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Agenzie Fiscali

Veneto Entrate, dopo i danni provocati dall’impianto di climatizzazione ora si chiude anche il servizio mensa!

Venezia,

Il 13 aprile scorso la Direzione Regionale Veneto ha convocato le parti sindacali per dare informazioni in merito alla recente chiusura del bar e della mensa interni al Compendio di Marghera, sede della Direzione Regionale del Veneto, della Direzione Provinciale di Venezia, dell’Ufficio Territoriale di Venezia 2, del Centro Assistenza Multicanale e del Centro Operativo di Venezia. A fronte di un comportamento “illecito” che la società di ristorazione avrebbe tenuto, come riportato dell’Amministrazione nel corso dell’incontro, vi è stata la risoluzione immediata del contratto di affitto dei locali.

Morale della favola: non è previsto, nell’immediato, un cambio di gestione del servizio di ristorazione e gli uffici resteranno isolati! Per il personale che lavora presso il Compendio, lontano da qualunque esercizio pubblico raggiungibile a piedi in tempi ragionevoli, non ci sarà più la possibilità di comprare un pasto caldo se non raggiungendo bar e ristoranti nelle zone limitrofe, utilizzando i propri mezzi di trasporto, con notevole dispendio di soldi e tempo, oppure usufruendo di alcune convenzioni con ristoranti che consegnano cibo a domicilio. Unico rifugio possibile al momento è l’acquisto di cibo presso un “camioncino”, che casualmente e, ci vien da dire “miracolosamente”, da alcuni giorni staziona nel parcheggio antistante la sede.

L’incontro di ieri ha affrontato inoltre un tema attenzionato da tempo dall’USB, ossia i tornelli posti all’entrata del bar e della mensa. Era stata evidenziata infatti la criticità delle barriere installate dall’amministrazione già nel corso della riunione tenutasi nei primi mesi del 2022 indetta per annunciare alle parti sindacali intervenute la riapertura del servizio di ristorazione sospeso da tempo, con tutte le problematiche che la riapertura di quel servizio avrebbe comportato in piena pandemia. Attraverso una relazione dettagliata dei RLS della Direzione Regionale, era stata segnalata, proprio in quell’occasione, la mancanza di opportunità oltre che la pericolosità, della presenza dei tornelli in quanto costituiscono una vera e propria barriera architettonica che, oltre a dimostrarsi un’inutile misura di controllo costituisce di fatto un potenziale pericolo per la sicurezza di tutti i lavoratori e le lavoratrici ed in particolare del personale diversamente abile che lavora presso il Compendio di Marghera che, in caso di evacuazione, troverebbe un ulteriore ostacolo da superare.

Alla riunione, finalmente anche la RSU e tutte le altre sigle sindacali ne hanno chiesto lo smantellamento.

La risposta dell’amministrazione è stata di rifiuto assoluto: i tornelli rimarranno nonostante sia stato fatto anche notare che il personale che volesse comprare cibo da asporto e volesse consumare il pasto in zona refettorio dovrebbe timbrare quattro volte (uscita in parcheggio, rientro in sede, accesso in sala refettorio e uscita dal refettorio al termine del pasto). L’amministrazione ritiene che quattro timbrature per ciascun dipendente che si reca in sala mensa non siano un problema, incurante del malumore che queste barriere hanno da subito provocato nel personale e dell’aggravio di lavoro per i colleghi e le colleghe che lavorano presso l’ufficio Risorse Umane che dovranno provvedere all’eliminazione delle timbrature in eccesso per l’inutile andirivieni cadenzato da quattro timbrature necessarie per poter mangiare fuori dalla propria stanza.

Il paradosso si raggiunge poi per l’accesso all’aula di formazione della Direzione Regionale, che ha sede in quella zona del compendio che si trova oltre lo spazio di refezione, raggiungibile solamente superando i tornelli. Il personale docente e discente esterno alla struttura, che si trova a frequentare un corso in quell’aula deve essere dotato di pass nominativo creato ad hoc, e timbrare ogni volta che si allontana anche solo per accedere ai servizi igienici.

I lavoratori e le lavoratrici del Compendio di Marghera sono stanchi e demotivati perché la vicenda della chiusura del servizio mensa aumenta i numerosi disagi vissuti quotidianamente nella sede, datata ed inadeguata, un immobile che presenta numerose problematiche, affrontate spesso con soluzioni che aumentano il malessere del personale. Durante lo scorso inverno infatti diversi colleghi hanno dovuto “migrare” dalle loro stanze in altri locali del compendio per problemi legati a lavori di manutenzione straordinaria costantemente in atto, ai continui guasti delle tubature e al mal funzionamento del sistema di riscaldamento dell’edificio. A questo si aggiunga che qualche giorno fa è stata spenta la caldaia, senza dare nessun preavviso al personale, in anticipo di oltre una settimana rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e a fronte di una recrudescenza delle temperature che, in questi giorni, si stanno abbassando in tutta Italia. Alcuni uffici hanno al momento temperature al di sotto dei 17° C e chi le occupa spesso indossa il cappotto mentre lavora alla propria scrivania. A tutto questo ora si aggiunge anche il disagio dell’assenza della mensa.

Ci troviamo di fronte ad una mancanza totale di buon senso causato soprattutto all’ossessivo bisogno di controllo da parte dell’amministrazione nei confronti del personale che lavora in presenza e da remoto.

Un’amministrazione che vuole dare una buona immagine di sé al cittadino, deve prendersi cura in primo luogo del benessere dei propri dipendenti! Forse l’Amministrazione non sa che deve impegnarsi a garantire il benessere organizzativo del personale. A noi di USB invece sembra faccia di tutto per aumentare lo stress da lavoro correlato!

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