Da questa mattina i magazzinieri in appalto presso la Filiale GLS Rm3 sono in sciopero per la mancata applicazione della piattaforma USB nel sito alle porte di Roma.
Lo scorso dicembre gli stessi lavoratori erano riusciti ad ottenere, con scioperi e picchetti, un accordo migliorativo rispetto a quelli stipulati dall’azienda con i sindacati concertativi, nonostante la predominante rappresentanza USB nel magazzino, accordo che prevedeva anche un’altra serie di elementi migliorativi da applicare nei mesi successivi, principalmente dal punto di vista retributivo.
Ma come spesso accade, nonostante ai lavoratori vengano sempre richiesti sacrifici, come la modifica ripetuta dei loro orari di lavoro in base alle esigenze aziendali, con ripercussioni sulla vita privata, per tutelare le esigenze del padrone, ci si dimentica regolarmente di loro quando si tratta di parlare dei loro stipendi, delle loro condizioni di lavoro, dei loro diritti;
Nonostante le numerose richieste e qualche incontro interlocutorio, infatti, nulla di quanto pattuito a inizio anno è stato ancora messo nero su bianco e, in un contesto sociale sempre più difficile, in cui la classe operaia paga il prezzo delle scelte dei governanti, che tutelano i ricchi ed affossano i lavoratori, con buste paga ferme al palo e un potere d’acquisto che negli ultimi anni si è ulteriormente ridotto, la rabbia dei lavoratori è esplosa e gli ha fatto incrociare le braccia alle prime ore di questa mattina.
Mentre la politica, insieme alle parti sociali concertative, cerca di affossare la proposta di USB sul salario minimo, depotenziandola fino a renderla sterile ed inefficace, la classe operaia si organizza e pretende la redistribuzione della ricchezza a partire dal posto di lavoro.
AUMENTATE I SALARI
SCHIAVI MAI
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