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Comunicati Lavoro Pubblico

RICERCA PUBBLICA: I PRECARI ISPRA SUL TETTO AD OLTRANZA CONTRO I LICENZIAMENTI E L'AZZERAMENTO DELLA RICERCA SUL MARE -dal 24/11 al 21/12-

Roma,

Segui la diretta web al link: http://it.justin.tv/precariispra La Rassegna video RdB: http://www2.rdbcub.it/rassegna_video_20091124_rm_Precari_ISPRA.htm

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I lavoratori precari dell’ISPRA, dopo un’assemblea indetta questa mattina da USI RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza.

 

L'ISPRA, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato.

 

ISPRA: I PRECARI SI APPRESTANO A PERNOTTARE SUL TETTO DELL’ISTITUTO


 Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell’ISPRA si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell' Istituto di Via Casalotti 300 a Roma.

 

I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l’Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009.

 

 

 

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25 novembre 2009 - Comunicati stampa

RICERCA: PRIMA NOTTE SUL TETTO PER I PRECARI DELL’ISPRA
LA LOTTA AD OLTRANZA ORA ANCHE SUL WEB (http://it.justin.tv/precariispra)

E’ passata la prima notte sul tetto ma non la determinazione dei precari ISPRA, che proseguono nella loro protesta all’Istituto di via Casalotti 300 a Roma. A sostegno dei lavoratori, USI RdB Ricerca mette in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento.
“Sappiamo che questa notte non sarà l’ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell’amministrazione”, riferisce Michela Mannozzi, del coordinamento precari ISPRA dell’USI RdB Ricerca. “Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento”.
“Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto 1 miliardo di Euro per l’ambiente – prosegue Mannozzi – noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad ISPRA e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l’intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l’intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell’Ambiente. Nel frattempo per tutti coloro che vogliano seguire ed appoggiare la nostra lotta abbiamo attivato una webcam sul tetto (http://it.justin.tv/precariispra). Ci troverete lì, ad oltranza”, conclude Mannozzi.

ISPRA: I PRECARI ANCORA SUL TETTO,  IL MINISTERO IN FERMENTO
Da domani altre iniziative, a cominciare dalla Provincia di Roma

Mentre i precari ISPRA dell’USI RdB Ricerca proseguono il loro presidio ad oltranza e si preparano alla seconda notte sul tetto dell’Istituto, il Ministero dell’Ambiente convoca la struttura dirigenziale dell’ISPRA.
“Sappiamo da fonti ufficiose che il Ministero ha convocato la struttura commissariale”, dichiara Claudio Argentini della Segreteria nazionale USI RdB. “Se ciò sarà confermato vorrà dire che i licenziamenti vengono rimessi in discussione grazie alla nostra iniziativa di lotta. La nostra ferma determinazione è di attendere una trattativa vera e non fumosa sul problema specifico della continuazione e della natura dei contratti”.
Intanto da domani partono ulteriori iniziative: alle 11.30 una delegazione di precari dell’USI RdB Ricerca verrà ricevuta presso il Consiglio Provinciale di Roma, in via IV Novembre 119/A.
Aggiunge Argentini: “Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo, dai singoli cittadini che ci contattano per mostrarci solidarietà, alle forze politiche. Comunque, se la trattativa non sarà sbloccata, lunedì 30 novembre convocheremo una conferenza stampa proprio sotto il tetto, durante la quale faremo il punto della situazione e proietteremo i film NON SPARATE ALLA RICERCA e CERCA LA RICERCA, che abbiamo prodotto come sindacato per denunciare lo stato della ricerca pubblica. Noi siamo sempre di più, ed anche stanotte dormiremo sul tetto”, conclude il dirigente Usi RdB.

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Comunicato stampa - 26 novembre 2009

ISPRA: I PRECARI AFFRONTANO IL TERZO GIORNO SUL TETTO

Alcuni malori fra gli occupanti e fine settimana senza corrente elettrica

 
I lavoratori precari dell'ISPRA affrontano il terzo giorno di presidio contro i loro licenziamenti e l’azzeramento della ricerca sul mare sul tetto dell’Istituto di via Casalotti 300 a Roma.
Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi RdB si è riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell’energia elettrica nell’edificio, annunciata dall’amministrazione per il fine settimana. I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso.
Alcuni lavoratori hanno accusato dei malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell’associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti.
“E' importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettività questi licenziamenti – sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi RdB - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500 mila Euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250 mila Euro. Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettività e che la Struttura Commissariale e il Ministro Prestigiacomo dovranno risponderne. Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilità”, conclude Argentini.

 

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Comunicato stampa - 27 novembre 2009

ISPRA: LAVORATORI AL QUARTO GIORNO DI LOTTA IN PRESIDIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

CONVOCATO PER LUNEDÌ 30 PRESSO LA REGIONE LAZIO IL TAVOLO INTERASSESSORILE PER LE EMERGENZE OCCUPAZIONALI

CONFERMATA LA CONFERENZA STAMPA SUL TETTO DELL’ISPRA Lunedì 30 novembre, Via Casalotti 300 - ore  11.30

La lotta dei precari ISPRA comincia a dare i primi risultati in termini di impegno delle istituzioni. Ma allo stesso tempo i lavoratori USI RdB Ricerca continuano nelle iniziative.
“Siamo al quarto giorno di lotta - racconta Michela Mannozzi, del coordinamento precari dell’USI RdB Ricerca “Stamani siamo andati a manifestare davanti alla Presidenza del Consiglio, e, con il contributo dell’On. Pedica dell’IDV, un nostro rappresentante ha illustrato la nostra piattaforma rivendicativa al Segretario Generale, il Consigliere Manlio Strano. Il Segretario si è impegnato ad intervenire presso il Ministro Prestigiacomo per risolvere positivamente la situazione. Frattanto abbiamo ricevuto la convocazione per lunedì 30 presso la Regione Lazio del tavolo per le Emergenze a cui, oltre al nostro sindacato e agli Assessori, è stato invitato anche il Commissario”.
“Sono i primi risultati sul fronte istituzionale – continua Mannozzi - ma la lotta non può fermarsi senza l’intesa formale con ISPRA, che determina per tutti noi contratti a tempo determinato nei prossimi anni. Perciò confermiamo nella mattinata di lunedì una conferenza stampa in cui aggiorneremo sugli sviluppi della nostra battaglia e proietteremo i nostri film Non sparate alla ricerca e Cerca la Ricerca”.
Conclude la ricercatrice-sindacalista: “Ci prepariamo ad affrontare un fine settimana senza corrente elettrica, ma con moltissima solidarietà e con la convinzione che stiamo ribaltando una situazione che ci vedeva licenziati con la conseguente chiusura dei nostri settori di ricerca. Per questo rimaniamo sul tetto”.

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Comunicato stampa - 3 dicembre 2009

VERTENZA PRECARI DELL'ISPRA, LA VICENDA APPRODA IN PARLAMENTO


 

La battaglia dei ricercatori dell’ISPRA continua dopo circa due settimane da quando sono saliti sul tetto del loro ente per denunciare una situazione che li vede da anni operare di fatto come lavoratori subordinati seppure con contratti che variano di rinnovo in rinnovo con un alternarsi di borse di studio e assegni di ricerca, contratti di collaborazione, sempre portati avanti alle dipendenze del medesimo ente, sotto la spada di Damocle di un mancato rinnovo. Nei mesi scorsi non sono stati rinnovati i contratti a ben 200 ricercatori ed altri 250 rischiano la medesima sorte il 31 dicembre prossimo.

Oggi finalmente i ricercatori ISPRA  delegati di USI-RdB/Ricerca hanno ottenuto degli incontri informali con i presidenti delle commissioni Lavoro, Ambiente e Cultura, Scienza e Istruzione di Camera e Senato dove hanno ribadito che la loro non è solo una vertenza di lavoro ma è una questione nazionale che investe direttamente il problema della ricerca e della protezione ambientale, che necessita di un serio investimento anche al fine di uscire da una situazione drammatica in cui si interviene sempre ex-post dopo le catastrofi anziché fare un monitoraggio ed una prevenzione continua per evitare gli attuali alti costi in termini di vite umane e di risorse.

Il territorio romano sta sposando la causa dei lavoratori precari dell’ISPRA, associazioni e movimenti stanno dando un loro fattivo sostegno ed anche i Municipi, come già avvenuto nel XVII e nel XIX,  stanno approvando mozioni a favore di una rapida soluzione della loro vertenza.

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Comunicato stampa - 9 dicembre 2009

ISPRA:  PRECARI AL SEDICESIMO GIORNO DI LOTTA SUL TETTO
LUNEDI’ 14 DICEMBRE ASSEMBLEA GENERALE DEI PRECARI DELLA RICERCA
Roma, presso l’ISPRA di via Casalotti 300, ore 11.00


 
"Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari ISPRA un albero di Natale, il Ministro Prestigiacomo continua nell’inerzia sul problema sollevato drammaticamente dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell’istituto”, dichiara Claudio Argentini della Segreteria Nazionale dell'USI RdB Ricerca. “Questo comportamento appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell’ente ed i licenziamenti. Domani – prosegue Argentini - pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro ed un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla”.

 

Sottolinea Argentini: “Ci preme inoltre smentire categoricamente i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che evidentemente ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo. I numeri veri parlano infatti di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale”.

 

Aggiunge il dirigente Usi RdB: “Non vorremmo poi che la guerra dei numeri sortisca l’effetto di spostare l’attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell’ISPRA e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell’ambiente. La determinazione dei lavoratori precari dell’ISPRA ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un’Assemblea Generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all’ISPRA come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti”,  conclude Argentini.

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Comunicato stampa - 15 dicembre 2009

ISPRA OCCUPATO: GRANDE PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA GENERALE PRECARI DELLA RICERCA
NULLA DI FATTO DALLA TRATTATIVA CON LA STRUTTURA COMMISSARIALE
Usi RdB, indispensabile tavolo politico col Ministro



L’assemblea generale dei precari della ricerca, che si è svolta ieri, lunedì 14 dicembre, presso la sede IPSRA occupata, ha visto la partecipazione di oltre 150 delegati e lavoratori provenienti da tutti gli Enti Pubblici di Ricerca.  Molti gli interventi in rappresentanza di ENEA, ISS, INRAN, INEA, CRA, ecc., nei quali, oltre ad esprimere solidarietà, è stata manifestata la ferma volontà di unirsi alle lotte dei lavoratori ISPRA e ad estenderle in tutti gli enti di ricerca. (In allegato, la mozione approvata dall’assemblea)

Nel tardo pomeriggio di ieri si è poi svolto il secondo round della trattativa tra la struttura commissariale che guida l’ISPRA e le Organizzazioni Sindacali.

Per USI RdB, che sta conducendo l’occupazione sul tetto dell’istituto, anche il tavolo di ieri non ha prodotto risultati minimamente soddisfacenti. Appare dunque sempre più evidente la necessità di un tavolo politico con il Ministro Prestigiacomo, per affrontare la situazione e dare risposte concrete ai lavoratori precari che entrano oggi nella quarta settimana di occupazione.

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Comunicato stampa - 16 dicembre 2009

ISPRA: OCCUPATO QUINTO PIANO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE
PRECARI DELLA RICERCA CHIEDONO INCONTRO IN DATA CERTA COL MINISTRO PRESTIGIACOMO


Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell’Usi e dell’RdB, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell’Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto.
La delegazione chiede un incontro con il Ministro Prestigiacomo, la quale si è finora sottratta al confronto sulla vertenza, e che l’incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell’Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane.
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Comunicato stampa - 16 dicembre 2009

ISPRA: OTTENUTO INCONTRO COL MINISTERO DELL’AMBIENTE, PRECARI TOLGONO OCCUPAZIONE
Usi RdB, le iniziative adeguate a risolvere la vertenza sono possibili sia sotto profilo normativo che economico

La delegazione di rappresentanti dell’Usi e dell’RdB che questa mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell’Ambiente, ha tolto l’occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza ISPRA.
L’incontro è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell’Ente.
Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.

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Comunicato stampa - 17 dicembre 2009

ISPRA: USI RDB INCONTRA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA

Maggioranza e opposizione preparano azioni parlamentari per soluzione della vertenza.
I ricercatori Michela Mannozzi e Massimiliano Bottaro, del coordinamento precari ISPRA dell’USI RdB Ricerca, questa mattina hanno lasciato il tetto dell’istituto, dove prosegue la protesta, per incontrare la Commissione Ambiente della Camera.
“Possiamo dirci estremamente soddisfatti di questi ultimi due giorni”, commenta Michela Mannozzi. “Dopo aver ottenuto l’intervento diretto del Ministro Prestigiacomo, che riteniamo essenziale per evitare i licenziamenti e per avviare l’opera di stabilizzazione sia per i nostri posti di lavoro che per le attività di ricerca, oggi in Parlamento abbiamo avuto un incontro estremamente positivo, in cui fattivamente abbiamo ricevuto l’attenzione dei parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, a conferma di tutte le manifestazioni di appoggio raccolte in questi 23 giorni di lotta”.
“I parlamentari – continua Mannozzi - hanno ascoltato con interesse le nostre analisi e le nostre proposte, dimostrando profonda conoscenza del settore e volontà progettuale per il bene del Paese. L’impegno da parte della Commissione si dovrebbe concretizzare nei prossimi giorni in azioni positive proprio nelle sedi parlamentari per accompagnare la trattativa che inizia lunedì con la partecipazione diretta del Ministero. Dal canto nostro, abbiamo da proporre soluzioni normative ed economiche che, se affiancate all’azione parlamentare, potrebbero a breve consentirci di tornare al lavoro, certi di avere ottenuto risultati concreti”, conclude la rappresentante Usi RdB.


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RASSEGNA STAMPA dal 24/11 al 21/12

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21 dicembre 2009 - Ansa

LAVORO: FRANCESCHINI, GOVERNO INTERVENGA RAPIDAMENTE SU ISPRA

(ANSA) - ROMA, 21 DIC - «Chiedo al governo di intervenire, con rapidità, e con soluzioni praticabili, per risolvere la vergognosa situazione dei precari dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale». Lo afferma Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera. «Sono ormai 30 giorni - ricorda Franceschini - che i giovani ricercatori protestano sui tetti dell'Istituto. A loro va tutta la mia solidarietà per una rivendicazione giusta e sacrosanta. È davvero grave che il governo non abbia ancora mosso un dito per risolvere questa incresciosa situazione, evitando da mesi di chiarire il destino dell'Ispra e dei suoi ricercatori che hanno stipendi che oscillano dagli 800 ai 1200 euro al mese». «Ispra è l'unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale - conclude Franceschini - e rappresenta una risorsa e non un problema per il paese. Mi auguro dal commissario parole chiare e immediate».


21 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: PEDICA (IDV), RISCHIO SGOMBERO PER PRECARI ISPRA
GOVERNO USA FORZA INVECE DI TROVARE SOLUZIONI

Roma, 21 dic. - (Adnkronos)- Per i ricercatori precari dell'Ispra, potrebbe essere «imminente», forse già questa notte, lo sgombero dall'istituto. A riferirlo è il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica, che accusa il Governo di «usare la forza invece di trovare una soluzione per questi lavoratori» che, ricorda, «stanno protestando, ormai da un mese, notte e giorno sopra il tetto dell'istituto». «Quello tenutosi stamani - dice Pedica - doveva essere un tavolo di trattative fra i precari dell'Ispra e il Ministro dell'Ambiente, al fine di evitare i 250 licenziamenti dei ricercatori dell'Ispra. Invece è stato solo un incontro interlocutorio con il vice capo di Gabinetto, che ha rinviato la questione ad un ulteriore appuntamento, ma da tenersi non prima di febbraio». «Come se non bastasse questa indifferenza nei confronti di ricercatori, adesso giungono voci che sia imminente lo sgombero. Forse anche questa notte», dice Pedica. «Ma che governo è questo che invece di trovare risposte reprime il disagio economico e sociale con la forza? Ma non voleva abbassare i toni? L'Italia dei Valori -conclude Pedica- se davvero si verificasse lo sgombero di pacifici manifestanti, sarà presente per impedirlo».


20 dicembre 2009 - La Voce d'Italia

Precari della ricerca Ispra sul tetto da 25 giorni
Lettera al Presidente Napolitano
di Loredana Grandi

Roma - Persistono, dal 26 novembre, a rimanere sul tetto della loro sede, l’Istituto di Casalotti,i poveri precari della ricerca Ispra, in lotta da mesi contro il loro ormai imminente licenziamento e per la difesa della ricerca pubblica e dei controlli ambientali, ma assicurano che con il cuore sono sulle spiagge della Puglia dove sono morti spiaggiati i Capodogli e che sono stati al lavoro anche nel giorno dell´Immacolata per avvistare squali nelle spiagge siciliane: ora hanno anche scritto un'accorata lettera al Presidente Napolitano. "Avremmo le competenze per la costituzione della task force capace di intervenire con mezzi adeguati per cercare di salvare grandi cetacei come quelli, come annunciato dal ministro Stefania Prestigiacomo, ed invece i ricercatori precari che se ne occupano sono vicini ad essere licenziati", dichiara Emma Persia, coordinatrice USI RB Ricerca dell´ISPRA. "Dal tetto, l´8 dicembre, giorno festivo, abbiamo fornito assistenza tecnica alla Capitaneria di Porto Empedocle che ci segnalava lo spiaggiamento di uno squalo", proseguono i ricercatori Ivan Consalvo e Massimiliano Botta "Nel nostro Istituto vengono catalogati tutti gli avvistamenti di specie protette e minacciate di estinzione e anche la presenza di specie tropicali, che sono sempre più presenti nel nostro mare, a seguito del riscaldamento globale. Se ne studia il comportamento e la biologia come nel caso dello squalo tigre, che desta allarmi del tutto infondati per i bagnanti". Oltre a questa forma di protesta contro i licenziamenti, dopo venticinque giorni, i precari scrivono al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sostenuti dal sindacato di base USI Rdb Ricerca: "Ci aiuti, lo Stato ci abbandona. Siamo esposti al freddo e alle intemperie ma questo non ci fa male, ciò che ferisce è l´indifferenza. Indifferenza dei nostri vertici, dei commissari dell´Ente, indifferenza del Ministro dell´Ambiente, on. Stefania Prestigiacomo, l´indifferenza di uno Stato che abbandona i suoi figli senza un perché". Questo è solo un passaggio della lettera che si può leggere in fondo per intero, con la quale i precari dell´ISPRA, chiedono il suo aiuto per cambiare l´atteggiamento di uno Stato che è lo stesso che li ha mandati "in Libano, per il più grande disastro ambientale degli ultimi anni in Mediterraneo, che richiede il nostro intervento sulle Navi dei Veleni, che rappresentiamo con orgoglio ai tavoli tecnico-scientifici internazionali, anche in ambito ONU, che esportiamo nel mondo con i nostri nomi in numerose pubblicazioni scientifiche. Uno Stato che a parole vuole organizzare task force in campo ambientale, senza sapere che gli esperti in quei campi li sta licenziando, dissipando con un gesto conoscenze e cultura irrecuperabili". Intanto, il Parlamento inizia a riconoscere le ragioni della lotta dei precari dell´ISPRA, e, in attesa della convocazione definitiva per l´incontro previsto lunedì prossimo, 21 dicembre, con il vice capo di Gabinetto del Ministero dell´Ambiente, delegato direttamente dal ministro, in sede di votazione della Legge Finanziaria, sono stati approvati dalla Camera dei deputati due ordini del giorno, che chiedono al governo di "adottare opportune iniziative volte ad individuare le risorse necessarie per valorizzare e sostenere la ricerca in materia ambientale, al fine di stabilizzare le professionalità che lavorano presso l´ISPRA".
Nella speranza che questi eccellenti ricercatori possano continuare le loro preziose attività per la ricerca e la cura del nostro mare così prezioso, questa è per intero la loro accorata lettera:
- Egregio Presidente,
siamo i tecnici e ricercatori precari che da 25 giorni stazionano permanentemente sul tetto dell’Istituto Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), in attesa di un dialogo che non arriva.
Stiamo esposti al freddo e alle intemperie ma questo non ci fa male, ciò che ferisce è l’indifferenza.
Indifferenza dei nostri vertici, i commissari dell’Ente, indifferenza del Ministro dell’Ambiente, on. Prestigiacomo, l’indifferenza di uno Stato che abbandona i suoi figli senza un perché.
Vorremmo spiegare ad un interlocutore che si nega, che i fondi ci sono (il nostro stipendio proviene da progetti di ricerca e non da fondi ordinari), le soluzioni tecniche ci sono, il lavoro lo abbiamo sempre svolto con passione e dedizione e questo è dimostrabile con fatti concreti, senza pronunciare quella famosa meritocrazia di cui molti si riempiono la bocca.
Lo Stato ha investito su di noi e ci ha formato con Laurea, Dottorato di Ricerca ed esperienza lavorativa a volte anche decennale, ma non ci concede la dignità di considerarci lavoratori e da 25 giorni neanche quella di essere Italiani.
Lo stesso Stato che ci ha mandati in Libano per il più grande disastro ambientale degli ultimi anni in Mediterraneo, che richiede il nostro intervento sulle Navi dei Veleni, che rappresentiamo con orgoglio ai tavoli tecnico-scientifici internazionali anche in ambito ONU, che esportiamo nel mondo con i nostri nomi in numerose pubblicazioni scientifiche. Uno Stato che a parole vuole organizzare task force in campo ambientale, senza sapere che gli esperti in quei campi li sta licenziando, dissipando con un gesto conoscenze e cultura irrecuperabili.
Sul tetto fa freddo e non è al caldo di casa che vorremmo stare ma in mare, per controllare i danni dovuti allo sversamento di rifiuti tossico-nocivi, a evitare l’estinzione di specie ittiche per la pesca illegale, scoprire nuove foreste di corallo nero o organismi marini ancora sconosciuti, ma anche in montagna per evitare un nuovo disastro idrogeologico come quello di Messina oppure a Malagrotta per i controlli sui rifiuti, o anche in Europa a spiegare ai politici che il sequestro di CO2 è possibile.
Ovunque a fare il nostro lavoro, così come richiesto dal nostro Ministero, ma non su un tetto ad aspettare una risposta che non arriva!
Il freddo tempra il corpo, ma anche lo spirito ed è per questo che, forse esagerando, nei racconti notturni intorno alla stufa ci sentiamo l’ultima resistenza al processo di depauperamento della cultura nel nostro paese.
Chiedere un dialogo non è reato, è da un anno e mezzo che lo facciamo, da quando il nostro Istituto l’ICRAM è stato soppresso insieme ad APAT ed INFS per creare l’ISPRA, un Ente che ad oggi non ha Statuto, linee d’indirizzo ed una chiara missione da espletare, se non quella di eliminare 400 precari.
Occupare un tetto è reato, per noi non è facile, ma abbiamo tutti una famiglia che ci sostiene e che vorrebbe passare il Natale con noi, questo sarà possibile solo se qualcuno ci ascolterà!
La salutiamo citando le Sue parole che tanta speranza ci hanno donato: "la scelta della ricerca scientifica è sempre prioritaria, anche in una situazione di risorse scarse".
Auguri di Buon Natale e Grazie. -
Per maggiori informazioni i ricercatori invitano tutti a contattarli al telefono – 3470632009 oppure all'e-mail : ricercatori.ispra@gmail.com.


18 dicembre 2009 - Apcom

Ispra/ I precari scrivono a Napolitano: Lo Stato ci abbandona
"Ci fa male l'indifferenza dei vertici e delle istituzioni"

Roma, 18 dic. (Apcom) - "Siamo esposti al freddo e alle intemperie ma questo non ci fa male, ciò che ferisce è l'indifferenza. Indifferenza dei nostri vertici, dei commissari dell'Ente, indifferenza del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, l'indifferenza di uno Stato che abbandona i suoi figli senza un perché". E' un passaggio della lettera che i precari dell'Ispra, che da venticinque giorni occupano il tetto della loro sede di via Casalotti, sostenuti dal sindacato di base USI Rdb Ricerca, hanno scritto oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo il suo aiuto per cambiare l'atteggiamento di uno Stato che è lo stesso che li ha mandati "in Libano, per il più grande disastro ambientale degli ultimi anni in Mediterraneo, che richiede il nostro intervento sulle Navi dei Veleni, che rappresentiamo con orgoglio ai tavoli tecnico-scientifici internazionali, anche in ambito ONU, che esportiamo nel mondo con i nostri nomi in numerose pubblicazioni scientifiche. Uno Stato che a parole vuole organizzare task force in campo ambientale, senza sapere che gli esperti in quei campi li sta licenziando, dissipando con un gesto conoscenze e cultura irrecuperabili". Intanto, il parlamento inizia a riconoscere le ragioni della lotta dei precari dell'Ispra: in attesa della convocazione definitiva per l'incontro previsto lunedì prossimo, 21 dicembre, con il vice capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, delegato direttamente dal ministro, ieri, in sede di votazione della Legge Finanziaria, sono stati approvati dalla Camera dei deputati due ordini del giorno che chiedono al governo di "adottare opportune iniziative volte ad individuare le risorse necessarie per valorizzare e sostenere la ricerca in materia ambientale, al fine di stabilizzare le professionalità che lavorano presso l'Ispra".


18 dicembre 2009 - Villaggio Globale

I precari Ispra scrivono a Napolitano
«Ci aiuti, lo Stato ci abbandona»
Da venticinque giorni occupano il tetto della loro sede di via Casalotti, sostenuti dal sindacato di base Usi Rdb Ricerca. Forse un incontro ufficiale il 21 con il vice capo di Gabinetto del ministero

«Siamo esposti al freddo e alle intemperie ma questo non ci fa male, ciò che ferisce è l'indifferenza. Indifferenza dei nostri vertici, dei commissari dell'Ente, indifferenza del ministro dell'Ambiente, on. Stefania Prestigiacomo, l'indifferenza di uno Stato che abbandona i suoi figli senza un perché». È un passaggio della lettera che i precari dell'Ispra, che da venticinque giorni occupano il tetto della loro sede di via Casalotti, sostenuti dal sindacato di base Usi Rdb Ricerca, hanno scritto oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo il suo aiuto per cambiare l'atteggiamento di uno Stato che è lo stesso che li ha mandati «in Libano, per il più grande disastro ambientale degli ultimi anni in Mediterraneo, che richiede il nostro intervento sulle Navi dei Veleni, che rappresentiamo con orgoglio ai tavoli tecnico-scientifici internazionali, anche in ambito Onu, che esportiamo nel mondo con i nostri nomi in numerose pubblicazioni scientifiche. Uno Stato che a parole vuole organizzare task force in campo ambientale, senza sapere che gli esperti in quei campi li sta licenziando, dissipando con un gesto conoscenze e cultura irrecuperabili». Intanto, il Parlamento inizia a riconoscere le ragioni della lotta dei precari dell'Ispra appoggiata dall'Usi Rdb Ricerca. In attesa della convocazione definitiva per l'incontro previsto lunedì prossimo, 21 dicembre, con il vice capo di Gabinetto del ministero dell'Ambiente, delegato direttamente dal Ministro, ieri, in sede di votazione della Legge Finanziaria, sono stati approvati dalla Camera due ordini del giorno che chiedono al governo di «adottare opportune iniziative volte ad individuare le risorse necessarie per valorizzare e sostenere la ricerca in materia ambientale, al fine di stabilizzare le professionalità che lavorano presso l'Ispra».


17 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: VERTENZA ISPRA, USI RDB INCONTRA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA
MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE PREPARANO AZIONI PARLAMENTARI PER SOLUZIONE DELLA VERTENZA

Roma, 17 dic. - (Adnkronos) - I ricercatori Michela Mannozzi e Massimiliano Bottaro, del coordinamento precari Ispra dell'USI RdB Ricerca, questa mattina hanno lasciato il tetto dell'istituto, dove prosegue la protesta, per incontrare la Commissione Ambiente della Camera. «Possiamo dirci estremamente soddisfatti di questi ultimi due giorni», commenta Michela Mannozzi. «Dopo aver ottenuto l'intervento diretto del Ministro Prestigiacomo, che riteniamo essenziale per evitare i licenziamenti e per avviare l'opera di stabilizzazione sia per i nostri posti di lavoro che per le attività di ricerca, oggi in Parlamento abbiamo avuto un incontro estremamente positivo, in cui fattivamente abbiamo ricevuto l'attenzione dei parlamentari della maggioranza e dell'opposizione, a conferma di tutte le manifestazioni di appoggio raccolte in questi 23 giorni di lotta». «I parlamentari - continua Mannozzi - hanno ascoltato con interesse le nostre analisi e le nostre proposte, dimostrando profonda conoscenza del settore e volontà progettuale per il bene del Paese. L'impegno da parte della Commissione si dovrebbe concretizzare nei prossimi giorni in azioni positive proprio nelle sedi parlamentari per accompagnare la trattativa che inizia lunedì con la partecipazione diretta del Ministero. Dal canto nostro, abbiamo da proporre soluzioni normative ed economiche che, se affiancate all'azione parlamentare, potrebbero a breve consentirci di tornare al lavoro, certi di avere ottenuto risultati concreti», conclude la rappresentante Usi RdB.


17 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, USI RDB INCONTRA COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA

(OMNIROMA) Roma, 17 dic - «I ricercatori Michela Mannozzi e Massimiliano Bottaro, del coordinamento precari Ispra dell'Usi RdB Ricerca, questa mattina hanno lasciato il tetto dell'istituto, dove prosegue la protesta, per incontrare la Commissione Ambiente della Camera». Lo comunica Rdb. «Possiamo dirci estremamente soddisfatti di questi ultimi due giorni - commenta Michela Mannozzi - Dopo aver ottenuto l'intervento diretto del Ministro Prestigiacomo, che riteniamo essenziale per evitare i licenziamenti e per avviare l'opera di stabilizzazione sia per i nostri posti di lavoro che per le attività di ricerca, oggi in Parlamento abbiamo avuto un incontro estremamente positivo, in cui fattivamente abbiamo ricevuto l'attenzione dei parlamentari della maggioranza e dell'opposizione, a conferma di tutte le manifestazioni di appoggio raccolte in questi 23 giorni di lotta». «I parlamentari - continua Mannozzi - hanno ascoltato con interesse le nostre analisi e le nostre proposte, dimostrando profonda conoscenza del settore e volontà progettuale per il bene del Paese. L'impegno da parte della Commissione si dovrebbe concretizzare nei prossimi giorni in azioni positive proprio nelle sedi parlamentari per accompagnare la trattativa che inizia lunedì con la partecipazione diretta del Ministero. Dal canto nostro, abbiamo da proporre soluzioni normative ed economiche che, se affiancate all'azione parlamentare, potrebbero a breve consentirci di tornare al lavoro, certi di avere ottenuto risultati concreti», conclude la rappresentante Usi RdB.


