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Lavoro agricolo, USB al tavolo sul caporalato: lo sfruttamento dei braccianti si batte soltanto con la volontà politica

Nazionale,

L’Unione Sindacale di Base ha partecipato oggi al Ministero del Lavoro alla riunione nazionale del Tavolo operativo sul caporalato e lo sfruttamento nella filiera agricola, durante la quale è stato licenziato il Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020 – 2022.

USB ha ribadito l'importanza del Tavolo – la cui istituzione aveva richiesto subito dopo l’assassinio di Soumaila Sacko - e delle buone intenzioni sottostanti al Piano Triennale, ma ha messo in guardia tanto il governo quanto gli altri partecipanti: il piano ha un senso soltanto se mette mano concretamente alle condizioni disumane di sfruttamento e ghettizzazione dei braccianti. Bisogna cioè rimettere al centro dell’attenzione le condizioni nelle quali vivono e lavorano un milione di lavoratori della filiera agricola. Questo può avvenire soltanto attraverso una scelta politica chiara, in grado di affrontare situazioni che non possono essere risolte attraverso tecnicismi.

Per far questo, secondo il Coordinamento lavoro agricolo USB, occorrono presupposti irrinunciabili quali:

-          Presenza al Tavolo sul caporalato della Grande Distribuzione Organizzata, finora assente, che attraverso le sue scelte continua a schiacciare contadini e braccianti.

-          Condizionare l’accesso ai contributi Pac (Politica  Agricola  Comune) al rispetto dei diritti sindacali, salariali, previdenziali, abitativi e di sicurezza del lavoro. Non è possibile che in Italia, paese che dalla Pac ha avuto nel periodo 2014-2020 ben 408,37 miliardi di euro, la filiera agricola si regga sulle spalle di lavoratori che non riescono a soddisfare i propri bisogni vitali.

-          Emersione degli invisibili grazie al rilascio dei permessi di soggiorno, da estendere anche ad altri settori lavorativi. Tema condiviso da più interventi al tavolo.

-          Soluzione della questione di genere: le lavoratrici della filiera agricola sono spesso colpite da una doppia discriminazione, in quanto donne e in quanto migranti.

- Una chiara definizione della collaborazione tra Il Tavolo operativo e la Rete del Lavoro agricolo di qualità, che andrebbe estesa a livello  nazionale e territoriale alla partecipazione e all'inclusione di tutte le organizzazioni.

L’Unione Sindacale di Base continuerà per parte sua il controllo e il monitoraggio delle aree agricole italiane, allo scopo di verificare se esiste la volontà politica di combattere sfruttamento e caporalato e come essa viene tradotta nella pratica.

 

Coordinamento lavoro agricolo USB