estive, che molte hanno 28 giorni di ferie arretrate e anche 400 ore di straordinario, che non esiste la certezza dei riposi, che si continua ricevere ordini di servizio per coprire la turnazione - dice Germano Raniero della Cub - Sarà convocato a giorni il tavolo della delegazione trattante con tutta la Rsu a cui verranno comunicati i dettagli delle assunzioni».( g.t.)
11 giugno 2009 - Corriere di Viterbo, Rieti
Sit-in di trecento dipendenti giudiziari "Siamo al collasso"
Manifestazione a via Teulada. Mancanza di turnover, di personale e aumento della mole di lavoro da sbrigare i motivi del fermento
Roma - "Qualifichiamo ora la giustizia", "L’ingiustizia nella giustizia: siamo pochi, malpagati e neanche riqualificati", "Brunetta Brunetta vattene in fretta magari in gondoletta". Sono alcuni degli striscioni con i quali circa trecento dipendenti giudiziari del tribunale e del giudice di pace di Roma hanno manifestato ieri in via Teulada contro la mancanza di turnover, la diminuzione del personale e il conseguente aumento della mole di lavoro da sbrigare. Alla manifestazione molte le bandiere di Rdb Cub, Uil, Ugl, Cgil, Flp. "In tutto il ministero in 10 anni - spiega Stefano Cucconino della Cgil Fp di Roma e Lazio - da 52 mila dipendenti effettivi a circa 40 mila. Nel 2010 c’è il rischio di avere circa 5.500 lavoratori in meno". "Dopo varie manifestazioni - sottolinea Francesco Antonazzo del Comitato di lotta di piazzale Clodio - siamo venuti qui al giudice di pace perchè è l’emblema dell’inefficienza della giustizia". Gli fa eco un cancelliere del giudice di pace di Roma. "In un anno l’arretrato di sentenze è raddoppiato: siamo passati - lamenta - dalle 30mila dell’anno scorso alle 60mila di quest’anno. Per l’80% si tratta di multe. Siamo una ventina di cancellieri in tutto l’ufficio per un totale di 100 fascicoli al giorno da iscrivere. Attualmente ci sono 80 mila fascicoli in arretrato"
11 giugno 2009 - Italia Oggi
P.a., sciopero anti-Brunetta
Sciopero dei dipendenti statali aderenti alle sigle autonome, il 3 luglio, contro il decreto Brunetta della p.a. In una nota, annunciano la RdB-CUB P.I, i Cobas P.I. e la SdL Intercategoriale, oltre allo sciopero verrà data vita a iniziative a Roma, a Milano e nelle maggiori città italiane. Secondo i sindacalisti, «i contenuti dell'ultima versione della bozza Brunetta, la numero 25, prevedono un pesante attacco al salario dei lavoratori pubblici, che per la quota fissa vedrà parte degli aumenti erogati dalle Amministrazioni locali ma solo se queste saranno in regola con il patto di stabilità, introducendo così una grave disparità fra territori, mentre per la parte variabile sarà sempre più dipendente dalla relazione con il dirigente e da valutazioni esterne e senza controllo».
11 giugno 2009 - Termoli on line
'Governo bugiardo', dura presa di posizione dei Vigili del fuoco
di emanuele bracone
TERMOLI. "Governo Bugiardo", è questa l'accusa rivolta dai Vigili del Fuoco all'indirizzo di Palazzo Chigi, dopo la considerazione generale che, promesse a parte, si è vessati, coartati, obbligati a raddoppio dell’orario di lavoro!
"Dal suo insediamento il governo ha dichiarato la sua grande sensibilità per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – in più occasioni si è speso pubblicamente ad intervenire per migliorare le condizioni di lavoro ed economiche. Oggi, dopo l’ennesima calamità nel paese, si è dimostrato che non si può pensare di soccorrere la popolazione senza l’impiego del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e che farlo significherebbe pagare un tributo, in vite umane, troppo alto. Ciò anche in considerazione delle condizioni in cui è stato lasciato il paese dai nostri governati centrali e periferici, vista l’incuria del territorio, la mancanza di una cultura preventiva e la scarsità di specialisti del soccorso pronti ad intervenire immediatamente. I Vigili del Fuoco dopo il terremoto in Abruzzo sono in queste condizioni: Senza contratto di lavoro che è scaduto da un anno e mezzo; Con carenti mezzi di soccorso e quelli esistenti sono per lo più obsoleti e inefficienti – infatti quelli utilizzati per il terremoto circa la metà sono stati lasciati sulle autostrade; altri ancora di nuovissimo acquisto lasciati nei capannoni per "inadeguatezza"; Senza attrezzature tecnologiche all’avanguardia per migliorare la qualità del soccorso tecnico urgente alla popolazione; DPI – caldi d’estate e freddi d’inverno; Senza nessuna specializzazione riconosciuta o valorizzata quali il Soccorso Speleo Fluviale – Nucleo Batteriologico e Radioattivo – Sommozzatori - Elicotteristi - Portuali – Autisti di mezzi speciali – Ruspisti ……. ecc.; Senza un organico adeguato secondo parametri europei 15,000 unità in meno; Senza riconoscimento di lavoro particolarmente usurante in quanto spesso si è a contatto con materiali pericolosi, chimici e velenosi; Senza una collocazione nell’ambito della Protezione Civile come struttura portante, e non un ruolo di manovalanza; Senza nessun trattamento di missione o trasferta; Obbligati ad orari straordinari per far fronte alle calamità; Obbligati a vigilanze nei locali pubblici fuori dall’orario ordinario e straordinario; Obbligati a trattenersi in servizio per carenza di organico; Obbligati a far fronte alla Campagna Antincendio Estiva fuori dall’orario di lavoro; Obbligati a recarsi nelle zone terremotate o permanere nei Comandi per attività "istituzionali"; Obbligati a lavoro straordinario dello straordinario senza remunerazione che finirà a recupero ore; Obbligati a restare in un comparto pubblicistico e patrimonio militaresco!
Questa è la nostra "qualità della vita " - E’ ora di dire stop a questo stato di cose! I Vigili del Fuoco hanno una loro dignità, sono prima uomini e lavoratori e solo dopo tecnici e responsabili del soccorso nel paese! Il governo ci vuole militari e manovali".
