Mercoledì 8 novembre c'è stato un partecipatissimo presidio davanti al Tribunale del Lavoro di Milano per la prima udienza contro Uber Flash.
La difesa di Uber coerentemente continua a mostrare la completa mancanza di rispetto verso i suoi lavoratori, sostenendo di non aver mai visto i rider in causa, e che dunque non hanno mai lavorato per loro. Sarà nominato un perito tecnico per analizzare i dati di connessione nella banca dati di Uber.
Erano presenti al presidio non solo i rider che hanno lavorato per Uber Flash in regime di caporalato, come è stato ormai accertato dal Tribunale di Milano, ma anche molti rider tra le migliaia licenziati di punto in bianco con una mail a luglio quando Uber ha lasciato l'Italia.
Anche con tutti loro come Slang USB ci stiamo organizzando per portare in tribunale le impugnazioni di licenziamento, perché tutti i rider abbiano la possibilità di accedere alle tutele sociali previste in caso di licenziamento e gli vengano riconosciute le differenze retributive tra quanto hanno guadagnato lavorando come autonomi e quanto invece gli spetterebbe in quanto subordinati.
Slang USB