Per 4 anni Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno sospeso la democrazia sindacale nei posti di lavoro, estromettendo le rappresentanze elette dai lavoratori dalla contrattazione aziendale e dalle relazioni industriali, rinnovando indisturbati il CCNL senza consultazioni nei posti di lavoro. Una scelta deliberata per non rischiare di essere nuovamente delegittimati dai lavoratori dopo la sonora bocciatura ricevuta nel precedente rinnovo del CCNL 2016, che li ha costretti a manipolare l’esito delle consultazioni fino ad osteggiare la titolarità della RSU nella contrattazione aziendale.
Sostenuti dalla complicità delle associazioni datoriali e dalla politica nazionale, assumono l’esclusiva della rappresentanza e quindi delle agibilità sindacali incassando pacchetti di permessi sindacali, compresi quelli delle RSU “licenziate”, e poltrone nei CdA dei fondi integrativi a fronte di una svendita sistematica di diritti e tutele dei lavoratori. Sedicenti rappresentanti dei lavoratori trasformati in burocrati e funzionari in distacco permanente, attenti a evitare il confronto nei posti di lavoro, esercitano la rappresentanza di tutti i lavoratori attraverso la delega in bianco dei loro iscritti.
Grazie allo scellerato accordo sulla concertazione sindacale che garantisce il consenso preventivo sulle decisioni politiche ed economiche, i vari governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi trent’anni hanno potuto limitare il diritto di sciopero e comprimere salari e pensioni, mentre i padroni hanno incassato un sistema di appalti e subappalti sempre più selvaggio che aumenta il lavoro precario e rende più ricattabili i lavoratori esponendoli a continui infortuni gravi e gravissimi.
Per le multiutility dei rifiuti fatturati annui miliardari e dividenti milionari, per i lavoratori aumento dell’orario di lavoro, 80 euro di rinnovo contrattuale, penalizzazione economica della malattia, aumento dei carichi di lavoro, accordi sulla produttività per pochi spiccioli in busta paga e servizi di raccolta con monoperatore che abbassano le tutele della salute e sicurezza e causano nel settore 10000 infortuni annui di cui circa 20 mortali, aumento del ricorso allo straordinario obbligatorio e diminuzione delle maggiorazioni economiche, abbassamento dell’inquadramento professionale e ricorso ai sottolivelli d’ingresso.
Fermiamo i sindacati di comodo che ai lavoratori riservano accordi a ribasso mentre firmano accordi congiunti con UTILITALIA per chiedere 10 miliardi di euro entro il 2035 e accaparrarsi parte dei finanziamenti destinati alla cosiddetta Transizione Ecologica
USB può essere il granello che blocca l’ingranaggio ma la differenza la fanno i lavoratori. Il 3 e 4 dicembre 2024 non dargli la delega in bianco
Riprendiamoci diritti dignità sicurezza e salario