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Articoli che riprendono il comunicato di RdB CUB VVF (come quello sopra) sono pubblicati anche su "Il Capoluogo.it" e "Spoleto city"
11 giugno 2009 - Varese news
Sciopero all'Agusta, sei magazzinieri chiedono più sicurezza
Si tratta di dipendenti della Cooperativa Auto Mot Service. Chiedono più garanzie e un contratto
Vergiate - Sciopero a oltranza. È questa la decisione presa da alcuni lavoratori della Cooperativa Auto Mot Service che da cinque anni lavorano in Agusta Westland. I sei operai sono magazzinieri nello stabilimento di Vergiate e si occupano delle preparazione di kit per Agusta e per altre ditte esterne. Il loro lavoro consiste nella gestione di un macchinario complesso (trasloelevatore) che dovrebbero controllare soltanto via computer. «Invece per tutti questi anni ci hanno detto che dovevamo provvedere anche alla risoluzione di problemi ordinari e quindi intervenire su piccoli guasti che si potevano presentare. Ora abbiamo scoperto che non è nostra competenza, ma di Agusta perché il macchinario è di sua proprietà. Per tutto questo tempo abbiamo messo a repentaglio la nostra sicurezza». A parlare sono i sei lavoratori che da lunedì 8 giugno sono in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Vergiate: si tratta di Luca Tapasergio, Marco Da Cengio, Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alesino Lentini. Dopo aver comunicato venerdì sera alla cooperativa che erano intenzionati a indire uno sciopero, da ormai quattro giorni non cedono. Con loro c’è il sindacato Cub (Confederazione unitaria di base) che offre supporto legale e sindacale. «Quello che chiediamo alla cooperativa di cui siamo soci lavoratori – spiegano i sei magazzinieri – è di garantire la nostra sicurezza sul lavoro e regolarizzare i contratti. Da quando a gennaio 2009 la Auto Mot Service è subentrata alla precedente cooperativa, non abbiamo più un contratto perché ci hanno presentato una proposta che per noi era irricevibile. Siamo inquadrati a un livello, il quinto, che è inferiore rispetto a quello che ci spetterebbe e quindi anche lo stipendio non è adeguato. Inoltre siamo costretti a fare straordinari che non sempre ci vengono pagati». Ma a preoccuparli maggiormente è la sicurezza. «Si tratta di un macchinario posizionato su un binario che si muove in avanti e indietro. A volte dovevamo anche arrampicarci sopra come "spiderman". Intervenire senza l’adeguata formazione presenta un livello di rischio molto elevato». Per questi motivi, oltre a cercare una mediazione con la cooperativa, i sei lavoratori hanno presentato un esposto alla magistratura sulla sicurezza. «Noi li stiamo supportando su questo tipo di attività legali – spiega Marcello Siviero di Cub -, ma loro si sono dimostrati da subito pieni di iniziative e decisi a proseguire nel presidio. Sono giovani ed è interessante osservare cosa propongono e confrontarci con loro. È evidente comunque che il sistema delle cooperative e dei subappalti si sta allargando sempre di più con forti rischi per la sicurezza».
11 giugno 2009 - EPolis Roma
Sit-in. Saraceni (Ugl): Brunetta dove sei
Giudice di Pace nel caos: «Affogati dalle pratiche»
Roma - Sit-in di trecento dipendenti giudiziari del Tribunale e del Giudice di Pace di Roma hanno manifestato ieri contro la mancanza di turn over, la diminuzione del personale e l'aumento della mole di lavoro. Alla manifestazione molte le bandiere di Rdb Cub, Uil, Ugl, Cgil, Flp. «In tutto il ministero in 10 anni - spiega Stefano Cucconino della Cgil Fp di Roma e Lazio - da 52mila dipendenti effettivi a 40mila. Nel 2010 c'è il rischio altri 5.500 tagli». Gli fa eco un cancelliere del Giudice di Pace: «In un anno l'arretrato di sentenze è raddoppiato: siamo passati - lamenta - dalle 30mila dell'anno scorso alle 60mila di quest'anno. Per l'80 per cento si tratta di multe. Siamo una ventina di cancellieri in tutto l'ufficio per un totale di 100 fascicoli al giorno da iscrivere, 80mila fascicoli arretrati».
11 giugno 2009 - Il Messaggero
Sindacati contro "i costi inutili" del Comune di Guidonia...
Sindacati contro "i costi inutili" del Comune di Guidonia. La Rdb Cub Hinterland romano ha annunciato di aver verificato e segnalato alla Corte dei conti una serie di piccoli appalti che andrebbero proprio in questo senso. «Tra questi - spiegano le rappresentanze sindacali di base - c'è per esempio l'acquisto del software per le elezioni che ha visto prelevare dalle casse del Comune oltre 20 mila euro in due anni. A nostro avviso la spesa non era necessaria perché ne esiste già nell'Ente uno all'avanguardia tecnicamente migliore ma soprattutto gratuito, usato anche da altri 40 comuni in tutta Italia».
Motivi da cui le Rdb traggono precise considerazioni: «Si dimostra che i costi inutili nelle pubbliche amministrazioni non sono dettati dagli stipendi dei lavoratori su cui si accaniscono i tagli, ma dalle spese che vengono effettuate in maniera non oculata. Basti pensare che la spesa prevista per l'assunzione di un anno con livello retributivo medio costa quanto un piccolo appalto inutile».(E.Cer.)
11 giugno 2009 - La Repubblica
Il bilancio Il futuro L´azienda ferma 355 lavoratori. E nessuno crede nel ritorno
Ad Arese l´ennesimo stop "L´Alfa muore con noi"
Il centro-stile era il nostro baluardo, ora che chiude non ci resta più niente Abbiamo sperato invano nel rilancio Sono venuto al Nord per avere sicurezza, ho lavorato qui vent´anni Come vivremo con 870 euro al mese?
di STEFANO ROSSI
Milano - Una assemblea aperta ieri mattina, davanti alla portineria centrale, ha ufficializzato che la scure è caduta anche su di loro. Cassa integrazione da lunedì per sette settimane, poi ferie per altre tre. Si dovrebbe riprendere l´attività il 24 agosto. Non ci crede nessuno.
Alle 17 esce il turno dai cancelli della fabbrica. Negli anni ‘80, quando all´Alfa lavoravano in ventimila, era una fiumana orgogliosa. Oggi è un rivolo gonfio solo di preoccupazione. «Si va in cassa in due fasce - spiega Paolo - con l´indennità di 780 euro per chi ne prende 1.200 di stipendio e di 900 per chi ne prende 1.500». Come gli altri, Paolo ha passato da poco i quaranta: «Troppo giovane per la pensione, troppo vecchio per il mercato del lavoro». Ma tutti con dei figli da crescere e un mutuo da pagare.
