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MAAM ROMA: IL MUSEO ABITATO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

Roma,

Sabato 25 settembre il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia annuncerà pubblicamente la decisione di presentare la propria candidatura all’UNESCO chiedendo di essere riconosciuto “patrimonio dell’umanità”; non solo in virtù delle 600 opere d’arte che ospita, ma come primo museo “abitato” del Pianeta Terra.

Di fatto, un cortocircuito tra il fiore all’occhiello della città globale (il museo d’arte) e il punto più basso (la polvere sotto il tappeto, i poveri, da nascondere e rimuovere), un’opera corale a scala urbana che restituisce l’immagine utopica e concreta di una possibile città diversa, inclusiva, plurale, equa, autogestita e di un’arte sociale, generosa, capace di costruire, a partire dalla logica del dono, uno spazio del comune.

Il MAAM come le grotte di Lascaux e Altamira del Terzo Millennio, fondono l’arte e l’abitare, parola che acquista un valore sempre più ampio se riferita alla città piuttosto che al tetto.

La campagna NUNESCO con cui giocosamente il museo presenta la propria candidatura prende anche le mosse dalla volontà espressa da abitanti e militanti di proteggere l’esperienza senza eguali nata e cresciuta in via Prenestina 913.

Riconoscendo il MAAM come loro abitazione irrinunciabile e degna, gli abitanti hanno scelto di rifiutare qualunque eventuale soluzione individuale tesa a porre fine a un percorso collettivo e comunitario.