17 dicembre 2009 - Apcom

Ispra/ Usdi Rdb incontra commissione ambiente della Camera
Da maggioranza e opposizione azioni per soluzione a vertenza

(Apcom) I ricercatori Michela Mannozzi e Massimiliano Bottaro, del coordinamento precari Ispra dell'USI RdB Ricerca, questa mattina hanno lasciato il tetto dell'istituto, dove prosegue la protesta, per incontrare la Commissione Ambiente della Camera. "Possiamo dirci estremamente soddisfatti di questi ultimi due giorni - commenta Michela Mannozzi - Dopo aver ottenuto l'intervento diretto del Ministro Prestigiacomo, che riteniamo essenziale per evitare i licenziamenti e per avviare l'opera di stabilizzazione sia per i nostri posti di lavoro che per le attività di ricerca, oggi in Parlamento abbiamo avuto un incontro estremamente positivo, in cui fattivamente abbiamo ricevuto l'attenzione dei parlamentari della maggioranza e dell'opposizione, a conferma di tutte le manifestazioni di appoggio raccolte in questi 23 giorni di lotta". I parlamentari hanno ascoltato con le analisi e le nostre proposte, "dimostrando profonda conoscenza del settore e volontà progettuale per il bene del Paese. L'impegno da parte della Commissione - dice Mannozzi - si dovrebbe concretizzare nei prossimi giorni in azioni positive proprio nelle sedi parlamentari per accompagnare la trattativa che inizia lunedì con la partecipazione diretta del Ministero. Dal canto nostro, abbiamo da proporre soluzioni normative ed economiche che, se affiancate all'azione parlamentare, potrebbero a breve consentirci di tornare al lavoro, certi di avere ottenuto risultati concreti".


17 dicembre 2009 - Il Manifesto

NATALE SUI TETTI DA UDINE A ROMA E POMIGLIANO
di Francesco Piccioni

Non c'è freddo che tenga. Le aziende in punto di chiusura sono centinaia e - dopo la vittoria dell'Innse - chiunque provi a resistere, giustamente, si arrampica da qualche parte. I più organizzati sembrano i quattro della Yamaha di Lesmo, in Brianza, che hanno affrontato il problema forti della loro esperienza di alpinisti. Tenda, sacco a pelo da notte in parete, rifornimenti «anche per un mese» e via sul tetto. L'azienda per ora resta ferma: Lesmo si chiude, anche se Valentino vince. Se ne parlerà comunque domani alle 11, al ministero del welfare, per verificare le possibilità di cassa integrazione per i 66 dipendenti.
I più resistenti, per ora, sono invece quelli dell'Ispra di Roma. E dire che sono «soltanto» precari di un ente di ricerca... Ma stanno da tre settimane sul tetto dell'istituto. Ieri mattina si sono spazientiti e hanno occupato, con il sindacato di base UsiRdB, la sede del ministero dell'ambiente (da cui in varia misura dipendono). Quel che non era stato ottenuto al freddo e al gelo è stato invece raggiunto immediatamente scorazzando per i corridoi di via Cristoforo Colombo: lunedì alle 12 il vicecapo di gabinetto della Prestigiacomo li incontrerà. E ci voleva tanto?
Il clima più gelido si registra invece a Udine, dove da venerdì scorso quattro dipendenti della Gros (mercati all'ingrosso) sono sul tetto del capannone. Scenderanno solo stamattina, dopo che il gruppo Lombardini ha firmato una «dichiarazione di intenti» insieme a regione, comune, provincia. In attesa dell'incontro al ministero, l'azienda li metterà in cig (detta così sembra quasi una «vittoria») per un anno; poi la mobilità, ma con l'impegno a riservare loro una «corsia preferenziale» nel caso aprisse qualcosa da quelle parti.
Sempre oggi, ma a Fabriano, ci sarà l'assemblea nazionale dei lavoratori della Antonio Merloni, che chiedono «attenzione e impegno istituzionali» per risolvere gli enormi problemi occupazionali creatisi negli ultimi mesi. Alle 9,30 si vedranno nella piazza del comune, poi, in corteo, arriveranno al Pala Guerrieri, dove dalle 11 ci sarà l'assemblea.
Vivacissimi anche a Pomigliano d'Arco (Napoli), dove una ventina di lavoratori della Fiat è salita sul tetto - mentre nello stabilimento si svolgeva un corteo interno - per chiedere il rinnovo dei contratti a termine per i precari in scadenza tra dicembre e marzo (come da accordo sottoscritto tra azienda, governo e sindacati). Bloccate le catene di montaggio della 147 e della 159, dove comunque si lavora a singhiozzo, con periodi di cig più lunghi di quelli di produzione. Poi, nel pomeriggio, sono andati ad occupare la sede del comune di Pomigliano.


17 dicembre 2009 - EPolis Roma

Ispra
Il ministero occupato dai precari vertice il 21

Roma - Dal tetto al ministero: ieri una quindicina tra precari dell'Ispra e sindacalisti delle Rdb dell'Usi hanno occupato il quinto piano del dicastero dell'Ambiente. E per il 21 dicembre è stato fissato l'incontro tra i precari, i sindacati e il vicecapo di gabinetto del ministero dell'Ambiente, su delega del ministro e la struttura commissariale dell'ente. L'Usi Rdb chiede che «vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza». «Mentre a Copenhagen si cercano soluzioni per salvare l'ambiente - dichiara Stefano Pedica senatore Idv - qua in Italia si tenta di licenziare 250 ricercatori dell'istituto che si occupa di controllo ambientale, al fine di affidare il servizio a società private. Non è tollerabile». Solidarietà ai lavoratori che da tre settimane sono barricati sul tetto dell'ente da Andrea Alzetta, Roma in Action e Antonio Stampete, Pd. «È ora che il governo si assuma le sue responsabilità, e che faccia qualcosa per tanti lavoratori qualificati e per le loro famiglie», dice Alessandro Mazzoli, segretario laziale del Pd.


17 dicembre 2009 - Italia Sera

Ispra, finalmente si apre la "trattativa". Pedica: passo importante

Roma - Un’occupazione-lampo del ministero dell’Ambiente per sottolineare la gravità di una situazione che attende da troppo tempo l’intervento risolutivo delle Istituzioni. Ieri i lavoratori dell’Ispra hanno alzato la voce ottenendo un tavolo di incontro fissato per lunedì prossimo. "Un primo passo importante. – commenta il Senatore Stefano Pedica che ha condotto le trattative insieme ai lavoratori - Dopo un silenzio lungo il mese finalmente un cenno che il Ministro Prestigiacomo ci è. Speriamo adesso, anche, che ci faccia". "Ho parlato direttamente con il Vice Capo di Gabinetto della Prestigiacomo, dottoressa Nicotra, la quale ha appunto convocato, su delega del Ministro, il tavolo ministeriale assieme alla struttura Commissariale dell’Ispra - continua Pedica - mi auguro che dall’incontro possano uscire le soluzioni reali per il futuro dei ricercatori".


17 dicembre 2009 - Leggo

Vertenza Ispra

Roma - Altra giornata di lotta per i ricercatori dell’Ispra che protestano da 3 settimane sul tetto dell’istituto contro i licenziamenti: ieri hanno occupato il ministero dell’Ambiente lasciandolo dopo aver ottenuto un incontro per lunedì.


17 dicembre 2009 - Il Manifesto

NATALE SUI TETTI DA UDINE A ROMA E POMIGLIANO
di Francesco Piccioni

Non c'è freddo che tenga. Le aziende in punto di chiusura sono centinaia e - dopo la vittoria dell'Innse - chiunque provi a resistere, giustamente, si arrampica da qualche parte. I più organizzati sembrano i quattro della Yamaha di Lesmo, in Brianza, che hanno affrontato il problema forti della loro esperienza di alpinisti. Tenda, sacco a pelo da notte in parete, rifornimenti «anche per un mese» e via sul tetto. L'azienda per ora resta ferma: Lesmo si chiude, anche se Valentino vince. Se ne parlerà comunque domani alle 11, al ministero del welfare, per verificare le possibilità di cassa integrazione per i 66 dipendenti.
I più resistenti, per ora, sono invece quelli dell'Ispra di Roma. E dire che sono «soltanto» precari di un ente di ricerca... Ma stanno da tre settimane sul tetto dell'istituto. Ieri mattina si sono spazientiti e hanno occupato, con il sindacato di base UsiRdB, la sede del ministero dell'ambiente (da cui in varia misura dipendono). Quel che non era stato ottenuto al freddo e al gelo è stato invece raggiunto immediatamente scorazzando per i corridoi di via Cristoforo Colombo: lunedì alle 12 il vicecapo di gabinetto della Prestigiacomo li incontrerà. E ci voleva tanto?
Il clima più gelido si registra invece a Udine, dove da venerdì scorso quattro dipendenti della Gros (mercati all'ingrosso) sono sul tetto del capannone. Scenderanno solo stamattina, dopo che il gruppo Lombardini ha firmato una «dichiarazione di intenti» insieme a regione, comune, provincia. In attesa dell'incontro al ministero, l'azienda li metterà in cig (detta così sembra quasi una «vittoria») per un anno; poi la mobilità, ma con l'impegno a riservare loro una «corsia preferenziale» nel caso aprisse qualcosa da quelle parti.
Sempre oggi, ma a Fabriano, ci sarà l'assemblea nazionale dei lavoratori della Antonio Merloni, che chiedono «attenzione e impegno istituzionali» per risolvere gli enormi problemi occupazionali creatisi negli ultimi mesi. Alle 9,30 si vedranno nella piazza del comune, poi, in corteo, arriveranno al Pala Guerrieri, dove dalle 11 ci sarà l'assemblea.
Vivacissimi anche a Pomigliano d'Arco (Napoli), dove una ventina di lavoratori della Fiat è salita sul tetto - mentre nello stabilimento si svolgeva un corteo interno - per chiedere il rinnovo dei contratti a termine per i precari in scadenza tra dicembre e marzo (come da accordo sottoscritto tra azienda, governo e sindacati). Bloccate le catene di montaggio della 147 e della 159, dove comunque si lavora a singhiozzo, con periodi di cig più lunghi di quelli di produzione. Poi, nel pomeriggio, sono andati ad occupare la sede del comune di Pomigliano.


16 dicembre 2009 - Asca

LAVORO:PRECARI ISPRA;SÌ A INCONTRO MINISTRO,VIA OCCUPAZIONE

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - La delegazione di rappresentanti dell'Usi-dB che questa mattina, insieme ai precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, ha tolto l'occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza Ispra. L'incontro, hanno fatto sapere i precari in una nota,è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell'Ente. Usi-RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.

GIUSTIZIA: CONTRO CONTRATTO PROTESTA DAVANTI CAMERA

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Contro l'ipotesi di accordo sul contratto integrativo del personale della giustizia firmato da due soli sindacati, protesta davanti a Moneticitorio delle organizzazioni che non hanno sottoscritto l'intesa (tra le altre Cgil, Uil, Rdb e Ugl). «Così si mette in discussione la volontà reale dei lavoratori», sostiene in una nota l'Ugl Ministeri, facendo presente che l'intesa è stata sottoscritta «solo da una minoranza di sindacati». «Chiediamo che vengano riconosciute le funzioni realmente svolte dal personale giudiziario - dice il segretario Paola Saraceni - soprattutto alla luce della riforma sul processo breve che vedrà impegnato tutto il personale».

LAVORO: ISPRA, PRECARI OCCUPANO PIANO MINISTERO AMBIENTE

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Una delegazione di rappresentanti dell'Usi-Rdb Ricerca, precari dell'Ispra e precari di altri enti pubblici di ricerca, ha occupato oggi a Roma il quinto piano del ministero dell'Ambiente, chiedendo un incontro «in data certa» con il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. La delegazione, informa in una nota la Usi-Rbd Ricerca, chiede che «l'incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane».


16 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: ROMA, OTTENUTO INCONTRO CON MINISTERO PRECARI ISPRA TOLGONO OCCUPAZIONE
USI RDB, LE INIZIATIVE ADEGUATE A RISOLVERE LA VERTENZA SONO POSSIBILI SIA SOTTO PROFILO NORMATIVO CHE ECONOMICO

Roma, 16 dic. (Adnkronos) - La delegazione di rappresentanti dell'Usi e dell'RdB che questa mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, ha tolto l'occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza Ispra. L'incontro è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell'Ente. Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.

RICERCA: USI RDB, PRECARI OCCUPANO QUINTO PIANO MINISTERO AMBIENTE
CHIEDONO INCONTRO CON PRESTIGIACOMO

Roma, 16 dic. - (Adnkronos) - «Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell'Usi e dell'RdB, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti pubblici di ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto». È quanto si legge in una nota delle Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego. «La delegazione - spiega la nota - chiede un incontro con il ministro Prestigiacomo, la quale si è finora sottratta al confronto sulla vertenza, e che l'incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane».


16 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB CUB: «TOLTA OCCUPAZIONE MINISTERO AMBIENTE»

(OMNIROMA) Roma, 16 dic - «La delegazione di rappresentanti dell'Usi e dell'RdB che questa mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, ha tolto l'occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza Ispra. L'incontro è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell'Ente. Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico». Lo comunica Rdb Cub.

ISPRA, RDB CUB: «PRECARI OCCUPANO UFFICI MINISTERO AMBIENTE»

(OMNIROMA) Roma, 16 dic - «Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell'Usi e dell'RdB, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri enti pubblici di Ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto. La delegazione chiede un incontro con il Ministro Prestigiacomo, la quale si è finora sottratta al confronto sulla vertenza, e che l'incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane». Lo comunica Rdb Cub.


16 dicembre 2009 - Asca

ISPRA: PRECARI OTTENGONO INCONTRO CON MINISTERO,
REVOCATA OCCUPAZIONE

(ASCA) - Roma, 16 dic - La delegazione di rappresentanti dell'Usi e dell'RdB che questa mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, ha tolto l'occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza ISPRA. L'incontro e' stato fissato per lunedi' 21 dicembre alle ore 12.00 e vi partecipera' il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell'Ente. Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.

ISPRA: PRECARI RICERCA OCCUPANO MINISTERO AMBIENTE

(ASCA) - Roma, 16 dic - Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell'Usi e dell'RdB, insieme ai precari Ispra e ai delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto. La delegazione chiede un incontro con il Ministro Prestigiacomo, la quale - spiega - ''si e' finora sottratta al confronto sulla vertenza'', e che ''l'incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai piu' di tre settimane''.

ISPRA: PEDICA (IDV), MINISTERO DIA RISPOSTE AI RICERCATORI

(ASCA) - Roma, 16 dic - ''La situazione dei ricercatori dell'Ispra, che da ben 4 settimane chiedono un incontro con il Ministro Pestigiacomo e da ben 4 settimane ricevono soltanto silenzio, e' scandalosa'': lo afferma il Senatore Stefano Pedica, commentando l'occupazione del Ministero dell'Ambiente da parte dei lavoratori dell'Ispra. ''Mentre a Copenaghen si cercano soluzioni per salvare l'ambiente - continua Pedica - qua in Italia si tenta di licenziare 250 ricercatori dell'Istituto che si occupa di controllo ambientale, al fine di affidare il servizio a societa' private, e, suppongo, abbassare conseguentemente il livello di controllo. L'Italia va sempre in senso inverso rispetto al resto dei paesi. Non e' tollerabile''. Pedica, che si sta recando presso gli occupanti al Ministero, esorta ''il governo, nella persona del Ministro Prestigiacomo, ad aprire il dialogo con i ricercatori al fine di non perdere una eccellenza nella ricerca e nella tutela dell'ambiente''.


16 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB CUB: "PRECARI OCCUPANO UFFICI MINISTERO AMBIENTE"

(Omniroma) "Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell'Usi e dell'RdB, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri enti pubblici di Ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto. La delegazione chiede un incontro con il Ministro Prestigiacomo al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane". Lo comunica Rdb Cub.


16 dicembre 2009 - Repubblica.it

Vertenza Ispra, prima l'occupazione e poi il vertice
E' fissato per il 21 dicembre l'incontro tra vicecapo di gabinetto del ministero dell'Ambiente e i rappresentanti dei 250 ricercatori che rischiano il licenziamento. Stamani per protesta una delegazione aveva occupato il quinto piano del dicastero
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Roma - E' fissato per lunedì 21 dicembre l'incontro tra ministero dell'Ambiente e i rappresentanti dell'Usi, delle RdB e i precari dell'Ispra che stamani avevano occupato il quinto piano del ministero che si trova in via Cristoforo Colombo. La protesta aveva coinvolto una quindicina di esponenti delle rappresentanze sindacali dei ricercatori che da ben quattro settimane chiedono un incontro al ministro Stefania Prestigiacomo per ricevere rassicurazioni sul proprio futuro professionale. "Mentre a Copenhagen si cercano soluzioni per salvare l'ambiente - dichiara Stefano Pedica senatore Idv commentando in un nota l'occupazione - qua in Italia si tenta di licenziare 250 ricercatori dell'istituto che si occupa di controllo ambientale, al fine di affidare il servizio a società private, e, suppongo, abbassare conseguentemente il livello di controllo. L'Italia va sempre in senso inverso rispetto al resto dei paesi. Non è tollerabile". All'incontro della prossima settimana parteciperà il vicecapo di gabinetto del ministero dell'Ambiente, su delega del ministro e la struttura commissariale dell'ente. L'Usi Rdb chiede che "vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico".


16 dicembre 2009 - Corriere.it

ISTITUTO PER LA RICERCA AMBIENTALE
Precari Ispra al ministero dell'Ambiente dopo l'occupazione ottenuto incontro
I ricercatori dopo tre settimane sul tetto, il 21 dicembre saranno ricevuti in via Cristoforo Colombo
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Roma - La delegazione di rappresentanti dell'Usi e dell'RdB che mercoledì mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente di via Cristoforo Colombo, ha sospeso l'occupazione a fronte della promessa di un incontro sulla vertenza Ispra. L'incontro è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell'Ente. Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.
INCONTRO CON PRESTIGIACOMO - La delegazione sollecitava da tempo l'incontro «con il Ministro Prestigiacomo, la quale si è finora sottratta al confronto sulla vertenza, al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane».

ISTITUTO PER LA RICERCA AMBIENTALE
Precari Ispra al ministero dell'Ambiente. Occupati uffici al quinto piano
La protesta dei lavoratori da 3 settimane sul tetto «Il ministro Prestigiacomo ci deve ricevere»

ROMA - «Una delegazione di circa 15 rappresentanti dell'Usi e dell'RdB, insieme ai precari Ispra e a delegati precari di altri enti pubblici di Ricerca, ha occupato il quinto piano del Ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo 44 a Roma, ove hanno sede gli uffici del Ministro e del Capo di Gabinetto».
INCONTRO CON PRESTIGIACOMO - La delegazione, fa sapere Rdb Cub, «chiede un incontro con il Ministro Prestigiacomo, la quale si è finora sottratta al confronto sulla vertenza, e che l'incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell'Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane». Lo comunica Rdb Cub.


16 dicembre 2009 - Roma Notizie

ISPRA: OTTENUTO INCONTRO COL MINISTERO DELL’AMBIENTE PRECARI TOLGONO OCCUPAZIONE

Roma - La delegazione di rappresentanti dell’Usi e dell’RdB che questa mattina, insieme ad i precari Ispra e a delegati precari di altri Enti Pubblici di Ricerca, aveva occupato il quinto piano del Ministero dell’Ambiente, ha tolto l’occupazione a fronte di un incontro sulla vertenza ISPRA. L’incontro è stato fissato per lunedì 21 dicembre alle ore 12.00 e vi parteciperà il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente, su delega del Ministro Prestigiacomo, e la Struttura Commissariale dell’Ente. Usi RdB chiede che vengano rimessi in discussione i licenziamenti dei lavoratori precari ed auspica che dal tavolo emergano le iniziative adeguate a risolvere la vertenza, iniziative che sono possibili sia sotto il profilo normativo che economico.


15 dicembre 2009 - Ansa

LAVORO: ISPRA; ASSEMBLEA PRECARI,
ESTENDERE PROTESTA ALTRI ENTI

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Nessun risultato soddisfacente dalla trattativa svoltasi ieri tra i sindacati e la struttura commissariale che guida l'Ispra, l'istituto di ricerca ambientale occupato dai lavoratori precari dalla sera del 24 novembre scorso. Lo ha reso noto oggi l'assemblea generale dei precari degli enti di ricerca, indetta ieri da Usi/Rdb Ricerca nella sede di via Casalotti a Roma. Nell'incontrl è stata approvata una mozione in cui, oltre a manifestare la solidarietà ai lavoratori dell'Ispra, è stata espressa la volontà di estendere la protesta a tutti gli altri enti di ricerca. L'Usi/Rdb Ricerca ha sottolineato la necessità di aprire un tavolo politico con il Ministero dell'Ambiente «per affrontare la situazione e dare risposte concrete ai lavoratori precari che entrano oggi nella quarta settimana di occupazione».


15 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB-CUB: NULLA DI FATTO DA TRATTATIVA CON STRUTTURA COMMISSARIALE

(OMNIROMA) Roma, 15 dic - «L'assemblea generale dei precari della ricerca, che si è svolta ieri, lunedì 14 dicembre, presso la sede Ispra occupata, ha visto la partecipazione di oltre 150 delegati e lavoratori provenienti da tutti gli Enti Pubblici di Ricerca. Molti gli interventi in rappresentanza di Enea, Iss, Inran, Inea, Cra, ecc., nei quali, oltre ad esprimere solidarietà, è stata manifestata la ferma volontà di unirsi alle lotte dei lavoratori Ispra e ad estenderle in tutti gli enti di ricerca. Nel tardo pomeriggio di ieri si è poi svolto il secondo round della trattativa tra la struttura commissariale che guida l'Ispra e le Organizzazioni sindacali. Per Usi RdB, che sta conducendo l'occupazione sul tetto dell'istituto, anche il tavolo di ieri non ha prodotto risultati minimamente soddisfacenti. Appare dunque sempre più evidente la necessità di un tavolo politico con il Ministro Prestigiacomo, per affrontare la situazione e dare risposte concrete ai lavoratori precari che entrano oggi nella quarta settimana di occupazione». Lo comunica, in una nota, Rdb-Cub.


15 dicembre 2009 - Julie news

Morte capodogli per licenziamento ricercatori Ispra, sdegno dell'Italia dei Diritti

FOGGIA - "Sulla vicenda dei cetacei morti sulle spiagge pugliesi non possiamo che censurare l'operato del Ministro Prestigiacomo che annunciava l'avvio di una squadra speciale a tal proposito". Queste le prime parole del responsabile per il Lavoro e l'Occupazione dell'Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla notizia del licenziamento dei ricercatori precari dell'Ispra - Istituto per la ricerca ambientale - al ventesimo giorno di protesta sul tetto della sede di via di Casalotti a Roma. Nonostante la lotta hanno fornito tutto il loro contributo e le loro competenze nell'avvistamento degli squali in Sicilia e avevano un piano per salvare i capodogli sulle spiagge pugliesi bloccato dal mancato avvio della task force annunciata dal Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Incalza così l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: "Gli intenti e gli annunci non bastano, occorre intervenire concretamente. Gli specialisti esistono e sono coloro che lavorano all'Ispra, ricercatori precari. Dove vogliamo andare se continuiamo su questa strada, senza dare i meriti a chi ha dimostrato il proprio valore sul campo? I ricercatori proseguono la loro lotta e intanto i cetacei muoiono, risultato della politica dell'apparire". Alle polemiche di Criseo si aggiungono quelle del responsabile per la Tutela degli Animali dell'Italia dei Diritti Marco Di Cosmo: "Mentre i grandi del mondo fanno finta di occuparsi di ambiente a Copenaghen, in Italia i cambiamenti climatici danno già i loro effetti. Ne sono testimonianza i decessi degli ultimi capodogli spiaggiati tre giorni fa lungo il litorale di Foce Varano. Nel frattempo le persone competenti, cioè i ricercatori che ogni giorno si adoperano per monitorare e salvaguardare il più grande patrimonio italiano della biodiversità, vengono bloccate e addirittura licenziate. Ciò avviene perché questo schizofrenico e poco lungimirante Governo, anziché tagliare finalmente gli inutili privilegi della casta politica, preferisce fare economia su tutte quelle attività che consentono di produrre non solo posti di lavoro ma di valorizzare il patrimonio ambientale nazionale. A nome dell'Italia dei Diritti - conclude Di Cosmo - esprimo solidarietà alle proteste dei ricercatori poiché chi ci va realmente di mezzo sono gli animali: oggi è toccato ai cetacei ma la lista delle specie a rischio di estinzione ogni anno che passa aumenta sempre di più".


15 dicembre 2009 - Roma Notizie

ISPRA OCCUPATO: NULLA DI FATTO DA TRATTATIVA CON STRUTTURA COMMISSARIALE

Roma - L’assemblea generale dei precari della ricerca, che si è svolta ieri, lunedì 14 dicembre, presso la sede IPSRA occupata, ha visto la partecipazione di oltre 150 delegati e lavoratori provenienti da tutti gli Enti Pubblici di Ricerca. Molti gli interventi in rappresentanza di ENEA, ISS, INRAN, INEA, CRA, ecc., nei quali, oltre ad esprimere solidarietà, è stata manifestata la ferma volontà di unirsi alle lotte dei lavoratori ISPRA e ad estenderle in tutti gli enti di ricerca. Nel tardo pomeriggio di ieri si è poi svolto il secondo round della trattativa tra la struttura commissariale che guida l’ISPRA e le Organizzazioni Sindacali. Per USI RdB, che sta conducendo l’occupazione sul tetto dell’istituto, anche il tavolo di ieri non ha prodotto risultati minimamente soddisfacenti. Appare dunque sempre più evidente la necessità di un tavolo politico con il Ministro Prestigiacomo, per affrontare la situazione e dare risposte concrete ai lavoratori precari che entrano oggi nella quarta settimana di occupazione.
Mozione approvata dall’assemblea del 14/12/2009:
L’assemblea generale dei precari degli enti di ricerca indetta da USI/RdB Ricerca nella sede ISPRA occupata di via Casalotti esprime la massima solidarietà ai lavoratori precari in lotta e si impegna a sostenere la vertenza ISPRA fino al raggiungimento degli obbiettivi prefissati: difesa del posto di lavoro, riconoscimento del carattere subordinato di tutti i rapporti di lavoro precari, costruzione di un percorso di stabilizzazione. Obiettivi che coincidono pienamente con il rilancio dell’Ente. L’assemblea si impegna inoltre ad estendere la lotta contro la precarietà, in difesa della ricerca pubblica, per il ritiro del pacchetto Treu e della Legge 30, per il rilancio dell’ISPRA e di tutti gli Enti Pubblici di Ricerca. A questo scopo, nell’ambito delle iniziative già previste da RdB/CUB contro la precarietà, USI/RdB chiamerà alla mobilitazione i lavoratori, precari e non, in tutti gli Enti di Ricerca in opposizione alle politiche di precarizzazione e smantellamento della Ricerca Pubblica


14 dicembre 2009 - Corriere.it

VENTESIMO GIORNO DI OCCUPAZIONE DELLA SEDE DI VIA CASALOTTI
«Potevamo salvare i capodogli, invece gli specialisti saranno licenziati»
I ricercatori dell'Ispra ancora sul tetto contro i tagli: siamo capaci di aiutare i cetacei, ma ci mandano via

ROMA - Sono ancora sul tetto. Al ventesimo giorno di occupazione della sede di via Casalotti, a Roma. Nonostante il freddo, la pioggia. E il Natale in avvicinamento. «Noi resteremo qui ad oltranza», avevano detto. Lo stanno facendo. E nonostante la loro situazione non sembri destinata a migliorare, i lavoratori dell'Ispra, Istituto per la ricerca ambientale, fanno sapere: «Non dimentichiamo i nostri doveri verso l’ambiente in generale e le creature marine in particolare».
SQUALI E CAPODOGLI - La lotta e la preoccupazione per il loro futuro non ha impedito infatti di lavorare all’avvistamento di squali in Sicilia e pensare a un intervento per i nove capodogli che in questi giorni si sono arenati e sono morti sulle spiagge pugliesi. «Gli specialisti dell’Ispra avrebbero tutte le competenze per costituire una task force capace di intervenire, con mezzi adeguati, per cercare di salvare questi grandi cetacei – secondo la coordinatrice USI RdB Ricerca dell’ISPRA, Emma Persia – invece i ricercatori precari che se ne occupano stanno per essere licenziati». E’ stata la stessa Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, spiegano, ad annunciare la costituzione di una simile task force, «ma le sue parole sono contraddette dall’inerzia sul rinnovo dei contratti e l’immissione in ruolo proprio dei lavoratori che si occupano di questi delicati interventi».
L'INTERVENTO - «Anche l’8 dicembre, giorno festivo, mentre ci trovavamo sul tetto abbiamo fornito assistenza tecnica alla Capitaneria di Porto Empedocle, che ci segnalava lo spiaggiamento di uno squalo - proseguono i ricercatori Ivan Consalvo e Massimiliano Bottaro - Nel nostro Istituto vengono catalogati tutti gli avvistamenti di specie protette e minacciate di estinzione, oltre che la presenza di pesci tropicali, sempre più diffusi nel nostro mare a causa del riscaldamento globale».


13 dicembre 2009 - Ansa

AMBIENTE:PRECARI ISPRA,CI LICENZIANO MA NOI SALVIAMO CETACEI
MINISTRO VUOLE TASK-FORCE? CONTRADDETTA DA STOP RINNOVO CONTRATTI

(ANSA) - ROMA, 13 DIC - «Ci licenziano, ma siamo noi che salviamo le balene». È la protesta dei ricercatori precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), giunti al ventesimo giorno di occupazione del tetto nella loro sede di Roma, che sottolineano come l'intenzione del ministro dell'Ambiente di istituire una task force 'salva-cetaceì sia contraddetta dalla «inerzia sul rinnovo dei contratti» dei lavoratori che si occupano di tali interventi. «La lotta - affermano i ricercatori precari - non ci ha impedito, anche in giorni festivi, di lavorare all'avvistamento di squali in Sicilia e pensare a un intervento per i nove capodogli che in questi giorni si sono arenati e sono morti sulle spiagge pugliesi». Gli specialisti dell'Ispra «avrebbero tutte le competenze per costituire una task force capace di intervenire, con mezzi adeguati, per cercare di salvare questi grandi cetacei - afferma la coordinatrice USI RdB Ricerca dell'Ispra Emma Persia - invece i ricercatori precari che se ne occupano stanno per essere licenziati». È stata lo stesso ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ricordano i ricercatori, «ad annunciare la costituzione di una simile task force, ma le sue parole sono contraddette dall'inerzia sul rinnovo dei contratti e l'immissione in ruolo proprio dei lavoratori che si occupano di questi delicati interventi». «Anche l'8 dicembre, giorno festivo, mentre ci trovavamo sul tetto del nostro Istituto, abbiamo fornito assistenza tecnica alla Capitaneria di Porto Empedocle, che ci segnalava lo spiaggiamento di uno squalo», sottolineano i ricercatori Ivan Consalvo e Massimiliano Bottaro, ricordando come all'Ispra vengano catalogati tutti gli avvistamenti di specie protette e minacciate di estinzione, oltre che la presenza di pesci tropicali, sempre più diffusi nel nostro mare a causa del riscaldamento globale.


