Il 13 maggio abbiamo incontrato il Presidente di Confcommercio Calabria Centrale, Pietro Falbo, con cui ci siamo confrontati in maniera proficua riguardo all’impellente inizio della stagione estiva e all’annosa questione del lavoro stagionale, che con la nostra campagna “”cercasi schiavo”” abbiamo messo all’attenzione pubblica questo sfruttamento di lavoratori.
A maggior ragione in un periodo nebuloso come quello attuale, in cui la querelle sulle concessioni relative alla legge Bolkestein sembra ancora lontana da una qualsiasi risoluzione, dove tutte le concessioni sul demanio devono essere rinnovate con l’aggravante che in questa direttiva rientrano pure tutte le attività commerciali ubicate nelle aree demaniali.
Per una regione come la nostra a vocazione turistica con 1675 concessioni, dopo la perdita del reddito di cittadinanza, il caro vita che incalza giornalmente significa solo dover spopolare la regione.
Nonostante questa situazione di incertezza, abbiamo ritenuto che sarebbe stato irresponsabile attendere alla finestra l’allineamento degli astri per avviare la nostra azione.
Anche perché i lavoratori del settore si ritrovano il proprio CCNL scaduto da quasi tre anni e quindi col rischio concreto di ritrovarsi un’altra volta in una sorta di far west con una taglia fissata sui propri diritti, come già accaduto negli anni passati in cui la nostra provincia è finita tristemente sotto i riflettori dell’opinione pubblica nazionale.
Quindi riteniamo da subito il momento di cominciare a muoverci per tutelare chi sosterrà sulle proprie spalle la stagione turistica che di fatto resta una delle principali fonti di reddito della nostra terra, se non la prima e quindi avviare un tavolo di confronto con tutte le parti in causa, in modo da dare preliminarmente dignità al lavoro stagionale e non compromettere l’indotto estivo.
A giorni verrà fissato altro appuntamento con i gestori delle attività, vi terremo informati.
USB Calabria
Catanzaro, 13 maggio 2024