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In Primo Piano

A Roma la maggioranza M5S si astiene dal voto su mozione ACEA. Ripubblicizziamo energia e acqua

Roma,

Giovedì 11 giugno in Campidoglio si è consumata l'ennesima violazione a danno dei diritti dei cittadini e in particolare delle numerosissime famiglie socialmente fragili, ancor più in difficoltà nella contingenza attuale. A fronte di un evento drammatico come la pandemia ancora in atto, la maggioranza M5S ha di fatto rigettato totalmente la mozione presentata dall'on.Fassina, impedendone l’approvazione con il metodo dell'astensione in “branco” dal voto.

Davanti a richieste atte a sostenere veramente chi in questi mesi ha perso ogni fonte di reddito, con la miopia colpevole di chi non vuole vedere la realtà, sono ricorsi ad uno spregevole sotterfugio pur di non prendere in considerazione nessuna delle proposte che USB ha costruito insieme a Forum dell’Acqua e movimento Fridays For Future e qui ribadite:

  • applicazione della tariffa agevolata di quarantena
  • esenzione dal pagamento delle forniture idriche ed energetiche per coloro che in questo momento sono privi di reddito e in situazione critica
  • pagamento dei soli costi vivi di consumo senza oneri fissi in bolletta
  • riallaccio di TUTTE le utenze domestiche di acqua, luce e gas a tutt'oggi disalimentate

Ma non solo. Tutto questo avviene mentre Acea, tranquillamente, distribuisce i dividendi ai propri soci pubblici e privati per un totale di oltre 166 milioni di euro.

Il blocco della erogazione e della distribuzione di questi dividendi, come richiesto e come ribadito in Campidoglio, avrebbe permesso ad Acea non solo di coprire i costi dell'attuazione delle proposte presentate, fornendo un forte sostegno ai cittadini in difficoltà, ma anche di attuare un investimento consistente sulla rete, con interventi mirati al recupero delle perdite idriche che ad oggi è di ancora oltre il 40% (e non del 30% come asserito dai 5S. Nemmeno Acea che parla ufficialmente del 38%, si era mai spinta a tanto!).

A tutto questo si può e si deve rispondere con l'unica strada percorribile: l'attuazione di un piano di ripubblicizzazione dei servizi di utilità pubblica quali sono energia e acqua, già sancito dal referendum del 2011 e mai attuato. Lo stesso movimento 5S aveva indicato come una delle stelle alla base del proprio programma l'acqua pubblica, dimostrando con la ritirata dal voto in Campidoglio la propria totale insensibilità sociale con l’evidente tradimento dei suoi stessi principi, utilizzati esclusivamente per attrarre voti e garantendo contemporaneamente continuità per i sostanziosi e lucrosi profitti dei privati.

 

USB ACEA