LAVORATORI DELLE COOP SOCIALI E TERZO SETTORE:
IL 3 GIUGNO È ANCORA SCIOPERO NAZIONALE!
Sono passati 6 mesi dall'approvazione della legge di bilancio 2019 e come USB abbiamo subito denunciato come fossero stati lasciati nel limbo dell'indeterminatezza circa 80-100.000 educatori (per il riordino chiamati “senza titolo”), sui quali si scarica il costo di una deregulation quasi ventennale: fino a quando è stato utile al sistema di esternalizzazioni dei servizi pubblici poter utilizzare personale senza specifica qualifica, al solo scopo di ribassare il costo del lavoro, è stato concesso senza problemi.
Parliamo di lavoratori, impegnati nei servizi scolastici, territoriali, rivolti all'utenza con disabilità ed in fragilità sociale, che dovranno affannarsi a pagare di tasca propria un corso, fuori orario di , di 60 CFU per poter continuare a lavorare, e se non avranno modo di accedere a questi corsi di riqualifica, rischieranno, in caso di cambio d'appalto o di contrazione dei servizi, di rimanere a casa, con tanti saluti e baci.
Anzi, bacioni, direbbe Salvini, il ministro dell'Interno che con il suo Decreto Sicurezza convertito in legge, oltre a prevedere misure restrittive pesantissime per i lavoratori che si organizzano contro lo sfruttamento, come nel caso dei blocchi stradali puniti con i DASPO, ha ridotto all'osso il finanziamento del sistema dell'accoglienza, e diverse sono già le vertenze nel Paese che vedono gli operatori provare a difendere il proprio posto di lavoro e la prospettiva di un reimpiego.
La carenza di personale pubblico, gli appalti a ribasso e dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale e l’autonomia regionale di gestione della Sanità pubblica dimostrano che non è stata percorsa la giusta via: nel SSN si sta raschiando il fondo del barile.
Detto questo è facile prevedere che l’approvazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni produrrebbe un ulteriore riduzione dei servizi sociali e socio sanitari aumentando la disuguaglianza e la disparità di investimento economico sui servizi tra le Regioni ricche e quelle povere del paese.
Come se non bastasse, a peggiorare il quadro della situazione, è arrivato il rinnovo del ccnl delle Coop Sociali a firma cgil cisl e uil, l'ennesimo regalo ai padroncini della cooperazione, che a fronte del via libera ad operare, in sede aziendale e territoriale sui molteplici aspetti che regolano il quadro economico e normativo dei nostri contratti, lascia cadere dal tavolo l'elemosina di 80€ a rate, da elargire a contratto scaduto. Il tutto dopo più di 6 anni dalla scadenza dell'ultimo contratto.
Non c'è che dire, se avessimo dovuto avere a che fare con l'invasione delle locuste saremmo capitati meglio.
È ORA DI DIRE BASTA!
BASTA CON GLI ESPERIMENTI DEGLI APPRENDISTI STREGONI SULLA NOSTRA PELLE!
È ora di chiedere a gran voce che a pagare non siano sempre gli stessi, lavoratrici e lavoratori dei servizi sociali rivolti alle fasce deboli della cittadinanza, che subiscono sulla propria pelle i processi di sottrazione di democrazia e stato sociale, scaraventati nella precarietà e nella povertà da politiche contrattuali e governative che non tutelano le condizioni dei settori popolari.
3 GIUGNO 2019 SCIOPERO INTERA GIORNATA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE COOP SOCIALI E TERZO SETTORE
CHIEDIAMO che entro l'estate si arrivi ad una sanatoria per i circa 100.000 educatori senza titolo: vogliamo formazione gratuita ed in orario di lavoro, tutele stringenti in caso di cambio d'appalto!
CHIEDIAMO sia attivato subito un tavolo di crisi nazionale per la salvaguardia dei posti di lavoro nel sistema accoglienza: il razzismo del decreto sicurezza, prima che mettere ai margini i richiedenti asilo ed i rifugiati, manda per strada 40.000 lavoratori con le loro famiglie!
CHIEDIAMO il riordino della figura dell'educatore attraverso un intervento complessivo e un percorso di studi unico: no all'albo obbligatorio!
CHIEDIAMO il rilancio dei servizi di welfare, contro la sistematica riduzione dei fondi per la non autosufficienza: svincolare i servizi dal pareggio di bilancio e dal patto di stabilità!
CHIEDIAMO che la si faccia finita con le esternalizzazioni dei servizi, gli appalti al massimo ribasso, l'incapienza del costo del lavoro nei bandi pubblici!
CHIEDIAMO che il lavoro di cura, educativo ed assistenziale, venga riconosciuto come lavoro usurante, e che sia tutelata la posizione dei lavoratori part time ciclici verticali sia dal punto di vista contributivo che del salario!
CHIEDIAMO si acceleri l'approvazione del salario minimo di legge a 9€ lordi e che venga introdotta una legge sulla rappresentanza che tolga di mano il monopolio ai soliti sindacati amici dei padroni e nemici dei lavoratori. Che siano i lavoratori a decidere chi li rappresenta!
Per tutte queste ragioni, invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero nazionale delle cooperative e del terzo settore del 3 giugno prossimo, con un presidio sotto il ministero del lavoro per chiedere che le nostre ragioni siano finalmente accolte!
PRESIDIO A ROMA ORE 10,30
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
VIA MOLISE 2