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WORKERS OF EUROPE, RISE UP! A ROMA LA 9° CONFERENZA EUROPEA DELLA FEDERAZIONE SINDACALE MONDIALE

Roma,

1 E 2 OTTOBRE - HOTEL PALATINO - Via Cavour 213

La Conferenza Europea della Federazione Sindacale Mondiale quest’anno si svolgerà a Roma, dal 1 al 2 ottobre, e sarà organizzata dall’Unione Sindacale di Base.

 

Con circa 80 milioni di iscritti in tutto il mondo e 200 organizzazioni associate, la FSM (WFTU) festeggerà a Roma il 65° anniversario della sua fondazione, avvenuta a Parigi il 3 ottobre del 1945.  La Federazione Sindacale Mondiale è attualmente componente di diverse commissioni nell’ambito delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro, dell’UNESCO e della FAO.

 

“WORKERS OF EUROPE, RISE UP!” sarà lo slogan della 9° Conferenza Europea, per la quale sono attesi oltre 80 delegati dalle organizzazioni di 30 paesi europei, fra cui il PAME, sindacato alla testa delle lotte in Grecia ed il LAB, il combattivo sindacato basco.

 

I partecipanti si riuniranno all’Hotel Palatino per affrontare i temi della crisi economica mondiale, con le sue conseguenze sui lavoratori europei, e per portare a compimento una comune piattaforma che consenta un’azione unitaria di risposta alla crisi e alle politiche dell’Unione Europea.

L’assemblea dovrà inoltre deliberare le necessarie iniziative per porre fine alla discriminazione messa in atto dall’Unione Europea, che non include l ‘EUROF (Ufficio Regionale Europeo della FSM) nel previsto dialogo istituzionale con le parti sociali, assegnando al CES (Confederazione Europea dei Sindacati) il monopolio della rappresentanza di tutti i lavoratori europei.

 

Membro italiano del Segretariato Europeo della FSM, è Pierpaolo Leonardi, dell’Unione Sindacale Di Base, che così annuncia l’avvenimento: “Per la nostra confederazione è chiaro da tempo che la risposta all’attacco in corso contro tutti i lavoratori non può essere sostenuta soltanto sul piano nazionale. Per questo siamo parte attiva nella costruzione di un strategia europea, unitaria e conflittuale, capace di porre al centro le esigenze del mondo del lavoro e non quelle della finanza, dei banchieri e delle multinazionali”, conclude Leonardi