13 dicembre 2009 - Villaggio Globale

Il caso Ispra
Capodogli - Al lavoro i precari che saranno licenziati
Sul tetto della sede per protestare da 20 giorni contro i prossimi licenziamenti. Interpellati nell'avvistamento di squali in Sicilia mentre la fantomatica task force per i nove capodogli che in questi giorni si sono arenati e sono morti sulle spiagge pugliesi, è stato solo fumo e propaganda

I precari Ispra, giunti al ventesimo giorno di occupazione del tetto nella loro sede di via Casalotti, a Roma, nonostante la drammatica situazione occupazionale non dimenticano i loro doveri verso l'ambiente in generale e le creature marine in particolare. La lotta non gli ha impedito infatti, anche in giorni festivi come oggi e quello dell'Immacolata, di lavorare all'avvistamento di squali in Sicilia e pensare a un intervento per i nove capodogli che in questi giorni si sono arenati e sono morti sulle spiagge pugliesi, senza che ci sia stato un gruppo di ricercatori capace di salvarli. Gli specialisti dell'Ispra avrebbero tutte le competenze «per costituire una task force capace di intervenire, con mezzi adeguati, per cercare di salvare questi grandi cetacei - secondo la coordinatrice Usi RdB Ricerca dell'Ispra, Emma Persia - invece i ricercatori precari che se ne occupano stanno per essere licenziati».
È stata la stessa ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ad annunciare la costituzione di una simile task force, ma le sue parole sono contraddette dall'inerzia sul rinnovo dei contratti e l'immissione in ruolo proprio dei lavoratori che si occupano di questi delicati interventi. «Anche l'8 dicembre, giorno festivo, mentre ci trovavamo sul tetto abbiamo fornito assistenza tecnica alla Capitaneria di Porto Empedocle, che ci segnalava lo spiaggiamento di uno squalo - proseguono i ricercatori Ivan Consalvo e Massimiliano Bottaro -. Nel nostro Istituto vengono catalogati tutti gli avvistamenti di specie protette e minacciate di estinzione, oltre che la presenza di pesci tropicali, sempre più diffusi nel nostro mare a causa del riscaldamento globale».


13 dicembre 2009 - Aprile online

Ispra, una lotta che ci riguarda tutti
La riflessione. Ispra in lotta: non si tratta solo di ricerca e di sperimentazione ma anche del controllo e della protezione dei siti che riguardano ben ottomila km di coste italiane. In questo governo c'è insensibilità, superficialità, ignoranza oppure un preciso disegno che va smascherato? Il merito di quei giovani ricercatori è quello di legare con la loro lotta la grande questione sociale del "precariato" con quella ambientale
di Giancarlo Girardi

Sembra davvero singolare la coincidenza della vicenda dei ricercatori Ispra, che hanno cercato e trovato visibilità in queste settimane con la loro protesta simile a quella di altri lavoratori in questi mesi, con il vertice mondiale sul clima e l'ambiente a Copenaghen. Lì si parla della sopravvivenza del Pianeta per i prossimi cinquanta anni e degli indispensabili investimenti per contenere le emissioni nocive, qui invece si chiede la sopravvivenza di centinaia di posti di lavoro necessari per difendere il nostro ed altrui territorio. "Non sparare sulla ricerca", essi affermano, perché si rischia la distruzione di un patrimonio di intelligenze e di esperienze accumulato faticosamente in tanti anni, un delitto per l'ambiente, la cultura, l'intera società. Eppure si tratta non solo di ricerca e di sperimentazione ma anche del controllo e della protezione dei siti che riguardano ben ottomila km di coste italiane. In questo governo c'è insensibilità, superficialità, ignoranza oppure un preciso disegno che va smascherato? Il primo atto dell'attuale legislatura fu quello di creare Ispra per un migliore funzionamento dell'intero ministero dell'Ambiente, successivamente si cambiarono i direttori generali e si decapitò la commissione delle AIA, quella che decide delle autorizzazioni a produrre delle grandi aziende. In seguito si nominò commissario, un ex prefetto, per la gestione delle risorse umane dell'Istituto, il quale ha affermato di recente che il suo unico problema rimane quello di ricollocare 15 funzionari e che il resto è stato enfatizzato nelle ultime settimane dai media, per cui tutti i contratti precari sono destinati a decadere di conseguenza alla loro scadenza naturale. Nei fatti entro la fine di quest'anno escono cinquecento ricercatori, la metà circa dell'intero organico. Il lavoro, quello iniziato e futuro, andrebbe esternalizzato a società private, perché lì non è possibile, è noto, si possano annidare "fannulloni". Si privatizzano i controlli e le bonifiche e con essi la salute e la sicurezza dei cittadini, beni pubblici e diritti costituzionali. Eppure l'operazione non va fatta per ripianare i conti dello Stato, la "coperta troppa corta" dei conti pubblici, perché il bilancio Icram è fortemente in attivo. Nel rendiconto 2008 a fronte di costi per lo Stato pari a 7 milioni di euro, i progetti preparati ed eseguiti, gran parte da questi precari, hanno fatto incassare all'Istituto ben 40 milioni da fondi europei, da altri ministeri, regioni, provincie e privati. Quindi questi giovani e meno giovani che si vogliono licenziare si pagano ampiamente i loro sudati guadagni, lo fanno volentieri perché la difesa dell'ambiente è per molti di loro una missione, una scelta di vita. Essi sono lì, in queste ore, alle intemperie ed a "tempo indeterminato" sino alla soluzione del "loro e nostro problema", sul terrazzo dell'Istituto. I cittadini di Casalotti lo hanno compreso, bene e subito, non facendo mancare la loro solidarietà morale e materiale. Questi lavoratori sono lì, i loro censori ed avversari possono vederli attraverso una webcam 24 ore su 24. Si sono resi visibili a tutti ed anche controllabili. Non cederanno, consapevoli che in gioco non è solo il loro futuro. Il merito, per tutti noi una lezione, è quello di legare con la loro lotta la grande questione sociale del "precariato" con quella "ambientale". Il disegno del governo è molto chiaro e preciso, spetta alla politica intervenire.


13 dicembre 2009 - Quotidiani rete Repubblica

Morti gli ultimi due capodogli
Autopsia per chiarire lo spiaggiamento. Smaltimento difficile

FOGGIA - Sono morti ieri mattina i due capodogli rimasti agonizzanti dei sette spiaggiati 4 giorni fa per cause ancora sconosciute lungo il litorale della Foce Varano. Sabato si era discusso se interrompere l’agonia con una iniezione letale ma il ministero dell’Ambiente si era opposto all’eutanasia. Stretti in uno specchio d’acqua poco profondo, sono morti asfissiati per lo schiacciamento del diaframma.
Una riunione in prefettura si terrà oggi per lo smaltimento delle carcasse, molto urgente visto che nella zona si è ormai diffuso un forte tanfo dovuto alla decomposizione. Va trovato un sito in cui sotterrare le carcasse senza che i processi di decomposizione abbaino effetti negativi sull’ambiente. Le carcasse pesano circa 13 tonnellate ciascuna e sono spiaggiate in una zona litoranea di sabbia e macchia mediterranea difficilmente raggiungibile con automezzi idonei. Un camin si è ribaltato non appena la carcassa è stata caricata. I biologi e gli esperti del centro nazionale studi sui cetacei hanno eseguito due autopsie per capire le cause dello spiaggiamento di massa. L’Asl ha invitato la cittadinanza e i curiosi a non recarsi sulla spiaggia, non si esclude che i capodogli siano morti per una malattia.
«Ci licenziano, ma siamo noi che salviamo le balene»: è la protesta dei ricercatori precari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), giunti al 20º giorno di occupazione del tetto nella loro sede di Roma, che sottolineano come l’intenzione del ministro dell’Ambiente di istituire una task force ‘salva-cetacei’ sia contraddetta dalla «inerzia sul rinnovo dei contratti» dei lavoratori che si occupano di tali interventi.


10 dicembre 2009 - Italia Sera

Niente certezze per i 217 precari
Ispra, resta l’incognita

"Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari ISPRA un albero di Natale, il ministro Prestigiacomo continua nell’inerzia sul problema sollevato drammaticamente dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell’istituto". Lo dichiara, in una nota, Claudio Argentini della segreteria nazionale dell’Usi Rdb Ricerca. "Questo comportamento appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell’ente ed i licenziamenti. Domani - prosegue Argentini - pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro ed un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla". Sottolinea Argentini: "Ci preme inoltre smentire categoricamente i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che evidentemente ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo. I numeri veri parlano infatti di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale". Aggiunge il dirigente Usi RdB: "Non vorremmo poi che la guerra dei numeri sortisca l’effetto di spostare l’attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell’Ispra e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell’ambiente.
La determinazione dei lavoratori precari dell’Ispra ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un’Assemblea Generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all’Ispra come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti".


10 dicembre 2009 - Il Manifesto

ISPRA /SEDICESIMA NOTTE SUL TETTO
Lunedì assemblea dei ricercatori

Sedicesimo giorno sul tetto per i lavoratori a termine dell'Ispra, l'istituto per la ricerca sul mare, che annunciano l'organizzazione di un'assemblea generale di tutti i precari della Ricerca nelle prossime settimane. «Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari Ispra un albero di Natale, il ministro Prestigiacomo continua nell'inerzia sui problemi sollevati dalla protesta - dice Claudio Argentini, della Usi RdB Ricerca - Questo appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell'ente e i licenziamenti. Domani (oggi per chi legge, ndr) pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro e un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla».
La Usi Rdb, inoltre, smentisce «i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo: i numeri veri parlano di 217 precari a rischio, senza che ancora esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale».
«Non vorremmo poi - conclude il sindacato della ricerca - che la guerra dei numeri sortisca l'effetto di spostare l'attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell'Ispra e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell'ambiente. La determinazione dei lavoratori precari dell'Ispra ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un'Assemblea generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all'Ispra come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti».


9 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB-CUB: «PRECARI AL 16° GIORNO LOTTA SU TETTO»

(OMNIROMA) Roma, 09 dic - «Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari ISPRA un albero di Natale, il ministro Prestigiacomo continua nell'inerzia sul problema sollevato drammaticamente dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell'istituto». Lo dichiara, in una nota, Claudio Argentini della segreteria nazionale dell'Usi Rdb Ricerca. «Questo comportamento appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell'ente ed i licenziamenti. Domani - prosegue Argentini - pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro ed un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla». Sottolinea Argentini: «Ci preme inoltre smentire categoricamente i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che evidentemente ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo. I numeri veri parlano infatti di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale». Aggiunge il dirigente Usi RdB: «Non vorremmo poi che la guerra dei numeri sortisca l'effetto di spostare l'attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell'Ispra e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell'ambiente. La determinazione dei lavoratori precari dell'Ispra ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un'Assemblea Generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all'Ispra come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti».


9 dicembre 2009 - Apcom

Ispra/ Usi RdB: A Roma protesta al 16mo giorno, a rischio in 217
Lunedì 14 assemblea generale dei precari della ricerca

(APCOM) - "Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari Ispra un albero di Natale, il ministro Prestigiacomo continua nell'inerzia sul problema sollevato drammaticamente dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell'istituto". Lo dichiara in una nota Claudio Argentini della segreteria nazionale dell'Usi RdB Ricerca, per il quale "questo comportamento appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell'ente ed i licenziamenti. Domani pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro ed un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla". "Ci preme inoltre smentire categoricamente i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che evidentemente ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo. I numeri veri - sottolinea Argentini - parlano infatti di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale". "Non vorremmo poi che la guerra dei numeri sortisca l'effetto di spostare l'attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell'Ispra e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell'ambiente. La determinazione dei lavoratori precari dell'Ispra - conclude il dirigente Usi RdB - ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un'assemblea generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all'Ispra come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti".


9 dicembre 2009 - Ansa

LAVORO: ISPRA, 217 PRECARI, PRESTIGIACOMO FA FINTA DI NULLA

(ANSA) - ROMA, 9 DIC -«Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) un albero di Natale, il Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo continua nell'inerzia sul problema sollevato dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell'istituto». Lo ha detto, in una nota, Claudio Argentini della segreteria nazionale dell'Usi RdB Ricerca. «Questo comportamento appare come un segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell'ente ed i licenziamenti. Domani - ha proseguito Argentini - pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro preferisce far finta di nulla». «Ci preme inoltre smentire - ha proseguito il sindacalista - i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che vuole ridimensionare la protesta per tenerla sotto controllo. I numeri parlano di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni». «La determinazione dei lavoratori precari dell'Ispra ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un'assemblea generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all'Ispra in via Casalotti 300 alle 11, come atto di solidarietà», ha concluso il dirigente dell'Usi RdB Argentini.


9 dicembre 2009 - Villaggio Globale

Da 16 giorni ricercatori sul tetto Ispra
Lunedì prossimo assemblea di precari della ricerca. E il ministro Prestigiacomo non risponde all'emergenza nonostante le sollecitazioni ad intervenire

«Anche dopo aver ricevuto in regalo dai precari Ispra un albero di Natale, il ministro Prestigiacomo continua nell'inerzia sul problema sollevato drammaticamente dalla protesta giunta al sedicesimo giorno sul tetto dell'istituto - dichiara Claudio Argentini della Segreteria Nazionale dell'Usi RdB Ricerca -. Questo comportamento appare come un chiaro segnale per la struttura commissariale a proseguire con il lavoro di smantellamento dell'ente ed i licenziamenti. Domani - prosegue Argentini - pubblicheremo una lettera aperta per raccontare ai cittadini come, in un periodo di crisi, un Ministro che potrebbe salvare centinaia di posti di lavoro ed un rilevante settore pubblico preferisce far finta di nulla». Sottolinea Argentini: «Ci preme inoltre smentire categoricamente i numeri al ribasso resi noti da qualche sindacato che evidentemente ha interesse a ridimensionare la protesta per cercare di metterla sotto controllo. I numeri veri parlano infatti di 217 precari a rischio, senza che ad oggi esista un solo atto ufficiale che ne determini il mantenimento in servizio per i prossimi anni. Lo ribadiamo con molta determinazione e con la tranquillità di poter provare questi dati, mai smentiti nemmeno dalla struttura commissariale». Aggiunge il dirigente Usi RdB: «Non vorremmo poi che la guerra dei numeri sortisca l'effetto di spostare l'attenzione dal vero problema, ovvero la difesa del lavoro per i precari dell'Ispra e la difesa di un Ente fondamentale nella tutela dell'ambiente. La determinazione dei lavoratori precari dell'Ispra ci induce a non mollare e la prossima settimana rilanceremo la mobilitazione con la convocazione di un'Assemblea Generale dei precari della Ricerca, che si terrà proprio all'Ispra come segnale di solidarietà verso i colleghi e per far diventare questa lotta la lotta di tutti», conclude Argentini.


9 dicembre 2009 - Il Tempo

Da due settimane sul tetto per difendere la ricerca
Oltre 200 lavoratori protestano per non perdere il lavoro

Roma - Quattordici giorni. Sono passate due settimane da quando i ricercatori dell'Ispra hanno deciso di accamparsi sul tetto del loro istituto. Sfidando senza timore pioggia, vento e freddo. Di giorno e di notte. Perché l'obiettivo è difendere il posto di lavoro. Duecento precari sono già stati licenziati a giugno. Ad altri 217 scade il contratto a fine mese. Sono le forze più giovani su cui può contare l'ente in via Casalotti. Sono determinati: «Non scenderemo fino a quando non ci sarà garantita stabilità». Molti di loro sono precari anche da dieci anni. L'età va dai 26 ai 42 anni. A protestare sono soprattutto i lavoratori dell'ex Icram, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologia applicata al mare, che un anno e mezzo fa è stato incorporato nel nuovo Ispra, guidato dal commissario Vincenzo Grimaldi sotto la vigilanza del ministero dell'Ambiente. Ricercatori e tecnici non hanno alcuna intenzione di mollare. Anche ieri hanno passato la festa dell'Immacolata sul tetto, avvolti nelle loro giacche a vento, sotto la tenda e con un'unica grande stufa. Al cibo e alle bevande ci pensano i residenti di Casalotti. «Mai avremmo pensato in un sostegno simile da parte della gente - raccontano - non ci hanno fatto mancare niente. Ci portano pasta, carne e dolci. Ci fanno sentire tutta la loro solidarietà». La maggior parte di questi lavoratori sta cercando di costruirsi un futuro. Stefano ha 38 anni, fa il biologo da più di dieci anni. Attualmente lavora al rigassificatore di Chioggia, a Porto Levante: «Si sente dire che la ricerca è importante, ma poi, nei fatti, non interessa a nessuno. Saremo costretti ad andare all'estero per trovare opportunità che in Italia stanno scomparendo». L'Istituto da un anno a questa parte sta subendo un considerevole ridimensionamento. All'inizio contava circa 1600 dipendenti. Il 31 dicembre scorso 50 precari non sono stati rinnovati. Altri 200 hanno lasciato a giugno. Ora tocca ai 217 che stanno protestando. Il lavoro che viene svolto all'Ispra è unico in tutta Italia. In un Paese con ottomila chilometri di coste questo istituto fa ricerche sullo sviluppo sostenibile, la salvaguardia della biodiversità dell'ambiente marino e si occupa di politiche per la pesca e la maricoltura. «Noi siamo l'organo di supporto scientifico del ministero dell'Ambiente, è così che si intende investire in questo settore?» si domanda Jessica, chimico di 38 anni con un contratto co.co.co scaduto a gennaio, poi rinnovato per altri cinque mesi ad agosto e di nuovo in scadenza a fine anno. Molti ricercatori che in questi giorni stanno protestando fanno lavori fondamentali per l'ecosistema, come il monitoraggio delle piattaforme marine e dei siti di bonifica. Sono loro che, ad esempio, devono controllare l'impatto ambientale della posa dell'elettrodotto che attraversa tutto il Mar Tirreno da Porto Torres a Nettuno. Nel caso di un'emergenza, come una perdita inquinante in mare, è a questi lavoratori a cui ci si deve rivolgere per valutare i danni ambientali e capire come intervenire. Sono sempre loro che effettuano le indagini sui siti di interesse internazionale, come il parco marino di Orbetello. Simone Canese è responsabile scientifico di un progetto sulla biodiversità marina lungo le coste calabresi. È a lui e alla sue équipe che si deve la scoperta della foresta di corallo nero più vasta al mondo. Trentamila colonie tra i 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi dell'omerica Scilla. Anche Simone ha il contratto in scadenza. Sono progetti come questi che, assieme ai precari, rischiano di affondare. L'altro giorno i ricercatori hanno consegnato al ministro Prestigiacomo un albero di Natale simbolico per ricordarle che tra poco saranno licenziati. «Il 25 novembre il ministro ha detto che entro una settimana avrebbe risolto la nostra situazione - dice Massimiliano, biologo marino che lavora qui da nove anni - ne sono passate due e ancora nulla è stato fatto. Ora c'è la conferenza sul clima di Copenaghen: tanti buoni propositi, ma nella pratica la ricerca viene ignorata».


7 dicembre 2009 - L'Unità

La grave crisi dell'Ispra
di LAURA SUDIRO

Giovani, precari, in odor di licenziamento, e per questo accomunati da un'esasperazione tale da indurli a forme estreme di lotta. Il copione si ripete, ma stavolta a salire sul tetto è il mondo della ricerca. Sono i lavoratori dell'Ispra (Istituto superiore perla protezione e la ricerca ambientale) di Roma, impegnati da più di dieci giorni in una protesta a oltranza contro un piano di licenziamenti che, se portato a termine, lascerà a casa un centinaio di persone, disperdendo un formidabile patrimonio intellettuale e professionale e bloccando di fatto importanti progetti: da quello sul Mose (riguardante il problema dell'acqua alta a Venezia) alle bonifiche di zone portuali da ordigni bellici, al risanamento dei siti inquinati. Colpa della recessione? Solo indirettamente. Secondo Angela Imperi, coordinatrice nazionale Flc dell'istituto la messa in discussione dei posti di lavoro all'Ispra appare più che altro "il risultato di un modus operandi scellerato delI'esecutivo"."L'Ispra -spiega- è frutto di un accorpamento che ha portato alla cancellazione di due enti di ricerca, l'lcram e l'Infs, e dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici. Scelta fatta passare come un'iniziativa di razionalizzazione, ma che si sta concretimando stilla pelle dei lavoratoti. Da più di un anno manca un piano per la valorizzazione delle competenze scientifiche esistenti e la gestione commissariale, voIuta dal governo Berlusconi, si è rivelata fallimentare". Nei prossimi giorni, spiega Imperi, oltre ai 170 contratti di collaborazione già scaduti a giugno, verranno meno i contratti di altri 145 addetti altamente specializzati che non hanno ancora ricevuto alcuna assicurazione circa il loro posto di lavoro. È necessario dunque trovare soluzioni adeguate ad assicurare condizioni di normalità all'istituto. Ciò richiede una piena assunzione di responsabilità da patte del team commissariale e, in particolare, da parte del ministero dell'Ambiente e dell'esecutivo. Il prossimo incontro con la struttura commissariale è fissato per il 14 dicembre.


4 dicembre 2009 - Apcom

Ispra/ Precari regalano albero Natale a ministro Prestigiacomo
Per ricordare che 200 di loro rischiano licenziamento a dicembre

(Apcom) - Dai precari Ispra un albero di natale per il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il dono arriva in occasione della ricorrenza dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione. Da due settimane, i precari occupano il tetto della sede dell'Istituto in via Casalotti, e hanno deciso di donare l'ambero per ricordare al ministro "che 200 di loro saranno licenziati entro il 31 dicembre". I precari invitano il ministro "a intervenire subito in loro favore, facendo sì che anche i lavoratori dell'ente possano passare le feste con le loro famiglie, come immaginano che faccia la Prestigiacomo". Un gruppo di ricercatori, tra cui delegati sindacali dell'Usi-Rdb Ricerca, alle 15.30 di oggi consegnerà presso la sede del Ministero, in via Cristoforo Colombo 44, l'albero di Natale, accompagnato dalla maglietta con la scritta "Non sparate alla ricerca", e da una maschera bianca che rappresenta la loro invisibilità agli occhi dello Stato, che tra gennaio e giugno ha già allontanato dall'Ispra 250 colleghi. In particolare, non sono intenzionati "a scendere dal tetto, almeno finché a tutti i lavoratori del nostro Istituto venga riconosciuto che svolgono un lavoro subordinato - ha dichiarato la coordinatrice Usi - Rdb Ricerca dell'Ispra, Emma Persia - e chiediamo alla ministro che si impegni a garantire un futuro alla ricerca e ai controlli ambientali nel nostro Paese, che sono un patrimonio di tutti i cittadini al di là delle idee politiche".


4 dicembre 2009 - Asca

AMBIENTE: DA PRECARI ISPRA REGALO NATALE AL MINISTRO PRESTIGIACOMO

(ASCA) - Roma, 4 dic - In occasione della ricorrenza dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione, i precari dell'ISPRA, che da due settimane occupano il tetto della sede dell'Istituto in via Casalotti, offrono un regalo di Natale al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, per ricordarle che 200 di loro saranno licenziati entro il 31 dicembre ed invitarla ad intervenire subito in loro favore, facendo si' che anche i lavoratori dell'ente possano passare le feste con le loro famiglie, come immaginano che faccia la ministro. Un gruppo di ricercatori, tra cui delegati sindacali dell'USI - Rdb Ricerca, alle 15.30 di oggi consegnera' presso la sede del Ministero, in via Cristoforo Colombo, un albero di Natale assemblato da loro stessi, accompagnato dalla maglietta con la scritta ''Non sparate alla ricerca'' e da una maschera bianca che rappresenta la loro ''invisibilita' agli occhi dello Stato, che tra gennaio e giugno ha gia' allontanato dall'ISPRA 250 loro colleghi e non sembra voler riconoscere i loro diritti''. In particolare, aggiungono, ''non siamo intenzionati a scendere dal tetto, almeno finche' a tutti i lavoratori del nostro Istituto venga riconosciuto che svolgono un lavoro subordinato - ha dichiarato la coordinatrice USI - Rdb Ricerca dell'ISPRA, Emma Persia - e chiediamo alla ministro che si impegni a garantire un futuro alla ricerca e ai controlli ambientali nel nostro Paese, che sono un patrimonio di tutti i cittadini al di la' delle idee politiche''.


4 dicembre 2009 - Villaggio Globale

La protesta
Ispra - Dai precari un albero di Natale al Ministro
Da due settimane occupano il tetto della sede dell'Istituto. 200 di loro saranno licenziati entro il 31 dicembre. Chiedono che a tutti i lavoratori dell'Istituto venga riconosciuto che svolgono un lavoro subordinato
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Roma - In occasione della ricorrenza dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione, i precari dell'Ispra, che da due settimane occupano il tetto della sede dell'Istituto in via Casalotti, offrono un regalo di Natale al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, per ricordarle che 200 di loro saranno licenziati entro il 31 dicembre ed invitarla ad intervenire subito in loro favore, facendo sì che anche i lavoratori dell'ente possano passare le feste con le loro famiglie, come immaginano che faccia la ministro. Un gruppo di ricercatori, tra cui delegati sindacali dell'Usi-Rdb Ricerca, alle 15,30 di oggi consegnerà presso la sede del Ministero, in via Cristoforo Colombo 44, un albero di Natale assemblato da loro stessi, accompagnato dalla maglietta con la scritta «Non sparate alla ricerca» e da una maschera bianca che rappresenta la loro invisibilità agli occhi dello Stato, che tra gennaio e giugno ha già allontanato dall'Ispra 250 loro colleghi e non sembra voler riconoscere i loro diritti. In particolare, non sono intenzionati «a scendere dal tetto, almeno finché a tutti i lavoratori del nostro Istituto venga riconosciuto che svolgono un lavoro subordinato - ha dichiarato la coordinatrice Usi-Rdb Ricerca dell'Ispra, Emma Persia - e chiediamo alla ministro che si impegni a garantire un futuro alla ricerca e ai controlli ambientali nel nostro Paese, che sono un patrimonio di tutti i cittadini al di là delle idee politiche».


3 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, PRECARI INCONTRANO COMMISSIONI LAVORO AMBIENTE E CULTURA

(OMNIROMA) Roma, 03 dic - «A quasi due settimane dall'inizio dell'occupazione del tetto nella loro sede di via Casalotti, la battaglia dei ricercatori dell'Ispra approda in Parlamento, dopo gli incontri informali ottenuti da loro rappresentanze coi presidenti delle Commissioni Lavoro, Ambiente e Cultura di Camera e Senato. In particolare, a Palazzo Madama i lavoratori hanno avuto in sede U.P.I. (Ufficio di Presidenza Integrato), un'audizione informale alla presenza del presidente, senatore Antonio D'Alì». Così in una nota diffusa dai precari dell'Ispra. «Anche in sede politica - continua la nota -, i precari denunciano una situazione che li vede operare di fatto, da anni, come lavoratori subordinati, seppure con contratti che variano ad ogni rinnovo, con l'alternarsi di borse di studio, assegni di ricerca e contratti di collaborazione, sempre portati avanti alle dipendenze del medesimo ente e sotto la spada di Damocle di un mancato rinnovo. Nei mesi scorsi non sono stati rinnovati i contratti a ben 250 ricercatori ed altri 200 rischiano la medesima sorte entro il 31 dicembre. I ricercatori, tra cui erano presenti delegati Usi - RdB, hanno ribadito alle Commissioni che la loro non è solo una vertenza di lavoro ma una questione nazionale che investe direttamente il problema della ricerca e della protezione ambientale, la quale necessita di un serio investimento, anche al fine di uscire dalla situazione drammatica per cui si interviene sempre dopo le catastrofi anziché fare un monitoraggio e una prevenzione continua per evitare la perdita di vite umane e risorse che in Italia accompagna ogni evento naturale estremo. Hanno poi chiesto ai rappresentanti politici di aiutarli nei rapporti con il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che finora ha sempre rifiutato di incontrarli, e ha rinviato di un'altra settimana la risposta alle questioni che sull'argomento le ha posto la Commissione Ambiente della Camera. Intanto, il territorio romano continua a sposare la causa dei precari dell'Ispra: associazioni e movimenti della capitale stanno dando un sostegno fattivo ed anche i Municipi, come già avvenuto nel XVIII e nel XIX, approvano all'unanimità mozioni a favore di una rapida soluzione della loro vertenza, a dimostrazione che la questione non appartiene a una parte politica ma a tutti i cittadini del nostro paese».

3 dicembre 2009 - Ansa

RICERCA: CASO ISPRA ARRIVA IN PARLAMENTO

(ANSA) - ROMA, 3 DIC - La battaglia dei ricercatori dell'ISPRA arriva in parlamento dopo circa due settimane: da quando una parte di loro è salita sul tetto dell'ente per denunciare una situazione che li vede da anni operare di fatto come lavoratori subordinati, con contratti che variano di rinnovo in rinnovo con un alternarsi di borse di studio e assegni di ricerca, contratti di collaborazione, sempre portati avanti alle dipendenze del medesimo ente, e sotto la spada di Damocle del mancato rinnovo. Nei mesi scorsi non sono stati rinnovati i contratti a ben 200 ricercatori ed altri 250 rischiano la medesima sorte il 31 dicembre prossimo. Oggi finalmente i ricercatori ISPRA delegati di USI-RdB/Ricerca hanno ottenuto degli incontri informali con i presidenti delle commissioni Lavoro, Ambiente e Cultura, Scienza e Istruzione di Camera e Senato dove hanno ribadito che la loro non è solo una vertenza di lavoro ma è una questione nazionale che investe direttamente il problema della ricerca e della protezione ambientale, che necessita di un serio investimento.


2 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: USI-RDB, A RISCHIO 200 PRECARI ISS
DOMANI PROTESTA AL MINISTERO DELLA SALUTE

Roma, 2 dic. - (Adnkronos) - «Siamo estremamente preoccupati: attualmente in finanziaria manca lo stanziamento di 8 milioni che ormai da otto anni garantisce il rinnovo del contratto a circa 200 precari». Lo dichiara Cristiano Fiorentini della segreteria nazionale di Usi-RdB Ricerca, facendo riferimento alla situazione dell'Istituto Superiore di Sanità. «In ballo per l'Iss, come per tutti gli enti di ricerca, c'è il futuro dell'ente - prosegue Fiorentini - e il ruolo che esso svolge per la collettività, questione strettamente connessa al destino dei lavoratori precari. Oltre agli 8 milioni per i rinnovi dei contratti si rischia un taglio di 9 milioni di euro del bilancio istituzionale e si sta andando verso un provvedimento di riordino che, particolarmente in questo contesto di attacco alla ricerca pubblica, desta serie preoccupazioni». Per questi motivi i lavoratori domani protesteranno davanti al ministero della Salute. «Pretendiamo che il vice ministro Fazio - chiede Fiorentini - si impegni per il Governo a rinnovare gli stanziamenti per i rinnovi dei contratti e quelli per il bilancio istituzionale, inoltre vogliamo garanzie che il processo di riordino non determini un ridimensionamento dell'ente e della sua mission rispetto alla salute pubblica in questo Paese». «Questa iniziativa rientra per noi nella nostra strategia di difesa della ricerca pubblica che abbiamo lanciato a partire dalla vertenza Ispra e che ha continuato con le proteste dell'Asi, dell'Inea, del Cra e dell'Inran. Questo Governo - conclude Fiorentini - sta conducendo un feroce attacco contro il settore pubblico e contro la ricerca pubblica. Usi-Rdb si opporrà su tutti i fronti che sono aperti dalla questione precariato al riordino degli enti di ticerca fino all'applicazione del decreto Brunetta».

