LICENZIATO PER RAPPRESAGLIA
DALLA COOPERATIVA ESSEGI LAVORATORE
CHE OPERA C/O LA CARTIERA DI CARMIGNANO
In data 30 giugno è arrivata ad un lavoratore della cooperativa ESSEGI, che da anni è al servizio di questa cooperativa, un provvedimento di licenziamento perchè ha osato ribellarsi ad una situazione che vede il socio lavoratore sottoposto a privazioni di diritti di tutti i tipi. Ciò avviene solo perchè , per lavorare, si è costretti di ac-cettare di diventare soci di cooperative.
SI TRATTA DI UN SISTEMA CRIMINALE USATO ORMAI DA TUTTI, ENTI PRIVATI E PUBBLICI CHE USUFRUISCONO DI UNA MANODOPERA SOGGETTA AI PEGGIORI RICATTI E AI PEGGIO SOPRUSI.
In questo caso, è successo che la cooperativa, dichiarando strumentalmente lo stato di crisi, (ma in cartiera non c’è alcuna crisi, così come in altri cantieri dove opera la cooperativa) ha trovato il modo di estorcere ai lavoratori quasi 300 € al mese, portando inoltre la quota sociale da 25 € a 2000 €. Da gennaio questi lavoratori non percepiscono più la 14°, le festività, non è stato applicato l’aumento degli istituti contrattuali oltre a dover sottoscrivere una quota sociale di 2000 €.
Oltretutto, attualmente la cooperativa ha avviato la procedura per ottenere la CIGS in deroga, grazie ad un accordo con la CGIL nel quale non è specificato neppure dove vi sia stata contrazione delle commesse, grazie alla quale in tutti i cantieri vengono lasciate a casa persone, garantendo la stessa operatività con meno personale, facendo fare addirittura straordinari a chi lavora e facendo pagare all’INPS ore che avrebbero dovuto essere lavorate.
Contro tutto questo il lavoratore licenziato ha cercato giustamente, assieme ai suoi compagni della Cartiera e di altri cantieri, di opporsi per cercare di far cessare questa vera e propria rapina messa in atto nei loro confronti; inoltre, cosa ancor più grave, ha avviato una vertenza per vedere riconosciute le retribuzioni spettanti per il rapporto di lavoro avuto con la cooperativa dal 2001.
Questo il motivo vero del licenziamento. Le motivazioni fittizie fornite dalla cooperativa sono che il lavoratore è andato a parlare con un cliente per raccogliere una testimonianza sulla mansione da lui svolta in quel magazzino e averlo informato di avere in corso una vertenza per recuperare quanto dovuto, per avere avuto un alterco con un collega e per avere levato un foglio della cooperativa dalla bacheca. Al di là dell’inconsistenza delle accuse e della illegittimità del licenziamento che ovviamente abbiamo già impugnato, resta la gravità della rappresaglia messa in atto rispetto alla quale non possiamo attendere i tempi del tribunale, ma dobbiamo metter in atto una iniziativa di lotta per far rientrare immediatamente il lavoratore licenziato. Per questo, come lavoratori della coop. Essegi che operano all’interno della cartiera, vogliamo intraprendere una azione di lotta e chiediamo alla RSU della Cartiera e a tutti i lavoratori di supportare la lotta dei soci-lavoratori per fermare questo ignobile atto di rappresaglia. Non è possibile tollerare che all’interno del proprio posto di lavoro esistano dei lavoratori di serie C che possono subire ogni tipo di ingiustizia.
AGIREMO IN TUTTI I MODI POSSIBILI, LEGALMENTE E SINDACALMENTE PER IMPEDIRE CHE UNA PROVOCAZIONE DI QUESTO TIPO POSSA AVERE SUCCESSO.