Il Wall Street Journal ha pubblicato il 26/12/2023 un articolo a firma di Eric Sylvers, corrispondente da Milano, che identifica nei TAXI l'indicatore di tutti i mali del sistema italiano, e al contempo osanna UBER come soluzione.
Innanzitutto non possiamo non notare la curiosa coincidenza tra l'approccio del giornalista e l'ingresso della società americana nel listino S&P500 pochi giorni prima. Un ingresso evidentemente sui generis visto che il listino rappresenta le 500 società con il maggior valore di mercato, e che UBER dalla sua fondazione avvenuta nel 2009 non ha mai prodotto un utile di bilancio. Tendenza confermata anche nell'ultimo anno fiscale il 2022, dove la perdita registrata è stata superiore a 9 miliardi di dollari. Quindi una scelta per così dire poco limpida. Ma dato che i principali azionisti di UBER sono i colossi della finanza e delle gestioni del risparmio statunitensi: Morgan Stanley con il 6,5%, Fidelity con il 6,3%, Vanguard con 6%, Blackrock con il 5% e Jp Morgan con il 4,2% le regole possono essere reinterpretate.
Se ci fosse concesso diritto di replica dal giornalista americano, saremmo felici di ricordargli lo scandalo internazionale che nel 2022 fu pubblicato da "The Guardian", relativo ad un'inchiesta internazionale rispetto la metodologia con la quale la società californiana indirizza la politica e l'opinione pubblica (uber files). Nomi famosi compaiono in quell'inchiesta: si va dall'ex Commissaria Europea per il Digitale Neelie Kroes, a Benjamin Netanyahu, Emanuel Macron, Joe Biden, senza dimenticare politici italiani.
Invece niente, il giornalista identifica tra le principali motivazioni della stagnazione in Italia lo strapotere dei gruppi d'interesse che si oppongono agli sforzi rivolti a stimolare la concorrenza, l’innovazione e la produttività, ma sopratutto indica nei tassisti i maggiori responsabili di questa stagnazione.
Fermo restando che le lobby (come le chiamano al paese suo) sono conosciute per esser in grado di orientare pesantemente la stampa. Già questo dimostrerebbe che i TASSISTI non sono una lobby, visti gli attacchi che subiscono quotidianamente, ma che probabilmente sono viceversa gli antagonisti principali delle lobby come UBER. Un'altra considerazione che potrebbe risaltare a chi si occupa in maniera "indipendente" d'informazione, è che se il potere di un'economia si misura dal tasso di liberalizzazioni di un Paese, allora l'Italia ha pochi rivali. Un rapporto europeo colloca infatti l'Italia al sesto posto, in materia di liberalizzazioni per quello che riguarda i settori strategici, con numeri ben al sopra della media continentale. Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, fanno meglio di noi, con i guasti però che ben conosciamo in termini di trasporti e sanità.
L'indice è basato su settori come: carburanti, poste, telecomunicazioni, trasporto aereo-ferroviario, assicurazioni e energia per cui il risultato pone diversi interrogativi. Il primo è che la promessa di ampliamento dell'offerta spesso cozza con un'apertura solo formale, in realtà pochi gruppi di potere riconcentrano, dopo averlo tolto al pubblico, i segmenti più interessanti economicamente. Quindi si soppianta il pubblico, per favorire l'istituzione di monopoli. Potremmo inviare un elenco abbastanza dettagliato al sig. Sylvers rispetto ai guasti che si sono determinati in Italia da queste scelte. Le ferrovie aprendo alla concorrenza hanno privilegiato l'alta velocità e abbandonato il trasporto locale con "buona pace" dei lavoratori pendolari, il trasporto aereo ha sacrificato i lavoratori della compagnia di bandiera, per far spazio a società che fanno della precarietà il modello occupazionale, le assicurazioni (chi meglio dei tassisti lo sa) hanno sostanzialmente costruito un cartello dove taglieggiano i conducenti. Senza infine dimenticare l'energia (gas e luce) con le bollette pagate dalle famiglie, che dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio i disastri in quel settore e le ricadute sociali (addirittura abolizione mercato tutelato). Invece secondo il WSJ l'Italia non riesce a cambiar marcia e ad accelerare, per colpa dei TASSISTI? Nemmeno un accenno ad una classe politica disastrosa?
