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Sicurezza // Agricoltura

È strage quotidiana in agricoltura: ucciso a 18 anni a Lodi travolto da un macchinario, non sono “leggerezze” ma omicidi sul lavoro

Roma,

Appena poche ore dopo la terribile notizia del decesso di Satnam Singh, morto al San Camillo di Roma dopo essere stato scaricato dal padrone di fronte alla porta di casa con un braccio amputato da un macchinario, arriva un'altra tremenda notizia di un decesso in agricoltura: si tratta di un ragazzo di nome Pierpaolo Bodini, di soli 18 anni, travolto da una seminatrice a Brembio, nel lodigiano.

Il giovane lavoratore stava effettuando un intervento di manutenzione al macchinario, da cui pare si sia staccato un grosso pezzo che lo ha travolto, uccidendolo. Insieme a lui un collega ventenne che ha accusato un malore. Sempre nella giornata di giovedì 20 n altro lavoratore agricolo, di nuovo un giovanissimo di 19 anni, ha subito un grave infortunio a Sesto Calende, Varese: è stato investito da un mezzo agricolo.

È una vera e propria mattanza, quella dei lavoratori agricoli nel nostro Paese: parliamo del settore più colpito secondo tutte le fonti, sia istituzionali che indipendenti, che raccolgono dati sulle morti del lavoro in Italia. Un settore dove le misure di sicurezza spesso non vengono rispettate, con lavoratori che spesso non hanno neanche le minime tutele contrattuali, vista la grande diffusione di lavoro nero e caporalato: un sistema di cui, è ormai acclarato, è rimasto vittima lo stesso Satnam Singh a Latina. Il suo datore di lavoro, intervistato dai media, ha parlato di una “leggerezza” ma sappiamo che, spesso, gli spazi a rischio non sono adeguatamente delimitati e segnalati: quello di misure a tutela di salute e sicurezza sul lavoro aggirate per abbattere i costi, infatti, è un fenomeno troppo comune in Italia.

Nell’attesa che si chiariscano le dinamiche che hanno portato alla morte di Pierpaolo come USB e Rete Iside ci uniamo al cordoglio e diamo la nostra massima solidarietà a famiglia, amici e colleghi.

Per fermare questa strage quotidiana, a nostro avviso, serve un elemento di deterrenza forte: il reato di omicidio e lesioni sul lavoro deve essere inserito nel codice penale al più presto. In questo modo si avrebbe un effetto immediato, un vero e proprio freno alla strage in corso: non sono “leggerezze” ma omicidi e vanno fermati immediatamente.

Domani alle 16 davanti al ministero del lavoro, il 25 martedì a Latina aderiamo alla manifestazione convocata dalla comunità indiana, ore 15 corteo da piazzale delle autolinee fino alla prefettura di Latina

Unione Sindacale di Base

Rete Iside