Era il lontano agosto 2017 quando il Ministro dell’Economia e delle Finanze sottoscrisse il decreto sul comma 165, che destinava le risorse all’Agenzia delle Entrate relativamente ai fondi del 2016.
L’8 novembre del 2017, in occasione dell’accordo sulla costituzione del fondo per l’anno 2015 chiedemmo un incontro anche per le somme del 2016, poi sollecitato formalmente il 24 gennaio 2018: nessuna risposta!
Finalmente il 13 luglio l’Amministrazione convocò le organizzazioni sindacali per la costituzione del fondo 2016 escludendo dalla trattativa l’USB in quanto non firmataria del CCNL: ci presentammo ugualmente al tavolo con un bavaglio alla bocca in segno di protesta per la mancata convocazione.
Apriti cielo! Le oo.ss presenti al tavolo reagirono in maniera scomposta ma soprattutto in un comunicato unitario cgil, cisl, uil, salfi e intesa, non trovarono di meglio che addossare alla protesta dell’USB la mancata sottoscrizione del fondo 2016.
Ma siccome le bugie hanno le gambe corte ci chiediamo: cosa hanno fatto da quel 13 luglio, data in cui USB non si è più presentata al tavolo a “disturbare gli inciuci”, le organizzazioni Sindacali firmatarie del pessimo Contratto Collettivo nazionale di Lavoro?
Ecco la risposta. Il 24 luglio hanno discusso dell’assurda riorganizzazione della quale presto verificheremo gli effetti disastrosi. Il 1 agosto siglano, dopo un proficuo confronto (parole testuali di cgil,cisl,uil, e salfi) un verbale con l’Amministrazione che culmina, poi, con una nota del Direttore centrale del Personale nella quale si sistema l’aspetto economico delle POER prevedendo, oltre lo stipendio una retribuzione di posizione che va da un minimo di 16.000 ad un massimo di 32.000 euro a seconda del livello, una retribuzione di risultato che non potrà essere inferiore al 15% di quella di posizione e ciliegina sulla torta, un incremento di 250, 400 o 750 euro mensili se svolgono l’incarico a distanza rispettivamente di 50, 90 o 130 km dal domicilio, oppure un contributo al trasferimento di 900 euro mensili così come avveniva già per i Dirigenti, ma non per il personale dei 130 uffici periferici chiusi (domanda: queste organizzazione sindacali curano gli interessi di chi?).
Nell’occasione sono stati anche ritoccati gli stipendi dei Dirigenti di II e III fascia che hanno ottenuto aumenti mensili anche di 490 euro (ricordiamo che i “lavoratori comuni” per ottenere 40 euro mensili dagli stessi sindacati hanno atteso quasi un decennio).
Poi gli incontri nazionali sono proseguiti il 19 settembre e ancora un tavolo tecnico il 24 settembre ma dei soldi dei lavoratori relativi al salario accessorio 2016, neppure l’ombra.
Adesso a chi addosseranno la responsabilità? Diranno ancora che la colpa è di USB che, anche se O.S. maggiormente rappresentativa, sta subendo gli effetti di una norma antidemocratica che non permette di difendere i lavoratori al tavolo, solo perché non ha sottoscritto un contratto di lavoro capestro?
Il 24 ottobre il prossimo incontro nazionale, un’altra occasione per NON parlare dei fondi 2016. Stracciare la loro tessera sarebbe un primo importante passo verso il cambiamento.