Giuseppe Catanese, 45 anni, riassume l´amarezza di tutti: «Vengo dalla Calabria e in vent´anni di Alfa sono diventato un quadro, mi occupo delle modifiche e migliorie della 159. Per l´azienda sono stato in Svezia e in Thailandia e in cassa prenderò 870 euro con una rata del mutuo di 800. Mia moglie rischia il posto di insegnante con il ritorno al maestro unico e abbiamo due ragazzine di 14 e 8 anni. Ero emigrato dal Sud per trovare la sicurezza e devo mandare in giro i curriculum. Ma finora nessuno ha risposto».
La lettera con su scritto «cassa integrazione» sarà recapitata domani. Nel frattempo al centro stile hanno già cominciato a fare l´inventario, a ritirare i pc portatili e disattivare le schede telefoniche. La progettazione dei nuovi motori a sei cilindri è ferma: «Vedrete che useranno quelli della Chrysler», azzarda Carlo Pariani (Flmu Cub). La gente esce dai cancelli con le borse: «Abbiamo iniziato a sbaraccare».
Vanno in cig 110 lavoratori su 180 della Powertrain (motori) e 245 su 320 di centro stile, sperimentazione e progettazione. I 70 che restano di questi reparti sono del commerciale. «È il colpo mortale. La Fiat sta per chiudere l´Alfa», riflette Ernesto Ierardi, delegato Rsu della Fiom, che richiama «chi ha preso gli impegni a rispettarli, come la Regione con il suo piano di reindustrializzazione».
All´assemblea di ieri mattina Regione, Provincia e Comuni (Milano, Arese, Garbagnate, Lainate, Rho), non c´erano. Si è visto solo Vladimiro Merlin, consigliere a Palazzo Marino per Rifondazione. Il governatore Formigoni ha inviato una lettera di solidarietà, la segretaria della Fiom Maria Sciancati la rimanda al mittente: «Servono fatti concreti».
Corso Marconi intanto va avanti. «La cassa ordinaria ha un limite di 52 settimane in due anni e la Fiat vuole raggiungerlo entro aprile del 2010, dichiarando poi l´esubero dei lavoratori», prevede Ierardi. Significherebbe non tornare mai più in fabbrica.
«Ma io già non ce la facevo con lo stipendio, figuriamoci adesso», dice Paolo Parini. Per questo il sindacato chiede l´abolizione del tetto che rende teorico l´80 per cento del salario previsto come indennità di cassa. «Un po´ però ce lo dovevamo aspettare», obietta Andrea Andreis. È già dalla fine di dicembre che due settimane al mese si fanno a casa.
Eppure sette consecutive - dieci con le ferie - non se le aspettavano. Non al centro stile, dove hanno disegnato la Mito. Tanti, nei reparti di punta, pensavano che a loro non sarebbe toccato. Non così. Anche quando nel dicembre 2002 venivano mandati in cig 1.024 operai. Anche assistendo allo smantellamento delle linee di produzione, al calvario di proroghe della cassa straordinaria e infine al licenziamento degli ultimi 68 di questi 1.024 (dopo pensionamenti, uscite incentivate, dimissioni spontanee) nel marzo del 2008.
«Abbiamo sperato anche nel rilancio grazie al museo, che attrae visitatori da tutto il mondo», spiega Giovanni Pillonca: «Il centro stile era il nostro baluardo, ora non ci resta più niente». Al massimo, la Fiat offre il trasferimento a Torino. Chi ha accettato si alza alle 4 della mattina e rientra alle 9 di sera. «Io però glielo dicevo, che prima o poi sarebbe toccato anche a noi», sospira Daniela Bonvini, delegato Rsu.
Invece, malgrado tutto, c´è persino un po´ di sorpresa ad avvelenare il cuore trafitto dell´Alfa. Il 24 giugno del 2010 l´Anonima lombarda fabbrica automobili compirebbe un secolo. Ma più che un anniversario, sembra un funerale.
11 giugno 2009 - Il Faro
‘Scioperi: il sindacato RdB Cub non contribuisce al dialogo’
De Vecchis (Pdl): 'Vicino ai precari ma contro le strumentalizzazioni della sigla sindacale’
Fiumicino - "Ancora una volta debbo constatare che la sigla sindacale RdB-Cub usa tematiche serie e che coinvolgono i lavoratori per i propri interessi di visibilità strumentalizzando tematiche come il precariato per i propri scopi più politici che sindacali". E’ questo l’intervento del consigliere comunale William De Vecchis (Pdl) che sottolinea di condividere la posizione delle maestre e dei lavoratori precari che si battano per la stabilizzazione del loro posto di lavoro. "Non a caso nei giorni scorsi si è intavolata una seria discussione con alcune sigle sindacali e l’amministrazione comunale per verificare la possibilità delle stabilizzazioni. Ad oggi – continua - sicuramente non ci sono ancora riscontri positivi, ma la questione è uscita dal dimenticatoio nel quale qualcuno l’aveva rilegata e credo doverosi ulteriori incontri tra le sigle sindacali confederali e l’amministrazione comunale per raggiungere un adeguata mediazione". "Sicuramente – conclude De Vecchis - l’atteggiamento del sindacato autonomo RdB Cub non contribuisce ad un serio e costruttivo dialogo, come già in precedenza avvenne con le assistenti al trasporto scolastico, auspico che la maestre precarie e i comitati dei genitori non si facciano strumentalizzare dalla faziosità di sigle sindacali pronte solo a destabilizzare i rapporti istituzionali, invito pertanto le maestre a battersi per il loro giusto diritto al lavoro e alla stabilizzazione usando proprie delegazioni intavolando una diretta mediazione con l’amministrazione comunale".
