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Elisoccorso Liguria, mentre il nucleo VVF chiude la procura di Genova apre le indagini

Genova,

La Procura apre le indagini e avvia un approfondimento sulla gestione dell’elisoccorso in Regione Liguria, grazie all’esposto che l’avvocato Daniele Pomata ha depositato per conto di Stefano Giordano e Costantino Saporito, dirigenti nazionali USB VVF.

USB congela lo stato di agitazione e lo sciopero nei confronti del Dipartimento VVF, una scelta di responsabilità e di rispetto verso la giustizia e le indagini in corso.

Proprio in questi giorni, le risorse esigue ma allo stesso tempo la frequentazione dei corsi per pilotare e gestire i nuovi velivoli, hanno certificato l’inattività operativa del Reparto Volo ligure dal lunedì al venerdì, lasciando di fatto scoperto l’intero territorio regionale dal soccorso tecnico urgente, specialmente in mare dato che il primo velivolo operativo è dislocato a Luni presso la base della Guardia Costiera a circa 30 minuti di volo dal capoluogo ligure.

Si sono registrati negli ultimi tempi alcuni piccoli inconvenienti di volo, laddove altri sono stati però più “sostanziosi”, che per anni non si erano mai manifestati così frequentemente nel Reparto Volo ligure. Inconvenienti conclusisi tutti fortunatamente con un lieto fine ma che hanno portato il poco personale operativo rimasto a riflettere sull’accaduto, cercando di trovarne le cause e intraprendendo azioni correttive ma non nascondendo la preoccupazione per la situazione di stress che si è venuta a creare nel corso del tempo e che sembra destinata a crescere.

Un servizio che dagli anni Novanta è un esempio vincente, dal punto di vista del soccorso tecnico sanitario, su tutti gli scenari emergenziali. Si tratta di una sinergia totalmente a carattere pubblico, che a qualcuno risultava purtroppo indigesto: per amor di cronaca, vogliamo ricordare solo l’origine che di fatto ne ha certificato il suo smantellamento.

Tutto ha inizio con una missiva firmata e inviata alla Regione Liguria il giorno 09/08/2018 dall’allora Capo Dipartimento dei VVF Bruno Frattasi, in cui si comunicava l’intenzione di non rinnovare la collaborazione ultraventennale tra Sanità ligure e Dipartimento VVF.

Dopo pochi giorni, a Genova si consuma la tragedia del ponte Morandi e i primi soccorritori specializzati, tra cui il primo medico, giungeranno sul posto grazie all’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco. Da lì, quel Servizio che sembrava dovesse essere cancellato con un colpo di spugna in breve tempo, è stato in qualche modo condannato a una lenta agonia sino agli eventi odierni.

Da quel triste giorno del 14/08/2018 è stato intrapreso un percorso di rivalorizzazione del Reparto Volo VVF Liguria solo a parole, perché poi disatteso nei fatti oggettivi ovvero non introducendo risorse umane richieste dal territorio già da tempo, lasciando che la situazione “precipitasse”, rimodulando l’accordo di collaborazione da 365 giorni l’anno a 115 giorni (solo i fine settimana e le feste comandate) dalla durata quinquennale, ridotta ad un anno e mezzo... “Poi si vedrà”.

Ebbene, l’anno e mezzo citato scadrà il 31/12/2021. Nel frattempo, le risorse umane promesse non sono mai arrivate, anzi si sono aggiunti ulteriori pensionamenti di piloti VF, sono stati acquistati dal Dipartimento VF velivoli di nuova generazione del valore di circa 20 milioni di euro cadauno, dotati di tutte le tecnologie e attrezzature più moderne e idonee a svolgere l’attività di elisoccorso. Uno di questi elicotteri è stato consegnato proprio pochi giorni fa al Reparto Volo Liguria.

La collaborazione ridimensionata a 115 giorni l’anno, ha di fatto spalancato la strada della privatizzazione del servizio con una conseguente lievitazione dei costi per le casse pubbliche della sanità regionale.

Un bando di gara “stranamente” indetto da ARCA (Regione Lombardia) è stato poi vinto dalla ditta Airgreen per un valore di circa 33 milioni di euro in nove anni, con l’impegno da parte della Regione Liguria di adeguare le elisuperfici di atterraggio

esistenti alle normative aereonautiche civili vigenti, di contribuire alla costruzione di nuove superfici nei punti ritenuti strategici individuati, innescando una serie di costi indotti difficilmente calcolabili. Il tutto con soldi pubblici.

USB aveva già previsto da tempo la situazione odierna, vista la scarsa attenzione da parte del Dipartimento di sopperire alle numerose lacune evidenziate e denunciate da noi in tutti questi anni e rimaste disattese.

Gli stessi lavoratori (piloti, tecnici, saf, sommozzatori) rimasti in forza al Reparto Volo non conoscono gli obbiettivi e le sorti che li attendono allo scadere dell’accordo.

L’Amministrazione VVF centrale sembra da una parte intenzionata a valorizzare il soccorso a persona, che comunque resta per legge tra i primi compiti istituzionali, ma non appare intenzionata a integrarlo e completarlo, introducendo negli equipaggi di volo la “figura” del medico che al momento non è presente negli organici del Corpo Nazionale, ma che si può trovare direttamente sui territori stringendo appunto collaborazioni proprio come nell’esempio ligure.

USB ha più volte ribadito che il modello ligure sarebbe da proporre in tutti i reparti volo VVF, un’ottimizzazione e la valorizzazione di professionalità e di mezzi dello Stato, che di fatto esistono (con o senza collaborazione sanitaria), per raggiungere l’obbiettivo sancito per legge nei compiti istituzionali, il SOCCORSO ALLA POPOLAZIONE in tutti i suoi aspetti.

Ora non ci resta che supportare ulteriormente la Procura al fine di rendere trasparente la gestione di questo servizio che risulta un prodotto molto appetibile per i profitti di pochi soggetti, a discapito della spesa pubblica e del soccorso.

 

Coordinamento nazionale USB Vigili del Fuoco