Ancora una volta ci ritroviamo a registrare sul nostro territorio la feroce condizione di vita dei nostri fratelli migranti ristretti in vergognose e criminali strutture quali si sono rivelati i CPR o nel "migliore" dei casi abbandonati e relegati a vivere in condizioni precarie e bestiali ai margini delle nostre comunità.
Assurge di nuovo alla cronaca, dopo la tragica morte di Oussama Darkaoui nello scorso mese di Agosto, sempre nel CPR di Palazzo S. Gervasio, il crudele trattamento riservato a un altro giovane migrante che di ritorno da una degenza ospedaliera nell'ospedale di Melfi (le cui cause pure in questo caso tutte da accertare) si ritrova di nuovo nel CPR a dover pernottare all'addiaccio, in un campo di calcio annesso alla struttura, senza alcuna assistenza o minima attenzione per il suo precario stato di salute.
Riteniamo che la misura è colma e che si sia superato il limite di ogni decente considerazione umana, materiale e sociale.
Per evitare il succedersi di nuove tragedie ci rivolgiamo espressamente al sig. Prefetto di Potenza, già abbondantemente investito della problematica a più riprese negli scorsi mesi, dalle diverse iniziative messe in campo da questa organizzazione e da tante altre Associazioni, movimenti e partiti, per avere una risposta chiara e definitiva alla richiesta di chiusura del CPR di Palazzo S. Gervasio. La USB ribadisce la richiesta di abolizione della Bossi Fini e di avviare immediatamente la regolarizzazione di tutti i lavoratori stranieri.
Con l'occasione si chiede al Prefetto unitamente alla regione la predisposizione, in tempo utile per le esigenze dei lavoratori migranti e delle nostre comunità, di un vero piano di accoglienza diffusa dei lavoratori migranti ancora oggi costretti a vivere una inaccettabile e disumana condizione di vita.
Potenza,30.9.2024
USB Basilicata
Federico Mazzaro