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Editoriale

Ma quale bando comunale,  le AEC del Comune di Roma vogliono l'internalizzazione

Roma,

La FP CGIL con un comunicato stampa sollecita il Comune di Roma a riprendere le trattative per produrre un bando unico per il servizio AEC comunale, richiede l’inquadramento al livello D1 e il pasto in mensa dopo aver firmato il regolamento OEPA dove viene riconosciuto il livello C1 e la mensa solo se vincolato allo sviluppo di autonomia del minore ancora una volta (come per il rinnovo contrattuale delle coop.sociali). Nulla sulla sospensione lavorativa ed economica estiva che subiscono gli operatori e le operatrici.

Ancora una volta la CGIL dimostra di essere completamente distante da quello che chiedono i lavoratori e le lavoratrici infatti nel corso dell’anno scolastico appena chiuso si è costituito il “Comitato Romano AEC” in cui USB è presente e attiva con i suoi numerosi delegati e iscritti.

Nel mese di febbraio è stata lanciata la raccolta firme per una “Delibera di iniziativa popolare” per la reinternalizzazione del servizio e di lavoratori e lavoratrici nell’amministrazione comunale. 

La consegna delle firme raccolte, avvenuta oggi 12 giugno, ha visto portare all’attenzione della Giunta Comunale 12mila firme a fronte delle 5mila previste per far votare in sede di consiglio la proposta.

Quello che vogliono questi lavoratori e lavoratrici è ben chiaro, quindi non riusciamo a capire perché la FP CGIL continui a sostenere l’emissione di un bando esternalizzato.

Come USB, nei giorni passati, abbiamo documentato all’amministrazione di Roma Capitale come gli appalti abbiano costi superiori per gli Enti Pubblici dimostrando che l’internalizzazione dei servizi socio assistenziali economicamente conviene a tutti!

L’USB continuerà a sostenere attivamente le lotte di chi crede nell’internalizzazione e nella qualità dei servizi socio assistenziali e sanitari pubblici.

USB Federazione Roma