10 giugno 2009 - Ansa
P.A.: RDB-COBAS-SDL,SCIOPERO 3 LUGLIO CONTRO RIFORMA BRUNETTA
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - I sindacati di base Rdb, Cobas e Sdl hanno indetto per il 3 luglio uno sciopero generale nel pubblico impiego contro il decreto Brunetta che riforma la pubblica amministrazione. Secondo i sindacati, infatti, il provvedimento prevede un «pesante attacco al salario dei lavoratori pubblici, che per la quota fissa vedrà parte degli aumenti erogati dalle amministrazioni locali ma solo se queste saranno in regola con il patto di stabilità, introducendo così una grave disparità fra territori, mentre per la parte variabile sarà sempre più dipendente dalla relazione con il dirigente e da valutazioni esterne e senza controllo. Le progressioni retributive e di carriera, inoltre - proseguono - vengono di fatto abolite e sottoposte a procedure concorsuali, per accedere alle quali è necessario ricevere valutazioni positive. Il meccanismo di valutazione viene affidato a soggetti esterni, senza contraddittorio e con scarsi riscontri oggettivi, che produrrà liste di lavoratori buoni, quasi buoni e cattivi a cui sarà legata l'erogazione del salario di produttività, che così perde la sua caratteristica di salario trasformandosi in premio per chi lo percepisce». In occasione dello sciopero, si svolgeranno iniziative sindacali nelle maggiori città italiane, tra cui Roma e Milano.
GIUSTIZIA: SIT-IN DIPENDENTI GIUDIZIARI, SIAMO AL COLLASSO
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - «Qualifichiamo ora la giustizia», «L'ingiustizia nella giustizia - Siamo pochi, malpagati e neanche riqualificati», «Brunetta Brunetta vattene in fretta magari in gondoletta». Sono alcuni degli striscioni con i quali circa trecento dipendenti giudiziari del Tribunale e del Giudice di Pace di Roma hanno manifestato stamani in via Teulada contro la mancanza di turn over, la diminuzione del personale e il conseguente aumento della mole di lavoro da sbrigare. Alla manifestazione molte le bandiere di Rdb Cub, Uil, Ugl, Cgil, Flp. «In tutto il ministero in 10 anni - spiega Stefano Cucconino della Cgil Fp di Roma e Lazio - da 52 mila dipendenti effettivi a circa 40 mila. Nel 2010 c'è il rischio di avere circa 5.500 lavoratori in meno». «Dopo varie manifestazioni - sottolinea Francesco Antonazzo del Comitato di Lotta di piazzale Clodio - siamo venuti qui al Giudice di Pace perchè è l'emblema dell'inefficienza della giustizia». Gli fa eco un cancelliere del Giudice di Pace di Roma: «In un anno l'arretrato di sentenze è raddoppiato: siamo passati - lamenta - dalle 30mila dell'anno scorso alle 60mila di quest'anno. Per l'80% si tratta di multe. Siamo una ventina di cancellieri in tutto l'ufficio per un totale di 100 fascicoli al giorno da iscrivere. Attualmente ci sono 80 mila fascicoli in arretrato».
10 giugno 2009 - Iris
PUBBLICO IMPIEGO: SCIOPERO GENRALE VENERDI 3 LUGLIO
(IRIS) – ROMA, 10 GIU: La bozza del Decreto Brunetta, in attuazione dalla legge delega 15 del 2008, determina una profonda revisione del Testo Unico del Pubblico Impiego (D.L.vo 165/2001) indirizzata ad una privatizzazione della Pubblica Amministrazione con il tentativo di azzerare anche nel Pubblico Impiego i diritti già cancellati nel lavoro privato. Contro questo decreto la RdB-CUB P.I, i Cobas P.I. e la SdL Intercategoriale hanno proclamato per venerdì 3 luglio lo sciopero generale del settore, che sarà accompagnato da iniziative a Roma, Milano e nella maggiori città italiane. I contenuti dell’ultima versione della bozza Brunetta, la numero 25, prevedono un pesante attacco al salario dei lavoratori pubblici, che per la quota fissa vedrà parte degli aumenti erogati dalle Amministrazioni locali ma solo se queste saranno in regola con il patto di stabilità, introducendo così una grave disparità fra territori, mentre per la parte variabile sarà sempre più dipendente dalla relazione con il dirigente e da valutazioni esterne e senza controllo. Le progressioni retributive e di carriera vengono di fatto abolite e sottoposte a procedure concorsuali, per accedere alle quali è necessario ricevere valutazioni positive. Il meccanismo di valutazione viene affidato a soggetti esterni, senza contraddittorio e con scarsi riscontri oggettivi, che produrrà liste di lavoratori buoni, quasi buoni e cattivi a cui sarà legata l’erogazione del salario di produttività, che così perde la sua caratteristica di "salario" trasformandosi in premio per chi lo percepisce. Viene introdotto un codice di disciplina simile ad un regolamento militare, senza garanzie e senza possibilità reale di contraddittorio, che ha lo scopo di intimidire i lavoratori ed accompagnare la loro totale flessibilità alle politiche pubbliche del governo. Non a caso la valutazione negativa per due anni consecutivi potrà provocare il licenziamento per scarso rendimento. Alla dirigenza viene riconosciuto come unico vero potere quello disciplinare, mentre il resto è demandato a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione. Le materie di contrattazione divengono praticamente inesistenti; viene impedito lo svolgimento delle elezioni Rsu, i comparti vengono accorpati senza logica, attuando così un vero e proprio colpo di mano che cancella la democrazia sindacale e le libertà individuali e collettive. Le categorie pubbliche del Patto di Base ritengono invece che la battaglia per il potenziamento e miglioramento della P.A. e dei servizi pubblici da questa erogati riguardi tutta la società, e che investire in questo settore sia un passo fondamentale per progettare la ripresa economica del paese. Nel percorso verso lo sciopero generale verranno attuate iniziative locali e di settore, con assemblee in tutti i posti di lavoro.
ROMA: GIUDICI DI PACE IN PROTESTA
Blocca gli uffici giudiziari per chiedere uomini e mezzi invece di riforme inutili
(IRIS) – ROMA, 10 GIU: Oltre 300 dipendenti hanno marciato dal tribunale di Piazzale Clodio fino al Giudice di Pace di via Teulada per dire no alla riforma del processo civile e per protestare contro l'abbandono della Giustizia. La manifestazione era organizzata dai sindacati della Ugl, Cgil, Uil, Rdb ed Flp unitamente al Comitato di Lotta che poi hanno tenuto, dalle 11.00 alle 13.00, un'assemblea nei saloni del Giudice di Pace. Alla Giustizia servono fatti e non chiacchiere – spiega il Segretario Nazionale della Ugl Ministeri, Paola Saraceni – e fatti significa personale, mezzi e sedi. Le chiacchiere sono invece le riforme a costo zero che non portano benefici all'organizzazione giudiziaria. I dati parlano da soli – continua – al Giudice di Pace di Roma ci sono ancora 30 mila sentenze del 2008 da pubblicare e altre 70 mila sono in attesa di iscrizione a ruolo. A fronte di 130 mila nuove cause iscritte. I problemi sorgono anche per il deposito che, oggi, può essere effettuato solo per 200 iscrizioni a ruolo giornaliere rispetto alle 700 previste. Per quanto riguarda il personale – conclude la Saraceni – ogni sezione ha 25 giudici e 4 unità tra cancellieri e impiegati. Intanto i sindacati minacciano di estendere la protesta anche in altre province.
