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Operaio ucciso da un treno sulla Milano-Brescia, USB: inascoltato il nostro allarme sicurezza, fermiamo la strage

Nazionale,

È la cronaca di una morte annunciata, l’ennesima, quella di stamattina alle ore 5, quando un lavoratore di 35 anni dipendente di una ditta appaltatrice di RFI è stato investito e ucciso da un treno a Roncadella, sulla linea Milano-Brescia, la stessa che attraversa Pioltello, dove all'inizio dell'anno è deragliato un regionale e tre viaggiatrici sono morte schiacciate tra le lamiere.


Tutto questo accade mentre è in corso nelle regioni Campania, Lazio e Toscana, lo sciopero di USB per la sicurezza sul lavoro e contro le sanzioni ai delegati e rappresentanti dei lavoratori rei di aver prodotto intervento e denuncia sul tema. Perché chi come l’Unione Sindacale di Base cerca di prevenire, viene sanzionato e perseguito perché ha la sola colpa di disturbare il manovratore di turno. I governi si avvicendano, così come i consigli di amministrazione, ma il risultato è sempre lo stesso: qualcuno non torna a casa dal lavoro, nell’indifferenza generale.


Il 14 novembre una delegazione di USB Trasporti ha incontrato presso il MIT esponenti di vertice del dicastero di Toninelli, lanciando l’allarme sullo stato della sicurezza nelle ferrovie, evidenziando il progressivo deterioramento delle condizioni di tutela dei lavoratori del settore ferroviario in relazione alle incontrollate politiche di appalto di RFI.

Un quadro di allarme fatto di deregolamentazione strisciante delle procedure di lavorazione, con l'occhio manageriale puntato esclusivamente sulla consuntivazione dei contratti d'appalto con i privati, in uno scenario di super sfruttamento delle scarsissime maestranze all'opera nel settore.USB piange oggi un altro morto sui binari e porge le proprie condoglianze ai familiari della vittima e ai suoi colleghi di lavoro. Torniamo al nostro lavoro e alla nostra pratica sindacale di denuncia anche quando ci costa in sospensioni, multe e attacchi gratuiti da parte datoriale per ogni più futile motivo. Non dobbiamo fermarci, sia per onorare la memoria di chi non c’è più, che per uscire da questo infernale meccanismo che non risparmia più nessuno. La strage va arrestata e il tema della sicurezza nel trasporto ferroviario va riportato al centro dell’azione del governo.

USB Lavoro Privato Coordinamento Nazionale Ferrovieri