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Editoriale

Vergogna Inps alla Magliana: vende come nuove case che cadono a pezzi!

Roma,

Sabato notte 16 novembre ore 11, boati assordanti svegliano gli inquilini delle case Inps in via dell’Impruneta 29, alla Magliana: cadono pezzi di cornicione da oltre l’ottavo piano del palazzo lato via Pieve Fosciana. Fortunatamente data l’ora tarda nessun passante viene colpito, sorte peggiore avranno alcune auto parcheggiate.

Queste sono le case che l’Inps, un ente pubblico, ha messo in vendita ai prezzi di mercato obbligando vergognosamente gli inquilini, per la maggior parte over 65, all’acquisto di immobili che hanno superato da tempo i 50 anni di costruzione, che presentano gravi problemi strutturali: dalle caldaie dei termosifoni, ai sistemi elettrici e agli ascensori, dalle terrazze che trasudano acqua dai soffitti dei piani alti e, come è avvenuto sabato 16, ai crolli dei cornicioni.

Sull’ex presidente Tito Boeri e sui ministri dell’Economia e delle Finanze, e del Lavoro e della Previdenza sociale del governo Gentiloni, che lo hanno sostenuto, ricade la grave responsabilità di aver emanato nel 2017-2018 una direttiva favorevole solo all’Inps e oltremodo punitiva per gli inquilini, con la quale si sono applicati i prezzi di mercato OMI di circa 2.000 euro al metro quadro, oltre a rinnovi contrattuali di 800-1200 euro mensili e richieste di arretrati di migliaia di euro. Un prezzo inaccettabile se pensiamo che l’OMI ha valutato le nuove case ancora da costruire nell’area ex Buffetti alla Magliana un prezzo oscillante tra i 1.900 e 2.800 euro.

Vogliamo credere che il nuovo presidente dell’Inps Tridico, che ha dichiarato a più riprese di voler cambiare rotta, unitamente ai nuovi ministri competenti non assumano la corresponsabilità di una chiara violazione della Legge 410/2001 e successive modifiche, che stabiliva un prezzo di vendita di mercato nel 2001 (18 anni or sono), con i relativi abbattimenti di legge: vetustà, stato di conservazione, ubicazione degli alloggi. 
La stessa norma prevedeva un rinnovo del canone di locazione secondo gli accordi territoriali stabiliti dalla Legge 431/98, questi criteri dovevano essere applicati anche agli inquilini senza titolo alla data del 31 dicembre 2013, ai quali doveva essere regolarizzata la posizione contrattuale già nel 2014. Ma l’Inps, in violazione della legge, non ha provveduto ad oggi alla regolarizzazione degli inquilini interessati e usa nei loro confronti una odiosa discriminazione: possono acquistare se pagano gli arretrati, decine di migliaia di euro, dal momento dell’entrata negli alloggi in base all’O.M.I. (valutazione in base al mercato libero) e non alla legge che regola gli affitti (431/98). In pratica canoni mensili di 800/1200 euro a fronte di canoni di legge di 300/600 euro.

Ad oggi meno del 50% ha potuto acquistare alla Magliana, il che significa che su un patrimonio di 1.600 appartamenti circa 800 famiglie si ritroveranno in emergenza casa e questo sarebbe inaccettabile.

Nei mesi passati abbiamo avuto incontri interlocutori con l’assessore alla casa della Regione Lazio per sollecitare un intervento pubblico per evitare questa nuova emergenza casa e con il presidente dell’Inps Tridico per chiedere la modifica della direttiva Boeri e per l’attivazione delle tutele per gli inquilini.
Ora vogliamo soluzioni concrete per difendere il diritto alla casa di centinaia di famiglie che non possono sottostare ai ricatti dell’Inps.

ASIA/USB
COMITATO DI LOTTA PER LA CASA “MAGLIANA NON SI SFRATTA”