La manifestazione contro la guerra e il traffico d'armi, indetta dai portuali di Genova e subito assunta da USB a livello nazionale, ha dato il via ad altre manifestazioni territoriali che hanno raccolto quell'appello per fermare la folle escalation militare nella quale siamo immersi.
Dentro questa giornata, USB Scuola sarà presente, da Genova a Niscemi, consapevole che non c'è oggi linfa per il movimento contro la guerra se tutto il mondo del lavoro e la scuola nel suo complesso non diventano luogo di consapevolezza e di opposizione. Consapevolezza che l'economia di guerra sta ulteriormente peggiorando le condizioni materiali in cui versa una categoria di lavoratori con salari bassi e sottoposti come tutti al drammatico aumento del costo della vita.
Opposizione a un modello sociale fatto di guerra esterna, corsa al riarmo, repressione, fascismo in azione, militarizzazione delle scuole, mancanza di futuro per gli studenti.
Circa un anno fa, proprio a Genova, discutemmo con tantissimi insegnanti di quel che stava succedendo, in un convegno di formazione che partiva dalla necessità di spiegare ai colleghi e di conseguenza agli studenti perché ci troviamo in una fase storica nuova e drammatica. Domani è l'ora di scendere in piazza, senza ambiguità, per riportare la scuola al centro delle lotte per la pace, per una società diversa che ripudi la guerra e tutte quelle forme di competizione utili solamente alla crescita dei profitti privati. La scuola pubblica statale deve tornare a essere il luogo nel quale si realizzi la crescita e l'emancipazione umana dei giovani.
Domani saremo in piazza a Genova e a Niscemi con la forza delle nostre idee per dire, ancora una volta, "Abbassate le armi, alzate i salari"!
USB Scuola Esecutivo Nazionale