Finisce ufficialmente oggi l’era Consabit per quanto riguarda lo stabile popolare di Via Giolitti. L’esempio lampante del fallimento del cosiddetto Housing Sociale targato PD. Abitazioni popolari costruite su terreno pubblico del Comune e finanziamenti regionali regalate alla cooperativa Consabit. La cooperativa aveva ipotecato tutto il blocco e, una volta entrata in difficoltà finanziaria, l’istituto bancario creditore (la banca sedicente “sociale” di Castagneto Carducci) si era subito affrettata a vendere il credito ad un altro soggetto finanziario e a chiedere la messa all’asta degli appartamenti. Case popolari costruite con soldi pubblici messe all’asta con gli inquilini dentro. Abitanti che avevano sempre pagato puntualmente gli affitti, peraltro altissimi e tutt’altro che popolari.
Insieme alle famiglie, che nel frattempo si erano organizzate con il sindacato Asia-Usb, abbiamo subito chiesto il ritiro della convenzione e il rientro nella disponibilità piena da parte del Comune di tutti gli alloggi. Un modo per mettere una pezza al disastroso fallimento delle politiche abitative che vedevano nella collaborazione pubblico/privato una possibile soluzione.
Purtroppo, probabilmente per ragioni politiche, né la Regione né tantomeno il Comune hanno deciso di approfondire seriamente questa possibilità scegliendo invece di proseguire nella gestione privata dello stabile. Alla fine, attraverso una trattativa serrata durata diversi mesi, si è giunti ad un accordo. Il palazzo di Via Giolitti è passato nelle mani del Fondo Housing Toscano. Un soggetto composto da “cooperative locali e imprese di costruzione, è specializzato nella realizzazione di iniziative localizzate nella Regione Toscana” insieme al fondo speculativo InvestiRE Sgr. Attraverso la pressione messa in campo dalle famiglie e dal sindacato siamo riusciti, almeno per il momento, a far confermare la vecchia convezione (sul quale fu pubblicato un bando e quindi le successive assegnazioni) garantendo la permanenza delle famiglie all’interno degli appartamenti. Il passo successivo, da parte nostra, sarà quello di lavorare ad un ricalcolo degli affitti che, a nostro avviso, sono assolutamente troppo alti. Praticamente canoni di mercato. Non è certo un caso che un fondo speculativo abbia preso in mano la gestione, per loro è un modo di portare a casa un guadagno sicuro grazie ad un immobile costruito con fondi pubblici.
Questa operazione, da parte dell’amministrazione comunale, ci preoccupa nella misura in cui ci dice tanto rispetto alle strategie dell’attuale Giunta sul rapporto tra il pubblico (che paga) e il privato (che guadagna). La probabile futura speculazione nell’area verde di Via Goito ne è un altro esempio. Si vuole cementificare un enorme parco per permettere la costruzione di villette private.
Nonostante tutto ciò, come sempre, ci sentiamo di ringraziare l’assessore Raspanti che in questi mesi si è impegnato e non poco per arrivare ad un risultato per noi di certo non soddisfacente ma che almeno in questa fase ha garantito la permanenza delle famiglie all’interno dello stabile.
Asia Usb Livorno