Riteniamo inaccettabili l’accanimento mediatico e l’atteggiamento poliziesco dei ministri Salvini e Valditara, che evocano “pene esemplari” e il “pugno duro” nei confronti degli studenti dell’IIS Belluzzi-Fioravanti di Bologna, in seguito ai fatti accaduti negli ultimi giorni.
Anche a fronte dei danneggiamenti subiti dalla scuola lunedì scorso, in seguito alla miope decisione del dirigente scolastico di chiuderne tutti gli accessi per impedire l’occupazione dell’istituto, innalzando così il livello della tensione, riteniamo profondamente antieducativo e repressivo criminalizzare tutti gli studenti, soprattutto coloro che intendono prendere parola politicamente riguardo alle problematiche dell’istituto. Una scuola che sa solo chiudere le porte al confronto e reprimere il dissenso ha smarrito la propria funzione democratica. Una scuola che non si interroga sui fenomeni di disagio sociale sempre più diffusi, derubricandoli a semplici problemi di ordine pubblico, mette da parte qualsiasi possibilità di comprenderli.
Dopo anni di controriforme e di tagli, finalizzati ad aziendalizzare la scuola, a smantellare la funzione emancipatrice dell’istruzione pubblica, a educare allo sfruttamento e alla passività attraverso i PCTO, crediamo doveroso accogliere il desiderio di fare della scuola un luogo di confronto politico e le istanze di cambiamento radicale che provengono dal mondo studentesco.
Per questo auspichiamo che il corpo docente dell’IIS Belluzzi-Fioravanti lasci cadere nel vuoto le proposte di sanzioni disciplinari nei confronti delle studentesse e degli studenti, la cui sola colpa è stata quella di avere il coraggio di manifestare politicamente la propria netta opposizione allo stato di cose presente.
USB Scuola Bologna