Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Ministero

L'incontro del 22 giugno 2010

Roma,

Martedì 22 giugno 2010 si è tenuta la terza riunione con l’amministrazione, dopo quelle dell'8 e del 15 giugno 2010.

Questa volta, l'incontro si è incentrato esclusivamente sulla definizione delle procedure di sviluppo economico all’interno delle aeree professionali in applicazione di quanto previsto dell’accordo FUA 2009 siglato il 20 maggio 2010.

La parte pubblica ha introdotto il confronto affermando che, in questo primo ed effettivo "round" sul tema, intendeva da subito acquisire le indicazioni provenienti dalle parti sociali per la definizione di una proposta complessiva per lo sviluppo economico all’interno delle aree professionali ed ha, per tale motivo, consegnato tre prospetti conoscitivi della situazione del personale, che mettiamo a disposizione dei lavoratori allegandoli a questa informativa sindacale.
Il primo contiene i dati del personale di ruolo per aerea e fascia economica, presente in servizio al 31 dicembre 2009; il secondo rappresenta la situazione degli inquadramenti relativi alle riqualificazioni nelle e tra le aree, aggiungendo anche il numero degli idonei dall'inizio delle procedure fino al 12 febbraio 2010; il terzo, fornisce l’anzianità di posizione economica di tutto il personale suddiviso per area e fascia economica, calcolata con cadenza quinquennale fino a 30 anni di servizio.

L’amministrazione ha formulato anche un orientamento iniziale di ripartizione delle somme disponibili per lo sviluppo economico (i famosi 14 milioni di euro accantonati mediante l'accordo del 20 maggio 2010), utilizzando una asettica proporzionalità in relazione alla composizione percentuale delle aree professionali; il 38% dei fondi da utilizzare per l’area III, il 56% per la II area e il 6% per la I area.

La discussione che si è sviluppata è stata incanalata, quindi, sulla necessità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza per avere un quadro di riferimento più completo in modo, poi, di poter entrare nel merito del confronto.

L'USB RdB MEF ha manifestato i propri obiettivi ribadendo, in modo inequivocabile, che intende perseguire il percorso di una "sanatoria" delle riqualificazioni finora effettuate, programmando un passaggio di livello per tutti a cominciare dai lavoratori rimasti esclusi a vario titolo e nello specifico ha ravvisato l'evidente approssimazione della proporzionalizzazione proposta dall'Amministrazione in assenza di ulteriori elementi, come quelli fondamentali del numero totale dei passaggi possibili.

Durante la riunione, finalmente si è registrata la "presa d'atto" dei rappresentanti delle altre organizzazioni sindacali, se pur con colpevole ritardo, su quanto rappresentato fin dall'inizio dall'USB RdB MEF in relazione alla necessità di sganciare lo sviluppo economico dai profili professionali e dal nuovo contratto integrativo (il famoso cappio al collo), rendendolo prioritario e dandogli attuazione in tempi brevi. In effetti, si è operata una tacita sconfessione di questa parte dell'accordo del 20 maggio che l'USB RdB MEF non aveva firmato, proprio per questo motivo e per la mancata copertura economica di un passaggio di posizione economica per tutti.

L'USB RdB MEF, fin dall'inizio della contrattazione avvenuta con il primo incontro del 28 aprile 2010, aveva presentato una proposta scritta all’amministrazione con precise richieste relative sia alla ripartizione del FUA 2009 che per il nuovo contratto integrativo, ponendo con forza la centralità dell'irrinunciabile rivendicazione di un passaggio economico per tutti i lavoratori, a cominciare da quelli che, per vari motivi, sono rimasti esclusi dalle famigerate riqualificazioni.

Questa rivendicazione è indispensabile per riportare ad equità la situazione discriminatoria ed ingiusta, determinata dalle suddette riqualificazioni.

Invece, l'accordo siglato da CGIL, CISL, UIL, UNSA e FLP, prevede lo stanziamento di somme per il finanziamento dei passaggi economici, solo per circa il 50% dei lavoratori (per il rimanente personale c’è solo un generico impegno di proseguire per i prossimi anni) legandolo, attraverso una scelta masochista, alla definizione dei nuovi profili professionali ed al nuovo CCIA (quest'ultima parte rimangiata senza neppure un atto di umiltà).

Infatti, l’attuale stanziamento di fondi (14 milioni di euro), permette il passaggio per circa 6.700 lavoratori a fronte di 13.500 attualmente in servizio, dei quali circa 9.000 non hanno mai avuto alcuna progressione di carriera.

Per questo motivo, l'USB RdB MEF è riuscita, con la determinazione che la caratterizza, a far inserire la clausola di salvaguardia che garantisce i lavoratori, in caso di mancato accordo sull'individuazione delle modalità attuative dello sviluppo economico all'interno delle aree, la restituzione delle risorse accantonate.

La posizione dell'USB RdB MEF, quindi, è stata da sempre chiara e lineare: un passaggio di livello per tutti, accettando anche la programmazione biennale, con la contestualità dell’accordo sulle procedure e con la certezza dell’accantonamento delle somme, anche per il 2010.

 

L'USB RdB MEF continuerà il confronto al tavolo negoziale per ottenere quanto richiesto, ma con la ferma determinazione di impedire strumentalizzazioni nei confronti delle aspettative professionali dei lavoratori, informazioni falsificate e, soprattutto, la riproposizione dello scempio perpetuato nelle pregresse riqualificazioni grazie all’introduzione di meccanismi selettivi che hanno generato una guerra tra poveri e la mortificazione dei diritti professionali dei lavoratori del MEF.

La prossima riunione è in programma per il 1 luglio 2010.