Compagno segretario generale, compagno presidente, cari compagni,
innanzitutto voglio cogliere l’occasione della prima convocazione del nuovo consiglio presidenziale per ringraziare il segretariato mondiale per aver espresso un giudizio positivo dell’organizzazione del XVIII congresso della federazione sindacale mondiale di Roma. Tutta l’USB ha lavorato per la riuscita del congresso e per assicurare a tutti delegati, pur in condizioni molto difficili dovute alla pandemia Covid, le migliori condizioni per un fruttuoso lavoro.
Il nostro Paese è coinvolto direttamente nella guerra in corso attraverso l’invio di enormi quantità di denaro e di armi all’Ucraina in obbedienza alle scelte dell’Unione Europea di schierarsi a fianco degli USA e della NATO nella nuova fase della competizione interimperialistica che si è rapidamente trasformata in uno scontro di egemonia del blocco euro atlantico che ha per obbiettivo ormai evidente di contenere l’espansione politico economica della Cina e di affermare la supremazia del modo di produzione capitalistico e del modello sociale occidentale.
Le ricadute sui popoli europei sono molto evidenti, le sanzioni alla Russia hanno determinato un forte aumento dei prezzi delle materie energetiche e quindi di tutti i beni di prima necessità. Il valore dei salari e delle pensioni è crollato e il carovita sta mettendo milioni di famiglie in enormi difficoltà.
Nonostante la maggioranza della popolazione sia fortemente contraria alla guerra il governo di destra sta seguendo esattamente le indicazioni e le scelte dei precedenti governi di totale sottomissione ai diktat dell’Unione Europea.
In tutti i paesi europei il sindacalismo di classe sta rispondendo con grandi mobilitazioni e scioperi a questa situazione. In Francia e in Inghilterra soprattutto ma anche in tutti gli altri Paesi si stanno tenendo scioperi molto partecipati che mettono al centro non solo la richiesta di forti aumenti salariali e delle pensioni ma anche il rifiuto della guerra e per un immediato cessate il fuoco.
Anche in Italia, sabato 25 febbraio, si è svolto uno sciopero nazionale dei portuali contro il transito di navi cariche di armi e una manifestazione di oltre 10.000 persone che hanno invaso il porto e la città di Genova con lo slogan "abbassare le armi, alzare i salari".
Di fronte a questi forti e partecipatissimi scioperi molti governi europei stanno cercando di attaccare il diritto di sciopero e di organizzazione sindacale in modo da togliere dalle mani dei lavoratori e delle organizzazioni combattive e di classe uno strumento di difesa dei diritti dei lavoratori e una potente arma per combattere le scelte economiche e le politiche antipopolari. Stanno inoltre crescendo ogni giorno di più gli episodi di denunce, arresti, interventi polizieschi nei confronti degli scioperanti e dei nostri dirigenti sindacali
Per organizzare una risposta unitaria a livello europeo l’Ufficio regionale europeo WFTU ha organizzato, con la collaborazione del LAB dei Paesi baschi, un incontro a Bilbao il 15 febbraio ’23 del Segretariato Europeo allargato ad alcune organizzazioni dello stato Spagnolo aderenti alla WFTU, proprio sul tema del diritto di sciopero.
A conclusione dell’incontro, oltre a rilanciare la solidarietà e l’appoggio a tutti gli scioperi in corso è stato deciso di avviare una campagna europea e di organizzare in tutti i nostri paesi incontri di discussione e di confronto sul tema e di promuovere una settimana di mobilitazioni, scioperi, blocchi in difesa del diritto di sciopero e di organizzazione sindacale da tenersi nella prossima primavera con l’obbiettivo anche di ampliare la presenza del WFTU in altri paesi e ad altre organizzazioni che condividano questa battaglia contro la repressione e l’attacco ai diritti sindacali.
Infine, vorrei sottolineare che il presidente della ITUC, Luca Visentini, è un sindacalista
della UIL, uno dei tre sindacati gialli italiani affiliati alla CES che cercano di impedire ai lavoratori di organizzarsi con l'USB e, quindi, con la WFTU.
Non solo Visentini ha preso due buste piene di 50.000 euro dal Qatar per non aver denunciato pubblicamente le morti e le drammatiche condizioni di lavoro dei lavoratori della Word Cup.
Anche l'ex segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, è stata coinvolta la scorsa settimana nell'inchiesta di Bruxelles per aver ricevuto denaro a sostegno della sua candidatura alla presidenza della ITUC. Questo dimostra che il problema non è la corruzione di un singolo sindacalista, ma che l'intero sistema di funzionamento dell'ITUC e della CES è marcio, legato a interessi economici che sono l'opposto degli interessi dei lavoratori.
È nostro compito diffondere questa notizia tra i lavoratori, attaccando frontalmente l'ITUC e invitando i sindacati onesti e orientati alla classe ad abbandonarli.