A seguito della protesta nella sede centrale dell’Ater Roma una delegazione di inquilini delle case popolari di San Basilio, accompagnata da Maria Vittoria Molinari, delegata di Asia USB, ha potuto incontrare un dirigente dell’azienda regionale.
Il portavoce dell’azienda ha illustrato il piano sgomberi in corso, riattivato dopo l'incontro in prefettura con il Ministro Piantedosi, il nuovo Prefetto di Roma, il Comune e l'Ater. A seguito di questo incontro riprendono le mosse del piano sgomberi del patrimonio delle case popolari di Roma Capitale e dello stesso Ater.
Riparte il piano, sospeso dopo le proteste sugli sfratti eseguiti nel 2022 a San Basilio, con qualche novità e garanzia in più, probabilmente dovute proprio alle mobilitazioni dell’anno scorso. Durante l’incontro è stato dichiarato che l’Ater avrebbe condotto una scrematura sulla lista escludendo quelle che vengono definite “fragilità”, ossia i nuclei con minori, invalidi o ultrasessantacinquenni. Poi abbiamo appreso che anche il Comune di Roma ha trasmesso la propria lista, non sapendo però se i criteri seguiti siano i medesimi. Gli sgomberi dei prossimi mesi dovrebbe aggirarsi attorno ai 200, un numero non indifferente in una città che già soffre l’emergenza.
Vogliamo ricordare che le occupazioni nelle case popolari, in gran parte, sono la conseguenza del fatto che non c'è più alcuna soluzione abitativa per le migliaia di cittadini romani sotto sfratto, molti sono anziani, che vengono sbattuti in strada senza pietà.
Asia USB è contraria ad ogni politica di sgombero che coinvolga chiunque abbia un reddito rientrante nei limiti di permanenza dell’edilizia residenziale pubblica e non ritiene sufficienti le garanzie fin qui poste da Ater Roma. Inoltre intendiamo rilanciare una nuova mobilitazione per chiedere al nuovo Governo della Regione Lazio la riapertura dei termini di regolarizzazione contenuti nella Legge Regionale n. 1 del 2020, senza limiti di data però, scelta che sarebbe legittimata dalla deroga all’articolo 5 in vigore a Roma da dicembre 2022. Questo consentirebbe la regolarizzazione amministrativa di migliaia di famiglie rimaste ingiustamente escluse due anni fa, solo perché nel frattempo era intervenuto l’assurdo e probabilmente anticostituzionale articolo 5 della Legge Renzi-Lupi. Per fare ciò è però necessario attivarsi in tutti i quartieri, lotto per lotto, spiegando la situazione agli abitanti, convincendoli a scendere in piazza per riaffermare il proprio Diritto alla Casa.
Asia USB Roma