Eni a Taranto, per otto lunghi anni, ha consentito a Gavio di avere il monopolio dell'autotrasporto e ha lasciato che la società, per cinque anni, usufruisse di proroghe (che dovrebbero essere l'eccezione).
Non può passare in secondo piano, piuttosto, la vicenda dei rimorchi che gli autotrasportatori locali sono stati costretti a vendere, caricandosi poi il costo del nolo degli stessi e ripagandoli per dieci volte. Su questo Eni non è mai intervenuta, pur essendo a conoscenza di tutto, e che in altri Paesi sarebbe stato considerato palesemente illegale. La debolezza di Eni nei confronti del gruppo Gavio si evince chiaramente dal fatto che non riesce neanche ad imporre una proroga di soli sette giorni rispetto alle decisioni prese. Eni quindi, invece di rilasciare dichiarazioni senza contenuto, inizi a rispettare il territorio che la ospita. Dal canto nostro, mai accetteremo di essere avvelenati e di subire le prepotenze e le angherie.
È una vicenda che richiede che ciascuno prenda una posizione precisa: o a favore degli autotrasportatori locali o a favore delle lobby. Per questo invitiamo, in piena campagna elettorale, tutti i politici a dire da che parte stanno. I cittadini e i lavoratori di Taranto meritano rispetto.
Usb Taranto
Aderente
alla FSM