FINANZIARIA: PD, SERVONO FONDI PER PRECARI RICERCA, ISPRA VA SALVATA

Roma, 2 dic. (Adnkronos) - «Il Partito Democratico ha presentato alla commissione Bilancio un emendamento alla legge Finanziaria per una dotazione di alcuni milioni di euro da destinare ad Ispra con priorità alla stabilizzazione dei lavoratori precari». Lo ha dichiarato Raffaella Mariani, capogruppo Pd in commissione Ambiente. «L'emendamento a prima firma Vannucci trova la convergenza dei parlamentari delle commissioni Ambiente, Lavoro e Cultura. È una proposta concreta - sottolinea Mariani - rivolta al governo per non disperdere un patrimonio di risorse umane fondamentali al mantenimento della principale agenzia di ricerca e controllo ambientale».


1 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: PRECARI ISPRA, CHIEDIAMO TRATTATIVA CON PRESTIGIACOMO

Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - I ricercatori precari dell'Ispra chiedono di trattare la loro posizione direttamente con «chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione, vale a dire il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale». A riferire la richiesta è la coordinatrice dell'Usi RdB Ricerca all'Ispra, Emma Persia, che, in una nota sottolinea che «i precari sul tetto della sede Ispra di via Casalotti iniziano da oggi ad addobbare l'albero di Natale, dopo l'incontro di oggi con la struttura commissariale che non ha portato novità sui 200 ricercatori a rischio di licenziamento, i quali andrebbero ad aggiungersi ai 250 lavoratori già allontanati nei mesi scorsi». «Abbiamo chiesto una pregiudiziale sugli argomenti da affrontare nel corso della riunione -afferma Emma Persia- visto che poche ore prima i commissari avevano cambiato le carte in tavola, spostando il precariato all'ultimo posto nell'ordine del giorno». «Questa richiesta è stata accettata, tuttavia la struttura commissariale nominata dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è posta poi su una posizione del tutto interlocutoria -prosegue Persia- limitandosi ad esporre la situazione numerica dei precari del nostro Istituto, peraltro con cifre inesatte, senza prospettare nessuna soluzione credibile per i lavoratori che perderanno il posto entro poche settimane, con conseguenze drammatiche per il futuro della ricerca e dei controlli ambientali». Per questo motivo, la delegazione dell'Usi RdB ha deciso di «abbandonare l'incontro, non prima di avere ribadito -riferisce Persia- le sue richieste di trasformazione dei contratti del personale atipico in contratti a tempo determinato, ed assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori che hanno già un contratto di lavoro subordinato e hanno superato una selezione pubblica». I rappresentanti sindacali hanno quindi chiesto l'apertura di un tavolo di trattativa «che coinvolga chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione. Vale a dire -conclude Persia- il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale».

RICERCA: USI RDB, STRUTTURA COMMISSARIALE ISPRA ELUDE TAVOLO REGIONE LAZIO
'RISPONDEREMO ADEGUATAMENTE A QUESTA MANCANZA DI RISPETTO'

Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - «Siamo di fronte a un chiaro atteggiamento di chiusura, mentre continuiamo a ricevere attestati e solidarietà da tutto il paese attraverso il nostro sito, www.firmiamo.it/nonsparateallaricerca, e direttamente sul tetto dell'Ispra di Casalotti. La struttura commissariale ha eluso il tavolo aperto dalla Regione ieri con la nostra organizzazione sindacale e i rappresentanti Usi Rdb Ricerca dei precari». Lo dichiara Claudio Argentini, della segreteria nazionale Usi Rdb. «In tarda serata è giunto l'ordine del giorno della convocazione a tutte le organizzazioni sindacali che conferma l'inerzia del Commissario e dei suoi collaboratori: il precariato è stato 'retrocesso» al terzo punto - aggiunge Argentini - Non sappiamo come reagiranno gli altri sindacati a questo dato di fatto, ma Usi Rdb non accetta che i lavoratori sul tetto da 7 giorni, al freddo e al gelo, siano 'retrocessì da una struttura commissariale chiaramente inadatta a gestire questa emergenza«. »In questi mesi la situazione contrattuale dei ricercatori, tecnici e amministrativi precari dell'Ispra è stata lasciata incancrenire in maniera colpevole - continua il dirigente sindacale - e ora, pur essendo sotto l'attenzione dei media, evidentemente sentendosi intoccabili, continuano a non intervenire. Dopo l'incontro di oggi, come sindacato avvieremo le iniziative per rimuovere questo ostacolo alla trattativa, nelle sedi opportune e a tutti i livelli istituzionali«. »Noi risponderemo adeguatamente alla mancanza di rispetto che questa struttura commissariale mostra verso i lavoratori che manifestano pacificamente sul tetto - conclude - Vedremo se il ministro ed il Governo sapranno e vorranno intervenire in questa crisi«.


1 dicembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: PRECARI ISPRA, CHIEDIAMO TRATTATIVA CON PRESTIGIACOMO

Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - I ricercatori precari dell'Ispra chiedono di trattare la loro posizione direttamente con «chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione, vale a dire il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale». A riferire la richiesta è la coordinatrice dell'Usi RdB Ricerca all'Ispra, Emma Persia, che, in una nota sottolinea che «i precari sul tetto della sede Ispra di via Casalotti iniziano da oggi ad addobbare l'albero di Natale, dopo l'incontro di oggi con la struttura commissariale che non ha portato novità sui 200 ricercatori a rischio di licenziamento, i quali andrebbero ad aggiungersi ai 250 lavoratori già allontanati nei mesi scorsi». «Abbiamo chiesto una pregiudiziale sugli argomenti da affrontare nel corso della riunione -afferma Emma Persia- visto che poche ore prima i commissari avevano cambiato le carte in tavola, spostando il precariato all'ultimo posto nell'ordine del giorno». «Questa richiesta è stata accettata, tuttavia la struttura commissariale nominata dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è posta poi su una posizione del tutto interlocutoria -prosegue Persia- limitandosi ad esporre la situazione numerica dei precari del nostro Istituto, peraltro con cifre inesatte, senza prospettare nessuna soluzione credibile per i lavoratori che perderanno il posto entro poche settimane, con conseguenze drammatiche per il futuro della ricerca e dei controlli ambientali». Per questo motivo, la delegazione dell'Usi RdB ha deciso di «abbandonare l'incontro, non prima di avere ribadito -riferisce Persia- le sue richieste di trasformazione dei contratti del personale atipico in contratti a tempo determinato, ed assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori che hanno già un contratto di lavoro subordinato e hanno superato una selezione pubblica». I rappresentanti sindacali hanno quindi chiesto l'apertura di un tavolo di trattativa «che coinvolga chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione. Vale a dire -conclude Persia- il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale».

RICERCA: USI RDB, STRUTTURA COMMISSARIALE ISPRA ELUDE TAVOLO REGIONE LAZIO
'RISPONDEREMO ADEGUATAMENTE A QUESTA MANCANZA DI RISPETTO'

Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - «Siamo di fronte a un chiaro atteggiamento di chiusura, mentre continuiamo a ricevere attestati e solidarietà da tutto il paese attraverso il nostro sito, www.firmiamo.it/nonsparateallaricerca, e direttamente sul tetto dell'Ispra di Casalotti. La struttura commissariale ha eluso il tavolo aperto dalla Regione ieri con la nostra organizzazione sindacale e i rappresentanti Usi Rdb Ricerca dei precari». Lo dichiara Claudio Argentini, della segreteria nazionale Usi Rdb. «In tarda serata è giunto l'ordine del giorno della convocazione a tutte le organizzazioni sindacali che conferma l'inerzia del Commissario e dei suoi collaboratori: il precariato è stato 'retrocesso» al terzo punto - aggiunge Argentini - Non sappiamo come reagiranno gli altri sindacati a questo dato di fatto, ma Usi Rdb non accetta che i lavoratori sul tetto da 7 giorni, al freddo e al gelo, siano 'retrocessì da una struttura commissariale chiaramente inadatta a gestire questa emergenza«. »In questi mesi la situazione contrattuale dei ricercatori, tecnici e amministrativi precari dell'Ispra è stata lasciata incancrenire in maniera colpevole - continua il dirigente sindacale - e ora, pur essendo sotto l'attenzione dei media, evidentemente sentendosi intoccabili, continuano a non intervenire. Dopo l'incontro di oggi, come sindacato avvieremo le iniziative per rimuovere questo ostacolo alla trattativa, nelle sedi opportune e a tutti i livelli istituzionali«. »Noi risponderemo adeguatamente alla mancanza di rispetto che questa struttura commissariale mostra verso i lavoratori che manifestano pacificamente sul tetto - conclude - Vedremo se il ministro ed il Governo sapranno e vorranno intervenire in questa crisi«.


1 dicembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB-CUB: «PRECARI SU TETTO PREPARANO ALBERO NATALE»

(OMNIROMA) Roma, 01 dic - «I precari sul tetto della sede Ispra di via Casalotti iniziano da oggi ad addobbare l'albero di Natale, dopo l'incontro di oggi con la struttura commissariale, che non ha portato novità sui 200 ricercatori a rischio di licenziamento, i quali andrebbero ad aggiungersi ai 250 lavoratori già allontanati nei mesi scorsi». Lo comunica, in una nota, L'Usi Rdb. «Abbiamo chiesto una pregiudiziale sugli argomenti da affrontare nel corso della riunione - ha dichiarato Emma Persia, coordinatrice dell'USI RdB Ricerca all'ISPRA - visto che poche ore prima i commissari avevano cambiato le carte in tavola, spostando il precariato all'ultimo posto nell'ordine del giorno». «Questa richiesta è stata accettata, tuttavia la struttura commissariale nominata dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è posta poi su una posizione del tutto interlocutoria - prosegue Persia - limitandosi ad esporre la situazione numerica dei precari del nostro Istituto, peraltro con cifre inesatte, senza prospettare nessuna soluzione credibile per i lavoratori che perderanno il posto entro poche settimane, con conseguenze drammatiche per il futuro della ricerca e dei controlli ambientali». «Per questo motivo, la delegazione dell'USI RdB ha deciso di abbandonare l'incontro, non prima di avere ribadito le sue richieste di trasformazione dei contratti del personale atipico in contratti a tempo determinato, ed assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori che hanno già un contratto di lavoro subordinato e hanno superato una selezione pubblica». I rappresentanti sindacali hanno infine chiesto l'apertura di un tavolo di trattativa «che coinvolga chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione - ha concluso Emma Persia - vale a dire il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale». «Dopo l'incontro di oggi - aggiunge Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB - come sindacato avvieremo le iniziative per rimuovere questo ostacolo alla trattativa, nelle sedi opportune e a tutti i livelli istituzionali. Vedremo se il Ministro ed il Governo sapranno e vorranno intervenire in questa crisi».


1 dicembre 2009 - Asca

ISPRA: RICERCATORI, STRUTTURA COMMISSARIALE EMARGINA I PRECARI

(ASCA) - Roma, 1 dic - ''Dopo la grave assenza al tavolo di emergenza occupazionale convocato dalla Regione il Commissario ha cambiato l'ordine del giorno 'retrocedendo' il precariato all'ultimo punto''. Lo denuncia l'USI RdB Ricerca, il sindacato dei ricercatori italiani che da giorni assiste i precari dell'Ispra che protestano pacificamente sul tetto della sede di Casalotti, a Roma. ''Siamo di fronte ad un chiaro atteggiamento di chiusura, mentre continuiamo a ricevere attestati e solidarieta' da tutto il paese attraverso il nostro sito - www.firmiamo.it/nonsparateallaricerca - e direttamente sul tetto dell'Ispra di Casalotti'', denuncia il sindacato. ''La struttura Commissariale ha eluso il tavolo aperto dalla regione ieri con la nostra organizzazione sindacale e i rappresentanti USI RdB Ricerca dei precari - dichiara Claudio Argentini della Segreteria Nazionale - in tarda serata e' giunto l'ordine del giorno della convocazione a tutte le organizzazioni sindacali che conferma l'inerzia del Commissario e dei suoi collaboratori: il precariato e' stato 'retrocesso' al terzo punto. Non sappiamo come reagiranno gli altri sindacati a questo dato di fatto, ma USI RdB non accetta che i lavoratori sul tetto da 7 giorni, al freddo e al gelo, siano retrocessi da una struttura commissariale chiaramente inadatta a gestire questa emergenza''. ''In questi mesi la situazione contrattuale dei ricercatori, tecnici e amministrativi precari dell'Ispra e' stata lasciata incancrenire in maniera colpevole - continua il dirigente sindacale - e ora, pur essendo sotto l'attenzione dei media, evidentemente sentendosi intoccabili, continuano a non intervenire. Dopo l'incontro di oggi, come sindacato avvieremo le iniziative per rimuovere questo ostacolo alla trattativa, nelle sedi opportune e a tutti i livelli istituzionali. Noi risponderemo adeguatamente alla mancanza di rispetto, che questa struttura commissariale mostra verso i lavoratori che manifestano pacificamente sul tetto. Vedremo se il Ministro ed il Governo sapranno e vorranno intervenire in questa crisi'', conclude Argentini.


1 dicembre 2009 - Terra

La protesta dei precari Ispra. Pronti a continuare fino a Natale
RICERCA. Gli scienziati sono arrivati al settimo giorno di occupazione della loro sede romana per contrastare il probabile licenziamento di 200 loro colleghi. Una mobilitazione che, però, non ha smosso il ministero dell’Ambiente
di Rossana De Rossi

Roma - Una mobilitazione da portare avanti ad oltranza, con l’occupazione del tetto o in altre forme da decidere giorno per giorno, per difendere i controlli e la ricerca ambientale, che devono essere «una risorsa per tutti gli italiani, al di la delle bandiere politiche». è la posizione espressa durante la conferenza stampa dei precari dell’Ispra, che ormai da una settimana occupano la loro sede di via Casalotti, a Roma, dal biologo marino Massimiliano Bottaro, portavoce dei ricercatori impegnati nella protesta contro il probabile licenziamento, entro gennaio, di 200 lavoratori, che seguirebbero i 250 già andati a casa da gennaio. L’appuntamento coi giornalisti è stato l’occasione per fare il punto sui primi sette giorni di occupazione in cui i lavoratori sul tetto, sostenuti dal sindacato di base Usi-Rdb Ricerca, hanno ricevuto visibilità mediatica e «molta solidarietà » da parte del territorio, ma ancora non sembrano esser riusciti a far breccia nel ministero dell’Ambiente, dicastero vigilante per l’Istituto, e nemmeno nella struttura commissariale guidata dal prefetto Vincenzo Grimaldi, il quale in un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha parlato di una situazione che riguarda «solo quindici funzionari amministrativi », che comunque per l’ex vicecapo della Polizia sarebbe stata «enfatizzata dai media». Bottaro invece ha sottolineato come la loro battaglia riguardi «tutta la collettività», citando anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il quale ha ricordato che «su grandi temi come l’ambiente e la ricerca ci può essere un interesse trasversale da destra a sinistra». Il ricercatore si è poi detto «orgoglioso » che Furio Colombo abbia definito la lotta dei precari una «battaglia di civiltà», mentre la sua collega Michela Mannozzi ha chiesto che ricerca e controllo «rimangano pubblici », specie su temi delicati come l’ambiente, evitando esternalizzazioni che rendono i lavoratori più ricattabili e i cittadini meno sicuri. Alle possibili soluzioni pratiche per risolvere il problema dei precari si è invece dedicato il segretario nazionale di Usi Rdb, Rocco Tritto, che ha portato l’esempio di come la situazione dei lavoratori atipici sia stata risolta all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con provvedimenti «a costo zero» che hanno consentito di riconoscere la subordinazione ai ricercatori. Una strada che i commissari dell’Ispra, secondo il sindacalista «poco abituati a trattare e sicuramente più bravi a dare ordini » rifiuterebbero di intraprendere, continuando invece, per il geologo Andrea Fiorentino, a «dire cose completamente di verse da quelle che poi mettono in pratica», rassicurando i lavoratori per poi metterli di fronte al fatto compiuto del mancato rinnovo dei contratti. L’unica certezza è che i precari «non hanno nessuna intenzione di scendere dal tetto, almeno fino a quando la controparte non darà risposte chiare sul loro futuro »: il primo appuntamento, convocato per ieri pomeriggio dall’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, era al tavolo regionale per le emergenze occupazionali, che è stato però disertato dalla struttura commissariale dell’Ispra. Sicuro invece l’incontro di oggi nella sede dell’Istituto all’Eur, in cui i commissari incontreranno tutte le sigle sindacali, con al primo punto dell’ordine del giorno il problema del precariato. Molti lavoratori sono scettici sui possibili risultati, e si preparano a una lunga lotta che, sussurrava qualcuno a margine della conferenza stampa, potrebbe «farci festeggiare anche Natale e Capodanno sul tetto, oltre al ponte dell’Immacolata».


1 dicembre 2009 - Villaggio Globale

La protesta dei precari
Ispra - Natale sul tetto con albero
I ricercatori preparano l'albero e chiedono di trattare col ministro Prestigiacomo. Chiedono un tavolo con mandato politico al ministero dell'Ambiente. Nessuna novità dall'incontro di oggi

Roma - I precari sul tetto della sede Ispra di via Casalotti iniziano da oggi ad addobbare l'albero di Natale, dopo l'incontro di oggi con la struttura commissariale, che non ha portato novità sui 200 ricercatori a rischio di licenziamento, i quali andrebbero ad aggiungersi ai 250 lavoratori già allontanati nei mesi scorsi. «Abbiamo chiesto una pregiudiziale sugli argomenti da affrontare nel corso della riunione - ha dichiarato Emma Persia, coordinatrice dell'Usi RdB Ricerca all'Ispra - visto che poche ore prima i commissari avevano cambiato le carte in tavola, spostando il precariato all'ultimo posto nell'ordine del giorno». Questa richiesta è stata accettata, tuttavia la struttura commissariale nominata dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è posta poi «su una posizione del tutto interlocutoria - prosegue Persia - limitandosi ad esporre la situazione numerica dei precari del nostro Istituto, peraltro con cifre inesatte, senza prospettare nessuna soluzione credibile per i lavoratori che perderanno il posto entro poche settimane, con conseguenze drammatiche per il futuro della ricerca e dei controlli ambientali». Per questo motivo, la delegazione dell'Usi RdB ha deciso di abbandonare l'incontro, non prima di avere ribadito le sue richieste «di trasformazione dei contratti del personale atipico in contratti a tempo determinato, ed assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori che hanno già un contratto di lavoro subordinato e hanno superato una selezione pubblica». I rappresentanti sindacali hanno infine chiesto l'apertura di un tavolo di trattativa «che coinvolga chi davvero può avere un mandato politico per risolvere la nostra situazione - ha concluso Emma Persia - vale a dire il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e i rappresentanti del Governo nazionale». «Dopo l'incontro di oggi - aggiunge Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB - come sindacato avvieremo le iniziative per rimuovere questo ostacolo alla trattativa, nelle sedi opportune e a tutti i livelli istituzionali. Vedremo se il Ministro ed il Governo sapranno e vorranno intervenire in questa crisi».


1 dicembre 2009 - Avvenire

Ispra, prosegue la protesta dei precari «Resteremo sul tetto fino a Natale»

ROMA - «La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, e quindi vanno difesi, anzitutto con una battaglia a oltranza per salvare i 200 contratti a rischio». All’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale vigilato dal ministero dell’Ambiente, continua la protesta dei lavoratori precari: da una settimana occupano il tetto della sede di via Casalotti e sono disposti a proseguire l’agitazione fino a Natale.


1 dicembre 2009 - Metronews

Ispra: sul tetto fino a Natale

Roma - Pioggia, vento e da ieri pure freddo: malgrado tutto i ricercatori dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) non mollano e restano sul tetto del loro ente per protestare contro i «licenziamenti » dei 500 precari. «Siamo qui da sette giorni, se necessario rimarremo fino a Natale». «Non abbiamo alcuna intenzione di scendere fin quando non saranno regolarizzati tutti i precari dell’Istituto - hanno reso noto i manifestanti - proseguiremo la battaglia sul tetto fin quando non ci sarà una soluzione politica alla vicenda». Ma la questione non è di semplice soluzione. L'incontro convocato ieri dall' assessore al Lavoro della Regione Lazio al tavolo regionale per le emergenze occupazionali è stato infatti disertato dalla struttura commissariale dell'Ispra, che invece oggi incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati all'Eur.


1 dicembre 2009 - EPolis Roma

La crisi. Prosegue la protesta dei ricercatori: ieri l'ente ha disertato un tavolo ragionale
Ispra, braccio di ferro tra le parti, precari sul tetto anche a Natale
Pioggia e vento non hanno scalfito la volontà di andare avanti e difendere 200 posti di lavoro
di Marta Rossi

Roma - Sono disposti ad andare avanti anche fino a Natale con la protesta, se necessario resteranno fino alle festività sul tetto. I precari dell'Ispra, l'ente di ricerca ambientale a rischio da qui alla fine dell'anno, non cedono e annunciano la resistenza a oltranza. «La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, al di là delle bandiere politiche, e quindi vanno difesi, anzitutto con una battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio all’Ispra, portando sotto i riflettori quelle che di recente il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito "tematiche trasversali che interessano la destra come la sinistra". Vale a dire l’ambiente e la ricerca. All’Istituto vigilato dal ministero dell’Ambiente, da gennaio fino a oggi, sono già andati a casa 250 tra ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici, e i lavoratori in lotta ci tengono a non ripetere la loro esperienza, anzi chiedono che i colleghi già allontanati tornino in servizio al più presto», si legge in una nota dei precari. La volontà di proseguire senza indugio sulla via della protesta ha resistito anche al maltempo che ieri pomeriggio ha colpito la Capitale: vento e pioggia hanno flagellato anche il tetto dell'istituto. Un portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro, spiega che le condizioni sul tetto «sono difficili, tra diluvio e folate di vento, abbiamo appena dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui», racconta. L’incontro convocato dall’assessore al Lavoro della Regione, Alessandra Tibaldi, al tavolo regionale per le emergenze occupazionali, è stato disertato dalla struttura commissariale dell’Ispra: oggi, dicono i precari, incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati. L'aggiornamento della situazione è possibile anche sul sito www.nonsparateallaricerca. org, da cui si può accedere al blog dei precari, con tutte le uscite stampa aggiornate, e alla pagina in cui si visualizza la diretta della webcam che trasmette dal tetto. L'assenza dell'ente al tavolo convocato dalla Regione è evidenziata anche dagli assessori Tibaldi e Luigi Nieri, al Bilancio. «Come Regione Lazio, ed unitamente alla Provincia di Roma ed ai rappresentanti sindacali, deploriamo l’assenza del Commissario dell’Ispra alla riunione », dicono. Durante l'incontro, si è espressa «la volontà di tutelare la ricerca pubblica e di appoggiare la richiesta di stabilizzazione occupazionale. Vogliamo individuare delle soluzioni condivise per tutelare i circa 500 ricercatori coinvolti in questa vertenza che, pur essendo altamente qualificati, svolgono di fatto mansioni di stampo istituzionale».


1 dicembre 2009 - Leggo

Precari Ispra sul tetto

Roma - Ricercatori precari dell’Ispra sul tetto da sei giorni: nonostante il maltempo, la protesta in via Casalotti prosegue ad oltranza. Ieri è partito il tavolo in Regione ma non è ancora sufficiente per scongiurare il licenziamento di 200 precari, con il contratto in scadenza a fine dicembre.


30 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: PRECARI ISPRA, SE SERVE RESTEREMO SUL TETTO FINO A NATALE

Roma, 30 nov. - (Adnkronos) - «La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, al di la delle bandiere politiche, e quindi vanno difesi, anzitutto con una battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), portando sotto i riflettori quelle che di recente il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito 'tematiche trasversali che interessano la destra come la sinistrà. Vale a dire l'ambiente e la ricerca. All'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente, da gennaio fino ad oggi, sono già andati a casa 250 tra ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici, e i lavoratori in lotta ci tengono a non ripetere la loro esperienza, anzi chiedono che i colleghi già allontanati tornino in servizio al più presto». È quanto si legge in una nota dei lavoratori precari dell'Ispra. I lavoratori dell'Ispra che occupano ormai da una settimana il tetto della sede di via Casalotti, hanno annunciato oggi che sono disposti ad andare avanti ad oltranza con le loro iniziative di lotta, nelle forme che saranno decise di volta in volta col sindacato Usi-Rdb. «Tutto dipenderà dalle risposte delle controparti, in particolare il ministero dell'Ambiente di Stefania Prestigiacomo e la struttura commissariale che gestisce l'Istituto, guidata dal prefetto Vincenzo Grimaldi». Tra le decisioni annunciate dai precari quella di restare sul tetto, se necessario, fino a Natale, a dimostrazione di una volontà che non è stata fiaccata nemmeno dall'ondata di forte maltempo che oggi ha investito Roma. Uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro, ha raccontato che le condizioni sul tetto «ora sono difficili, tra diluvio e folate di vento, abbiamo appena dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui».


30 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, PRECARI: «SE NECESSARIO RESTEREMO SUL TETTO FINO A NATALE»

(OMNIROMA) Roma, 30 nov - «La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, al di là delle bandiere politiche, e quindi vanno difesi, anzitutto con una battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), portando sotto i riflettori quelle che di recente il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito 'tematiche trasversali che interessano la destra come la sinistrà. Vale a dire l'ambiente e la ricerca. All'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente, da gennaio fino ad oggi, sono già andati a casa 250 tra ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici, e i lavoratori in lotta ci tengono a non ripetere la loro esperienza, anzi chiedono che i colleghi già allontanati tornino in servizio al più presto. Per questo, nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi, i lavoratori dell'Ispra che occupano ormai da una settimana il tetto della sede di via Casalotti, hanno annunciato che sono disposti ad andare avanti ad oltranza con le loro iniziative di lotta, nelle forme che saranno decise di volta in volta col sindacato Usi-Rdb». Così in una nota dei precari dell'Ispra. «Tutto - prosegue il comunicato - dipenderà dalle risposte delle controparti, in particolare il ministero dell'Ambiente di Stefania Prestigiacomo e la struttura commissariale che gestisce l'Istituto, guidata dal prefetto Vincenzo Grimaldi. Tra le decisioni annunciate dai precari quella di restare sul tetto, se necessario, fino a Natale, a dimostrazione di una volontà che non è stata fiaccata nemmeno dall'ondata di forte maltempo che oggi ha investito Roma. Uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro, ha raccontato che le condizioni sul tetto »ora sono difficili, tra diluvio e folate di vento, abbiamo appena dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui«. »Intanto - conclude la nota - l'incontro convocato dall'assessore al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, al tavolo regionale per le emergenze occupazionali, è stato disertato dalla struttura commissariale dell'Ispra, che invece domani incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati, all'Eur. Tutte le novità sull'occupazione sono visibili sul sito www.nonsparateallaricerca.org, da cui si può accedere al blog dei precari, con tutte le uscite stampa aggiornate, e alla pagina in cui si visualizza la diretta della webcam che trasmette dal tetto, in onda su internet 24 ore su 24«.


30 novembre 2009 - Corriere.it

CONTINUA LA PROTESTA IN VIA CASALOTTI
Ricercatori Ispra: «Sul tetto fino a Natale»
I precari dell'Istituto per la ricerca ambientale sotto la pioggia: qui fin quando non ci regolarizzano
di Carlotta De Leo

ROMA - Di mattina, il vento forte minaccia di strappare via la tenda piantata sul tetto. Di sera, ci pensa la pioggia torrenziale ad allagare la terrazza e a bagnare i sacchi a pelo. Ma i ricercatori dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ) non demordono e restano sul tetto del loro ente per protestare contro i «licenziamenti» dei 500 precari. «Ormai siamo qui da sette giorni e sette e nottie se necessario rimarremo fino a Natale – spiega Michela Mannozzi, ricercatrice e rappresentante del coordinamento precari dell'Usi Rdb Ricerca -. Non abbiamo alcuna intenzione di scendere fin quando non saranno regolarizzati tutti i precari dell’Istituto, proseguiremo la battaglia in cima al tetto fin quando non ci sarà una soluzione politica alla vicenda».
NUOVO GAZEBO IN LEGNO - Uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro, ha raccontato che le condizioni sul tetto «ora sono difficili, tra diluvio e folate di vento, abbiamo appena dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui».
DISERTATO L’INCONTRO IN REGIONE – Il tavolo per le emergenze occupazionali convocato per lunedì 30 novembre dall’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, è stato disertato dalla struttura commissariale dell’Ispra, che invece martedì 1 dicembre incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati, all’Eur. Ma intanto i lavoratori si appellano al ministro dell’Ambiente e al governo. «Chiediamo al ministro Stefania Prestigiacomo di salvaguardare la ricerca pubblica – afferma Emma Persia, coordinatrice dell'Usi-RdB dell'Ispra -. L’attuale processo di riorganizzazione dell’Ispra ha lo scopo di smantellare le attività di ricerca e protezione ambientale finora svolte con professionalità dai ricercatori che sono per lo più precari. Senza di loro, non riusciremo a svolgere tutti le nostre mansioni a tutela dei cittadini. E abbiamo paura che buona parte dei compiti sia affidato ad aziende private. La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani».
I NUMERI - L’Ispra nasce circa due anni fa dall’unione di tre Enti pubblici di ricerca (Apat, Icram e Infs) con la finalità di razionalizzare le competenze tecnico scientifiche presenti. «Finora però – afferma ancora Emma Persia, – abbiamo avuto solo licenziamenti. Nel dicembre dello scorso anno sono andati via i primi 50. Lo scorso giugno, invece, non è stato rinnovato il contratto ad altri 200 ricercatori e altri 200 rischiano di fare la stessa fine a dicembre 2009. Si potrebbe arrivare ben presto a 500 licenziamenti, ovvero il 40 per cento del personale in meno. Persone mandate via solo perché hanno un contratto a termine: io, che ho il posto fisso, posso garantire che questi colleghi che rischiano svolgono il mio stesso lavoro con la stessa professionalità».


30 novembre 2009 - Il Messaggero.it

La protesta dei precari Ispra: «Se necessario sul tetto fino a Natale»
I lavoratori dell'Istituto per la ricerca ambientale promettono battaglia a oltranza per salvare i 200 contratti a rischio
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Roma - ROMA (30 novembre) - I lavoratori precari dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca Ambientale (Ispra) che hanno occupato lo scorso 24 novembre il tetto della sede di via Casalotti, annunciano di esser disposti ad andare avanti a oltranza con la loro iniziativa di protesta, nelle forme che saranno decise di volta in volta con il sindacato dei lavoratori della ricerca Usi-RdB. «Tutto dipenderà - si legge in un comunicato diffuso oggi - dalle risposte delle controparti, in particolare il ministero dell'Ambiente di Stefania Prestigiacomo e la struttura commissariale che gestisce l'Istituto, guidata dal prefetto Vincenzo Grimaldi». Sul tetto dell'istituto fino a Natale. Tra le decisioni annunciate dai precari quella di restare sul tetto se necessario fino a Natale, nonostante l'arrivo dell'inverno e l'ondata di maltempo che oggi ha investito Roma. Uno dei portavoce, il biologo marino Massimiliano Bottaro, ha raccontato che le condizioni sul tetto «ora sono difficili, tra diluvio e folate di vento abbiamo dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui». «Battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio». «La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, al di là delle bandiere politiche, e vanno difesi con una battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio, portando sotto i riflettori quelle che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha definito "tematiche trasversali che interessano la destra come la sinistra"». Da gennaio ad oggi 250 i ricercatori, amministrativi e tecnici Ispra licenziati. «All'Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente - prosegue la nota - da gennaio fino ad oggi sono già andati a casa 250 tra ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici: i lavoratori in lotta ci tengono a non ripetere la loro esperienza e chiedono che i colleghi già allontanati tornino in servizio al più presto. Intanto - conclude la nota - l'incontro convocato dall' assessore al Lavoro della Regione Lazio al tavolo regionale per le emergenze occupazionali è stato disertato dalla struttura commissariale dell'Ispra, che invece domani incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati all'Eur». In diretta via webcam l'occupazione del tetto dell'Istituto. Tutte le novità sull'occupazione sono visibili sul sito nonsparateallaricerca.org, da cui si può accedere al blog dei precari e alla pagina con la diretta via webcam 24 ore 24 dell'occupazione del tetto dell'istituto di ricerca.


