“ Credo nel posto fisso, la precarietà non è un valore”.
SIAMO D’ACCORDO !
CHIEDIAMO AL MINISTRO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI
Licenziamenti, precarietà, disoccupazione: sono un problema che riguarda l’intero impiego pubblico e privato. Si invitano perciò i movimenti, le associazioni, i comitati, i collettivi, le reti, le organizzazioni di precari, gli autonomi e gli autorganizzati, i singoli inoccupati, disoccupati, licenziati e tutti gli studenti, a sostenere e partecipare alle iniziative, a scendere in campo tutti e tutte insieme inondando le strade, le piazze, le prefetture, per impedire a questo governo, come a qualunque altro, di giocare con le nostre esistenze, per urlare:
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO
COMITATO INSEGNANTI E ATA PRECARI SALERNO
COBAS SCUOLA SALERNO
RETE STUDENTI SALERNO
PATTO DI BASE SALERNO (Confederazione Cobas - RdB CUB - SdL)
10 novembre 2009 - La Città di Salerno
E domani i precari della scuola manifestano davanti alla Prefettura
Salerno - Una manifestazione davanti alla Prefettura per denunciare, ancora una volta, la grave situazione che vivono, sulla propria pelle, i precari della scuola. L’iniziativa, in programma per domani pomeriggio alle 17, è stata promossa dal Comitato insegnanti e Ata precari, dal Cobas scuola, da Rete studenti e da Patto di base Salerno. «In Italia, con la Legge Treu del 24 giugno 1997, è stato istituzionalizzato il processo di precarizzazione del lavoro da parte di governi di centrodestra e di centrosinistra, con la complicitá dei sindacati confederali. Da allora - scrivono i promotori della manifestazione in un comunicato - il contratto a termine ha avuto un’escalation che ha costretto soprattutto i più giovani ad adattarsi a condizioni di lavoro incerte e senza tutele». La recente rivalutazione del posto fisso da parte del ministro dell’economia Giulio Tremonti è vista come un insulto, dato il continuo ricorso al lavoro precario anche nei settori di competenza pubblica come la scuola. «Chiediamo al ministro di passare dalle parole ai fatti. Licenziamenti, precarietá, disoccupazione: sono un problema che riguarda l’intero impiego pubblico e privato».
12 novembre 2009 - La Città di Salerno
L’iniziativa per il "Posto fisso day" organizzata dai lavoratori della scuola
La rabbia dei precari paralizza via Roma
di Fiorella Loffredo
Salerno - «Credo nel posto fisso, la precarietá non è un valore», parola di Giulio Tremonti. E i precari della scuola, insieme ai Cobas e al neonato Comitato disoccupati organizzati di Battipaglia, prendendo spunto proprio dall’affermazione del ministro dell’economia, hanno provocatoriamente indetto, così come avvenuto ieri in molte cittá italiane, il "Posto fisso day". Alle 17 c’è stato un presidio simbolico davanti alla Prefettura che poi si è spostato, creando qualche problema al traffico, su via Roma. Una cinquantina di precari ha occupato per circa un’oretta la strada, creando rallentamenti al traffico, usando la tecnica dell’attraversamento continuo sulle strisce pedonali mentre ai conducenti delle auto bloccate venivano distribuiti volantini che spiegavano il perché della protesta.
«Vogliamo credere al ministro Tremonti, una volta tanto siamo d’accordo con lui - ha affermato Teresa Vicidomini - e siamo qui per testimoniare ancora una volta nostro secco "No" all’instabilitá del lavoro e del salario. Chiediamo al ministro di passare dalle parole ai fatti».
A dare man forte ai lavoratori precari anche alcuni universitari della Rete degli Studenti, Asilo Politico e Patto di Base Salerno. Massiccia anche la presenza dei disoccupati di Battipaglia che circa un mese fa si sono riuniti in un comitato cheattualmente conta più di cento iscritti.
REPORT dell’incontro tenutosi presso la Prefettura di Salerno
In occasione della manifestazione “Posto fisso day” che si è svolta oggi 11 novembre a Salerno e in molte altre città d’Italia, una delegazione di manifestanti composta da rappresentanti della Confederazione Cobas, della RDB-CUB, del comitato docenti e Ata precari, della Rete degli Studenti, del Comitato disoccupati organizzati di Battipaglia, è stata ricevuta presso la Prefettura da una delegata del Prefetto di Salerno.
I componenti della delegazione hanno esposto i motivi della protesta odierna promossa dai precari e dalle precarie della Scuola a seguito delle ultime dichiarazioni del ministro Tremonti che ha elogiato il valore del “posto fisso” dopo aver tagliato centinaia di migliaia di posti di lavoro e aggravato la precarietà e la disoccupazione endemica del nostro Territorio. La denuncia delle insostenibili condizioni di vita e di lavoro da parte dei manifestanti è stata unanime: dai docenti e Ata precari della Scuola a quelli del Pubblico Impiego fino ai disoccupati è stata manifestata la volontà di lottare per impedire lo smantellamento e la privatizzazione definitiva dei servizi pubblici, della Scuola e della Sanità, per invertire la rotta disastrosa e degradante che sta trascinando le loro esistenze e quelle delle proprie famiglie verso un futuro privo di sicurezze e di tutele.
Il rappresentante della rete degli Studenti ha evidenziato che gli ambienti scolastici senza sussidi e ai limiti della sicurezza, il massiccio taglio di fondi alla ricerca, di insegnati e personale della Scuola, l’aumento delle tasse scolastiche e dei libri di testo, avranno pesanti ricadute sulla qualità dell’istruzione oltre a non garantire il diritto allo studio a chi proviene da classi sociali disagiate.
I manifestanti hanno chiesto il ritiro immediato dei tagli alla Scuola e all’Università, l’assunzione stabile dei precari del lavoro privato e pubblico, investimenti per posti di lavoro utili alla collettività a partire da quelli che servono per la messa in sicurezza e la bonifica del territorio della nostra Provincia, salario garantito per chi è senza lavoro.
A conclusione del colloquio è stato indispensabile manifestare tutta la contrarietà e l’indignazione per l’ennesimo atto di intolleranza e di inciviltà consumato sul nostro territorio ai danni dei lavoratori immigrati di San Nicola Varco che durante la notte sono stati sgomberati dal ghetto infernale dove erano accampati.
Per circa 10 anni hanno vissuto in quel posto in condizioni disumane e indecenti mentre durante il giorno venivano sfruttati e ricattati come braccianti nelle campagne circostanti. Abbandonati e ignorati dalle istituzioni, oggi vengono catturati o dispersi chissà dove perché quel suolo che occupavano deve soddisfare altri interessi.
Tutto questo è inaccettabile in un paese che si vuole definire sufficientemente civile; non è condonabile la classe politica che sistematicamente diffonde la cultura della paura e calpesta i diritti degli “ultimi”, mentre è sempre pronta a sbandierare le radici cristiane quando si tratta di marcare il territorio imponendo l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici.
I manifestanti hanno chiesto al Prefetto di assicurare finalmente un alloggio decoroso e vera assistenza sanitaria a tutti i lavoratori immigrati e un suo impegno perché possano uscire tutti dalla clandestinità.
Salerno, 11 novembre 2009