Art. 589 CODICE PENALE
Omicidio colposo
Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Art. 55 quinquies - Decreto BRUNETTA
False attestazioni o certificazioni
Fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si applica al medico e a chiunque altro concorre nella commissione del delitto. *(vedi allegato)
Ne consegue, quindi, che l'omicidio colposo, cioè quando si cagiona per colpa la morte di una persona, è considerato un reato meno grave di chi attesta falsamente la propria presenza in ufficio.
Ora non vogliamo dire che non sia comunque una cosa brutta da fare, ma sinceramente fra ammazzare una persona e starsene un giorno a casa simulando falsamente una malattia, noi crediamo che passi una certa differenza.
Altra novità è quella che le fasce di disponibilità per le visite fiscali in caso di malattia saranno modificate ancora una volta, e bisognerà essere a disposizione dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Oltre che l’indignazione pura e semplice, come RdB-CUB riteniamo però che siano anche doverose sia una riflessione sui veri motivi di quella che sta assumendo gli aspetti di una vera caccia alle streghe, sia il contrapporvisi in maniera concreta. Ovvero:
- E’ possibile che la il pubblico dipendente sia diventato un comodo capro espiatorio a cui dare la colpa della pesante crisi, non solo economica ma anche politica e morale, che sta attraversando il paese?
- E’ possibile che attraverso l’attacco al pubblico dipendente fannullone passi il tentativo di delegittimare il ruolo di tutto ciò che è pubblico nel suo complesso, a tutto vantaggio di quei profittatori che si arricchiscono con privatizzazioni, esternalizzazioni, gestione di lavoratori interinali, consulenze varie ecc. ecc.?
- E’ possibile che l’involuzione dei servizi pubblici porti sia ad un aumento delle spese da parte dello Stato che ad un peggioramento dei servizi resi al cittadino?
Il fatto che a tutte queste domande la risposta secondo noi sia SI è alla base della nostra protesta contro tutta la “filosofia Brunetta” sulla quale si fonda il decreto legislativo 150/2009, ed è fra le motivazioni che ci hanno spinti, fra le altre cose, anche allo sciopero del 23 ottobre .
In questa ottica possono poi essere analizzate cose come il messaggio d’addio del direttore generale Crecco che il 30 ottobre è stato inviato a tutto il personale.
Possiamo infatti anche concordare con lui sull’essere essere fieri del fatto che, mentre in dieci anni la forza dell’Istituto è diminuita di 7.000 unità, nello stesso lasso di tempo la produzione è aumentata del 30%.
Il fatto è che però vorremmo sapere DOVE in realtà si voglia arrivare.
Ad esempio: andrà bene arrivare al risultato di -10.000 unità +40% di produzione? O magari sarà meglio -15.000 unità +50% di produzione? Oppure si vorrà arrivare a -25.000 unità +200% di produzione?
Insomma, visto che comunque i colleghi cessano dal servizio in continuazione e visto che altrettanto in continuazione aumentano gli adempimenti, saremmo curiosi di sapere almeno A QUALE PARAMETRO si stia mirando.
Così, tanto per darci una regolata.
Altro punto che ci ha colpiti è quello in cui l’ex direttore elogia il ruolo “moderno“ svolto dalle organizzazioni sindacali. Abbiamo infatti il fondato sospetto che fra le organizzazioni sindacali “moderne” NON sia compresa la RdB-CUB.
Se però l’essere "moderni" significa rinunciare a difendere i diritti dei lavoratori, se l’essere "moderni" significa accettare senza proferire verbo la "filosofia Brunetta" di cui sopra, ebbene, NOI SIAMO MOLTO FIERI DI NON ESSERLO.
Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Sardegna