30 novembre 2009 - Villaggio Globale

Ispra - «Se serve, sul tetto fino a Natale»
Dura da una settimana l'azione dei dipendenti. La decisione dipenderà dalle risposte del ministro Prestigiacomo e del prefetto Vincenzo Grimaldi, che guida in forma commissariata la struttura

Roma - La ricerca e i controlli ambientali sono una risorsa per tutti gli italiani, al di là delle bandiere politiche, e quindi vanno difesi, anzitutto con una battaglia ad oltranza per salvare i 200 contratti a rischio all'Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), portando sotto i riflettori quelle che di recente il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito «tematiche trasversali che interessano la destra come la sinistra». Vale a dire l'ambiente e la ricerca. All'Istituto vigilato dal ministero dell'Ambiente, da gennaio fino ad oggi, sono già andati a casa 250 tra ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici, e i lavoratori in lotta ci tengono a non ripetere la loro esperienza, anzi chiedono che i colleghi già allontanati tornino in servizio al più presto. Per questo, nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi, i lavoratori dell'Ispra che occupano ormai da una settimana il tetto della sede di via Casalotti, hanno annunciato che sono disposti ad andare avanti ad oltranza con le loro iniziative di lotta, nelle forme che saranno decise di volta in volta col sindacato Usi-Rdb. Tutto dipenderà dalle risposte delle controparti, in particolare il ministero dell'Ambiente di Stefania Prestigiacomo e la struttura commissariale che gestisce l'Istituto, guidata dal prefetto Vincenzo Grimaldi. Tra le decisioni annunciate dai precari quella di restare sul tetto, se necessario, fino a Natale, a dimostrazione di una volontà che non è stata fiaccata nemmeno dall'ondata di forte maltempo che oggi ha investito Roma. Uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro, ha raccontato che le condizioni sul tetto «ora sono difficili, tra diluvio e folate di vento, abbiamo appena dovuto montare un nuovo gazebo più robusto, ma non abbiamo assolutamente intenzione di muoverci da qui». Intanto, l'incontro convocato dall'assessore al lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, al tavolo regionale per le emergenze occupazionali, è stato disertato dalla struttura commissariale dell'Ispra, che invece domani incontrerà i sindacati nella sede di via Brancati, all'Eur. Tutte le novità sull'occupazione sono visibili sul sito Non sparate alla ricerca, da cui si può accedere al blog dei precari, con tutte le uscite stampa aggiornate, e alla pagina in cui si visualizza la diretta della webcam che trasmette dal tetto, in onda su internet 24 ore su 24.


29 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, SINISTRA E LIBERTÀ: «SERVE PASSO INDIETRO GOVERNO»

(OMNIROMA) Roma, 29 nov - Questa mattina una delegazione di Sinistra e Libertà composta da Umberto Guidoni, astronauta ed esponente del Coordinamento Nazionale di SEL, e da Marco Furfaro, del coordinamento regionale di SEL Lazio, hanno fatto visita ai lavoratori dell'Ispra che dal 24 novembre presidiano il tetto dell'istituto per protesta contro il previsto licenziamento di 200 persone. Lo rende noto l'Ufficio Stampa di Sinistra e Libertà. «Sinistra e Libertà, già qualche mese fa, aveva manifestato al fianco dei lavoratori dell'Ispra, chiedendo al governo di stabilizzare i 430 precari che rischiavano di perdere il lavoro. Negli ultimi giorni, al contrario, la situazione è notevolmente peggiorata, costringendo i lavoratori a salire sul tetto dell'istituto per manifestare le loro legittime proteste. Adesso, per recuperare quel capitale umano che il nostro paese non può permettersi di perdere, serve una trattativa vera tra le parti e, sopratutto, un passo indietro del governo - continua la nota - Un passo indietro necessario per due ordini di ragioni, la prima è che bisogna valorizzare la risorse umane legate al mondo della ricerca, già troppo svilito dalle politiche di questo governo. In secondo luogo, mettere alla porta tanti ricercatori significa che l'Italia vedrà messa in discussione l'ottemperanza ad una serie di norme in campo ambientale stabilite a livello europeo. Si tratta di una situazione inaccettabile per un Paese che guarda al futuro. Il rilancio della ricerca italiana deve passare, necessariamente, per la valorizzazione del fattore umano, a cominciare proprio dai ricercatori precari, lavoratori qualificati che svolgono la loro attività professionale in un perenne stato di insicurezza».


28 novembre 2009 - Ansa

LAVORO: REALACCI, INACCETTABILE SITUAZIONE ISPRA

(ANSA) - ROMA, 28 NOV - «Inaccettabile la posizione del Commissario straordinario dell'Ispra Vincenzo Grimaldi che ieri sera a lungo ha impedito l'accesso alla troupe televisiva del programma della Rai Ballarò per documentare la situazione dei precari dell'Istituto di ricerca che da mesi manifestano contro i licenziamenti». È quanto denuncia Ermete Realacci (PD), riportando quanto accaduto del tardo pomeriggio di ieri. Realacci afferma che «la situazione si è risolta solo quando è riuscito a contattare il Ministro Stefania Prestigiacomo che è intervenuta subito». «Quella dei precari dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale - continua - è una situazione grave che il Governo farebbe bene a non minimizzare. Tagliare sugli investimenti alla ricerca e su risorse preziose come i ricercatori scientifici è una scelta miope e sbagliata che impedisce al nostro paese un futuro all'altezza di un paese civile. Per questa ragione la prossima settimana il Partito Democratico presenterà una serie di emendamenti alla Finanziaria proprio per ripristinare i fondi alla ricerca scientifica».


28 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: PRECARI ISPRA ANNUNCERANNO LUNEDÌ INIZIATIVE LOTTA

Roma, 28 nov. (Adnkronos) - I precari dellIspra, che ormai da cinque giorni occupano il tetto della sede romana dellIstituto di via di Casalotti 300, in considerazione del fatto che, come si legge in una nota, «la loro mobilitazione non ha ancora prodotto risposte e impegni concreti da parte degli interlocutori istituzionali, in particolare il ministero dellAmbiente e la struttura commissariale a capo dellIspra», indicono per lunedì 30 novembre, alle 11, una conferenza stampa dove spiegheranno nel dettaglio la loro situazione e annunceranno le prossime iniziative di lotta proiettando anche i loro video «Non sparate alla ricerca » e «Chi Cerca La Ricerca».

RICERCA: MAZZOLI INCONTRA LAVORATORI ISPRA,
'GOVERNO FACCIA MARCIA INDIETRO'

Roma, 28 nov. - (Adnkronos) - «Questo pomeriggio ho incontrato i lavoratori dell'Ispra, che dal 24 novembre presidiano il tetto dell'istituto per protesta contro il previsto licenziamento di 200 persone. Il Governo, a partire dal ministro dell'Ambiente Prestigiacomo, si deve assumere le proprie responsabilità e fare marcia indietro, evitando quella che sarebbe l'ennesima ferita alla ricerca e ai lavoratori italiani». Lo afferma Alessandro Mazzoli, segretario del Pd del Lazio. «Il personale dell'Ispra - continua Mazzoli - è noto in tutta Europa per la sua professionalità e l'altissima qualità scientifica. Un patrimonio di conoscenze che non può e non deve essere disperso per la dissennata politica del centrodestra, chiaramente mirata allo smantellamento della pubblica amministrazione. Il Partito Democratico condurrà questa battaglia accanto ai lavoratori dell'Ispra»


28 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, MAZZOLI (PD): «GOVERNO FACCIA PASSO INDIETRO SU TAGLI»

(OMNIROMA) Roma, 28 nov - «Questo pomeriggio ho incontrato i lavoratori dell'Ispra, che dal 24 novembre presidiano il tetto dell'istituto per protesta contro il previsto licenziamento di 200 persone. Il Governo, a partire dal ministro dell'Ambiente Prestigiacomo, si deve assumere le proprie responsabilità e fare marcia indietro, evitando quella che sarebbe l'ennesima ferita alla ricerca e ai lavoratori italiani. Il personale dell'Ispra è noto in tutta Europa per la sua professionalità e l'altissima qualità scientifica. Un patrimonio di conoscenze che non può e non deve essere disperso per la dissennata politica del centrodestra, chiaramente mirata allo smantellamento della pubblica amministrazione. Il Partito Democratico condurrà questa battaglia accanto ai lavoratori dell'Ispra». Lo ha detto, in una nota, Alessandro Mazzoli, segretario del Pd del Lazio.


28 novembre 2009 - Asca

ISPRA: REALACCI, SITUAZIONE INACCETTABILE
IMPEDITO ACCESSO TROUPE RAI

(ASCA) - Roma, 28 nov - ''Inaccettabile la posizione del Commissario straordinario dell'Ispra Vincenzo Grimaldi che ieri sera a lungo ha impedito l'accesso alla troupe televisiva del programma della Rai 'Ballaro'' per documentare la situazione dei precari dell'Istituto di ricerca che da mesi manifestano contro i licenziamenti. La situazione si e' risolta solo quando il sottoscritto e' riuscito a contattare il Ministro Stefania Prestigiacomo che e' intervenuta subito per risolvere l'incresciosa vicenda''. Lo afferma Ermete Realacci (PD), riportando in un comunicato quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri. ''Quella dei precari dell'Ispra'', aggiunge Realacci, ''e' una situazione grave che il Governo farebbe bene a non minimizzare. Tagliare sugli investimenti alla ricerca e su risorse preziose come i ricercatori scientifici e' una scelta miope e sbagliata che impedisce al nostro paese un futuro all'altezza di un paese civile. Per questa ragione la prossima settimana il Partito Democratico presentera' una serie di emendamenti alla Finanziaria proprio per ripristinare i fondi alla ricerca scientifica''.


28 novembre 2009 - Il Manifesto

ISPRA. LAVORATORI CONVOCATI, MA ANCORA SUL TETTO

Roma - Arrivano i primi risultati nella lotta dei lavoratori dell'ente di ricerca Ispra, oggi al quinto giorno di lotta sul tetto. Dopo un presidio ieri in mattinata davanti alla presidenza del Consiglio e accompagnati da Stefano Pedica dell'Idv hanno incontrato la loro piattaforma al consigliere Manlio Strano, che si è impegnato a intervenire presso il ministero dell'Ambiente. Intanto i lavoratori sono stati convocati lunedì al tavolo delle emergenze della regione Lazio. «Sono i primi risultati - dice Michela Mannozzi dell'Usi Rdb - ma la nostra lotta non può fermarsi senza un'intesa che determini per tutti noi contratti a tempo determinato».


27 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: USI RDB, TAVOLO SU ISPRA LUNEDÌ IN REGIONE LAZIO

Roma, 27 nov. - (Adnkronos) - La lotta dei precari Ispra comincia a dare i primi risultati in termini di impegno delle istituzioni. Ma allo stesso tempo i lavoratori Usi RdB Ricerca continuano nelle iniziative. «Siamo al quarto giorno di lotta - racconta Michela Mannozzi, del coordinamento precari dell'Usi Rdb Ricerca - Stamani siamo andati a manifestare davanti alla Presidenza del Consiglio, e, con il contributo dell'onorevole Pedica dell'Idv, un nostro rappresentante ha illustrato la nostra piattaforma rivendicativa al segretario generale, il Consigliere Manlio Strano. Il segretario si è impegnato ad intervenire presso il ministro Prestigiacomo per risolvere positivamente la situazione». «Frattanto abbiamo ricevuto la convocazione per lunedì 30 presso la Regione Lazio del tavolo per le Emergenze - prosegue Mannozzi - a cui, oltre al nostro sindacato e agli assessori, è stato invitato anche il Commissario. Sono i primi risultati sul fronte istituzionale ma la lotta non può fermarsi senza l'intesa formale con Ispra, che determina per tutti noi contratti a tempo determinato nei prossimi anni. Perciò confermiamo nella mattinata di lunedì una conferenza stampa in cui aggiorneremo sugli sviluppi della nostra battaglia e proietteremo i nostri film Non sparate alla ricerca e Cerca la Ricerca». Conclude la ricercatrice-sindacalista: «Ci prepariamo ad affrontare un fine settimana senza corrente elettrica, ma con moltissima solidarietà e con la convinzione che stiamo ribaltando una situazione che ci vedeva licenziati con la conseguente chiusura dei nostri settori di ricerca. Per questo rimaniamo sul tetto».


27 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB: «PRIMI RISULTATI MA RIMANIAMO SUL TETTO»

(OMNIROMA) Roma, 27 nov - «Siamo al quarto giorno di lotta. Stamani siamo andati a manifestare davanti alla Presidenza del Consiglio, e, con il contributo dell'On. Pedica dell'IDV, un nostro rappresentante ha illustrato la nostra piattaforma rivendicativa al Segretario Generale, il Consigliere Manlio Strano. Il Segretario si è impegnato ad intervenire presso il Ministro Prestigiacomo per risolvere positivamente la situazione. Frattanto abbiamo ricevuto la convocazione per lunedì 30 presso la Regione Lazio del tavolo per le Emergenze a cui, oltre al nostro sindacato e agli Assessori, è stato invitato anche il Commissario». Lo dichiara in una nota Michela Mannozzi, del coordinamento precari dell'Usi Rdb Ricerca. «Sono i primi risultati sul fronte istituzionale - continua Mannozzi - ma la lotta non può fermarsi senza l'intesa formale con Ispra, che determina per tutti noi contratti a tempo determinato nei prossimi anni. Perciò confermiamo nella mattinata di lunedì una conferenza stampa in cui aggiorneremo sugli sviluppi della nostra battaglia e proietteremo i nostri film Non sparate alla ricerca e Cerca la Ricerca». Conclude la ricercatrice-sindacalista: «Ci prepariamo ad affrontare un fine settimana senza corrente elettrica, ma con moltissima solidarietà e con la convinzione che stiamo ribaltando una situazione che ci vedeva licenziati con la conseguente chiusura dei nostri settori di ricerca. Per questo rimaniamo sul tetto».


27 novembre 2009 - Apcom

Lazio/ Ispra, Rdb-Cub: primi risultati su fronte istituzionale
Incontro in presidenza consiglio; conferenza su tetto istituto

(APCOM) - I precari dell'Ispra sono al quarto giorno di protesta e oggi, hanno fatto un presidio la Presidenza del Consiglio, ottenendo "i primi risultati sul fronte istituzionali", - sottolinea Rdb cub - dopo un incontro con il Segretario generale, il consigliere Manlio Strano. Il Segretario si è impegnato ad intervenire presso il ministro dell'Ambiente. Intanto è arrivata anche la convocazione per lunedì 30 novembre in regione Lazio per il tavolo per le emergenze occupazionali. Ma le iniziative dei precari dell'Ispra comunque non si fermano, ed è confermata per lunedì 30, la conferenza stampa sul tetto dell'istituto, in via Casoalotti 300, alle 11.30. "Siamo al quarto giorno di lotta - racconta Michela Mannozzi, del coordinamento precari dell'Usi RdB Ricerca - stamani siamo andati a manifestare davanti alla Presidenza del Consiglio, e, con il contributo dell'onorevole Pedica dell'Idv, un nostro rappresentante ha illustrato la nostra piattaforma rivendicativa al Segretario Generale, il Consigliere Manlio Strano". "Il segretario - Mannozzi - si è impegnato ad intervenire presso il ministro Prestigiacomo per risolvere positivamente la situazione. Frattanto abbiamo ricevuto la convocazione per lunedì 30 presso la Regione Lazio del tavolo per le Emergenze a cui, oltre al nostro sindacato e agli assessori, è stato invitato anche il Commissario". "Sono i primi risultati sul fronte istituzionale - continua Mannozzi - ma la lotta non può fermarsi senza l'intesa formale con Ispra, che determina per tutti noi contratti a tempo determinato nei prossimi anni. Perciò confermiamo nella mattinata di lunedì una conferenza stampa in cui aggiorneremo sugli sviluppi della nostra battaglia e proietteremo i nostri film 'Non sparate alla ricerca' e 'Cerca la Ricerca'"."Ci prepariamo - conclude la ricercatrice-sindacalista - ad affrontare un fine settimana senza corrente elettrica, ma con moltissima solidarietà e con la convinzione che stiamo ribaltando una situazione che ci vedeva licenziati con la conseguente chiusura dei nostri settori di ricerca. Per questo rimaniamo sul tetto".

Ispra/ Idv: Non sparate alla ricerca. Siamo a fianco lavoratori
Pedica: Vogliamo risposte concrete non vane promesse

Roma, 27 nov. (Apcom) - "'Non sparate alla ricerca'. E' questo lo slogan che si legge sullo striscione esposto da una delegazione dei lavoratori dell'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che sta protestando davanti a Palazzo Chigi, contro i licenziamenti annunciati dall'Ente. Al fianco dei lavoratori, travestiti da fantasmi della ricerca, con camice e maschera bianca, una delegazione dell'Italia dei Valori, guidata dal Sen. Stefano Pedica. "Al momento - spiega il senatore Pedica - un rappresentante dei ricercatori dell'ISPRA è stato ricevuto dal Segretario Generale della Presidenza del Consiglio, Manlio Strano. La richiesta è l'apertura di un tavolo di trattativa per affrontare la questione". "Siamo qui in piazza con i precari dell'ISPRA - dichiara Pedica - per chiedere un intervento urgente e immediato del Governo che non può e non deve continuare a rimanere sordo alle legittime richieste dei lavoratori. Questo Esecutivo sta ammazzando la ricerca con tagli indiscriminati ai fondi destinati al comparto e al personale. Per i lavoratori vogliamo risposte concrete e non vane promesse come è accaduto finora".

Ispra/ Pd: Situazione grave, i vertici minimizzano
A un anno e mezzo dal commissariamento manca ancora una proposta

Roma, 27 nov. (Apcom) - "Sulla questione che riguarda i circa 200 ricercatori dell'Ispra che saranno licenziati a fine anno il commissario dell'ente, Grimaldi, nell'audizione in commissione Ambiente, ha parlato di una situazione amplificata dai giornali. Nonostante la protesta continui, i vertici dell'Ispra tendono dunque in sede istituzionale a diminuire la gravità del problema facendo riferimento al fatto che non si tratta di molti numeri ma solo di 15 amministrativi, mistificando una realtà grave". E' quanto affermano Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, deputati del Pd in commissione Ambiente di Montecitorio. "Ci chiediamo come mai, a un anno e mezzo dal commissariamento, non ci sia ancora una proposta organizzativa che possa condurre a normalità la gestione di una delle più importanti agenzie ambientali del paese", concludono i parlamentari del Pd.

Ispra/ Diliberto: Il Governo vuole fare morire la ricerca
A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca

Roma, 27 nov. (Apcom) - "A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca" diceva uno piu' importante di me. E' quello che penso anch'io dopo aver ascoltato i lavoratori dell'Ispra. Sapere che con questo ente in crisi non si fanno piu' alcuni controlli ambientali; sapere che si vuole in qualche modo esternalizzare a privati un tipo di ricerca e che, ad esempio, certe valutazioni di impatto ambientale non sarebbero piu' svolte da personale qualificato ed esperto dell'ente, ma da lavoratori interinali scelti fra aziende private, mi fa pensar male, molto male. Lo ha detto il segretario del Pdci Oliviero Diliberto che e' andato sul tetto dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale a portare la sua solidarieta' e quella dei Comunisti Italiani ai lavoratori precari dell'Istituto in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro. "Che non ci sia da parte del Governo la volonta' politica di finanziare e sviluppare la ricerca in Italia e' noto. Ma che addirittura si voglia affossare un Ente un fiore all'occhiello della ricerca italiana prosegue - e' un paradosso. Oltre che un delitto visto che una gran parte del bilancio dell'Ente si paga con quello che i lavoratotori dell'Ispra producono in termini di controlli, consulenze e quant'altro a beneficio delle pubbliche amministrazioni. Ma affossare la ricerca fa parte di un progetto politico che vuole la conoscenza come ultima delle preoccupazioni di un Governo che scientemente perseguie l'obiettivo di far perdere il senso critico ai cittadini, alle nuove generazioni, a tutti. Perche' fa comodo che ci sia un pubblico non informato e non consapevole di fronte a tutte le questioni che ognuno di noi e' costretto ad affrontare quotidianamente. Ai lavoratori precari dell'Ispra, alcuni precari da 15 anni, va tutta la solidarieta' mia e dei Comunisti Italiani".


27 novembre 2009 - Leggo

Roma. Quarto giorno di protesta sul tetto per i lavoratori dell’Ispra...

Roma - Quarto giorno di protesta sul tetto per i lavoratori dell’Ispra: la battaglia contro il licenziamento di 200 precari va avanti ad oltranza, nonostante i primi malori e la sospensione dell’energia elettrica. «Abbiamo esaminato gli imminenti disagi - raccontano i manifestanti Usi Rdb - dovuti al cambiamento del meteo e alla sospensione dell’energia elettrica, annunciata dall’amministrazione per il fine settimana. Già alcuni di noi hanno accusato dei malori per il freddo e la stanchezza. Andiamo avanti a oltranza e chiediamo alla cittadinanza di raggiungerci durante il weekend».(L.Loi./ass)


27 novembre 2009 - City

Piazza Barberini bloccata, scontri tra operai e agenti
Scioperi Non si placa la tensione nel mondo del lavoro. Ieri duro scontro tra operai sardi e poliziotti. E si annunciano nuove vertenze, dall’Ispra a Fiumicino

Roma - Piazza Barberini come una campo di battaglia, ieri mattina: ancora uno scontro tra operai e forze dell’ordine. Questa volta sono stati quelli dell’Alcoa (colosso americano dell’alluminio) venuti da Cagliari, a manifestare contro la cassa integrazione per l’imminente chiusura dell’impianto. Il corteo ha cercato di deviare dal percorso autorizzato e, a largo Santa Susanna, ha deviato imboccando via Bissolati, dove ha cercato di forzare lo sbarramento della polizia. Momenti di tensione, con due agenti feriti e un sindacalista finito per terra svenuto: sarebbe stato colpito da un manganello, anche la Questura nega di aver usato interventi "repressivi". Gli operai sono rimasti fino al tardo pomeriggio in piazza Barberini, con gli agenti a cordone che impedivano loro di raggiungere palazzo Chigi, dove era in corso il vertice sul destino dell’azienda. Quando i manifestanti hanno saputo che la cassa integrazione è rinviata fino al 9 dicembre si sono ritirati.
Ricercatori sui tetti
Restano intanto sui tetti della sede di via Casalotti i ricercatori dell’Ispra. L’ente di ricerca pubblica ambientale ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale. Regione, Provincia e Comune chiedono un tavolo per affrontare la vertenza, e l’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri, ha portato la sua solidarietài: "È uno scandalo che professionisti qualificati debbano ricorrere a forme di protesta estrema". Anche la Regione è sul piede di guerra per risanare i suoi debiti e continuare a pagare gli stipendi: inviato al governo un dossier per battere cassa e chiedere 4 miliardi di credito. E si apre un altro fronte nel mondo del lavoro: sabato sciopero di 4 ore, dalle 12 alle 16, del personale di Flightcare Italia, una delle società che assicura servizi di handling (il servizio di assistenza ai passeggeri e agli aerei durante la sosta a terra): contestati tagli del personale e delle buste paga.


26 novembre 2009 - Ansa

LAVORO: ISPRA; RODANO, SUBITO TAVOLO ISTITUZIONALE

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - «Ancora una volta a pagare il prezzo della recessione sono i precari delle ricerca i nuovi professionisti dell'economia della conoscenza. Purtroppo la vicenda dell'Ispra simboleggia efficacemente la crisi acutissima che un'intera generazione di lavoratori sta attraversando». Lo dice in una nota l'assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Giulia Rodano. «Ed a salire sui tetti - aggiunge - potrebbero essere domani i ricercatori delle università, delle istituzioni scientifiche, delle Fondazioni culturali. Per questo ritengo auspicabile la rapida apertura di un tavolo istituzionale, che affronti il caso Ispra e manifesti inequivocabilmente l'atteggiamento di disponibilità ed attenzione degli enti locali nei confronti di questa nuova, preoccupante emergenza lavorativa».

LAVORO:ISPRA; PROVINCIA ROMA, AUDIZIONE CON COMUNE E REGIONE

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - «Le Commissioni Lavoro e Ambiente della Provincia di Roma chiederanno la convocazione del Commissario dell'Ispra Vincenzo Grimaldi per un'audizione inter-istituzionale con Comune e Regione, sulla questione dei 200 ricercatori, il cui licenziamento, da parte del Ministero, è previsto a fine anno». A darne notizia i presidenti delle due commissioni Marco Miccoli e Alberto Filisio, entrambi del Pd, che annunciano anche l'intenzione di chiedere che si svolga un'audizione anche in Commissione Lavoro della Camera. È l'esito dell'incontro di stamani, in Provincia, tra i componenti delle Commissioni, in riunione congiunta e una delegazione di ricercatori dell'Ispra. «Ricerca e protezione ambientale sono a rischio insieme al futuro di questi lavoratori - ha spiegato Miccoli - poichè l'ultimo taglio di 200 contratti, che segue il taglio di altri 250 in giugno e di altri 30 lo scorso gennaio riduce di un terzo il numero dei ricercatori». «Intendiamo farci promotori di un'iniziativa comune che riunisca tutti gli Enti locali per sostenere le loro ragioni» ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente Filisio. «Apprezziamo molto la costruttiva solidarietà della Provincia, che è stato il primo ente locale a dare un supporto concreto e a voler incontrare i lavoratori - ha detto Barbara La Porta, ricercatrice precaria da 6 anni - e speriamo che anche gli altri enti vogliano fare lo stesso per trovare una soluzione ad una situazione drammatica culminata nel gesto estremo e disperato di questi giorni con l'occupazione del tetto dell'Istituto».

LAVORO: ISPRA; NIERI, SUI TETTI CON I LAVORATORI

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - «È un vero e proprio scandalo che professionisti qualificati, biologi, geologi, chimici debbano ricorrere a forme di protesta estrema per attirare l'attenzione di un Governo sordo e muto di fronte alla crisi che ci attanaglia». Lo afferma l'assessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri, che questa mattina si è recato presso la sede dell'Istituto di via Casalotti che fa capo all'Icram, l'Istituto per la ricerca applicata al mare. «Sono salito sui tetti con i lavoratori per portare la mia solidarietà - aggiunge - a ricercatori e precari in agitazione. I tagli imposti della Legge 133 e lo scandaloso disegno di riforma dell'Università del ministro Gelmini ignorano il fatto che la ricerca è un settore di straordinaria importanza per il futuro del nostro Paese. Con questo atteggiamento, il Governo si illude di risparmiare, ma invece azzera in un sol colpo i sacrifici e gli anni di lavoro di ricerca di intere squadre di professionisti qualificati, che hanno messo il loro talento a servizio del Paese, decidendo di restare qui a fare ricerca, piuttosto che scappare, come purtroppo molti sono costretti a fare, all'estero, dove i ricercatori sono aiutati e giustamente coccolati dallo Stato. La Regione Lazio convocherà con urgenza il Tavolo per l'emergenza occupazionale chiamando il Commissario dell'Ente e tutti i soggetti coinvolti, compreso il Ministero per l'Ambiente, per provare a risolvere la situazione entro il 31 dicembre, data di scadenza dei contratti di ben 200 precari dell'Icram e - conclude Nieri - non disperdere il patrimonio di competenze e il preziosissimo lavoro di queste persone».


26 novembre 2009 - Apcom

Lazio/ Roma, terzo giorno sul tetto dei lavoratori Ispra
RdbCub: alcuni malori e fine settimana senza corrente elettrica

(APCOM) I precari dell'Ispra affrontano il terzo giorno sul tetto dell'Istituto di via Casalotti 300 a Roma contro i loro licenziamenti e l'azzeramento della ricerca sul mare, e l'Rdb-Cub riferisce di alcuni malori fra gli occupanti, denunciando anche che i lavoratori hanno trascorso il fine settimana senza corrente elettrica. Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi RdB si è riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell'energia elettrica nell'edificio, annunciata dall'amministrazione per il fine settimana. I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso. Alcuni lavoratori hanno accusato dei malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell'associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti. E' importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettività questi licenziamenti - sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi RdB - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500 mila Euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250 mila Euro". "Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettività e che la Struttura Commissariale e il ministro Prestigiacomo dovranno risponderne", avverte Argentini, concludendo: "Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilità".


26 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: USI RDB, TERZO GIORNO SU TETTO PER PRECARI ISPRA
'ALCUNI MALORI FRA GLI OCCUPANTI E FINE SETTIMANA SENZA CORRENTE ELETTRICA'

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - Terzo giorno sul tetto dell'edificio di via Casalotti, a Roma, per i lavoratori precari dell'Ispra che continuano il loro presidio contro i licenziamenti e l'azzeramento della ricerca sul mare. Lo rende noto Usi Rdb. «Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi Rdb si è riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell'energia elettrica nell'edificio, annunciata dall'amministrazione per il fine settimana - spiegano - I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso». «Alcuni lavoratori hanno accusato dei malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell'associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti», continua Usi Rdb. «È importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettività questi licenziamenti - sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi Rdb - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500 mila euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250mila euro. Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettività e che la Struttura Commissariale e il ministro Prestigiacomo dovranno risponderne. Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilità».

RICERCA: TIBALDI, 30 NOVEMBRE TAVOLO IN REGIONE LAZIO SU ISPRA

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «La grave situazione occupazionale dell'Ispra esige delle risposte immediate che tardano ad arrivare da parte delle autorità di Governo nazionale; per questo motivo ho convocato, per il 30 novembre alle ore 14 presso gli uffici dell'assessorato regionale al lavoro, il tavolo interassessorile per le emergenze occupazionali, che affronterà questa vicenda». Lo ha dichiarato l'assessore al Lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi in merito alla situazione di crisi dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. «All'incontro ho invitato le parti sociali, azienda e sindacati, e la Provincia di Roma nella persona del Presidente della Commissione Lavoro Miccoli. Per conoscenza - ha concluso Tibaldi - ho indirizzato la lettera di convocazione della riunione anche al ministero dell'Ambiente».

