L’audizione del 31 Luglio in Commissione Scuola e Cultura dei coordinamenti dei docenti esiliati e del Sud, sul tema del rientro delle centinaia di docenti esiliati dalla legge 107, testimonia come la scelta dell’USB di supportare i presidi di Catania, Pescara e Napoli del 5 luglio non solo sia stata giusta, ma evidenzia come sia necessario, da parte della politica, un intervento urgente di trasformazione dell’organico di fatto in diritto, per consentire il completo rientro dei docenti spediti al Nord dal folle algoritmo del 2015.
Il tema dei docenti esiliati non riguarda solo l’ambito della mobilità scuola, ma rappresenta il paradigma di una nuova questione meridionale, con migliaia di docenti del Sud che vengono spostati al Nord coattivamente, privando il sud di forza lavoro intellettuale e dequalificando la scuola pubblica statale di quei territori in cui sono più alti i livelli di dispersione scolastica e dove il “maestro/a” continua ad essere un baluardo a difesa dei valori della legalità.
Speriamo che i lavoratori il 31 luglio riescano a far comprendere alla politica l’importanza di mettere fine a questa grande ingiustizia, ridando dignità e sicurezza familiare a tanti docenti ormai da troppi anni lontani da casa.
USB continuerà a supportare i docenti esiliati nelle mobilitazioni di piazza, nella convinzione che il tema all’ordine del giorno non sia l’autonomia differenziata, ma una lotta per ottenere più ore di scuola e più insegnanti in tutt’Italia.