Fin dal suo arrivo nel territorio di Taranto, in seguito all'aggiudicazione dell'appalto per l'assistenza clienti del Servizio Elettrico Nazionale (SEN), Covisian si è guardata bene da sottoscrivere impegni per la diversificazione delle attività del call center tarantino, nonostante la chiusura annunciata del Mercato Tutelato che avrebbe esposto i lavoratori e le lavoratrici al rischio di perdere il lavoro.
A distanza di tre anni, la conferma della fine del Servizio di Tutela prevista a Gennaio 2024 e le voci insistenti sull'abrogazione delle norme introdotte appena pochi mesi fa a tutela dei lavoratori del settore favoriscono la concretizzazione di quel rischio. È di poche settimane fa, infatti, l'annuncio aziendale del possibile avvio di una procedura di licenziamento collettivo che riguarderebbe circa un centinaio di dipendenti, di fronte all'imminente scadenza dell'appalto.
A nulla sono valsi i sacrifici richiesti in questi anni ai lavoratori e alle lavoratrici di Taranto. I tagli al salario e ai diritti fatti passare sotto forma di ammortizzatori sociali e deroghe al contratto non sono serviti neanche questa volta a preservare i lavoratori dal rischio del licenziamento, ma certamente a far risparmiare un bel po' di soldi a Covisian.
È la stessa sorte che è già toccata a circa 300 lavoratori della sede di Molfetta di Network Contacts (altro colosso dei call center in outsourcing), sulle cui teste pende una procedura di licenziamento collettivo dagli esiti ancora incerti, dopo tre anni di accordi sindacali al ribasso che li hanno impoveriti mentre il datore di lavoro accumulava profitti (2020/21). I loro colleghi di Taranto, assunti appena 10 mesi fa da Network Contacts in seguito all'aggiudicazione dell'appalto per l'assistenza clienti di Enel Energia, già subiscono attacchi alla retribuzione, ai diritti contrattuali e alla loro stessa dignità, secondo uno schema aziendale consolidato che prevede di fare margine sui sacrifici dei lavoratori, per poi lasciarli a casa quando non ci sarà nient'altro da togliere loro.
È il feroce sistema degli appalti, in cui il fornitore di turno occupa un territorio senza una concreta idea di investimento, ma solo per il tempo necessario a portare a termine il suo contratto, tagliando il più possibile sul costo del lavoro e lasciando alla fine le macerie sociali del suo passaggio. Tutto ciò avviene sotto lo sguardo indifferente dei committenti, spesso a maggioranza pubblica come ENEL, che si chiamano fuori da ogni responsabilità sul costante peggioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, mentre continuano a registrare utili miliardari.
Contro questo sistema e le sue ricadute sociali abbiamo il dovere di mobilitarci. Per questo, l'USB di Taranto è impegnata già da tempo a costruire una vertenza collettiva che unisca i lavoratori e le lavoratrici di Covisian e di Network Contacts e le loro rivendicazioni, affrontando le cause comuni dell'arretramento della loro condizione, attraverso l'intervento fattivo delle istituzioni locali e nazionali e richiamando committenti ed appaltatori alle proprie responsabilità sociali e giuridiche.
Su questo presupposto, intendiamo realizzare a breve iniziative e manifestazioni pubbliche che diano voce alle centinaia di lavoratori e lavoratrici di Taranto che, nel silenzio, stanno rimanendo imprigionati dentro questo sistema di sfruttamento e progressivo impoverimento del tessuto economico e sociale, già pesantemente compromesso.
USB Taranto
Aderente
alla FSM