RICERCA: PROVINCIA ROMA RICEVE DELEGAZIONE PRECARI ISPRA
MICCOLI E FILISIO, CONVOCHEREMO COMMISSARIO ISPRA PER TAVOLO CON COMUNE E REGIONE

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Le commissioni Lavoro e Ambiente della Provincia di Roma chiederanno la convocazione del Commissario dell'Ispra, Vincenzo Grimaldi, per un'audizione inter-istituzionale con Comune e Regione, sulla questione dei 200 ricercatori, il cui licenziamento, da parte del ministero, è previsto a fine anno». A darne notizia, i presidenti delle due commissioni, Marco Miccoli (Lavoro) e Alberto Filisio (Ambiente), entrambi del Pd, che hanno annunciato di voler richiedere che venga fissata, inoltre, un'audizione presso la Commissione Lavoro della Camera. Questo l'esito dell'incontro di stamani, alla Provincia di Roma, tra i componenti delle commissioni in riunione congiunta, e una delegazione di ricercatori dell'Ispra. «Ricerca e protezione ambientale sono a rischio insieme al futuro di questi lavoratori - ha spiegato Miccoli - poichè l'ultimo taglio di 200 contratti, che segue il taglio di altri 250 in giugno e di altri 30 lo scorso gennaio riduce di un terzo il numero dei ricercatori». «Intendiamo farci promotori di un'iniziativa comune che riunisca tutti gli Enti locali per sostenere le loro ragioni. Non esiste infatti risparmio -ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente Filisio- se poi a pagare è l'ambiente e bisogna sempre chiedersi quanto costa in termini di sviluppo e salute pubblica l'assenza di ricerca». Per il vicepresidente della Commissione Ambiente, Gianluca Peciola (Sl): «Il ministero deve chiarire gli obiettivi dell'istituto, per il quale ad oggi non è stato definito nè un regolamento nè uno statuto e dunque alla trasparenza si deve unire la certezza sulla continuità lavorativa».

RICERCA: FONTANA (SEL), GOVERNO ASCOLTI LAVORATORI ISPRA

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Il governo ascolti le richieste dei lavoratori dell'Ispra, ai quali va la solidarietà del gruppo regionale di Sel, e apra un tavolo di confronto per stabilire le procedure necessarie affinchè il personale precario venga stabilizzato». Lo dichiara in una nota Enrico Fontana, capogruppo di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.

RICERCA: RODANO, SUBITO UN TAVOLO ISTITUZIONALE PER ISPRA
'INTERA GENERAZIONE DI LAVORATORI IN CRISI'

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Ancora una volta, a pagare il prezzo della recessione sono i precari delle ricerca, i nuovi professionisti dell'economia della conoscenza. Purtroppo la vicenda dell'Ispra simboleggia efficacemente la crisi acutissima che un'intera generazione di lavoratori sta attraversando. Ed a salire sui tetti potrebbero essere, domani, i ricercatori delle università, delle istituzioni scientifiche, delle Fondazioni culturali». Lo dichiara in una nota l'assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Giulia Rodano. «Per questo ritengo auspicabile la rapida apertura di un tavolo istituzionale - continua Rodano - che affronti il caso Ispra e manifesti inequivocabilmente l'atteggiamento di disponibilità ed attenzione degli enti locali nei confronti di questa nuova, preoccupante emergenza lavorativa»

RICERCA: CARAPELLA, LICENZIAMENTI ISPRA ROMA SONO DANNO PER COLLETTIVITÀ
'ISTITUZIONI SI MOBILITINO PER TROVARE UN PUNTO DI MEDIAZIONE'

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Ancora una notte sopra un tetto, ancora freddo, ancora disagi e ancora rabbia. Tutto questo per difendere il proprio posto di lavoro, improvvisamente minacciato da una mannaia che vorrebbe ridurre del 40 % l'intera pianta organica dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, costituito neanche due anni fa ed ora praticamente condannato all'inoperatività». Lo dichiara il presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa alla Pisana, Giovanni Carapella. «Tutto questo - continua Carapella - mentre della green economy ci si riempie la bocca e ad essa si affidano le possibilità di sviluppo economico e l'uscita fuori dalla crisi. La lotta, sacrosanta, dei 200 precari non può essere lasciata sola: occorre che le istituzioni si mobilitino per trovare un punto di mediazione compatibile con i diritti di chi lavora. Il licenziamento dei 200 precari Ispra, unito a quello che l'estate scorsa ne ha già lasciati a casa altri 250, rappresenta un danno per l'intera collettività».

RICERCA: FERRANTE (UDC), SOLIDARIETÀ A LAVORATORI ISPRA

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Voglio esprimere la mia piena solidarietà ai ricercatori precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che manifestano per la tutela dei loro diritti e del loro posto di lavoro. Auspico una rapida soluzione e risposte certe alle loro legittime richieste». Lo dichiara in una nota il capogruppo a Palazzo Valentini e vicesegretario regionale Udc del Lazio, Mario Ferrante. «La ricerca è un settore cruciale per il futuro del nostro Paese - conclude Ferrante - un settore da troppo tempo trascurato e sul quale bisogna cambiare passo. Alla fallimentare politica dei tagli, che produce solo la fuga all'estero dei nostri migliori talenti e la scure della precarietà per chi sceglie di rimanere, bisogna sostituire un serio piano di investimenti fondati sul merito e sulla valorizzazione della professionalità».

RICERCA: PROVINCIA ROMA CONVOCHERÀ COMMISSARIO ISPRA PER AUDIZIONE

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «Le Commissioni Lavoro e Ambiente della Provincia di Roma chiederanno la convocazione del Commissario dell'Ispra, Vincenzo Grimaldi, per un'audizione inter-istituzionale con Comune e Regione, sulla questione dei 200 ricercatori, il cui licenziamento, da parte del Ministero, è previsto a fine anno». A darne notizia, i presidenti delle due commissioni, Marco Miccoli e Alberto Filisio, entrambi del Pd, che annunciano anche l'intenzione di chiedere che si svolga un'audizione anche in Commissione Lavoro della Camera. Questo l'esito dell'incontro di stamani, in Provincia, tra i componenti delle Commissioni, in riunione congiunta e una delegazione di ricercatori dell'Ispra. «Ricerca e protezione ambientale sono a rischio insieme al futuro di questi lavoratori - ha spiegato Miccoli - poichè l'ultimo taglio di 200 contratti, che segue il taglio di altri 250 in giugno e di altri 30 lo scorso gennaio riduce di un terzo il numero dei ricercatori». «Intendiamo farci promotori di un'iniziativa comune che riunisca tutti gli Enti locali per sostenere le loro ragioni. Non esiste infatti risparmio -ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente Filisio- se poi a pagare è l'ambiente e bisogna sempre chiedersi quanto costa in termini di sviluppo e salute pubblica l'assenza di ricerca». Per il vicepresidente della Commissione Ambiente Gianluca Peciola (Sl) «Il ministero deve chiarire gli obiettivi dell'istituto, per il quale ad oggi non è stato definito nè un regolamento nè uno statuto e dunque alla trasparenza si deve unire la certezza sulla continuità lavorativa». «Apprezziamo molto la costruttiva solidarietà della Provincia, che è stato il primo ente locale a dare un supporto concreto e a voler incontrare i lavoratori - ha detto Barbara La Porta, ricercatrice precaria da 6 anni - e speriamo che anche gli altri enti vogliano fare lo stesso per trovare una soluzione ad una situazione drammatica culminata nel gesto estremo e disperato di questi giorni con l'occupazione del tetto dell'Istituto. »Chiediamo - Massimiliano Bottaro, biologo marino anche lui precario -di poter finalmente avviare, con il Commissario dell'Ispra, una trattativa che garantisca una continuità contrattuale sotto forma di contratto di 5 anni a tempo determinato come previsto dall'art. 5 del contratto nazionale della Ricerca. «Rivendichiamo solo il diritto di lavorare - concludono - e sarebbe davvero segno di disinteresse e scarsa sensibilità da parte del ministro, portare i lavoratori allo stremo delle forze rimandando ancora una risposta».

RICERCA: TIBALDI, CONVOCARE TAVOLO CON ISTITUZIONI LOCALI SU ISPRA ROMA

Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - «I ricercatori precari Ispra che da tre giorni stanno protestando sul tetto dell'azienda hanno diritto ad una interlocuzione per trovare una via d'uscita al problema. Per questo chiediamo la convocazione urgente di un tavolo di trattativa sulla questione, con il coinvolgimento anche della Provincia e del Comune di Roma». Lo dichiara l'assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi in merito alla vicenda dei ricercatori Ispra. «La sorte della ricerca nella nostra Regione è quanto mai importante proprio in questo momento di crisi perchè è attraverso le innovazioni dei processi produttivi che si può preparare la strada per uscirne», conclude.


26 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB: «TERZO GIORNO SU TETTO, MALORI TRA LAVORATORI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «I lavoratori precari dell'Ispra affrontano il terzo giorno di presidio contro i loro licenziamenti e l'azzeramento della ricerca sul mare sul tetto dell'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi RdB si è riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell'energia elettrica nell'edificio, annunciata dall'amministrazione per il fine settimana. I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso. Alcuni lavoratori hanno accusato dei malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell'associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti». Così in una nota il sindacato Rdb Cub. «È importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettività questi licenziamenti - sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi RdB - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500 mila Euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250 mila Euro. Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettività e che la Struttura Commissariale e il Ministro Prestigiacomo dovranno risponderne. Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilità», conclude Argentini.

ISPRA, NICOTRA (PRC): SUBITO SOLUZIONE CHE GARANTISCA POSTI LAVORO

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Oltre ad esprimere la più ampia solidarietà ai lavoratori che stanno occupando l'azienda, il PRC di Roma denuncia l'arroganza del Ministero dell'Ambiente e del commissario che gestisce l'Ente. Va convocato dalla Regione Lazio un tavolo interistituzionale a cui deve partecipare il commissario dell'Ispra, un rappresentante del Ministero dell'Ambiente, insieme al Comune e alla Provincia di Roma e che veda la partecipazione delle rappresentanze sindacali». Così in una nota Alfio Nicotra, responsabile politico del Prc Roma. «Va trovata, da subito, - prosegue Nicotra - una soluzione che garantisca i posti di lavoro, con ammortizzatori sociali regionali e nazionali, e costringa il Ministero dell'Ambiente ad approntare una risoluzione che permetta di dare continuità alla ricerca pubblica sul mare, mantenendo in attività l'esperienza e le professionalità dell'Ispra».

ISPRA, FONTANA (PDL): «GOVERNO ASCOLTI LAVORATORI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Il governo ascolti le richieste dei lavoratori dell'Ispra, ai quali va la solidarietà del gruppo regionale di Sel, e apra un tavolo di confronto per stabilire le procedure necessarie affinché il personale precario venga stabilizzato». Lo dichiara, in una nota, Enrico Fontana, Capogruppo di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.

ISPRA, NANNI (PD): «A RIMETTERCI SONO SEMPRE I LAVORATORI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Come al solito gli organi di potere fanno e disfanno ed a rimetterci sono solo e sempre i lavoratori». Ad affermarlo, in una nota, il consigliere Comunale Dario Nanni, con riferimento alla vicenda che vede coinvolti i lavoratori precari dell'Ispra. «Questo istituto di ricerca pubblica ambientale a giugno ha licenziato 200 lavoratori precari ed entro dicembre intende licenziarne altri 250, cifra che corrisponde al 40% del personale impiegato dall'ente. Ma cosa ancor più grave è che questo piano di licenziamenti riguarda in gran parte giovani ricercatori impegnati nel settore della ricerca sul mare - prosegue il Consigliere - Già all'inizio dell'anno incontrai una delegazione dei lavoratori Ispra i quali, a loro volta incontrarono alcuni rappresentanti dell'attuale governo cittadino che garantì un preciso impegno a ricercare un dialogo presso il Governo nazionale per dare una soluzione alle problematiche dell'Istituto di ricerca. Ma l'impegno preso non ha prodotto alcun risultato, tanto che proprio in questi giorni i lavoratori precari dell'Ispra chiedono ancora una volta di essere ascoltati e da tre giorni presidiano il tetto dell'Istituto di via Casalotti per protestare contro i loro licenziamenti e contro l'azzeramento della ricerca sul mare». «A questo punto - conclude il consigliere - oltre rinnovare la mia solidarietà a questi lavoratori, auspicio che il Governo nazionale intervenga e risolva al più presto la questione e che anche l'attuale governo cittadino manifesti il proprio sostegno ai lavoratori dell'Ispra, che sono in primo luogo cittadini e lavoratori romani».

ISPRA, RODANO: «SUBITO APERTURA TAVOLO ISTITUZIONALE»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Ancora una volta, a pagare il prezzo della recessione sono i precari delle ricerca, i nuovi professionisti dell'economia della conoscenza. Purtroppo la vicenda dell'Ispra simboleggia efficacemente la crisi acutissima che un'intera generazione di lavoratori sta attraversando. Ed a salire sui tetti potrebbero essere, domani, i ricercatori delle università, delle istituzioni scientifiche, delle Fondazioni culturali. Per questo ritengo auspicabile la rapida apertura di un tavolo istituzionale, che affronti il caso Ispra e manifesti inequivocabilmente l'atteggiamento di disponibilità ed attenzione degli enti locali nei confronti di questa nuova, preoccupante emergenza lavorativa». Lo dichiara in una nota l'assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Giulia Rodano.

ISPRA, PROVINCIA CONVOCHERÀ COMMISSARIO GRIMALDI

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Le Commissioni Lavoro e Ambiente della Provincia di Roma chiederanno la convocazione del Commissario dell'Ispra, Vincenzo Grimaldi, per un'audizione inter-istituzionale con Comune e Regione, sulla questione dei 200 ricercatori, il cui licenziamento, da parte del Ministero, è previsto a fine anno». A darne notizia, i presidenti delle due commissioni, Marco Miccoli e Alberto Filisio, entrambi del Pd, che in una nota annunciano anche l'intenzione di chiedere che si svolga un'audizione anche in Commissione Lavoro della Camera. Questo l'esito dell'incontro di stamani, in Provincia, tra i componenti delle Commissioni, in riunione congiunta e una delegazione di ricercatori dell'Ispra. «Ricerca e protezione ambientale sono a rischio insieme al futuro di questi lavoratori - ha detto Miccoli - poiché l'ultimo taglio di 200 contratti, che segue il taglio di altri 250 in giugno e di altri 30 lo scorso gennaio riduce di un terzo il numero dei ricercatori». «Intendiamo farci promotori di un'iniziativa comune che riunisca tutti gli Enti locali per sostenere le loro ragioni. Non esiste infatti risparmio - ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente Filisio- se poi a pagare è l'ambiente e bisogna sempre chiedersi quanto costa in termini di sviluppo e salute pubblica l'assenza di ricerca». Per il vicepresidente della Commissione Ambiente Gianluca Peciola (Sl) «Il ministero deve chiarire gli obiettivi dell'istituto, per il quale ad oggi non è stato definito né un regolamento né uno statuto e dunque alla trasparenza si deve unire la certezza sulla continuità lavorativa». «Apprezziamo molto la costruttiva solidarietà della Provincia, che è stato il primo ente locale a dare un supporto concreto e a voler incontrare i lavoratori - ha detto Barbara La Porta, ricercatrice precaria da 6 anni - e speriamo che anche gli altri enti vogliano fare lo stesso per trovare una soluzione ad una situazione drammatica culminata nel gesto estremo e disperato di questi giorni con l'occupazione del tetto dell'Istituto. »Chiediamo - Massimiliano Bottaro, biologo marino anche lui precario -di poter finalmente avviare, con il Commissario dell'Ispra, una trattativa che garantisca una continuità contrattuale sotto forma di contratto di 5 anni a tempo determinato come previsto dall'art. 5 del contratto nazionale della Ricerca. «Rivendichiamo solo il diritto di lavorare - concludono - e sarebbe davvero segno di disinteresse e scarsa sensibilità da parte del ministro, portare i lavoratori allo stremo delle forze rimandando ancora una risposta».

ISPRA, TIBALDI: «CONVOCARE TAVOLO CON ISTITUZIONI LOCALI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «I ricercatori precari Ispra che da tre giorni stanno protestando sul tetto dell'azienda hanno diritto ad una interlocuzione per trovare una via d'uscita al problema. Per questo chiediamo la convocazione urgente di un tavolo di trattativa sulla questione, con il coinvolgimento anche della Provincia e del Comune di Roma. La sorte della ricerca nella nostra Regione è quanto mai importante proprio in questo momento di crisi perché è attraverso le innovazioni dei processi produttivi che si può preparare la strada per uscirne». Èquanto si legge in una nota diffusa dall'assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi.

ISPRA, NIERI: SU TETTO CON LAVORATORI PER PORTARE SOLIDARIETÀ

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «È un vero e proprio scandalo che professionisti qualificati, biologi, geologi, chimici debbano ricorrere a forme di protesta estrema per attirare l'attenzione di un Governo sordo e muto di fronte alla crisi che ci attanaglia». È quanto dichiara in una nota Luigi Nieri, Assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazione della Regione Lazio, che questa mattina si è recato presso la sede dell'Istituto di via Casalotti, 300 a Roma, che fa capo all'Icram, l' Istituto per la ricerca applicata al mare. «Sono salito sui tetti con i lavoratori - aggiunge - per portare la mia solidarietà a ricercatori e precari in agitazione. I tagli imposti della Legge 133 e lo scandaloso disegno di riforma dell'Università del ministro Gelmini ignorano il fatto che la ricerca è un settore di straordinaria importanza per il futuro del nostro Paese. Con questo atteggiamento, il Governo si illude di risparmiare, ma invece azzera in un sol colpo i sacrifici e gli anni di lavoro di ricerca di intere squadre di professionisti qualificati, che hanno messo il loro talento a servizio del Paese, decidendo di restare qui a fare ricerca, piuttosto che scappare, come purtroppo molti sono costretti a fare, all'estero, dove i ricercatori sono aiutati e giustamente coccolati dallo Stato». «La Regione Lazio - conclude - convocherà con urgenza il Tavolo per l'emergenza occupazionale, chiamando il Commissario dell'Ente e tutti i soggetti coinvolti, compreso il Ministero per l'Ambiente, per provare a risolvere la situazione entro il 31 dicembre, data di scadenza dei contratti di ben 200 precari dell'Icram, e non disperdere il patrimonio di competenze e il preziosissimo lavoro di queste persone».

ISPRA, FERRANTE (UDC): «SOLIDARIETÀ A PRECARI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Voglio esprimere la mia piena solidarietà ai ricercatori precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che manifestano per la tutela dei loro diritti e del loro posto di lavoro. Auspico una rapida soluzione e risposte certe alle loro legittime richieste. La ricerca è un settore cruciale per il futuro del nostro Paese, un settore da troppo tempo trascurato e sul quale bisogna cambiare passo. Alla fallimentare politica dei tagli, che produce solo la fuga all'estero dei nostri migliori talenti e la scure della precarietà per chi sceglie di rimanere, bisogna sostituire un serio piano di investimenti fondati sul merito e sulla valorizzazione della professionalità». Lo dichiara in una nota il capogruppo a Palazzo Valentini e vicesegretario regionale Udc Mario Ferrante.

ISPRA, AZUNI (SD): «VICINANZA A LAVORATORI»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Intendo esprimere piena solidarietà e vicinanza ai ricercatori precari dell'Ispra che da ieri protestano, con un presidio sul tetto dell'Istituto di Via Casalotti, per il rischio di non veder rinnovati i contratti a tempo determinato in scadenza a dicembre. In qualsiasi paese civile gli investimenti nella ricerca applicata e nella prevenzione soprattutto in ambito ambientale, dovrebbero essere sostenuti per pervenire ad una qualità ambientale che riduca al minino i rischi significativi per la salute umana. Invece nel nostro paese si interviene tagliando e risparmiando, come in questo caso, in un settore strategico come quello della ricerca della protezione del suolo, dell'habitat marino, delle biodiversità etc». Così in una nota Maria Gemma Azuni di Sinistra Democratica. «Secondo le stime dell'organizzazione per l'ambiente dell'ONU - aggiunge - entro il 2030 saranno 20 milioni i 'posti di lavoro verdì in tutto il mondo per la necessità di tutelare, salvaguardare e ripristinare i paesaggi, il suolo, l'aria e l'acqua. Noi invece in una totale miopia non solo non investiamo ma tagliamo addirittura le risorse finora garantite. Mi auguro che il Ministero dell'Ambiente ci ripensi e dia garanzia di continuità e stabilizzazione lavorativa a personale altamente qualificato dimostrando e vera attenzione alle tematiche ambientali visti i continui disastri che ormai con cadenza frequentissima investono i nostri territori e le nostre coste».

ISPRA, CARAPELLA (PD): LICENZIAMENTI DANNO PER INTERA COLLETTIVITÀ

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Ancora una notte sopra un tetto, ancora freddo, ancora disagi e ancora rabbia. Tutto questo per difendere il proprio posto di lavoro, improvvisamente minacciato da una mannaia che vorrebbe ridurre del 40 % l'intera pianta organica dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, costituito neanche due anni fa ed ora praticamente condannato all'inoperatività. Tutto questo mentre della green economy ci si riempie la bocca e ad essa si affidano le possibilità di sviluppo economico e l'uscita fuori dalla crisi. La lotta, sacrosanta, dei 200 precari non può essere lasciata sola: occorre che le istituzioni si mobilitino per trovare un punto di mediazione compatibile con i diritti di chi lavora. Il licenziamento dei 200 precari Ispra, unito a quello che l'estate scorsa ne ha già lasciati a casa altri 250, rappresenta un danno per l'intera collettività». È quanto dichiara in una nota il presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa alla Pisana, Giovanni Carapella (Pd).

ISPRA, TORRICELLI (SL): «INTERVENTO IMMEDIATO GOVERNO»

(OMNIROMA) Roma, 26 nov - «Nell'esprimere la mia solidarietà ai lavoratori Ispra, costretti ad una protesta eclatante per difendere i loro posti di lavoro, chiediamo un intervento immediato del governo». A dichiararlo in una nota Giancarlo Torricelli, del coordinamento regionale di Sinistra e Libertà del Lazio. «Quella dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale - prosegue Torricelli - è infatti l'emblema da un lato del fallimento della gestione commissariale dell'ente, che il governo Berlusconi ha voluto, dall'altro della totale denigrazione di figure altamente professionalizzate come quelle che da anni lavorano per l'istituto con contratti precari. È evidente che dopo anche 10 anni di lavoro continuato non si può concepire che un lavoratore venga licenziato o per meglio dire allontanato per mancato rinnovo del contratto. Ciò appare tra l'altro ancora più grave se si pensa che in questo caso il datore di lavoro è il ministero dell'Ambiente». «Subito quindi un intervento che chiarisca le intenzioni del governo e che ponga fine all'ennesima ingiustizia nel mondo dell'occupazione, fatto di lavoratori precari privi di ogni tutela. Al ministro competente suggeriamo quindi di farsi promotore per una iniziativa volta, non solo a salvare centinaia di posti di lavoro, ma a garantire e restituire dignità ad un servizio che l'Ispra svolge per il nostro paese: controllo del territorio, controllo di 11mila Km di costa e dei nostri mari; questioni che dovrebbero stare a cuore al ministro Prestigiacomo», conclude.


26 novembre 2009 - Asca

ISPRA: I PRECARI AFFRONTANO IL TERZO GIORNO SUL TETTO

(ASCA) - Roma, 26 nov - I lavoratori precari dell'ISPRA affrontano il terzo giorno di presidio contro i loro licenziamenti e l'azzeramento della ricerca sul mare sul tetto dell'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi RdB si e' riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell'energia elettrica nell'edificio, annunciata dall'amministrazione per il fine settimana. I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso. Alcuni lavoratori - informano i manifestanti - hanno accusato dei malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell'associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti. ''E' importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettivita' questi licenziamenti - sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi RdB - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500 mila Euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250 mila Euro. Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettivita' e che la Struttura Commissariale e il Ministro Prestigiacomo dovranno risponderne. Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilita''', conclude Argentini.


26 novembre 2009 - Repubblica.it

I lavoratori sfilano nel centro e provano a forzare il blocco: "Non molliamo". Ex Eutelia, oggi il vertice a Palazzo Chigi. Occupata la sede dei vigilantes
Alcoa, operai in piazza a Roma tensione e scontri con la polizia

ROMA - Resta alta la tensione intorno al mondo del lavoro. Oggi Roma è stata lo scenario dei tafferugli tra lavoratori dell'Alcoa e la polizia. Mentre restano aperte le vicende dell'ex Eutelia e dei ricercatori dell'Ispra. Stamattina circa tremila lavoratori dell'Alcoa, fabbrica che produce alluminio a Portovesme, in provincia di Cagliari, sono arrivati a Roma per dire no alla chiusura dello stabilimento. Sono partiti da piazza della Repubblica, poi, arrivati a largo di Santa Susanna hanno imboccato via Bissolati, dove hanno cercato di forzare lo sbarramento della polizia. Sono volate manganellate mentre all'interno del ministero del lavoro una delegazione di lavoratori stava incontrando i funzionari del dicastero. In ospedale è finito un operaio di 40 anni raggiunto da una manganellata. "Il nostro compagno aveva l'occhio gonfio a causa del colpo ricevuto - racconta Antonio -. E' stato trasportato in ospedale da un'ambulanza, davvero non capiamo perchè le forze dell'ordine abbiano deciso di caricarci: noi siamo qui per una protesta pacifica". Opposta la versione della polizia: "Nessuna manganellata e un nostro agente è rimasto ferito". Al momento gli operai sono a piazza Barberini, decisi a non mollare. "O scendono con delle risposte o noi da qui non ce ne andiamo. O c'è il lavoro o il sindacato non esiste" dicono i lavoratori. E al loro fianco scendono in campo sia Antonio Di Pietro che il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. "Non bisogna toccare gli operai, sono persone arrivate a manifestare in modo pacifico per difendere i posti di lavoro" dice il leader del sindacato.
Eutelia. Altra situazione calda è quella dell'ex Eutelia, stabilimento romano attualmente occupato dagli operai che difendono, così, il posto di lavoro. Oggi è in programma un presidio a palazzo Chigi indetto in occasione dell'apertura del tavolo di trattativa. E in mattinata alcuni militanti di Patria Socialista, Rash e Magazzini popolari Casalbertone hanno occupato la sede dei vigilantes che, guidati dall'amministratore delegato, avevano cercato di cacciare i lavoratori dalla fabbrica. Dopo l'intervento delle forze dell'ordine, i ragazzi, che avevano issato bandiere rosse sotto la sede della società e uno striscione con la scritta "Guai a chi tocca gli operai", hanno interrotto la protesta.
Ispra. Restano sul tetto i ricercatori precari dell' Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che da martedì protestano presso la sede di via Casalotti per salvare il posto di lavoro. In giornata una delegazione di precari verrà ricevuta dal consiglio provinciale di Roma. "Il nostro obiettivo è di resistere almeno fino al 1 dicembre" dicono. Giorno in cui è atteso un incontro tra i sindacati e l'ente commissariale. I problemi dell'occupazione, però, cominciano a farsi sentire. A breve verrà staccata l'elettricità. E non solo: "Ci hanno velatamente minacciato di denunciarci per peculato in seguito all'installazione della webcam".


26 novembre 2009 - Villaggio Globale

La protesta contro i licenziamenti
Ispra - Terzo giorno sul tetto
La protesta, che continua da alcuni giorni, dopo mesi dall'apertura della vertenza, è la plastica dimostrazione della considerazione in cui il governo ha i precari e la ricerca in Italia

«I lavoratori precari dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) affrontano il terzo giorno di presidio contro i loro licenziamenti e l'azzeramento della ricerca sul mare sul tetto dell'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. Questa mattina il coordinamento dei Precari Usi RdB si è riunito in assemblea per esaminare gli imminenti disagi che si prospettano a causa del cambiamento delle condizioni meteorologiche e della sospensione dell'energia elettrica nell'edificio, annunciata dall'amministrazione per il fine settimana. I lavoratori hanno deliberato di proseguire nel presidio ad oltranza e chiedono alla cittadinanza di recarsi durante il fine settimana in via Casalotti per esprimere sostegno alla lotta in corso. Alcuni lavoratori hanno accusato malori, dovuti principalmente al freddo e alla stanchezza, e sono stati visitati da un medico dell'associazione Casalotti Libera, che ha riscontrato condizioni di salute attualmente non preoccupanti». Così in una nota il sindacato Rdb Cub. «È importante che i cittadini sappiano quanto costano alla collettività questi licenziamenti - sottolinea Claudio Argentini, della Segreteria nazionale Usi RdB - gli indici europei riportano che per la formazione di un laureato sono necessari dai 200 ai 500mila Euro, e per un tecnico specializzato dai 100 ai 250mila Euro. Riteniamo che i 200 licenziamenti siano un danno per la collettività e che la Struttura Commissariale e il ministro Prestigiacomo dovranno risponderne. Ci chiediamo inoltre quale organo dello Stato sia deputato ai necessari controlli al fine dell'individuazione di queste responsabilità», conclude Argentini.


26 novembre 2009 - Il Manifesto

RICERCA Dal primo gennaio 200 precari dell'Ispra rischiano il posto
Dalla «nave dei veleni» alla protesta sul tetto
di Eleonora Martini

ROMA - Dai tetti dell'Ispra di via Casalotti, a Roma, il mare non si vede proprio. Ma la trentina di ricercatori precari che da martedì mattina vi si è arrampicata su per protestare contro il piano licenziamenti, sa che il mare potrebbe sparire definitivamente dall'orizzonte della loro vita lavorativa. Sono oceanografi, biologi marini, geologi, chimici, esperti in scienze ambientali che da anni lavorano con contratti precari (co.co.co, assegni di ricerca, borse di studio, contratti occasionali a tempo determinato) per l'Icram, l'istituto per la ricerca applicata al mare, confluito poi per effetto della legge 133/08 nell'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, ente vigilato dal ministero dell'Ambiente tramite un commissario straordinario. Tra loro anche alcuni dei ricercatori che il 20 settembre partirono sulla nave oceanografica dell'Ispra Astrea e poi sulla Mare Oceano della Geolab - più attrezzata - per compiere rilievi al largo di Cetraro, in Calabria, sulle tracce delle cosiddette "navi dei veleni". Senza di loro nemmeno quell'operazione sarebbe stata possibile.
«Un mare di precari in un mare di guai», hanno scritto sullo striscione tirato giù dal tetto dove hanno deciso di trasferirsi almeno fino a quando qualcuno non dirà loro quale futuro li attende e cosa ne sarà dei loro lavori, destinati a naufragare come tutta la ricerca ambientale in Italia. Tra loro molti delegati sindacali dell'Usi Rdb Ricerca, perché la protesta è cominciata proprio con un'assemblea indetta dal sindacato di base. Dal primo gennaio prossimo, infatti, 200 precari storici dell'Icram verranno messi alla porta come è già avvenuto ad altri 250 loro colleghi nel giugno scorso, raggiungendo così complessivamente un taglio del 40% del personale in forze all'inizio del 2009. I ricercatori, che hanno trascorso già due notti all'addiaccio sul tetto dell'istituto muniti di brandine e sacchi a pelo, hanno chiesto almeno di incontrare il commissario straordinario dell'Ispra, ma del prefetto Vincenzo Grimaldi nessuna traccia.
La dieta dimagrante messa in atto dalla legge 133 e dal decreto Brunetta secondo i ricercatori «non è finalizzata al risparmio, ma allo smantellamento dell'ente pubblico in modo da poter controllare e indirizzare la ricerca scientifica secondo i bisogni dell'industria, e favorire gli istituti privati dove, non a caso, molti di noi vengono ricollocati con condizioni contrattuali addirittura peggiori di quelle attuali», spiega Michela Mannozzi, al lavoro precario da sei anni sul monitoraggio marino. D'altra parte i ricercatori del mare sono troppo specializzati per poter trovare lavoro nello stesso campo in Italia. Una vecchia storia, insomma, che segue il filo delle università trasformate in fondazioni e ricalca la notizia diffusa ieri dall'Invg secondo cui il monitoraggio dei terremoti, scippato agli scienziati, passerebbe alla Protezione civile. Ed infatti qualche giorno fa il ministero dell'Ambiente ha lanciato un bando di gara da oltre un milione di euro per la costruzione di una banca dati sulle diversità ambientali pur sapendo che, come scrive in una lettera inviata dal dirigente del Servizio tutela delle biodiversità, Paolo Gasparri, a Grimaldi, «l'Ispra ha già tutte le conoscenze e i mezzi necessari per realizzarla».
«Fanno i tagli senza nemmeno l'idea di una governance», lamenta Ezio Amato, dirigente tecnologico delle emergenze ambientali in mare, unico assunto tra gli inviati speciali a caccia delle "navi dei veleni". Il gruppo di Amato, per esempio, da gennaio si ridurrà da 13 a due ricercatori. «È impossibile - spiega - sostituire un ricercatore con competenze tanto dettagliate e particolari». «A differenza degli altri due enti che sono stati accorpati nell'Ispra - aggiunge Mannozzzi - l'Icram riceve pochissimi fondi ministeriali e le nostre ricerche sono finanziate soprattutto con fondi esterni: europei, regionali, degli enti portuali. Rinunciando a noi e ai nostri lavori, l'Ispra rinuncia anche ai soldi che con tante difficoltà avevamo trovato».
Gli scienziati del mare non hanno alcuna intenzione di mollare: «Chiediamo di trasformare tutti i contratti a tempo determinato, cosa possibile per ricercatori di "chiara fama", secondo l'articolo 5 del contratto nazionale». A scendere, almeno fino al primo dicembre, giorno in cui è previsto il primo tavolo di incontro tra commissario e sindacati, non ci pensano nemmeno.


