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Agenzia Dogane Monopoli, sotto il vestito niente: USB mantiene lo stato di agitazione

Roma,

Mentre tutti i dipendenti ricevevano la risposta del Direttore dell’Agenzia al comunicato di CgilCislUil, con la quale li accusava apertamente di fare disinformazione, contemporaneamente le stesse sigle venivano convocate e mettevano fine a quello che passerà alla storia come lo stato di agitazione più veloce del West. 

“Innegabilmente positiva” l’iniziativa di convocarli, dicono. Eppure, come fa notare lo stesso Direttore nella sua nota (ben 40 incontri in nove mesi!), il problema che abbiamo nella nostra Agenzia non è certo l’occasione di avere incontri, quanto piuttosto quello che ci diciamo. E soprattutto quello che viene o non viene fatto.

Siamo stati, ad esempio, un mese a confrontarci sui profili professionali, persino fra Natale e Capodanno ci siamo incontrati, senza avere un dato che sia uno, un elemento conoscitivo in più rispetto alla bozza di direttoriale utile ad affrontare in maniera organica un argomento così importante, nemmeno dove pensano di aprire le officine interne per rendere esigibile la prestazione lavorativa dei meccanici.

Ma, del resto, se si pensa di poter valutare le relazioni sindacali dal numero di incontri o dalle volte che agli stessi partecipa il Direttore dell’Agenzia in persona, non c’è da stupirsi se poi i risultati sono questi. Anche quando il Direttore del Personale, in una intera riunione, si limita alla sola lettura di un comunicato si può dire che c’è stato confronto, persino quando il Direttore dell’Agenzia apre la riunione dicendo che ha venti minuti di tempo si centra l’obiettivo. Tutto fa numero.

In questo contesto non stupisce neppure che il “percorso di gestione delle relazioni sindacali teso alla massima collaborazione e trasparenza” preveda la convocazione delle sole CgilCislUil per trovare una conciliazione e solo dopo aver rapidamente archiviato la pratica CgilCisUil viene chiamata USB.

Ma la nostra sigla sindacale manterrà lo stato di agitazione: le relazioni sindacali e tutti i riflessi concreti che producono nei confronti dei lavoratori non sono una pratica da archiviare con semplici dichiarazioni d’intenti e con l'annuncio di un cronoprogramma che dovrebbe costituire la normalità di un confronto sindacale che, se non riempito dei giusti contenuti, rischia soltanto di spostare in avanti tutti i problemi oggi sul tappeto. 

Perchè ciò che emerge dal comunicato con il quale CgilCislUil hanno sospeso lo stato di agitazione è esattamente questo: l'ennesima apertura di credito senza alcuna garanzia concreta sia rispetto ai tentativi di gerarchizzazione del sistema di classificazione, sia in termini di prospettive per i lavoratori.

Sono mesi che aspettiamo le valutazioni sulla nostra richiesta di stabilizzazione del salario accessorio tramite aumento dell’indennità di amministrazione o l’istituzione di una 14^ mensilità, per dare un senso ad un CCNI che altrimenti sarebbe una scatola vuota. Risposte ce le aspettiamo già nella riunione del prossimo 15 gennaio, non da impegni programmatici che le rimandano nel tempo.

Ci servono fatti e siamo stufi dei giochi di parole. Ancora stamattina abbiamo letto nella nota inviata a tutti i dipendenti che verrà attribuita una “denominazione che qualifica un suffisso” a cui non viene attribuita alcuna valenza giuridica, economica o gerarchica... Cos’è una supercazzola? A che serve allora?

Il pericolo che i nuovi profili creino difficoltà ai meccanismi di progressione interna e fra le aree, perché pensati in maniera frettolosa e non coordinati con l’ordinamento professionale vigente, e che le forzature sul sistema di classificazione come le distinzioni in “Scelto” o “Esperto” siano usati come pretesto per derive militaresche, non verrà scongiurato dalla semplice promessa di un ennesimo incontro.

A chi ha scelto la strada della resa condizionata noi replichiamo ribadendo tutte le ragioni che ci hanno portato a proclamare lo stato di agitazione.