Giunti quasi ormai alla conclusione delle trattative del Fondo Risorse Decentrate in tutti gli uffici della nostra regione, riteniamo doveroso fare presente a lavoratrici e lavoratori un comportamento lamentato da parte di alcune RSU. Ci sono infatti pervenute più volte e da Direzioni Provinciali diverse lamentele delle locali RSU, che deplorano una forte ingerenza e mancanza di rispetto verso il lavoro delle RSU da parte della CISL, che con comunicati “espressi” informa i lavoratori esclusivamente dal proprio punto di vista, senza tener conto alcuno delle posizioni espresse dalle altre parti, ed in particolare dalle RSU.
Si può ben notare infatti che i resoconti inviati rispecchiano sempre questo schema: il direttore/direttrice comunica … come CISL abbiamo chiesto … e via di seguito, sempre con i soli due attori.
Ci teniamo a precisare che le lamentele ci sono giunte non solo da componenti RSU eletti nelle liste USB. Riteniamo pertanto giusto e corretto informare lavoratrici e lavoratori della nostra regione sullo stato dei fatti.
Riportiamo una frase inviataci proprio da RSU di due diverse sigle:
Non ci sembra corretto esprimere una posizione, su una contrattazione ancora aperta, attraverso un comunicato prima ancora di conoscere la posizione delle RSU; poiché sono loro che conoscono la realtà delle varie articolazioni.
In tutti questi anni abbiamo sempre fatto esprimere le RSU prima di prendere una posizione. Esprimersi prima vorrebbe dire non riconoscerne il ruolo.
Da ultimo aggiungiamo, come USB, che questo atteggiamento della CISL oltre a non riconoscere implicitamente il ruolo delle RSU, a cui noi riconosciamo da sempre grande rispetto (anche quando assumiamo posizioni diverse), altro fatto che ci è stato lamentato è che dare informazioni prima della conclusione di un accordo, su punti ancora controversi, vuol dire fornire ad alcuni aspettative che potrebbero non essere riconosciute. E mettendo in grande imbarazzo le parti che hanno invece posizioni diverse.
Pare proprio un po' come il cuculo, si mettono le uova nel nido altrui, per obbligare a “covare per loro”.