26 novembre 2009 - Gli Altri

Le vertigini dei precari
Prosegue la protesta dei ricercatori dell'Ispra da due giorni sul tetto dell'Ente:
"Licenziano il 40% del personale"
di Giulia Cerino

Mercoledi, ore 15. La prima nottata sul tetto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) di via Casalotti a Roma è ormai passata. La protesta però non si spegne. Nonostante l’indifferenza manifestata nei loro confronti da televisioni e giornali, i precari Ispra non si scoraggiano. E anzi, alzano il tiro. La storia: ieri l’altro, dopo l’assemblea indetta da Usi RdB Ricerca (sindacato di base dei lavoratori della ricerca), i lavoratori dell’Istituto hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti 300, per protestare contro i licenziamenti. L’ente ha infatti già buttato fuori 200 precari "da sempre" e si appresta a congedarne altri 250, ovvero il 40 per cento del personale e la quasi totalità dei giovani lavoratori dell’ente. Risultato, quattrocentocinquanta precari in cassa integrazione. «E come se non bastasse, riferisce a gli Altri Aldo, cinquantreanni e precario da venti, da gennaio, al termine del piano di licenziamenti, il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato. Se al Ministero non importa di noi precari, che abbia almeno un occhio di riguardo per la Ricerca, quella con la R maiuscola». È così che ieri si è conclusa la seconda giornata di una protesta che si prospetta duratura. «Non scenderemo fino alla conclusione positiva della nostra vertenza. Lo abbiamo già detto, esclama Livio, giovane precario dell’Istituto, e lo ripeteremo all’infinito». L’avvertimento era, infatti, già stato lanciato martedì pomeriggio da Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi Rdb Ricerca: «Questa notte, aveva detto, non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione. Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento». E c’è di più anche perché, come spiega Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca, «oltre ai lavoratori ridotti alla disperazione, licenziati o con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'ente stanno tagliando completamente la ricerca dedicata al mare, azzerando completamente il piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti. Stiamo assistendo insomma al progressivo smantellamento di gran parte delle attività di ricerca, protezione e monitoraggio ambientale». Proprio nel Bel Paese, terra di spiagge pittoresche mete di turismo estivo, proprio in Italia, dove per dirla con Jean-Claude Izzo "di fronte al mare la felicità è un’idea semplice", investite sulla protezione dell’ambiente sembra non essere poi così importante. E nonostante il silenzio assordante di telegiornali e quotidiani, qualche risposta al malcontento è arrivata da parte del sindacato di base che, a sostegno dei lavoratori, ha messo in campo iniziative che si svolgeranno oggi alla Provincia di Roma e domani al Parlamento. E anche dal Ministero sembrano arrivare delle novità. Qualche giorno fa Stefania Prestigiacomo ha fatto sapere di avere richiesto al governo 1 miliardo di euro per l'ambiente. Tutto bene quel che finisce bene, insomma. Se non fosse che ormai «delle chiacchiere» i precari non si fidano più. «Se non vedo non credo» continua Aldo. Siamo proprio curiosi di sapere quanti di questi soldi saranno destinati all’Ispra, quanti alla ricerca, e quanti per reintegrare noi precari». Stando a quanto dichiarato dagli scioperanti, il problema non sarebbe solo di tipo economico. «Il problema è soprattutto gestionale. Le modalità di attuazione dei programmi per l’assunzione e l’utilizzo del personale, nonché per l’erogazione delle risorse Ispra sono determinate con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Questo è vero. Ma c’è di più, perché è l’Ispra che, in quanto ente autonomo, gestisce le inerenti risorse finanziarie e il personale». In altre parole i fondi destinati all’ambiente sono pochi ma il personale Ispra non è in grado di gestirli. Secondo Monia però, quarantatreanni e precaria da quindici, in tutta questa storia «il fatto grave» è un’altro: «In questi giorni, sembra che a parte il caso Marrazzo e la legge sul processo breve in Italia non stia succedendo nulla. Eppure noi ci siamo, siamo saliti sul tetto dell’azienda e ci abbiamo passato la notte». Le notizie "dimenticate" sono tante. In Puglia gli agricoltori denunciano la crisi del settore chiedendo misure concrete per la tutela dei prodotti locali. Ma nessuno ne parla. A Parma, gli operai della Eurorubber, un’azienda che lavora pneumatici, si sono riuniti davanti alla sede della Provincia per protestare contro 12 licenziamenti, su un totale di circa 50 persone. E ancora, a Caorso, nel piacentino, i lavoratori dell’ex centrale nucleare hanno scioperato fermando i lavori di smantellamento della struttura per sapere qualcosa sul loro futuro. Solo fatti locali? Sarà, ma c’è da stare attenti perché, per dirla con le parole di Monia, «se continuano a fare finta di non sentire, noi urleremo più forte. Allora sì che il problema comincerà ad essere serio anche per loro».


26 novembre 2009 - Liberazione

Roma, spiragli per i ricercatori Ispra. Che, però, restano sul tetto

Roma - Spiragli nella vertenza dei ricercatori dell'Istituto superiore di protezione ambientale, saliti sul tetto dell'Istituto di via Casalotti 300, a Roma, martedì sera dopo l'annuncio del mancato rinnovo del contratto per 250 precari alla fine di novembre. Secondo «fonti ufficiose», citate dal sindacalista Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi Rdb, il ministero dell'Ambiente, convocando la struttura dirigenziale dell'Ispra, avrebbe intenzione di rimettere in discussione i licenziamenti. «Se ciò sarà confermato vorrà dire che» ciò è avvenuto «grazie alla nostra iniziativa di lotta - ha proseguito Argentini -; la nostra ferma determinazione è di attendere una trattativa vera e non fumosa sul problema specifico della continuazione e della natura dei contratti. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo - ha concluso il dirigente Usi Rdb -. Noi siamo sempre di più, ed anche stanotte dormiremo sul tetto»


26 novembre 2009 - Il Fatto

Ancora sul tetto i ricercatori dell'ISPRA che rischiano il posto
di Caterina Perniconi

"Non ci muoviamo da qui finché non avremo risposte. Se scendiamo, sappiamo già che il ministro non si occuperà più dell’Ispra". E’ questo il grido disperato dei precari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, asserragliati sul tetto della sede di Roma, in via Casalotti, da due giorni e due notti. Quaranta ragazzi, con thermos e sacchi a pelo per ripararsi dal freddo, rappresentano i 430 che in un anno sono stati lasciati a casa dall’ente. L’Ispra è stato istituito a giugno del 2008 dal Ministero dell’Ambiente attraverso la soppressione di tre enti (l’Apat-Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e i servizi Tecnici, l’Icram-Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare e l’Infs-Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). Da allora la struttura è commissariata e i ricercatori e i tecnici precari, legati agli enti anche da dieci anni con contratti a termine, non sono stati più rinnovati. L’accorpamento dei tre soggetti era stato illustrato agli operatori come la costituzione di una grande struttura al pari dell’Istituto superiore di sanità. La nascita dell’Ispra doveva costituire un’occasione per rendere più competitive le conoscenze tecnico-scientifiche di ricerca e controllo su materie come la tutela della biodiversità, i rifiuti, i siti contaminati, gli interventi per le emergenze in mare, l’inquinamento acustico, la valutazione del rischio nucleare. E invece è stato avviato un processo che porterà al taglio della maggioranza del personale precario (oltre un terzo di tutto il personale). Il ministro Stefania Prestigiacomo, ascoltata ieri dalla Commissione ambiente della Camera, non ha dato risposte prendendosi un’altra settimana di tempo. Il ministero, in una nota, spiega il grande impegno profuso in favore dell’Ispra in questi anni, compresa l’assunzione durante la scorsa primavera di 200 dei 630 precari, "ai sensi della Finanziaria 2008", cioè dall’ultima legge di bilancio fatta dal governo Prodi. Inoltre è stato bandito un concorso per 69 posti a tempo indeterminato, che deve concludersi entro dicembre. Per il ministero le cessazioni dei contratti dipendono "da progetti che non hanno un’estensione, quindi né un’attività né un finanziamento per il 2010, da tipologie contrattuali che non si prestano in via ordinaria ad una proroga quali, ad esempio, le borse di studio finalizzate a percorsi di formazione che non giustificano facilmente proroghe contrattuali, e motivi e scelte personali dei detentori dei contratti". Ma 430 tagli sono un numero troppo alto per i precari che non ci stanno: "Resto sul tetto per disperazione – racconta Massimiliano Bottaro, precario da 9 anni all’Ispra – il ministro ci ha detto che lei avrebbe voluto tenerci tutti ma non può, con tono materno. Io una madre ce l’ho e voglio un datore di lavoro onesto. Ci sono precari che hanno famiglie da mantenere. In 9 anni ne ho avuti circa 5 retribuiti, a causa delle interruzioni, e nel frattempo mi sono arrangiato: ho fatto il cameriere, il commesso, e forse questa volta è quella in cui dovrò cambiare lavoro definitivamente. Perché fare ricerca in Italia è diventata un’impresa impossibile". I ricercatori hanno realizzato un video per sensibilizzare le istituzioni sulla loro situazione e un sito nonsparateallaricerca.org? , oltre ad una petizione che sarà consegnata al ministro dell’Ambiente. "Io sono stato assunto quest’anno, ho 46 anni ed ero precario dal 1994 – racconta Gabriele La Mesa, ricercatore – ma senza il lavoro di tutte queste persone anche noi ‘fortunati’ non possiamo più fare niente. Ci mancano, oltre ai ragazzi che facevano parte dei gruppi di ricerca da anni, anche servizi essenziali, dalla biblioteca al protocollo".


26 novembre 2009 - Il Sole 24 Ore

VERTENZA ISPRA
Precari sul tetto contro i tagli

Sono in presidio da martedì notte sul tetto dell'Ispra una decina di precari dell'istituto di ricerca ambientale per protestare contro gli annunciati licenziamenti di altri 250 ricercatori. Secondo i sindacati di base «il ministero dell'Ambiente convocando i dirigenti dell'Ispra potrebbe rimettere in discussione la decisione».



26 novembre 2009 - L'Unità

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Tra i fantasmi dell’Ispra scaricati dallo Stato
di Felicia Masocco

Eradicare. Significa estirpare, all’Ispra lo usano per dire «licenziare ». È scritto su una circolare in cui si parla di soluzione del problema del precariato tramite "eradicazione". Sarà perché all’Ispra si fa ricerca e protezione ambientale, dunque c’è qualche attinenza con la flora. Oppure perché è inesatto parlare di licenziamento per lavoratori che non sono stati mai assunti.E i200 ricercatori che a dicembre non avranno il contratto rinnovatononsono assunti pur svolgendo lo stesso lavoro per otto, nove anni presso lo stesso datore che poi è il ministero dell’Ambiente. È ovvio che non ci stanno e in un crescendo di proteste l’altro ieri sono saliti sul tetto dell’istituto a Casalotti, hinterland a nord di Roma. Hanno sistemato tende e sacchi a pelo e anche una webcam (www.nonsparateallaricerca. org) per documentare la protesta in presa diretta. Resteranno lì, promettono, fintanto che non avranno garanzie per il loro lavoro, ma anche per la ricerca e la protezione ambientale in Italia. Due cose che marciano insieme. Il taglio di 200 contratti segue il taglio di 250 del giugno scorso e di altri 30 in gennaio su un totale di 1500 ricercatori quindi un terzo, conun evidente svilimento dell’attività dell’Istituto, il solo in Italia che, tra l’altro, vigila su 11mila chilometri di coste. I ricercatori sul tetto provengono dall’Icram, facevano e fanno ricerca e protezione marina.
AMBIENTE? NO, CEMENTO
Con l’Infs (fauna selvatica) e Apat (agenzia protezione ambiente) dal luglio2008sono confluiti in Ispra, ente nuovo di zecca voluto dal governo. È stato uno dei suoi primi atti e un segnale chiaro: l’Ispranon hauno statuto, a capo ci sono tre commissari straordinari, insomma non è il massimose si ha a cuore l’ambiente. «Forse perché questo è il governo del ponte sullo Stretto, del nucleare, dei porti, del cemento - ipotizzano i ricercatori - e meno ostacoli ci sono e meglio è». Loro ci sono quando si tratta di alghe o mucillagini, ma anche se a fondo ci sono le navi dei veleni. Fanno ricerca e controllo: si pensi a cosa significa in fatto di prevenzione dell’abusivismo. «Non facciamo ricerca accademica, pura, la nostra è applicata ai problemi che incontriamo e a cui contribuiamo a dare soluzione», spiegano. I tagli ai contratti non possono essere giustificati con risparmi di spesa. «L’Ispra percepisce 6 milioni di euro l’anno di finanziamenti pubblici che bastano a pagare i 90 dipendenti a tempo indeterminato e le bollette. Ma ha un bilancio di 40 milioni: gli vengono dal mercato. Ha una grande capacità di attrarre risorse », spiega Salvatore Porrello, uno dei pochi ad avere un contratto stabile. La ricerca dunque potrebbe non essere assistita. Potrebbe. Accade invece che contratti milionari vengano messi a repentaglio. Come?
CAVILLI E CONTRATTI
«Scoraggiando i progetti e le missioni, attaccandosi ai cavilli pur di non fare». Un esempio: c’è un contratto con l’Eni di 1 milione e mezzo per i prelievi che si fanno dalle piattaforme in Adriatico. È prevista e obbligatoria la presenza di Ots, operatori tecnici subacquei. L’Ispra li chiama da fuori, costano 2 mila euro: «Ma si fa fatica a far autorizzare la spesa e il contratto con l’Eni rischia di andare a monte», spiega Pierpaolo Giordano, 35 anni, precario da 9. Accanto a lui c’è Isabel Mercatali, che da 9 anni va avanti con assegni di ricerca, «eppure è un lavoro a tutti gli effetti, con tanto di cartellino da timbrare anche solo per alzare la sbarra all’ingresso», aggiunge Simone Canese. Affissa sulla macchina del caffé c’è la lettera di solidarietà del Pd della zona. E in Parlamento Walter Veltroni e Alessandro Brattihanno incontrato una delegazione di precari sollecitando risposte e impegni dal ministro Stefania Prestigiacomo. Per il resto l’unica altra sigla esposta nel palazzo è quella dell’Usi-Rdb, il sindacato autonomo a cui la protesta fa riferimento. E mentre a Casalotti è un via-vai di ricercatori, Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi fa trapelare la notizia che il ministero dell’Ambiente «rimetterebbe in discussione i 250licenziamenti». Ovviamente si attendeuna conferma. «Sarebbe il risultato della nostra iniziativa ha proseguito Argentini -, la nostra determinazione è di attendere una trattativa vera sulla continuazione e sulla natura dei contratti».


26 novembre 2009 - City

Lavorare senza stipendio dall’università ai canili
La crisi La capitale nella morsa della crisi economica. Stipendi a rischio alla Sapienza, alla Regione, nei canili. E lavoratori che manifestano preoccupati

Roma - "La Sapienza non sarà in grado di erogare gli stipendi a fine anno 2010 a causa della drastica riduzione di risorse": l’annuncio del rettore Luigi Frati è di quelli choc, ma è solo la punta di un iceberg. Questo mese 119 lavoratori dei canili comunali non avranno lo stipendio, dice la Cgil. I precari dell’Ispra (l’istituto di ricerca ambientale) sono ancora sul tetto della sede di via Casalotti per protestare contro 250 licenziamenti e hanno anche attivato una webcam per far seguire la loro battaglia. In agitazione anche le guardie giurate dell’Istituto di vigilanza dell’urbe che lo scorso agosto hanno protestato salendo sul Colosseo, temendo licenziamenti. Per non parlare dell’ex Eutelia, ancora alle prese con il serio problema dei tagli al personale: oggi i dipendenti dell’Alcoa e di Agile (ex Eutelia) manifestano a Roma per chiedere al governo di salvare i rispettivi posti di lavoro.
Le crepe nascoste
Quella che doveva essere un’inaugurazione festosa dell’anno accademico si è trasformata in un rito funereo ieri alla Sapienza: Frati ha annunciato che il taglio dei finanziamenti (50 milioni di euro) gli imporrà di nominare un commissario in primavera, e "dopo aver economizzato quanto possibile, La Sapienza non sarà comunque in grado di erogare gli stipendi a fine 2010", ha detto Frati, sferrando un attacco alla Regione che "pensa solo a incassare soldi". Ma il vicepresidente della Regione Esterino Montino ha ribattuto delineando un quadro per niente roseo: altro che incassare soldi, "siamo al verde di brutto". Al punto che "se continua così non saremo in grado di pagare gli stipendi neppure a dicembre". Dal Campidoglio sembrano arrivare lampi di speranza: la giunta ha approvato una delibera per l’assunzione entro il 2011 di 1099 persone. Ma intanto lo stesso Comune non paga le fatture ai canili da luglio a ottobre, causando di fatto il mancato pagamento degli stipendi ai volontari già da questo mese.(V.S.)


26 novembre 2009 - Leggo

Roma. Dai tetti alla Provincia e poi dritti al Ministero...

Roma - Dai tetti alla Provincia e poi dritti al Ministero. La protesta dei precari dell’Ispra, l’Ente di ricerca ambientale, sembra avere i suoi effetti: dopo due giorni e due notti sul tetto dell’istituto di via Casalotti, ripresi 24 ore su 24 da una webcam, i ricercatori questa mattina saranno ricevuti dalla Provincia: il nodo della protesta sarebbero i 250 licenziamenti in vista.
Ma la mobilitazione va avanti: «Sappiamo da fonti ufficiose che il Ministero ha convocato la struttura commissariale – ha dichiarato Claudio Argentini, segreteria nazionale Usu RdB – la nostra ferma determinazione è di attendere una trattativa vera e non fumosa sul problema specifico della continuazione e della natura dei contratti».


26 novembre 2009 - QN quotidiano nazionale

RICERCATORI ISPRA: NO AI LICENZIAMENTI I PRECARI PROTESTANO SUL TETTO

ROMA - NOTTE di protesta sul tetto per i precari dell'istituto di ricerca ambientale Ispra, a Roma. Una decina di ricercatori, saliti martedì sul tetto della sede dell'istituto, sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. A sostegno dei lavoratori, l'Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno oggi alla Provincia di Roma e domani al Parlamento. Per far seguire e appoggiare la loro battaglia i precari hanno attivato anche una webcam sul tetto. «Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione» ha detto Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi RdB Ricerca. Gli stessi precari hanno spiegato di sapere «da fonti ufficiose che il ministero ha convocato la struttura commissariale» ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale USI RdB.


26 novembre 2009 - Eco.blog

Precari Ispra sul tetto per salvare l'ambiente

I controlli e la ricerca ambientale si salvano andando sul tetto. Lo pensano i precari della sede ISPRA di via Casalotti, a Roma, che da ieri hanno occupato il tetto dell’edificio dove si trovano i loro uffici e lavoratori, per protestare contro l’annunciato licenziamento di 200 di loro entro fine anno, che seguirebbe quello di altri 250 colleghi già allontanati tra gennaio e giugno di quest’anno. La disperazione dei lavoratori non deve però far dimenticare l’importanza del ruolo dell’Istituto, il principale ente pubblico di ricerca che in Italia si occupa di ambiente, vigilato proprio dal dicastero di via Cristoforo Colombo oggi guidato da Stefania Prestigiacomo: infatti, l’ISPRA ha funzioni fondamentali per la ricerca e il controllo ambientale nel nostro paese.


25 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: USI RDB, PRECARI ISPRA SI PREPARANO
A SECONDA NOTTE SU TETTO
DA DOMANI ALTRE INIZIATIVE, A COMINCIARE DALLA PROVINCIA DI ROMA

Roma, 25 nov. - (Adnkronos) - Mentre i precari Ispra dell'Usi Rdb Ricerca proseguono il loro presidio ad oltranza e si preparano alla seconda notte sul tetto dell'Istituto, il ministero dell'Ambiente convoca la struttura dirigenziale dell'Ispra. «Sappiamo da fonti ufficiose che il ministero ha convocato la struttura commissariale», dichiara Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi Rdb. «Se ciò sarà confermato vorrà dire che i licenziamenti vengono rimessi in discussione grazie alla nostra iniziativa di lotta - aggiunge - La nostra ferma determinazione è di attendere una trattativa vera e non fumosa sul problema specifico della continuazione e della natura dei contratti». Intanto da domani partono ulteriori iniziative: alle 11.30 una delegazione di precari dell'Usi Rdb Ricerca verrà ricevuta presso il Consiglio Provinciale di Roma, in via IV Novembre 119/A. «Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo, dai singoli cittadini che ci contattano per mostrarci solidarietà, alle forze politiche - aggiunge Argentini - Comunque, se la trattativa non sarà sbloccata, lunedì 30 novembre convocheremo una conferenza stampa proprio sotto il tetto, durante la quale faremo il punto della situazione e proietteremo i film Non sparate alla ricerca e Cerca la ricerca, che abbiamo prodotto come sindacato per denunciare lo stato della ricerca pubblica - conclude il dirigente Usi Rdb - Noi siamo sempre di più, ed anche stanotte dormiremo sul tetto».

RICERCA: USI RDB, PRIMA NOTTE SUL TETTO PER I PRECARI DELL'ISPRA
LA LOTTA AD OLTRANZA ORA ANCHE SUL WEB

Roma, 25 nov. (Adnkronos) - È passata la prima notte sul tetto ma non la determinazione dei precari Ispra, che proseguono nella loro protesta all'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. A sostegno dei lavoratori, Usi RdB Ricerca mette in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento. «Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perchè per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione - riferisce Michela Mannozzi, del coordinamento precari ISPRA dell'USI RdB Ricerca - Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento». «Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto 1 miliardo di Euro per l'ambiente - prosegue Mannozzi - noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad ISPRA e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l'intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell'Ambiente. Nel frattempo per tutti coloro che vogliano seguire ed appoggiare la nostra lotta abbiamo attivato una webcam sul tetto (http://it.justin.tv/precariispra). Ci troverete lì, ad oltranza», conclude Mannozzi.

RICERCA: SMERIGLIO, SOLIDARIETÀ A PRECARI ISPRA ROMA

Roma, 25 nov. - (Adnkronos) - «Siamo vicini ai ricercatori precari dell'Ispra, che da ieri, evidentemente esasperati, sono saliti sui tetti dell'istituto di Via Casalotti a Roma per protestare contro il licenziamento annunciato dall'ente di oltre 250 lavoratori». Lo dichiara in una nota l'assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Roma, Massimiliano Smeriglio . «Purtroppo - conclude Smeriglio - siamo di fronte all'ennesima situazione estrema che porta dei lavoratori, ricercatori, la cui attività è fondamentale per il nostro Paese, a gesti estremi di reazione alla possibilità di perdere non solo uno stipendio, ma un lavoro di dedizione e appassionato impegno nei confronti della ricerca ambientale che li coinvolge da anni. A chi da 24 ore si trova sui tetti dell´Ispra e ai loro colleghi, va tutta la nostra solidarietà».

RICERCA: STAMPETE (PD), ALEMANNO MEDI CON IL GOVERNO SU ISPRA

Roma, 25 nov. (Adnkronos) - «Questa mattina, mi sono recato qui all'istituto di via Casalotti per portare la mia solidarietà ai lavoratori precari dell'Ispra, che hanno dato atto ad una protesta assolutamente legittima contro i licenziamenti selvaggi dell'azienda». Lo comunica in una nota, il consigliere del comune di Roma Antonio Stampete (Pd). «Il sindaco Alemanno - ha proseguito Stampete - deve intervenire immediatamente sulla questione mediando con il governo. So che è già stato chiesto un miliardo di euro all'esecutivo nazionale da parte del Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e vorremmo tutti quanti sapere, quanti di questi soldi saranno destinati al centro di ricerca Ispra e ai lavoratori precari». «Non è ammissibile - ha proseguito Stampete - che vengano gettate via risorse umane così numerose e preziose. Sono stati lasciati a casa già 200 lavoratori lo scorso anno - ha cocluso - non è tollerabile un ulteriore snellimento di un settore che dovrebbe essere il futuro per un italia sempre più all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente».


25 novembre 2009 - Ansa

LAVORO:ISPRA; PRECARI ANCORA SUL TETTO, MINISTERO IN FERMENTO

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - «Licenziamenti rimessi in discussione grazie alla nostra iniziativa di lotta». A dichiararlo, riferendosi alla protesta dei precari dell'Istituto di ricerca ambientale Ispra, Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi rdb. Da quanto afferma il sindacato secondo «fonti ufficiose», il ministero dell'Ambiente, convocando la struttura dirigenziale dell'Ispra, rimetterebbe «in discussione i 250 licenziamenti»; un passo avanti nella vicenda che da ieri sera mantiene in presidio sul tetto dell'istituto di ricerca una decina di lavoratori precari. «Se ciò sarà confermato vorrà dire che i licenziamenti vengono rimessi in discussione grazie alla nostra iniziativa di lotta - ha proseguito Argentini -; la nostra ferma determinazione è di attendere una trattativa vera e non fumosa sul problema specifico della continuazione e della natura dei contratti. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo - ha proseguito il dirigente Usi rdb - dai singoli cittadini che ci contattano per mostrarci solidarietà, alle forze politiche. Noi - ha concluso - siamo sempre di più, ed anche stanotte dormiremo sul tetto».

LAVORO: ISPRA; PROTESTA PRECARI, PRIMA NOTTE SUL TETTO

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Prima notte di protesta sul tetto per i precari dell'istituto di ricerca ambientale Ispra, a Roma. Una decina di ricercatori, saliti ieri sul tetto della sede dell'istituto in via Casalotti 300, sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. A sostegno dei lavoratori, l'Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento. Per far seguire e appoggiare la loro battaglia i precari hanno attivato anche una webcam sul tetto. «Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perchè per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione - ha detto Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi RdB Ricerca -. Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento. Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto un miliardo di euro per l'ambiente noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l'intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell'Ambiente».

LAVORO:GRECO,NON TOLLERABILE DISPERDERE CAPITALE UMANO ISPRA

(ANSA) - CATANZARO, 25 NOV - «All'Ispra c'è un capitale umano straordinario che rischia di essere disperso. E ciò non è tollerabile». Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvo Greco, che oggi ha portato la solidarietà degli assessori all'ambiente della Conferenza delle Regioni, di cui è coordinatore, ai ricercatori dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) che ieri sono saliti sul tetto dell'istituto per protestare contro gli annunciati licenziamenti. «Sono preoccupato - ha detto Greco che è un noto biologo marino - per lo smantellamento dell'unico istituto di ricerca sul mare. Il problema è che la ricerca, in Italia, non interessa a nessuno». «Oggi - ha aggiunto - sono voluto venire all'Istituto a portare la solidarietà mia e del coordinamento degli assessori all'Ambiente delle Regioni. Il patrimonio di conoscenze dell'Ispra non può essere disperso». A protestare, ieri, sono stati una decina di precari con contratti Co.co.co. e ricercatori a tempo determinato dell'Istituto. Secondo il sindacato Usi RdB Ricerca, l'ente di ricerca, dopo avere licenziato 200 precari storici, è pronta a fare altrettanto con altri 250, pari al 40% del personale.

LAVORO: ISPRA; GUIDONI (SL),TAGLI RICERCA PER ESIGENZE CASSA

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - «Ancora una volta le esigenze di cassa vengono anteposte alla qualità della investigazione scientifica». È quanto afferma in una nota Umberto Guidoni, del Coordinamento Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, a proposito del licenziamento di 250 giovani ricercatori dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione ambientale (Ispra), che ha subito una decurtazione del 40% della forza lavoro e probabilmente l'espulsione della totalità delle nuove leve. Con questi licenziamenti, che sono «la risposta, prosegue l'esponente di Sl, del governo all'appello del presidente Napolitano sulla valorizzazione della ricerca», il governo «penalizza la ricerca pubblica ed umilia le ambizioni dei giovani ricercatori». «Sinistra, Ecologia Libertà - conclude Guidoni - è solidale con i ricercatori licenziati ed è al fianco delle battaglie dei precari della ricerca» contro «una scelta ideologica che reca grave danno alle prospettive future del nostro Paese».

LAVORO: ECODEM CON I RICERCATORI, RIAPRIRE VERTENZA ISPRA

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - «Necessario riaprire la vertenza per salvaguardare i livelli occupazionali, valorizzare le professionalità e sostenere il settore della ricerca». «Gli Ecologisti Democratici sono al fianco dei dipendenti dell'Ispra che si vedono costretti ad adottare forme di lotta dure ed estreme per difendere il posto di lavoro e per chiedere concreto sostegno al settore della ricerca». È quanto dichiara oggi Marco Ciarafoni, portavoce nazionale dell'Associazione. «La decisione - continua l'esponente Ecodem - di procedere ai licenziamenti di oltre il 40% dei lavoratori è il drammatico segno del fallimento della stagione commissariale voluta dal governo Berlusconi e certifica, se mai ve ne fosse ancora bisogno, il suo completo disinteresse verso gli enti e gli istituti che svolgono, con competenza e professionalità, importanti e qualificate attività di ricerca, protezione, controllo e monitoraggio ambientale».

