Il titolo di questo volantino riassume il senso di quanto risposto da rappresentanti sindacali della Cartiera (RSU) alla richiesta di solidarietà ad un lavoratore della cooperativa ESSEGI ingiustamente licenziato e alla proposta di avviare una battaglia comune per farlo riassumere e per fermare le scelte di una cooperativa che, in assenza di una crisi reale del lavoro, (vedi quello che succede in Cartiera) sta penalizzando fortemente i lavoratori, privandoli da gennaio del 2010 di una consistente parte del salario spettante.
Con questo comunicato, come Organizzazione Sindacale e come lavoratori che operano da molti anni all'interno della cartiera, fianco a fianco con tutti gli altri lavoratori dipendenti della Cartiera, vogliamo esprimere il nostro profondo rammarico, ma anche una grande indignazione per quello che dei rappresentanti dei lavoratori hanno detto a chi si trova buttato fuori come un cane, privato del lavoro e della sua unica fonte di reddito.
Pensavamo di vivere in un paese democratico e di lavorare in un posto dove l'appartenenza a questo o quel sindacato non potesse rappresentare di per sé un fattore di discriminazione, tanto più se messo in atto, si badi bene, non dalla cooperativa o dall'azienda, ma da rappresentanti dei lavoratori.
Pensavamo che il compito dei rappresentanti dei lavoratori e di una organizzazione sindacale sia prima di tutto quello di difendere i diritti dei lavoratori, a prescindere dalla loro fede religiosa, politica o sindacale.
Qui, siamo in presenza di una situazione assurda: all'interno dello stesso posto di lavoro vigonoleggi e diritti diversi, a seconda che si lavori direttamente o indirettamente per la Cartiera e nulla, ci risulta, sia mai stato fatto dalle OO.SS. presenti all'interno della Cartiera per porre fine a questo trattamento diversificato tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni, finalizzate tutte a garantire la produzione della carta. Per questo motivo i soci-lavoratori della coop ESSEGI, così come molti altri nelle stesse condizioni di soci-lavoratori, si sono rivolti all'ADL-Cobas per farsi tutelare. E a fronte di un licenziamento messo in atto solo perchè questo lavoratore ha osato ribellarsi ad un vero e proprio esproprio del proprio stipendio, le organizzazioni sindacali presenti in Cartiera hanno avuto il coraggio di dire che non intendono fare niente per lui perchè è dei Cobas.l
Per quanto ci riguarda, non siamo disposti ad accettare l'atto tremendo di violenza che è stato messo in atto nei confronti di Raffaele, né siamo disposti a continuare a vedere decurtata la nostra busta paga tutti i mesi. Per questo motivo seguiremo tutte le strade possibili per ottenere rispetto e dignità sul posto di lavoro. Per questo motivo, diversamente da quanto dovrebbe succedere normalmente, abbiamo avuto contatti e ne avremo ancora, con la Cartiera e non con i lavoratori dello stabilimento, per cercare di trovare una soluzione sia per Raffaele che per il problema del taglio degli stipendi, dal quale poi è partita la vertenza che ha portato alla rappresaglia di ESSEGI.
CI APPELLIAMO A TUTTI VOI LAVORATORI DELLA CARTIERA PERCHE' ABBIATE IL CORAGGIO DI RIBELLARVI AD UNA TALE PRESA DI POSIZIONE DEI VOSTRI RAPPRESENTANTI
RICORDATEVI CHE SE ALL'INTERNO DEL VOSTRO POSTO DI LAVORO NON SIETE IN GRADO DI INTERVENIRE PER IMPEDIRE CHE LA RAPPRESAGLIA MESSA IN ATTO NEI CONFRONTI DI RAFFAELE ABBIA SUCCESSO, VUOL DIRE ACCETTARE IL FATTO CHE PRIMA O DOPO POTRA' SUCCEDERE ANCHE A VOI. I DIRITTI VANNO DIFESI SEMPRE E PER TUTTI E NON SULLA BASE DELLA APPARTENENZA SINDACALE.
E' EVIDENTE CHE SE NON OTTERREMO I RISULTATI SPERATI CERCHEREMO DI METTERE IN ATTO TUTTO QUELLO CHE E' CONSENTITO PERCHE' RAFFAELE POSSA TORNARE AL SUO POSTO DI LAVORO E PER RIAVERE INDIETRO IL SALARIO CHE CI E' STATO SOTTRATTO.