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Prima il piano condiviso poi si facciano i nomi del cda

Vicenza,

Articolo Gazzettino Vicenza

La conclusione pare scontata: Rossi, Fortuna, Rossi.

Tutti siamo in grado di capire che per l'attuale amministrazione comunale l'Aim è cosa loro. Talmente cosa loro che è stata subaffittata a un partito. Un partito che nella gestione dell'azienda si è comportato pessimamente nominando presidenti incapaci e farfalloni. Piano aziendale inesistente, bilancio in perfetto rosso, frammentazione aziendale senza senso, proposte di aggregazione fantasiose finite nel nulla, pericoli di tenuta occupazionale, peggioramento dei servizi con un ingiustificato aumento delle tariffe.

Ha ragione Conte il presidente del partito "che ha in subaffitto" l'azienda quando parla dei vertici: bisogna mandarli a casa tutti. Ad un patto, aggiungiamo noi: che lui e i suoi sodali si astengano da qualsiasi proposta visto che sono gli artefici del disastro.

Esiste a livello di consiglio comunale una commissione speciale presieduta dall'assessore Magaddino. Questa commissione aveva il compito di analizzare le "opinioni" delle categorie sociali, sindacali, economiche sul piano contestato della riorganizzazione della Holding e le relative società di scopo.

Dopo le varie audizioni, il consiglio comunale non è ancora stato investito delle conclusioni anche parziali di questa commissione; non diciamo che non si devono fare nuove nomine provvisorie o definitive senza che il consiglio comunale si pronunci. Non ci importa delle regole che attribuiscono al sindaco la nomina del consiglio di amministrazione. I fatti hanno dimostrato che la spartizione di potere messa in atto da questo sindaco ha squalificato l'azienda che era l'orgoglio della città.

Noi come sindacato non diamo nomi, diciamo solo che il consiglio comunale, le organizazzioni sindacali, devono elaborare un progetto condiviso e solo dopo la giunta andrà alla nomina del consiglio di amministrazione che ovviamente deve mettere in pratica le direttive del consiglio comunale. Direttive che dal nostro punto di vista devono tener presente dei punti fermi: nessuna privatizzazione delle reti e dei servizi; partner o unificazioni solo con aziende pubbliche, garanzia occupazionale, riduzione delle tariffe. I lavoratori Aim e i cittadini non vogliono più assistere impotenti a questo squallido balletto che sta rovinando un bene pubblico e il loro futuro. Su questi obiettivi come sindacato di base riteniamo utile che i lavoratori Aim e i cittadini si attivino.