La nostra organizzazione sindacale ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di agenti della Polizia Locale di Taranto in merito all’inserimento, senza consenso, al trattamento dei dati personali da parte delle interessate, in un gruppo whatsapp. La chat pare sia creata su “ordine” del dirigente della Polizia Locale per richiamare le vigilesse a usare i bagni del Comando come se si trattasse di quelli di casa propria.
USB Polizia Locale Taranto, nello stigmatizzare l’accaduto, si riserva di produrre quanto postato sul gruppo, e di segnalare al Comitato Unico di Genere, al Garante della Privacy e alla Commissione Pari Opportunità dell'ente comunale, gli elementi ritenuti lesivi della parità di genere. Al Segretario Generale ed al Dirigente delle Risorse Umane del Comune di Taranto, il sindacato chiede chiarimenti circa la liceità dei comportamenti datoriali posti in essere, che al sindacato appaiono lesivi della dignità e della parità di genere delle vigilesse. A questo punto, risulta necessario chiedere al datore di lavoro del Comune di Taranto, per quanto di competenza, di verificare se al personale femminile del Corpo viene permesso il rientro nella struttura per l’espletamento delle esigenze fisiologiche durante l’orario di servizio ed in assolvimento della pausa obbligatoria superate le sei ore di servizio ed in particolare dopo il servizio a piedi.
Agli RLS ed all’RSPP del Comune di Taranto invece si chiede sopralluogo urgente presso gli spogliatoi e i bagni delle donne della Polizia Locale, per accertarne conformità volumetrica e d’uso ai sensi del Decreto Legislativo n 81/08 e in misura adeguata rispetto alla aumentata fruizione di genere dovuta all’implementazione organica. Si attende tempestivo riscontro, visti i forti timori che sia in atto una discriminazione di genere.
Angelo Ferrarese
USB Pubblico Impiego
USB Taranto