Al Comando Provinciale VVF Milano
Ing. Nicola MICELE
OGGETTO: Orario di lavoro e recupero psicofisico
Gentile Comandante,
Tra i compiti di una Organizzazione Sindacale c’è anche quello di vigilare sul rispetto dell’orario di lavoro e i riposi psicofisici in quanto non è ammissibile sorvolare su una regola fondamentale legata alla sicurezza in ambito lavorativo. Il D.P.R. 121/2022 ha modificato l’art.8 del D.P.R. 7 maggio 2008 inserendo l’art.1 bis che, al comma 1, esplica l’orario di lavoro degli addetti all'attività di soccorso ribadendo la necessità di assicurare almeno 11 ore di riposo tra due turni di lavoro.
Siamo a conoscenza che in diverse occasioni il personale operativo abbia svolto attività (soccorso, formazione, vigilanza, prevenzione, attività di polizia giudiziaria, missioni etc) senza il dovuto riposo, che ricordiamo è un obbligo, non una facoltà e che non può essere a discrezione di nessuno.
Non ultima la decisione del Funzionario responsabile dei servizi esterni, di usare la “deroga” alla norma, inventandone una nuova, che autorizzava il riposo psicofisico di sole 3h per poter coprire un servizio di vigilanza allo stadio del 13 luglio. Grazie alla segnalazione, per vie brevi, della scrivente al Comandante Vicario siamo riusciti ad evitare questa grave inadempienza da parte del Funzionario, che per sua risposta si è giustificato con il “Cortile Partenze” e i colleghi dicendo che la “colpa di non far fare le vigilanze” è stata di USB e del Delegato scrivente che si è lamentata. Il comportamento denigratorio nei nostri confronti da parte del Funzionario, ha provocato che la scrivente O.S. subisse velate minacce personali da colleghi poco rispettosi delle regole. La condotta del Funzionario, passibile di querela per comportamento antisindacale (art.28 Lg 300/70), che ha limitato l’esercizio di libertà e attività sindacale è inequivocabile e merita una severa valutazione da parte del Comandante.
Inoltre le sbagliate interpretazioni della norma sostenute in questi anni, hanno contribuito ad aumentare la soggettività interpretativa a discapito della tutela e salute dei lavoratori.
Da sottolineare che nel modulo di segnalazione di infortunio sul lavoro, che compila il capo servizio, è specificatamente indicato se il lavoratore ha rispettato il riposo psicofisico tra un turno di lavoro e un altro. E’ comprensibile che, in caso di infortunio, al lavoratore stesso, potrebbe essere precluso il riconoscimento della causa di servizio e il relativo compenso economico in caso di assenza dal lavoro.
Considerato quanto esposto e sulla responsabilità penale attribuita al datore di lavoro (T.U. 81/08) nel caso di infortuni occorsi nel periodo successivo al turno di servizio, fuori e dentro le sedi VF, si chiede di rientrare nel regime di legalità in tema di orario di lavoro ordinario e straordinario attenendosi alle direttive del Ministero del Lavoro, alle diretti ve Europee che trattano l’argomento e di tutta la giurisprudenza in materia.
Alla luce di quanto esposto si chiede di interrompere immediatamente questa anomalia e di ribadire quanto previsto dalle normative vigenti attraverso una Disposizione di Servizio rivolta a tutto il personale del ruolo operativo (VP, CS, CR e IA) e chi di competenza vigili su quanto segnalato dalla Scrivente. In assenza di ciò la riterremo responsabile nel caso in cui si verificassero infortuni.
Per ultimo, ribadiamo la necessità che in questo Comando ci sia una Fureria “indipendente dai turni” che si occupi della gestione dei servizi esterni, richiami per esigenze di servizio, sostituzioni e che il personale in turno sia soltanto di supporto all’Ufficio e che non sia così distratto dall’attività di soccorso e formazione giornaliera. Questo naturalmente anche per evitare personalismi di gestione nei turni e soggettività nella distribuzione dei servizi esterni. Inoltre una Fureria, permetterebbe una giusta ed equa distribuzione dei servizi, garantendo un equo guadagno da parte di tutti i lavoratori e vigilando che non ci siano differenze retributive tra il personale.
Si attende riscontro alla presente, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.