In tema di Trasporti e infrastrutture abbiamo un Ministro che azzera il diritto di sciopero precettando i lavoratori del settore per soffocarne le proteste. Abbiamo salari tra i più bassi d'Europa, mentre assistiamo ad una carneficina in termini di sicurezza sul lavoro simile a quella di una guerra. Un Paese che non ha il coraggio di ammettere che ci sono contratti "legali" inferiori a 5€/ora e affossa qualsiasi regolamentazione del salario minimo. Dove per assegnare appalti si usa il metodo del maggior ribasso, fatto salvo il meccanismo di "parentopoli" che dispensa informazioni e bustarelle per far vincere parenti (anche solo di fatto). O dove scadendo nel grottesco, durante i festeggiamenti di fine anno un uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia, viene ferito dalla pistola di un altro parlamentare che festeggiava l'anno nuovo, nemmeno fossimo in un film western di Sergio Leone dove spesso era il pianista a subire quella sorte.
Un Paese dove la disoccupazione giovanile e il divario di genere raggiunge valori superiori al doppio della media europea, ma dove l'unico elemento è un'ipocrisia senza pari che si lamenta della fuga di "giovani cervelli", ma tace sulle sue deficienze.
Un Paese dove la Presidenza del Consiglio decide di "appaltare" i lager per i migranti nei paesi confinanti, nel vano tentativo di rifarsi il trucco, per nascondere un passato che non può esser dimenticato.
Niente di tutto questo solo i tassisti sul patibolo. Allora vediamo meglio sig. Sylvers come si muove in questo Paese il suo seducente modello californiano? Quanto è cool.
Algoritmi per incrementare i costi delle corse, anziché tariffe stabilite dai Comuni. Con la concreta possibilità che una corsa in determinate circostanze somigli molto ad un ricatto, dove il prezzo lo stabilisce l'urgenza di un bisogno, anziché una garanzia pubblica.
Se i taxi rappresentano poco più del 1% della mobilità di una Città, cosa pensa l'altra parte di popolazione che non trova mezzi come Bus e Metro per tornare a casa? Mancano i taxi o ci sono solo i TAXI?
Come si vive in una Città dove magari per una nevicata, il prezzo di uno spostamento con UBER può aumentare di 5-6-10 volte? Lo vogliamo chiedere agli abitanti di Roma come si sono comportati i suoi amici ? 50 Euro per andare dalla Stazione Termini al "Bambino Gesù" (ospedale pediatrico)! Vogliamo analizzare la trasparenza fiscale di "UBER Italy srl"?
Fatturato 5.200.000€ dipendenti 17 utile NEGATIVO 15.000 €
O preferisce analizzare il bilancio della consorella che si occupa dei rider, quelli che le portano a Milano come a Roma la "spesa" alla porta di casa, che con un colpo di spugna ha deciso di liquidare senza concedere nessuna liquidazione o ammortizzatore sociale quei lavoratori?
Fatturato 46.000.000€ dipendenti 29 utile NEGATIVO 105.000€
Eppure queste società operano senza alcun rischio d'impresa, nessun costo vivo, non devono pagare carburante, mezzi, perfino le biciclette nel caso dei rider sono a carico dei lavoratori. Ma allora questi soldi che fine fanno? Glielo dobbiamo spiegare noi, signor gionalista?
A seguito del pagamento dei diritti di utilizzo alla casa madre queste società "locali" ripagano la sede centrale (collocata in paradisi fiscali) per ogni Euro che entra, azzerando i profitti. Ma non solo, per esser ancora più sicuri quando hanno traslocato la sede centrale dalle Bermuda alla civile ed Europea Olanda, hanno contabilizzato un finanziamento per il trasferimento, concesso dalla filiale di Singapore di UBER, ad un tasso d'interesse sul prestito superiore a quello del mercato bancario, determinando un credito che gli permetterà di non pagare tasse per i prossimi 20 anni.v
Queste sono alcune delle ragioni che ci portano a rimanere fermamente antagonisti a queste società, giudicandole incompatibili con il SERVIZIO PUBBLICO TAXI, così come lo sarebbe un piromane, in un incendio rispetto ad un vigile del fuoco.
Quindi egregio sig. Eric Sylver certi che tutte queste informazioni (nemmeno troppo difficili da trovare), a Lei non interessano, in quanto preferisce inseguire altri interessi, e che mai USB avrà sul vostro quotidiano diritto di replica, la vogliamo salutare con un motto tratto da un film della commedia italiana interpretato da Alberto Sordi: "Americà ma vaffa... "
#NEVER_SLAVES
#schiaviMAI
USB Taxi