La USB P.I. - Giustizia plaude fortemente l’iniziativa del Presidente del Tribunale di Roma Dott. Reali, il quale ha emesso un provvedimento, apparentemente impopolare, con il quale blocca, per 6 mesi dal prossimo 15 ottobre, la fissazione delle udienze collegiali provenienti dalle decisioni del GUP.
Finalmente qualcuno che ha il coraggio, non solo di denunciare la realtà delle cose, ma di mettere in luce il grande problema di carenza di organico che investe il tribunale di Roma e tutti gli uffici giudiziari del nostro paese, adottando misure drastiche.
Tale misura non è, come si sta cercando di far credere, un colpo di testa di chi ha una visione autoritaria della magistratura, ma è un provvedimento che giunge come estremo tentativo di porre all’attenzione dell’opinione pubblica e di chi ci governa del grave degrado in cui versa la giustizia, diritto costituzionalmente garantito, dopo anni di denunce rimaste inascoltate da parte non solo della magistratura ma anche di questa O.S..
La USB P.I. - Giustizia di contro stigmatizza questo senso delle istituzioni ad intermittenza da parte di una categoria, come quella dell’avvocatura, che ben conosce la situazione degli uffici giudiziari italiani e che, anziché rivendicare inutili confronti che non porterebbero comunque a nessuna soluzione accettabile, dovrebbe esercitare la forza che ha in parlamento per restituire attenzione ad un problema che non si può risolvere senza interventi strutturali.
Oggi che siamo alle soglie di nuove elezioni sarebbe opportuno, da parte delle forze politiche in campo, dove l’avvocatura vanta numerosi componenti, un intervento serio e deciso per risolvere il problema alla radice, ammesso che sia quello l’intento.
Infatti le numerose riforme susseguitesi nel tempo, talvolta in maniera schizofrenica, continuano ad essere fallimentari, come da ultimo l’Ufficio del Processo.
E’ lecito chiedersi se chi legifera sia all’altezza della situazione oppure se la politica sia realmente interessata al buon andamento della giustizia.
E se lo siano anche gli avvocati, consapevoli che l’unica vera ragione che rende impossibile una “ragionevole durata del processo” è la grave carenza di personale di magistratura e amministrativo, come in più occasioni hanno loro stessi denunciato.
Se è vero come è vero che hanno a cuore non solo la funzionalità ma anche la qualità del servizio giustizia, ora non possono puntare il dito contro un provvedimento legittimo, emesso da un Presidente di Tribunale.
Evidentemente il Presidente del Tribunale di Roma ha il senso delle Istituzioni molto più alto di quanti in questo momento vorrebbero crocifiggerlo, puntandogli il dito contro.
Un senso delle Istituzioni che parte dalla necessità di restituire dignità al servizio giustizia, flagellato da incapacità politiche e da pressapochismo di chi è disposto ad abdicare alla qualità del servizio, privilegiando la quantità.
Sarebbe opportuno che tutti gli operatori del settore, scevri da interessi di parte, si rimboccassero le maniche e reclamassero a gran voce provvedimenti idonei, non soltanto di facciata o che mettono toppe alle emergenze, capaci di una visione a breve, medio e lungo termine.
USB P.I. – Giustizia, per queste considerazioni, non può che apprezzare un magistrato che, non per resa ma, con coraggio, dice le cose come stanno, non abdicando alle proprie responsabilità: senza personale non si va da nessuna parte.
E lo mette nero su bianco, costringendo chi per anni ha fatto finta di risolvere il problema a trovare una vera soluzione, che certo non può essere quella delle assunzioni di personale amministrativo o della magistratura onoraria a tempo determinato, così alimentando il precariato più sfrenato.
Questa organizzazione sindacale ringrazia il Presidente Reali per il coraggio dimostrato e si schiera al suo fianco e di tutti coloro che aspirano a quella giustizia che tutti i cittadini meritano.
Roma, 21 agosto 2022
USB P.I. – Coordinamento Nazionale Giustizia