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Trasporto ferroviario // Scioperi

Sciopero ferrovie: il sistema è nudo, ma non diteglielo

Roma,

Si è concluso lo sciopero del personale viaggiante delle imprese delle attività ferroviarie indetto da assemblea PdM/PdB e CUB trasporti, al quale USB non ha potuto aderire per meri motivi procedurali, e di quello del personale della manutenzione infrastrutture del gruppo FSI indetto dalla nostra sigla, il dato di adesioni e cancellazioni di treni conferma il grande successo delle iniziative.

Le adesioni nelle manutenzioni sono state condizionate purtroppo dalla presa di posizione unilaterale dell'azienda RFI che ha comunicato che il nostro sciopero fosse illegittimo minacciando i lavoratori in caso di adesione. Posizione della quale RFI risponderà nelle sedi opportune.

Lo sciopero smentisce i proclami di soli pochi giorni fa, fatti alla fine del referendum a cui è seguito lo scioglimento della riserva da parte di tutte le sigle sindacali .

È evidente come si confermi quanto le modalità di gestione, la mancata partecipazione delle forze del fronte contrario nonché la mancata articolazione per settori abbia rappresentato un altro passo verso la perdita di credibilità del sistema di rappresentanza e contrattazione nelle ferrovie.

Così come è palese quanto forte sia tutt'ora la contrarietà ai contratti siglati il 22 maggio scorso sui temi di salario, condizioni di lavoro e tutela di salute e sicurezza, già fortemente compromessi con la firma degli accordi del gennaio 2024 in RFI e agosto 2023 in Trenitalia.
Peraltro una partecipazione al referendum al 53% del personale, quando precedenti votazioni segnavano dati ben maggiori, avrebbe dovuto suggerire maggiore cautela.

Adesso tocca alle istituzioni, a partire dal ministro dei trasporti , decidere se continuare a scaricare sull'utenza la folle decisione di chiudersi su se stesso dell'attuale sistema di contrattazione nelle ferrovie oppure avete il coraggio di imporre l'apertura alle nostre ragioni.