10 giugno 2009 - Omniroma
FIUMICINO, RDB CUB: «SABATO MAESTRE IN PIAZZA CONTRO IL COMUNE»
(OMNIROMA) Roma, 10 giu - «Dopo anni di lavoro precario le insegnanti della scuola dell'infanzia del Comune di Fiumicino, sostenute dalla Rdb-Cub e dai comitati dei genitori, saranno in piazza per protestare contro la Giunta Canapini. Sabato 13 giugno, insieme ai genitori, le lavoratrici sfileranno in corteo, con partenza alle 10 da Piazza Grassi fino al mercato di via delle Ombrine, per chiedere che sia riconosciuto il loro diritto ad un lavoro dignitoso dopo oltre 15 anni di precariato, avviando immediatamente un percorso di stabilizzazione, e per una seria politica di edilizia scolastica che risponda alle esigenze di un territorio in forte espansione demografica». Così in una nota Rdb Cub. «È ora che questa Giunta si faccia carico dei problemi reali della cittadinanza e su questi importanti temi apra un confronto serio con la RdB-Cub, anche alla luce delle ripetute richieste di incontro inoltrate nei mesi scorsi», dichiara Fabio Quaresima della RdB-Cub Fiumicino.
10 giugno 2009 - Adnkronos
CRISI ECONOMICA: TIBONI (CUB), BRUNETTA FACCIA UN GIRO NEI MERCATI
'DOPO CHIUSURA MOLTI RACCOLGONO SCARTI, ALTRO CHE CALO POVERTA'
Milano, 10 giu. (Adnkronos) - «Vorrei invitare il ministro Brunetta a fare un giro dopo la chiusura di un mercato stradale, per mostrargli che molte persone sono costrette a raccogliere gli scarti di frutta e verdura, o come sono aumentate le file per un pasto caldo presso le associazioni come la Caritas». Così Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della Confederazione Unitaria di Base, risponde alle dichiarazioni di ieri del ministro Renato Brunetta, secondo il quale in Italia la povertà è diminuita. Per Tiboni «è falso quanto affermato da Brunetta per cui i lavoratori in cassa integrazione avrebbero un'integrazione all'80% della retribuzione, quando quest'ultima copre meno del 50% della retribuzione, senza contare milioni di lavoratori con contratti a termine, precari e apprendisti totalmente privi di qualsiasi tipo di sostegno al reddito». «Crediamo - conclude Tiboni - che simili dichiarazioni siano spiegabili soltanto dal cinismo e dal totale disprezzo per le condizioni di vita di milioni di lavoratori e precari».
10 giugno 2009 - Il Gazzettino
Al S. Bortolo mancano operatori socio-sanitari:
stop alle ferie, straordinari programmati
di Matteo Crestani
Vicenza - Tutti dal prefetto Piero Mattei questa mattina per illustrare la difficile situazione in atto al San Bortolo a seguito della spaventosa carenza di operatori socio-sanitari (Oss). L’Rdb-Cub sarà in Prefettura dopo la proclamazione dello stato di agitazione per le innumerevoli conseguenze determinatesi sui lavoratori a causa della carenza di operatori sociosanitari registrata nelle ultime settimane e che, presumibilmente, potrebbe aggravarsi entrando nel pieno dell’estate. Ferie impossibili, straordinari programmati e turni che saltano. La solita musica si ripropone, ma i sindacati non ci stanno e promettono una dura battaglia per la tutela dei diritti dei lavoratori. La denuncia, giunta nei giorni scorsi da Bonifacio Dal Bianco dell’Rdb-Cub, trova fondamento nella proclamazione dello stato di agitazione dello scorso 29 maggio scorso. «Siamo seriamente preoccupati», spiega il sindacalista Bonifacio Dal Bianco, «e non possiamo restare indifferenti di fronte a questa grave situazione. A più riprese abbiamo chiesto l’interessamento della direzione del San Bortolo, ma non ci sono stati riscontri di sorta. Così il 29 maggio scorso, giusto una settimana fa, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione».
La questione degli Oss è davvero kafkiana, se consideriamo che la graduatoria per le assunzioni, che avvengono ogni tre mesi e sono per lo più limitate al turnover per i pensionamenti, conta ben 272 persone in attesa di poter prendere servizio all’ospedale. «Gli operatori sociosanitari in attesa di occupazione non mancano», prosegue il sindacalista dell’Rdb-Cub, «ma non vengono assunti per i soliti problemi che, a cascata, dalla Regione del Veneto si ripercuotono sulla nostra Asl. Le sostituzioni del personale Oss, infatti, avvengono soltanto per i pensionamenti e le gravidanze, mentre vengono ignorate del tutto le malattie, anche di lunga durata, gli interventi chirurgici programmati, le aspettative e le dimissioni».
La speranza del sindacato autonomo vicentino è che il prefetto Piero Mattei possa interessarsi della vicenda e contribuire alla risoluzione del conflitto in atto. La situazione di carenza è diffusa in più reparti. Al pronto soccorso ci sono cinque operatori sociosanitari e cinque portantini in meno, in ostetricia due Oss assenti per malattia prolungata non sono stati sostituiti. Una carenza cronica va segnalata alle celle mortuarie, carenza legata alla particolare tipologia di lavoro e, infine, nei reparti di Pediatria, Maxillofacciale e Chirurgia.
10 giugno 2009 - Il Faro
Lavoro precario: maestre in piazza contro la giunta Canapini
Fiumicino - Sabato 13 giugno corteo da Piazza Grassi a partire dalle ore 10.00
Il Faro on line - Dopo anni di lavoro precario le insegnanti della scuola dell’infanzia del Comune di Fiumicino, sostenute dalla RdB-CUB e dai comitati dei genitori, saranno in piazza per protestare contro la Giunta Canapini. Sabato 13 giugno, insieme ai genitori, le lavoratrici sfileranno in corteo, con partenza alle ore 10.00 da Piazza Grassi fino al mercato di via delle Ombrine, per chiedere che sia riconosciuto il loro diritto ad un lavoro dignitoso dopo oltre 15 anni di precariato, avviando immediatamente un percorso di stabilizzazione, e per una seria politica di edilizia scolastica che risponda alle esigenze di un territorio in forte espansione demografica. "E’ ora che questa Giunta si faccia carico dei problemi reali della cittadinanza - dichiara Fabio Quaresima della RdB-CUB Fiumicino - e su questi importanti temi apra un confronto serio con la RdB-CUB, anche alla luce delle ripetute richieste di incontro inoltrate nei mesi scorsi".
