Lo avevamo capito da tempo che governo, padronato e sindacati concertativi intendevano approfittare della crisi per restringere ancora più pesantemente i diritti democratici, per cercare di stroncare le lotte ed eliminare il conflitto.
Cercare di impedire di manifestare sotto i ministeri, le sedi istituzionali, i posti di lavoro, in nome del traffico e del commercio è grave, ancora più grave è il fatto che la sinistra parlamentare e di governo presente negli enti locali, i sindacati concertativi compresa la Cgil, abbiano accettato un accordo capestro, come quello firmato il 10 marzo a Roma, che di fatto rende impossibile manifestare nella nostra città, a testimonianza della distanza che intercorre tra questi soggetti e la realtà sociale.
Il Patto di Base (Cobas-Cub-Sdl) disconosce ad ogni effetto questo accordo,ne denuncia i contenuti vessatori, palesemente illegali e incostituzionali e annuncia che si opporrà fin da subito a qualsiasi limitazione delle libertà fondamentali: dal diritto di sciopero a quello di manifestare, a tutela della democrazia e delle lotte.
In uno stato di diritto le libertà fondamentali non possono essere limitate o soppresse.
Il conflitto sociale non può essere ridotto a problema di ordine pubblico, i diritti civili non possono essere considerati un fastidioso orpello da cancellare pena un pesante regresso per l’intera società.
Il Patto di Base chiama tutti i propri iscritti, i simpatizzanti, tutte e tutti coloro i quali hanno a cuore che le garanzie costituzionali siano rispettate, che la libertà di espressione, compresa quella di manifestare concretamente per le proprie rivendicazioni, siano garantite a resistere ai divieti