Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Rassegna Stampa

Rassegna stampa Calabria Ora

Lamezia Terme,

“Basta un’Azienda Sanitaria”

La RdB rilancia la riduzione del maxiemendamento

 

Il sindacato interviene con una nota sulla riduzione delle Asl decisa dal Consiglio regionale e giudica il provvedimento insufficiente: per il sindacato sarebbe sufficiente un’unica azienda sanitaria.

Per la RdB “quello che è davvero sconcertante in questa vicenda, è come la riforma sia stata attuata quasi come un blitz, senza farne parola con le parti sociali e con gravi dissidi all’interno della maggioranza.

Noi non eravamo contrari in modo aprioristico a riformare la sanità in Calabria: che le cose non andassero bene era fatto notorio, non a caso, soprattutto nell’ultimo periodo si sono concentrati numerose critiche da parte delle RdB/CUB all’Asl di Lamezia o di Rossano, solo per fare degli esempi”.

“Riteniamo, però – aggiunge la RdB - sia sbagliato averlo fatto in questo modo e, soprattutto senza essere in sintonia con il territorio: le proteste di Lamezia, di Castrovillari, di Locri, sono solo l’esempio di come questa riforma sia passata sopra la testa dei cittadini, cosa che è successa troppe volte con questo governo regionale. Dal momento che le Direzioni Generali delle Asl troppo spesso sono diventate in questi anni solo centri di potere che nulla hanno a che vedere con le esigenze dei malati (basta andare in un qualsiasi ospedale della regione per accorgersene) e che tutto questo comporta una spesa ingiustificata ed insostenibile per la collettività e sempre a discapito della qualità dei servizi, crediamo sia arrivata l’ora di dire BASTA con questi manager imposti dalla politica che hanno a cuore solo i bilanci, senza avere alcuna idea di come migliorare le strutture e le condizioni dei malati”.

Per questi motivi – secondo la RdB -, riteniamo che una proposta praticabile per risolvere il problema potrebbe essere quella di abolire tutte le Asl, lasciandone sola una regionale, alla dirette dipendenze dell’Assessorato Regionale e con un dirigente pubblico, quindi non un manager esterno; una sola Asl, dunque, che tratti in modo paritario tutte le strutture calabresi.

(agi)