10 giugno 2009 - Il Centro
Ma continua la protesta dei vigili del fuoco
Pronti a scendere in piazza: «Mezzi e stipendi inadeguati»
L’AQUILA - Sono 1.340 i vigili del fuoco impegnati per l’emergenza terremoto nell’Aquilano. Sono più di 111mila gli interventi eseguiti dal 6 aprile. Giorni e notti di lavoro senza sosta, tanto che il Comune dell’Aquila vorrebbe dare la cittadinanza onoraria al Corpo.
Eppure dietro tanti sacrifici si nascondono altrettanti problemi. Mancano attrezzature e mezzi. Gli stipendi sono inadeguati. Per questo la civile protesta della categoria è partita proprio dall’Aquila.
Una protesta che ieri mattina si è ulteriormente arricchita di un nuovo capitolo a Tempera. Nel corso di una conferenza nella piazzetta delle Oche è stata preannunciata una manifestazione all’Aquila, entro fine mese (il 24 o il 30), per sollecitare interventi del governo. Alla conferenza erano presenti Alfonso De Amicis, segretario della funzione pubblica-Cgil, e Antonio Salvatore del coordinamento nazionale dei vigili del fuoco. «C’era un decreto specifico per i vigili del fuoco, poi ritirato dal governo», hanno sottolineato De Amicis e Salvatore nel corso dell’incontro di Tempera, «un decreto che prevedeva il rinnovo contratturale, l’adeguamento del turn over e la sostizuone dei vecchi macchinari».
La mancanza di risposte ha scatenato le proteste.
«Faremo una manifestazione nazionale all’Aquila affinché il governo intervenga», hanno aggiunto i rappresentanti dei vigili del fuoco, «erano stati stanziati dei soldi che dovevano servire per rimpiazzare tutti quelli che andavano in pensione, 5mila in tutta Italia. Chiedevamo il rinnovo di questo turn over a livello nazionale, poi la richiesta di acquisto di mezzi più moderni,oltre all’aumento del salario accessorio. Ma l’emendamewnto del governo è stato ritirato. Per questo motivo abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, malgrado il lavoro prosegua ininterrottamente».
Nei giorni scorsi la rappresentanza di base dei vigili del fuoco (Rdb-Cub vvf) aveva diffuso una nota per denunciare che «dalla politica arrivano solo umiliazioni».
Una nota diffusa al termine di un incontro con il sottosegretario agli Interni, Nitto Francesco Palma. «Non ci sono soldi per i vigili del fuoco», hanno lamentato i componenti della Rdb-Cub vvf, «né per gli automezzi e le attrezzature, né per la riqualificazione delle carriere».
10 giugno 2009 - Il Tirreno
Il sindacato sul caso Publiacqua «Non è giusto che il dipendente paghi la multa»
PRATO - Una «vergognosa ingiustizia». Così la Rappresentanza di base Cub dei dipendenti Publiacqua giudica l’episodio raccontato da un dipendente, Roberto Bindi, che la scorsa settimana è stato multato perché aveva parcheggiato il furgone in via Ferrucci dovendo andare a fare un intervento per conto dell’azienda.
Secondo il Cub serve al più presto un accordo col Comune per fornire permessi ai dipendenti Publiacqua, che altrimenti sono costretti a pagare di tasca propria le multe.
Il Cub ricorda che la Spa Publiacqua «riesce a fare milioni di utili (vedi bilanci 2007-2008) e a Roma può permettersi di dare una dorata buona uscita di 7 milioni di euro a tre dirigenti di Acea». E ancora che ci sono «centinaia di lavoratrici e lavoratori in attesa del giusto inquadramento contrattuale». E infine che «si continua ad assistere a personale che va in pensione, non sostituito, con inevitabili ricadute sui turni di reperibilità diventati insostenibili per gli addetti operativi, con maggiori rischi per la sicurezza ed inevitabile peggioramento del servizio erogato alla cittadinanza servita».
Quanto all’episodio specifico, il sindacato Cub sollecita un accordo sui permessi col Comune.
10 giugno 2009 - La Nuova Venezia
«Lavoratori e utenti senza diritti»
Oggi i dipendenti della coop Elleuno in assemblea. L’Ispettorato del lavoro nelle sede per controlli sul «marcatempo»
VENEZIA - E’ arrivato anche l’Ispettorato del lavoro alla cooperativa «Elleuno» per controllare il nuovo marchingegno utilizzato per contabilizzare i tempi di lavoro al minuto e contestato dai lavoratori. E oggi i 500 dipendenti della coop che svolge l’assistenza domiciliare ad anziani e nelle scuole ai minori che ne hanno necessità si troveranno in assemblea a Mestre per discutere la loro difficile situazione. In un comunicato firmato da Cgil, Cisl, Uil e Flaica si legge che il nuovo capitolato d’appalto voluto dall’amministrazione comunale sulla base di un regolamento votato dal Consiglio «ha negato diritti agli utenti e ai lavoratori per l’assistenza domiciliare».
«Ha trascinato i lavoratori della cooperativa - continua il documento - nel più bieco lavoro a cottimo, denominato a minutaggio, questo non garantisce l’orario del contratto di lavoro costringendo gli operatori a conteggiare i minuti di servizio. Tutta questa nuova metodologia a carico degli operatori non allevia e non qualifica il loro lavoro, ma lo complica ulteriormente». Un sistema entrato in vigore nel luglio 2008: prevede tempi definiti in modo molto preciso sia per gli spostamenti da un utente all’altro sia per le prestazioni effettuate, mansioni trasformate in un lavoro rigidamente tecnico e che non lasciano spazio a quella che è la componente relazionale, sociale nei confronti di anziani e bambini, componente essenziale del servizio. Tra l’altro, le mansioni più leggere, come l’accompagnamento all’esterno, la preparazione dei pasti ed altro (che venivano svolte dai dipendeni della coop parzialmente non idonei), sono passate a personale di un’agenzia interinale con un contratto peggiore di quello dei dipendendi della «Elleuno», che non sono qualificati e che anche per questo guadagnano meno. Infine, la questione del telefono marcatempo, quella che ha fatto scattare la visita dell’Ispettorato del lavoro nella sede della cooperativa. Nonostante non via sia l’accordo con le organizzazioni sindacali, «sta continuando ad essere distribuito» agli operatori, che sono costretti a utilizzarlo. «I 500 lavoratori della cooperativa - chiude il comunicato - che svolgono i servizi socio-sanitari a domicilio per conto del Comune chiedono rispetto, garanzie e dignità per i loro lavoro anche per non diventare lavoratori anco più precari o stagionali».
