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Radiotelevisione

8 ottobre: presidio a Via Teulada dalle ore 14. Contro il genocidio e la propaganda di stato

Roma,

Noi lavoratrici e lavoratori RAI continuiamo la lotta che sta animando le piazze di tutta Italia per fermare il genocidio in corso a Gaza, le azioni militari colonialiste di Israele in Cisgiordania, gli attacchi alla Global Sumud Flotilla e le politiche del Governo italiano che attivamente supportano i sionisti, in una spirale di morte e guerra che per alimentare le industrie belliche toglie risorse a sanità, istruzione, stipendi e stato sociale.

Come lavoratrici e lavoratori del servizio pubblico radiotelevisivo chiamiamo tutte le colleghe e i colleghi a partecipare al presidio che si terrà mercoledì 8 ottobre 2025 nei pressi dei cancelli del Centro di Produzione TV di Via Teulada, per ribadire che non saremo complici del massacro in atto.

I programmi di informazione e approfondimento, dopo due anni dall’inizio di quest’ultimo terribile atto della pulizia etnica che da decenni tormenta il popolo palestinese, sono ancora troppo schiacciati sui diktat della politica, che nonostante gli sforzi da parte dei colleghi giornalisti e programmisti schiaccia la libertà di informazione sotto lo stivale della propaganda di regime.

Per questo chiamiamo a una giornata di presidio per manifestare la nostra volontà di garantire alle cittadine e alle cittadine una televisione veramente pubblica, plurale e libera:

  1. Boicottiamo Israele: continuiamo la lotta nata dalle piazze e rilanciata da tre membri del CdA perché Israele venga esclusa dal prossimo Eurovision Song Contest, una vetrina europea per un paese che si è macchiato dei peggiori crimini contro l’umanità. Se l’EBU non escluderà la delegazione israeliana, chiediamo che la RAI ritiri l’Italia dalla competizione.
  2. Vogliamo che i TG nazionali e regionali recepiscano il risultato dell’inchiesta indipendente dell’ONU, che ratifica il genocidio in corso a Gaza, e che inizino a usare il termine appropriato, “genocidio”, nell’annuncio delle notizie e dei servizi.
  3. Diamo voce alla Palestina: nei programmi di informazione e approfondimento, vogliamo che sia dato spazio a chi il genocidio lo sta vivendo sulla propria pelle. Troppo spazio è stato dato alle rappresentanze dello stato d’Israele, invitando ambasciatori, ministri e sostenitori del sionismo. È tempo che siano invitati a parlare anche i rappresentanti delle comunità palestinesi in Italia.

Per la Palestina, contro il Genocidio ABBASSATE LE ARMI, ALZATE I SALARI!

Coordinamento USB RAI