9 giugno 2009 - Il Foglietto Usi RdB Ricerca
E' DISPONIBILE, su www.usirdbricerca.it , IL NUMERO 21 - Anno VI
DEL SETTIMANALE on line DI INFORMAZIONE SINDACALE DAL MONDO DELLA RICERCA
In questo numero:
* Assemblea fuori sede? Niet di Grimaldi che è smentito dalla Funzione Pubblica
* Sindacato scomodo meglio fuorilegge
* Nuovi contratti legati alle previsioni Isae
* I precari "rottamati" protestano all'Ambiente
* Full immersion per sommozzatori ex Icram
* Brunetta sempre distratto, l'Istat è in "prorogatio"
* Origine ed evoluzione della "prorogatio"
* Le assenze per malattia non riducono la pensione
9 giugno 2009 - Il Tempo
Manifestazione in Tribunale contro la riduzione del personale
ProtestaL'agitazione sindacale inizierà domani alle 11 e andrà avanti fino alle 13 davanti agli uffici del giudice di pace di via Teulada
di Paolo Tomei
Roma - Il personale giudiziario del Tribunale capitolino «preso atto delle polemiche adottate dal ministero della Giustizia volte alla riduzione delle piante organiche e delle risorse destinate alla giustizia, della marginalizzazione del personale giudiziario ancora in attesa di riqualificazione professionale concessa a tutti gli altri dipendenti statali, dell'attacco indiscriminato e diffamatorio del ministro della Funzione pubblica nei confronti dei dipendenti pubblici» continua lo stato di agitazione e ha indetto una manifestazione per domani alle 11 fino alle 13 presso il giudice di pace civile in via Teulada. A indire lo stato di agitazione e la manifestazione sindacati, tra cui, Cgil, Uil, Rdb Cub, Flp, Uilpa, nonché il comitato di lotta dle personale giudiziario, che ne danno notizia in un documento. Una protesta per lamentare come «il ministero della Giustizia invece di concedere la dovuta riqualificazione professionale ai propri dipendenti, adeguandolo a tutti gli altri dipendenti pubblici, continua a perpetrare lo spreco di danaro pubblico». Tra le altre doglianze la «commissione a diverse società private - proseguono i sindacati - della realizzazione di programmi informatici che assolvono la medesima funzione, come nel caso dei sistemi "Digit" e "Tiap" per la scansione degli atti processuali penali; il primo installato presso il Tribunale di Cremona e in procinto di essere esteso a tutti i Tribunali d'Italia e il secondo già in esercizio da oltre quattro anni in ben quindici Procure della Repubblica tra cui quella romana; concedendo un aggio la cui misura sarà stabilita in un prossimo regolamento, alla Società Equitalia Spa per la fittizia gestione del Fondo Unico Giustizia, le cui reali attività sono sostanzialmente svolte dal personale giudiziario». Insomma, quella di domana si annuncia come un'altra giornata di caos nelle aule del palazzo di Giustizia di piazzale Clodio, sia per i dipendenti, sia per i cittadini che defono fare i conti con una gistizia sempre più caotica.
9 giugno 2009 - Il Quaderno
RdB: da 2 settimane i dipendenti del Consorzio Bn1
non espletano servizio giornaliero
Benevento - Piero Mancini, coordinatore provinciale RdB Ambiente, afferma che da quasi due settimane i lavoratori dipendenti del consorzio Bn1 "restano a braccia conserte nel deposito di Piano Borea. Il Consorzio ha accumulato tanti debiti e le piattaforme non accettano più il conferimento della carta e della plastica da parte del Consorzio Bn1. Gli operatori degli altri due Consorzi che ancora si recano nei paesi ad effettuare la raccolta lo fanno in modo oltremodo precario visto lo stato di porter e gasoloni che perdono letteralmente pezzi per la strada. Le prospettive sono poco chiare. Il presidente della Provincia è agli arresti domiciliari, i partiti che reggono le redini amministrative devono riflettere sulla sconfitta elettorale, le vacanze estive si avvicinano e a settembre se ne riparla". "I lavoratori – conclude Mancini - sempre più frustrati, vedono avvicinarsi lo spettro della fine dell’anno. Infatti la copertura economica governativa che ha garantito gli stipendi fino ad oggi è garantita fino a dicembre. Da gennaio chi pagherà gli stipendi ai 150 dipendenti dei tre Consorzi ?".
9 giugno 2009 - Vaol
DPL di Sondrio: lavoratori e Rsu bocciano l'accordo
ma Cgil, Cisl e Uil lo firmano lo stesso
Il comunicato di RdB - Rappresentanze sindacali di Base
Sondrio - Quanto verificatosi nei giorni scorsi presso la DPL di Sondrio per le lavoratrici e i lavoratori rimarrà sicuramente una pagina buia in quanto è stata calpesta la loro dignità e negata loro quel poco di democrazia ancora esistente.
Riassumiamo cosa è successo:
in data 26 maggio 2009 le rappresentanze sindacali venivano convocate dalla direzione per concordare i criteri per la distribuzione al personale del fondo di incentivazione (ex F.U.A.) relativo all'anno 2009. Alla riunione unitamente a RdB/CUB si presentavano le OO.SS. CGIL, CISL e la totalità degli eletti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie; assente al tavolo della trattativa risultava soltanto la UIL. Al termine della riunione fiume, durata circa cinque ore, in cui si è analizzato e discusso delle criticità e dei vincoli contenuti nell'accordo nazionale le relative rappresentanze sindacali effettuavano i seguenti pronunciamenti:
- il rappresentante della CISL esprimeva parere favorevole alla sottoscrizione dell'accordo raggiunto;
- quello della CGIL avrebbe sottoscritto detto accordo solo se veniva inserita la pregiudiziale che la propria firma aveva validità solo ed esclusivamente se il quantum del fondo verrà garantito come per gli anni precedenti;
- il rappresentante della RdB/CUB esprimeva l'assoluta contrarietà a detta sottoscrizione anticipando che avrebbe provveduto a far pervenire apposita nota a verbale che si allega;
- la maggioranza delle RSU, pur apprezzando le poche migliorie possibili proposte dalla parte pubblica all'accordo nazionale, esprimendo la propria perplessità ad approvare i criteri contenuti nello stesso comunicava che prima di pronunciarsi avrebbe effettuato il dovuto passaggio assembleare con i colleghi.
Come RdB/CUB ritenevamo che il pronunciamento delle lavoratrici e dei lavoratori dovesse essere vincolante non solo per la RSU ma anche per le restanti OO.SS. sia che esse avessero o meno sottoscritto l'accordo nazionale. In data 3 giugno 2009 la RSU ha tenuto l'assemblea illustrando i criteri dell'accordo che hanno dato luogo un'animata discussione conclusasi con il voto contrario alla sottoscrizione dello stesso da parte della maggioranza dei partecipanti. La RSU, costatando la contrarietà dei colleghi, predisponeva immediatamente nota a verbale allegata, ma nel frattempo la parte pubblica con CGIL, CISL ed, a sorpresa, pur non avendo partecipato al tavolo della trattativa, la UIL, procedevano alla sottoscrizione dell'accordo decentrato lasciando sconcertati le lavoratrici i lavoratori delegittimando, di fatto, la stessa RSU della propria rappresentanza. La RdB/CUB ritiene che quanto verificatosi sia un atto vergognoso: ora spetta alle lavoratrici ed ai lavoratori trarre le dovute conclusioni.
9 giugno 2009 - La Nuova Venezia
Aeroporto, assemblea «calda»: «No ai precari»
di Gianni Favarato
Venezia - Affollata e «calda» assemblea sindacale ieri mattina nella sala mensa dell’aeroporto Marco Polo, contro il «dilagare della precarietà dei rapporti di lavoro e dei diritti, contro la mancanza di regole e controlli per le società che gestiscono i servizi aeroportuali e per la realizzazione dei servizi, come mensa adeguata e spogliatoi dignitosi, che i lavoratori chiedono inutilmente da anni». In mattinata era prevista anche una manifestazione nei piazzali esterni dell’aeroporto, ma - come hanno spiegato i sindacalisti presenti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cub Trasporti - la grande partecipazione e il vivace e approfondito confronto hanno occupato tutte le due ore di assemblea previste». È stato deciso di chiedere l’apertura di una trattativa unica su «regole, diritti e controlli» col gestore Save, le tre società di handler e il direttore dell’Enac, Bonato, che ha annunciato la possibile autorizzazione ad un quarto handler.
8 giugno 2009 - Omniroma
GIUSTIZIA, AGITAZIONE PERSONALE: MERCOLEDÌ MANIFESTAZIONE
(OMNIROMA) Roma, 08 giu - Il personale giudiziario del tribunale capitolino «preso atto delle polemiche adottate dal ministero della giustizia volte alla riduzione delle piante organiche e delle risorse destinate alla giustizia; della marginalizzazione del personale giudiziario ancora in attesa di riqualificazione professionale concessa a tutti gli altri dipendenti statali; dell'attacco indiscriminato e diffamatorio del ministro della funzione pubblica nei confronti dei dipendenti pubblici» continua lo stato di agitazione e ha indetto una manifestazione per mercoledì prossimo (ore 11.00 - 13.00) presso il giudice di pace civile in via Teulada. Ad indire lo stato di agitazione e la manifestazione sindacati, tra cui, Cgil, Uil, Rdb Cub, Flp, Uilpa, nonché il comitato di lotta dle personale giudiziario, che ne danno notizia in un documento. Una protesta per lamentare come «il Ministero della Giustizia invece di concedere la dovuta riqualificazione professionale ai propri dipendenti, adeguandolo a tutti gli altri dipendenti pubblici, continua a perpetrare lo spreco di danaro pubblico». Tra le altre doglianze la «commissione a diverse società private - prosegue la nota - della realizzazione di programmi informatici che assolvono la medesima funzione, come nel caso dei sistemi 'Digit' e 'Tiap' per la scansione degli atti processuali penali; il primo installato presso il Tribunale di Cremona ed in procinto di essere esteso a tutti i Tribunali d'Italia ed il secondo già in esercizio da oltre quattro anni in ben 15 Procure della Repubblica tra cui quella romana; concedendo un aggio la cui misura sarà stabilita in un prossimo regolamento, alla Società Equitalia Spa per la fittizia gestione del Fondo Unico Giustizia, le cui reali attività sono sostanzialmente svolte dal personale giudiziario».
8 giugno 2009 - Agi
GIUSTIZIA: PERSONALE TRIBUNALE ROMA PROCLAMA STATO AGITAZIONE
(AGI) - Roma, 8 giu. - Riduzione degli organici e taglio delle risorse: il personale giudiziario del tribunale di Roma e’ in stato di agitazione e la manifestazione indetta dai sindacati dopodomani in via Teulada, presso il giudice di pace civile, sara’ l’occasione per denunciare il ministero della Giustizia che, ‘invece di concedere la dovuta riqualificazione professionale ai propri dipendenti, adeguandolo a tutti gli altri dipendenti pubblici, continua a perpetrare lo spreco di danaro pubblico’. Alle organizzazioni sindacali, tra l’altro, non va giu’ l’affidamento a diverse societa’ private della realizzazione di programmi informatici che assolvono la medesima funzione, come nel caso dei sistemi ‘Digit’ e ‘Tiap’ per la scansione degli atti processuali penali (il primo, installato presso il Tribunale di Cremona, e’ in procinto di essere esteso a tutti i Tribunali d’Italia ed il secondo e’ gia’ in uso da oltre quattro anni in ben quindici procure, tra cui quella di Roma) ‘concedendo un aggio - si legge in un documento - la cui misura sara’ stabilita in un prossimo regolamento, alla Societa’ Equitalia Spa per la fittizia gestione del Fondo Unico Giustizia, le cui reali attivita’ sono sostanzialmente svolte dal personale giudiziario’.
8 giugno 2009 - Il Giornale di Vicenza
OGGI. Convegno Rdb Sanità...
Vicenza - Convegno Rdb Sanità. Inizierà alle 14.30 al Patronato Leone XIII il convegno di Rdb Sanità su "Operatore socio sanitario e identità professionale: come definirla e come difenderla". Ospite il giurista Luca Benci.