LAVORO: ISPRA; VELTRONI E BRATTI INCONTRANO PRECARI

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Oggi pomeriggio una delegazione dei lavoratori precari dell'Ispra ha incontrato i parlamentari del PD Walter Veltroni e Alessandro Bratti a margine dell'audizione in Commissione Ambiente del Ministro Prestigiacomo. ''In commissione Ambiente - riferisce una nota del partito - il Partito Democratico ha chiesto al Ministro di riferire circa il grave stato della situazione in cui versa l'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale con particolare riferimento alla situazione lavorativa dei circa 200 tra ricercatori e tecnici in scadenza di contratto, che da ieri protestano sul tetto della sede dell'Istituto a Roma. Sul punto il Ministro e' stato al momento vago rimandando alla prossima settimana la trattazione dell'argomento. Ieri inoltre il PD ha chiesto in una informativa urgente che il Governo riferisca a riguardo della situazione dei ricercatori precari''.(ANSA).


25 novembre 2009 - Il Velino

Ispra, Pd: Sollevata questione dei precari a Prestigiacomo

Roma, 25 NOV (Velino) - "Oggi durante l'audizione alla Camera del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, abbiamo sollevato il problema dei precari dell'Ispra la cui drammaticita' e' ormai sotto gli occhi di tutta l'opinione pubblica". Lo dichiarano Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, deputati del Pd in commissione Ambiente di Montecitorio. "Il ministro ha preso l'impegno di riferire dettagliatamente sulla situazione e sul futuro dei 250 ricercatori dipendenti dell'istituto superiore per la Ricerca e la protezione ambientale - continuano i due esponenti del Pd -. Continueremo il nostro pressing aspettando dunque le risposte del ministro per risolvere un problema che ci sta a cuore non solo per la vita dei precari stessi, ma per la qualita' e il futuro della ricerca in Italia".

Ispra, Pedica/Monai (Idv): Non sparate alla ricerca

Roma, 25 NOV (Velino) - "Ieri, una delegazione dell'Italia dei valori e' stata a fianco dei ricercatori dell'Ispra, Istituto superiore di ricerca ambientale, costretti ad un gesto eclatante e disperato, occupare la sede di Roma e dormire sul tetto della stessa, per protestare contro i licenziamenti annunciati dall'Ente". Lo scrivono in un post sul sito dell'Italia dei valori, il senatore Stefano Pedica e il deputato Carlo Monai. "Il prefetto Vincenzo Grimaldi, alla guida dell'Ente malgrado non abbia alcuna competenza in materia ambientale - continuano gli esponenti dell'Idv - ieri ha impedito l'ingresso nella sede ai giornalisti: un tentativo di mettere a tacere la protesta dei lavoratori. L'Ispra oltre ad aver licenziato 200 precari si appresta a licenziarne altri 250 entro la fine dell'anno. Perche'? A detta del governo mancano i soldi. Ma i fondi utilizzati per mantenere questo Istituto, che controlla la qualita' dell'acqua che beviamo e dell'aria che respiriamo, vengono dalla comunita' europea e, quindi, sono disponibili. La vera ragione e' che questo governo, dopo aver deciso di vendere l'acqua, ora vuole esternalizzare anche i controlli ambientali. Al peggio non c'e' mai fine! Ci piace riportare qui le parole del presidente Napolitano: 'C'e' necessita' di investire in ricerca e innovazione, perche' su questo ci giochiamo il nostro futuro, anche per uscire dalla crisi in condizioni migliori di come ci siamo entrati'. La maggioranza, purtroppo, la pensa diversamente. L'Ispra non deve chiudere. L'Italia dei valori sara' vicina a tutti quei ricercatori che hanno deciso di non piegare la testa alla logica distruttiva del ministro dell´Ambiente Prestigiacomo che, pezzo dopo pezzo, sta sfasciando il nostro sistema ambientale. E, per questo, interverremo in Parlamento per continuare ad essere al fianco dei lavoratori e far valere le loro ragioni. Consigliamo a tutti di vedere questo video realizzato dai precari che stanno rischiando il proprio posto di lavoro. Una satira amara che rischia di diventare realta' con questo governo intenzionato ad ammazzare la ricerca e a ridurre sul lastrico i professionisti che a questa hanno dedicato la loro vita".


25 novembre 2009 - Omniroma

CASALOTTI, RDB: «PRIMA NOTTE SU TETTO PER I PRECARI ISPRA»

(OMNIROMA) Roma, 25 nov - «È passata la prima notte sul tetto ma non la determinazione dei precari Ispra, che proseguono nella loro protesta all'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. A sostegno dei lavoratori, Usi Rdb Ricerca mette in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento. Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione», lo dichiara in una nota Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi Rdb Ricerca. «Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento - prosegue Mannozzi - Ieri il ministro Prestigiacomo ha richiesto 1 miliardo di euro per l'ambiente noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati a Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l'intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell'Ambiente. Nel frattempo per tutti coloro che vogliano seguire ed appoggiare la nostra lotta abbiamo attivato una webcam sul tetto (http://it.justin.tv/precariispra). Ci troverete lì, ad oltranza», conclude Mannozzi.

ISPRA, SMERIGLIO: «VICINI A RICERCATORI»

(OMNIROMA) Roma, 25 nov - «Siamo vicini ai ricercatori precari dell´Ispra, che da ieri, evidentemente esasperati, sono saliti sui tetti dell'istituto di Via Casalotti a Roma per protestare contro il licenziamento annunciato dall'ente di oltre 250 lavoratori. Purtroppo siamo di fronte all'ennesima situazione estrema che porta dei lavoratori, ricercatori, la cui attività è fondamentale per il nostro Paese, a gesti estremi di reazione alla possibilità di perdere non solo uno stipendio, ma un lavoro di dedizione e appassionato impegno nei confronti della ricerca ambientale che li coinvolge da anni. A chi da 24 ore si trova sui tetti dell´Ispra e ai loro colleghi, va tutta la nostra solidarietà». Lo dichiara in una nota l'assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione professionale, Massimiliano Smeriglio.

ISPRA,STAMPETE(PD):«ALEMANNO MEDI CON GOVERNO PER SBLOCCO FONDI»

(OMNIROMA) Roma, 25 nov - «Questa mattina, mi sono recato qui all'istituto di via Casalotti per portare la mia solidarietà ai lavoratori precari dell'Ispra, che hanno dato atto ad una protesta assolutamente legittima contro i licenziamenti selvaggi dell'azienda. Il sindaco Alemanno deve intervenire immediatamente sulla questione mediando con il governo». Lo afferma, in una nota, il consigliere Pd del Comune di Roma Antonio Stampete. «So che è già stato chiesto un miliardo di euro all'esecutivo nazionale da parte del Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e vorremmo tutti quanti sapere, quanti di questi soldi saranno destinati al centro di ricerca Ispra e ai lavoratori precari. Non è ammissibile - ha proseguito Stampete - che vengano gettate via risorse umane così numerose e preziose. Sono stati lasciati a casa già 200 lavoratori lo scorso anno - ha concluso - non è tollerabile un ulteriore snellimento di un settore che dovrebbe essere il futuro per una Italia sempre più all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente».


25 novembre 2009 - Repubblica.it

Precari, la protesta corre via webcam
Prosegue l'occupazione dei ricercatori dell'Istituto di Casalotti contro i licenziamenti di centinaia di persone. E una webcam li segue in diretta
di Katia Ancona

Giovedì 26 novembre i dipendenti dell'Alcoa e di Agile (ex Eutelia) manifestano nella Capitale per chiedere al Governo di salvare i rispettivi posti di lavoro. Intanto i ricercatori precari dell'Ispra hanno passato la notte sul tetto della sede di via Casalotti e non intendono muoversi fino a quando non riceveranno proposte concrete. E attraverso questa webcam li si può seguire in diretta.
Giovedi 26 si preannuncia una giornata intensa per le proteste dei lavoratori.
Alcoa
Si comincia in mattinata con l'arrivo nella Capitale di almeno 400 lavoratori dell'Alcoa di Portovesme, nel Sulcis Iglesiente. L'azienda americana, che ha due sedi anche in Italia (in Sardegna e in Veneto) nei giorni scorsi ha annunciato, infatti, chiusura degli impianti e licenziamenti. I lavoratori hanno reagito trattenendo alcuni dirigenti e organizzando occupazioni e sit-in. Per domani è in programma un vertice tra Governo, Regione e sindaci dei territori per trovare una via d'uscita. Contemporaneamente i lavoratori arriveranno nella Capitale insieme alle loro famiglie per chiedere all'esecutivo di scongiurare la chiusura degli stabilimenti. La parte più consistente degli operai partirà questa sera con il traghetto da Olbia per Civitavecchia (verranno imbarcati anche 8 pullman) mentre gli altri arriveranno a Roma ina aereo. Per la mattinata i lavoratori hanno organizzato un sit-in davanti al Ministero dello Sviluppo economico di via Molise e poi, dopo le 11, si trasferiranno a piazza Montecitorio dove la protesta proseguirà dalle 14 alle 19.
Agile (ex Eutelia)
Proprio per le 19 a palazzo Chigi è fissato un tavolo tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, una delegazione di lavoratori e rappresentanze sindacali per discutere la vertenza del gruppo Eutelia-Omega-Agile. Come è già successo la scorsa settimana, i lavoratori del gruppo Omega Spa, senza stipendio da tre mesi, e con lo spettro del licenziamento che pesa sulle loro teste, arriveranno da tutta Italia per partecipare allo sciopero generale indetto dal coordinamento sindacale. In programma anche una una manifestazione sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri anche se manca ancora l'autorizzazione da parte della Questura.
Ispra
Intanto prosegue la protesta dei ricercatori precari dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che martedì sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti, dove hanno passato anche la notte, per salvare il loro posto di lavoro. L'Ispra, infatti, che a Roma conta mille dipendenti distribuiti su tre sedi, a giugno ha licenziato circa 200 precari e si appresta a licenziarne altri 250, cioè quasi tutti i lavoratori giovani dell'ente. Dalla segreteria nazionale Usi RdB Ricerca fanno sapere che i dipendenti rimarranno lì fino a quando non otterrano proposte concrete. "Sappiamo che la notte appena trascorsa non sarà l’ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell’amministrazione", riferisce Michela Mannozzi, del coordinamento precari ISPRA dell’U SI RdB Ricerca. "Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento". "Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto un miliardo di Euro per l’ambiente – prosegue Mannozzi – noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad ISPRA e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l’intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l’intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell’Ambiente. Nel frattempo per tutti coloro che vogliano seguire ed appoggiare la nostra lotta abbiamo attivato una webcam sul tetto. Ci troverete lì, ad oltranza", conclude Mannozzi.


25 novembre 2009 - Corriere.it

via casalotti 300
Ispra, la notte dei precari sul tetto. E la lotta va online con la webcam
Va avanti ad oltranza la protesta dei ricercatori dell'Istituto superiore di protezione ambientale

ROMA - «È passata la prima notte sul tetto ma non la determinazione dei precari Ispra, che proseguono nella loro protesta all'Istituto di via Casalotti 300 a Roma. Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione». Così va avanti ad oltranza la protesta dei precari Ispra - Istituto superiore di protezione ambientale - che martedì sono saliti sul tetto per protestare contro il mancato rinnovo del contrattodi 150 precari in scadenza alla fine di novembre.
ALTRE INIZIATIVE - Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi Rdb Ricerca, fa sapere che «nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento». E spiega: «Martedì il ministro Prestigiacomo ha richiesto 1 miliardo di euro per l'ambiente, noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati a Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti».
WEBCAM - La protesta dei precari è anche online. Infatti il coordinamento ha attivato una webcam sul tetto all'indirizzohttp://it.justin.tv/precariispra «per tutti coloro che vogliano seguire ed appoggiare la nostra lotta, Ci troverete lì, ad oltranza».


25 novembre 2009 - Apcom

Ispra/ Roma, precari ancora sul tetto: Qui a oltranza
Continua la protesta iniziata ieri, attivata una webcam

(APCOM) Roma - Prosegue a Roma la protesta dei precari dell'Ispra, che da ieri hanno occupato il tetto dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale di via Casalotti 300. "Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione", riferisce Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'USI RdB Ricerca: "Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento". "Ieri il ministro Prestigiacomo ha richiesto un miliardo di euro per l'ambiente - prosegue Mannozzi - noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l'intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell'Ambiente. Sul tetto rimarremo ad oltranza". I precari hanno attivato una webcam sul tetto dell'Istituto per seguire la protesta anche on-line (http://it.justin.tv/precariispra).


25 novembre 2009 - Villaggio Globale

Prima notte sul tetto per i precari Ispra
Sono una decina e sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. L'Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento

Roma - I precari dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) hanno trascorso la prima notte sul tetto della sede dell'istituto in via Casalotti 30, a Roma, continuando la loro protesta iniziata ieri. Sono una decina e sono contrari agli annunciati licenziamenti di altri 250 precari. A sostegno dei lavoratori, l'Usi RdB Ricerca ha messo in campo iniziative che si svolgeranno domani alla Provincia di Roma e venerdì al Parlamento. Per far seguire e appoggiare la loro battaglia i precari hanno attivato anche una webcam sul tetto. «Sappiamo che questa notte non sarà l'ultima, perché per ora non ci sono segnali chiari da parte dell'amministrazione - ha detto Michela Mannozzi, del coordinamento precari Ispra dell'Usi RdB Ricerca -. Nei prossimi giorni, oltre a mantenere il presidio sul tetto, ci rivolgeremo alla città di Roma e al Parlamento. Ieri il Ministro Prestigiacomo ha richiesto un miliardo di euro per l'ambiente noi siamo interessati a sapere quanti di questi denari saranno destinati ad Ispra e quanti alla ricerca, e quindi ai precari. Dal Ministro attendiamo l'intervento risolutivo per iniziare e concludere positivamente la trattativa che predisponga la continuazione dei contratti. Allora veramente sarà chiaro che l'intento del Ministro è quello di lavorare per il bene dell'Ambiente». Forte è la solidarietà delle forze politiche e il consigliere del comune di Roma Antonio Stampete (Pd) ha chiesto esplicitamente la mediazione del sindaco di Roma. «Non è ammissibile - ha detto Stampete - che vengano gettate via risorse umane così numerose e preziose. Sono stati lasciati a casa già 200 lavoratori lo scorso anno non è tollerabile un ulteriore snellimento di un settore che dovrebbe essere il futuro per un Italia sempre più all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente».


25 novembre 2009 - La Repubblica

"No ai licenziamenti", ricercatori sul tetto
La protesta dei precari dell´Ispra: a rischio cinquecento posti In pericolo gli studi sull´ambiente marino e le rilevazioni sulla nave dei veleni
di LAURA SERLONI

Roma - Si sono portati i sacchi a pelo, qualche bevanda e alcuni viveri. I trenta ricercatori dell´Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che da ieri mattina sono sul tetto dell´ente, sapevano già che la protesta sarebbe andata per le lunghe. Così hanno passato la prima notte sulla terrazza all´ultimo piano di via Casalotti 300. Una mobilitazione organizzata per cercare di salvare centinaia di posti di lavoro. «Ci vogliono mandare tutti via - spiega Michela Mannozzi, 37 anni da sei all´Ispra e da ieri sul tetto - Lottiamo contro il precariato. Non scenderemo finché non avremo certezze sul futuro e la stabilizzazione del contratto».
L´Ispra, che a Roma ha tre sedi e mille dipendenti, a giugno ha mandato a casa 250 precari e per altri 250 dovrebbero arrivare le lettere di licenziamento entro dicembre. Insomma il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell´ente non potrà più svolgere il lavoro che porta avanti da anni. Rischiano così di saltare importanti progetti come il Mose di Venezia e di finire chiuse in un cassetto le ricerche sulle biodiversità marine o sul monitoraggio ambientale nelle aree di scarico delle piattaforme industriali e sulla nave dei veleni in Calabria. «Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato - sottolinea Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB rca - Oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l´ente stanno uccidendo la ricerca». Sono arrabbiati, disperati e determinati a portare avanti la protesta fino a quando i loro posti di lavoro non saranno salvi. Un incontro tra i sindacati e l´ente commissariale è stato fissato per il primo dicembre. Solidarietà è stata espressa dal vicepresidente della giunta della Regione Lazio, Esterino Montino e dal presidente dell´Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Vicini ai lavoratori anche i deputati del Pd Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, della commissione Ambiente di Montecitorio. «Domani - spiegano - in occasione della prevista audizione alla Camera, chiederemo al ministro Prestigiacomo cosa intenda fare per scongiurare nuovi licenziamenti».

Scajola avverte Fiat: folle chiudere Termini
Epifani: "Bene, intervenite". Il ministro: "Ridurremo gli eco-incentivi" Cassa a Mirafiori. Continuano le proteste operaie. Ispra, sui tetti i ricercatori precari
di PAOLO GRISERI

TORINO - La prima mossa della giornata arriva da Dubai, dove il ministro Claudio Scajola accompagna Berlusconi in visita. Dice il titolare dell´Industria: «Sarebbe folle far morire un polo industriale come quello di Termini Imerese su cui nel tempo sono stati fatti investimenti importanti». Poi il ministro chiede «a Fiat che venga aumentata la produzione industriale in Italia dove immatricoliamo più auto di quante ne produciamo anche se la stessa Fiat ritiene che sei stabilimenti siano troppi e Termini Imerese abbia difficoltà oggettive». E annuncia: «Gli incentivi diminuiranno in modo graduale per essere trasferiti ad altri settori».
Le parole di Scajola danno fuoco alla discussione sul futuro Termini. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, approvano la linea del ministro: «Apprezzo la posizione di Scajola, speriamo che il governo la ponga con forza nel negoziato con il Lingotto», dice Epifani. Per Bonanni «il Mezzogiorno non può fare a meno del polo di Termini e il governo dovrebbe concedere gli incentivi solo a condizione che vengano mantenute le produzioni». Angeletti sostiene che «non c´è bisogno di chiudere gli stabilimenti».
In realtà le parole del ministro si prestano a interpretazioni diverse e sembrano già prefigurare la trattativa. Scajola chiede di non far morire il polo industriale di Termini ma non dice che nella fabbrica siciliana debbano essere per forza costruite automobili. È quel che sostiene da tempo il Lingotto: «Il governo e le istituzioni locali - ha detto di recente Marchionne - facciano delle proposte per mantenere l´attività a Termini. La politica industriale non la fa la Fiat». Quanto al fatto che debba essere aumentata la produzione di auto in Italia, questo sarebbe già nel piano del Lingotto. Ma l´aumento si realizzerebbe anche chiudendo la produzione a Termini. L´andamento del mercato non è ancora incoraggiante come dimostra il nuovo ricorso alla cassa integrazione che bloccherà le fabbriche del gruppo da Natale all´Epifania. La prospettiva per i 1.500 dipendenti siciliani non è dunque rosea: «Siamo pronti a riprendere l´occupazione del municipio», annunciavano ieri sera le tute blu.
Sono invece saliti sul tetto della sede di via Casalotti, a Roma, i precari dell´Ispra, l´Istituto nazionale che, tra gli altri compiti, dovrebbe svolgere indagini sull´ambiente marino. Rischiano il posto 450 persone, il 40 per cento della forza lavoro dell´istituto. Si siedono infine davanti a Montecitorio gli agricoltori della Cia: «Se non vengono messi altri fondi nella finanziaria - dicono - l´anno prossimo sono a rischio 100 mila posti nel settore agricolo».


25 novembre 2009 - Il Manifesto

TAGLI ALLA RICERCA/IL CASO ISPRA
A rischio i ricercatori della «nave dei veleni»

Roma - I lavoratori dell'Ispra - ente di ricerca pubblica - sono saliti ieri sul tetto della sede di via Casalotti, a Roma. Protestano contro il licenziamento di 200 precari storici - già avvenuto - e l'ipotesi di cacciarne altri 250: il 40% del personale, che coincide con la totalità dei giovani presenti nell'ente. I precari, alcuni dei quali ricercatori dell'equipaggio della nave Astrea inviata il 20 settembre scorso per compiere alcuni rilievi sulla «nave dei veleni» individuata al largo di Cetraro, in Calabria, hanno chiesto di incontrare il commissario dell'Ispra e sono disposti a continuare la protesta fin quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare. Claudio Argentini, della segreteria nazionale dell'Usi-RdB ricerca, parla di «disperazione dei lavoratori, che oltre a perdere il posto, cui hanno dedicato molti anni della loro vita, vedono il ministro e il commissario azzerare completamente la ricerca dedicata al mare». In serata, davanti al silenzio totale delle istituzioni, i dipendenti hanno deciso di rimanere sul tetto anche per la notte. «Non scenderanno se non di fronte a risposte precise sul sostegno al settore della ricerca marina».


25 novembre 2009 - Corriere della Sera

Casalotti
Ispra, i precari dormono sul terrazzo

Roma - Protesta sui tetti a Casalotti. Ieri pomeriggio un gruppo di precari dell’ente di ricerca pubblica ambientale Ispra ha inscenato una protesta contro il piano di licenziamenti. Una decina di manifestanti ha trascorso la notte sul tetto con tende e sacchi a pelo.


25 novembre 2009 - EPolis Roma

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Via Casalotti.
L'ente ha previsto un piano che prevede il taglio di personale: a casa già duecento persone
Ispra, ricercatori precari sul tetto «entro l'anno 250 licenziamenti»
Solidarietà del centrosinistra. Si chiede l'intervento del governo e della Prestigiacomo
di Marta Rossi

Roma - Un piano da 250 licenziamenti che si vanno ad aggiungere ai già ducento mandati a casa, in pratica il 40 per cento del personale dell'Ispra, ente di ricerca pubblica ambientale, è destinato a perdere il lavoro. E dopo un'assemblea sindacale indetta da Usi Rdb ricerca, in via Casalotti un gruppo di precari è salito sul tetto dello stabile per protestare contro il piano di licenziamenti che, di fatto, taglierà fuori dall'ente la quasi totalità del personale giovane.
«I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - dice Claudio Argentini, dell'Usi Rdb -. Oltre a perdere il lavoro a cui hanno dedicato molti anni spesso con salari da fame, il ministro e la struttura commissariale stanno azzerando completamente la ricerca sul mare». «Il mio appello è rivolto al governo - dice Esterino Montino, vice presidente della Regione - affinchè si adoperi per dare riconoscimento delle competenze e certezza del lavoro ai ricercatori». I gruppi del Pd alla Provincia e quello del XVIII municipio chiedono che il ministro Prestigiacomo salvi i posti di lavoro e rilanci la ricerca. Solidarietà anche dall'Italia dei Valori: Stefano Pedica ha raggiunto la Ispra per stare al fianco dei lavoratori. «Il governo deve ascoltare l'appello dei lavoratori - dice Alessandro Mazzoli, segretario laziale del Pd - e tutelare un ente prezioso e ricco di professionalità che non possono essere disperse». «Duecento lavoratori già mandati a casa e altri 180 non riconferma ti a fine dicembre - spiega Luisa Laurelli, consigliere regionale del Pd . Alcuni dei dipendenti a rischio lavorano all’Ispra da 15 anni e hanno acquisito competenze ed esperienza. Ora se ne può fare a meno senza che l'attività dell’istituto ne risenta?». «Altri cittadini romani, dopo quelli dell’Eutelia, di Gemma si ritrovano senza lavoro e senza stipendio. Con una mozione che chieda al Sindaco Alemanno e all’assessore al Bilancio Leo di intervenire presso il Governo nazionale per tutelare i dipendenti dell’Ispra», dice Paolo Masini, consigliere comunale del Pd. «La vicenda dell'Ispra è l'ennesima dolorosa ferita inferta al tessuto produttivo regionale e ad un patrimonio di conoscenze scientifiche di grande valore, ma colpevolmente trascurato dalle autorità di governo», commenta l'assessore al Lavoro regionale Alessandra Tibaldi. «Tra i precari Ispra che rischiano il posto di lavoro ci sono alcuni ricercatori impegnati sulle navi dei veleni - dice l'assessore regionale all'Ambiente Filippo Zaratti -. La gestione commissariale di Ispra, inoltre, deve produrre un organico piano di riordino e non può limitarsi a licenziare personale qualificato, reinserendolo in Ispra, come è avvenuto in alcuni casi, attraverso agenzie di lavoro interinale». Intanto, i ricercatori precari hanno passato la notte sul tetto, «vista - fa sapere il sindacato - l’assenza di qualunque risposta da parte dell’amministrazione». La protesta andrà avanti «fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti».

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25 novembre 2009 - Il Tempo

La Regione lancia un appello al governo
Ricercatori a rischio Protesta sul tetto
Ispra 250 precari sull'orlo del licenziamento
di Francesca Mariani

Roma - I lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dopo l'assemblea di ieri sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti e dichiarano di non voler scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza». L'Ispra ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, vedono azzerare completamente la ricerca dedicata al mare». «Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione - si legge nella nota del sidnacato - i lavoratori precari dell'Ispra si preparano così ad affrontare la notte sul tetto dell'Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il commissario per l'ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009». Sulla vicenda sono intervenuti diversi esponenti politici del Pd e dell'Italia dei Valori. Tra gli altri, anche il vicepresidente della giunta della Regione, Esterino Montino il quale, dopo aver espresso la sua solidarietà ai lavoratori precari, ha rivolto un appello al Governo «e in particolare ai Ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinché si adoperino sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'Ente».


25 novembre 2009 - Leggo

Roma. Alla ricerca non resta che andar per tetti...

Roma - Alla ricerca non resta che andar per tetti. E’ la protesta - quella di occupare il tetto - messa in atto dai precari dell’Ispra per scongiurare altri licenziamenti. Ieri mattina sono saliti sul tetto dell’Istituto, in via Casalotti 300 (foto), per ottenere un incontro risolutivo con il commissario straordinario dell’Ente, il prefetto Vincenzo Grimaldi, e bloccare i nuovi licenziamenti. Secondo i manifestanti infatti sarebbero ben 250 i posti a rischio, si andrebbe a perdere quindi ben il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori più giovani. I precari dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale infatti hanno già subito 200 licenziamenti la scorsa estate: «Sono disperati. Questa nuova fase ha scatenato infatti la rabbia dei lavoratori - spiega Claudio Argentini, segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - ieri mattina hanno deciso di portare la protesta all’estremo, occupando il tetto dell’edificio nel quale lavorano dar anni. Non scenderanno se non con la garanzia del posto di lavoro e del sostegno al settore della ricerca marina».(L.Loi./ass)


25 novembre 2009 - City

Precari ispra sul tetto per protesta

Roma - I lavoratori precari dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dopo un’assemblea, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti, dichiarando di non voler scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L’Ispra ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell’ente.


24 novembre 2009 - Corriere.it

EMERGENZA OCCUPAZIONE
Ispra, sul tetto contro i licenziamenti, la polizia interviene tra i precari
La protesta dei lavoratori: «A rischio 150 posti di lavoro ma l'incaricato del ministro non vuole incontrarci»
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ROMA - Continua la protesta dei lavoratori precari dell’Ispra che, a Roma, sono saliti sul tetto della sede di via di Casalotti 300, per occuparla contro l'annuncio di altri 150 licenziamenti, dopo i 250 tra gennaio e giugno. L’amministrazione nominata dal ministro vigilante, la titolare dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, fanno sapere in una nota i lavoratori, per tutta risposta ha chiamato le forze dell’ordine, che sono intervenute tra i lavoratori dell’Ispra. I precari, appoggiati dal sindacato di base Usi RdB Ricerca, chiedono di salvare il loro posto di lavoro e riaprire un dialogo con il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario straordinario dell’Istituto, oltre che con il ministro, «che da quando stata nominata ha sempre rifiutato di incontrarli», scrivono.
LAVAVETRI PER UN GIORNO - Lo scorso 20 maggio, in occasione della prima ondata di licenziamenti, i ricercatori e i precari dell'Ispra - Istituto superiore di protezione ambientale - avevano inscenato una clamorosa protesta nella Capitale: lungo la via Cristoforo Colombo si erano improvvisati lavavetri in camice bianco, per chiedere garanzie sul proprio futuro professionale (oltre 200 i contratti di collaborazione in via di scadenza) al ministero dell'Ambiente. A giugno già 200 lavoratori precari avevano visto il loro contratto non riconfermato, in novembre altri 150 lavoratori rischiano la stessa sorte.
SOLIDARIETA' DAL XVIII MUNICIPIO - Ai manifestanti sul tetto è giunta la solidarietà del Partito Democratico del Municipio XVIII e del gruppo consiliare del Pd della Provincia di Roma. «L’accorpamento dei tre enti che hanno dato vita all’Ispra (Apat -Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e i servizi Tecnici, Icram -Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare, Infs -Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) avrebbe dovuto razionalizzare in un'unica entità le competenze tecnico-scientifiche presenti - sottolinea una nota del Pd - al fine di corrispondere in modo puntuale ed armonico alla politica ambientale del Paese».
TAVOLO DI CONCERTAZIONE - Tuttavia, «a distanza di un anno manca completamente un piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti e si assiste al progressivo smantellamento di gran parte delle attività di ricerca e protezione e monitoraggio ambientale», accusano i democratici che chiedono l’immediata convocazione di un tavolo di concertazione interistituzionale «con Regione, Provincia e Comune, come da mozione già approvata dal Consiglio Provinciale, al fine di avviare le procedure per la soluzione della vertenza Ispra».


24 novembre 2009 - Repubblica.it

Ispra, a rischio 250 posti. I precari salgono sul tetto
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Roma - Ancora lavoratori sul tetto che scotta. Stavolta è toccato ai precari dell'Ispra, dopo un'assemblea indetta questa mattina da Usi RdB Ricerca, montare sulla sede dell'ente di via Casalotti e minacciare di restarci fino alla conclusione, positiva, della loro vertenza. L'Ispra, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo e ispezione, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, "il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente" ricorda l'Usi RdB. "Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio - aggiunge il sindacato - il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato". "I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca -. Oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare. Come segreteria nazionale avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l'esplosione della rabbia di questi lavoratori. E non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro e il sostegno al settore della ricerca marina". Tra tante dichiarazioni a sostegno dei lavoratori dell’Ispra, spiccano le parole di Esterino Montino. "Esprimo tutta la mia solidarietà ai precari Ispra che in queste ore stanno manifestando per la salvaguardia del posto di lavoro - afferma il vicepresidente della giunta della regione Lazio -. Il mio appello è rivolto al Governo, e in particolare ai ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinché si adoperi sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'ente".


24 novembre 2009 - Il Messaggero.it

Precari Ispra sul tetto dell'istituto contro licenziamenti

ROMA (24 novembre) - Un gruppo di precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) sono saliti stamattina sul tetto della sede di via Casalotti 300 a Roma per protestare contro il piano di licenziamenti. I precari in mattinata si erano riuniti in un'assemblea indetta dal sindacato di base dei lavoratori della ricerca Usi RdB Ricerca: l'ente ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Al termine del piano di licenziamenti il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato da gennaio. «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il ministro e la struttura commissariale che gestisce l'ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare. Ci aspettiamo - ha concluso il sindacalista - che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che sono possibili sia normativamente che economicamente». «Ci appelliamo al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo perché intervenga sul Commissario Ispra per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio delle attività di ricerca dell'Ente», hanno detto i consiglieri provinciali del Pd Alberto Filisio e Marco Miccoli e il coordinatore del Pd del Municipio XVIII Valentino Mancinelli che questa mattina hanno incontrato i lavoratori precari. «A distanza di un anno - hanno aggiunto i consiglieri - manca completamente un piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti e si assiste al progressivo smantellamento di gran parte delle attività di ricerca e protezione e monitoraggio ambientale». «Chiediamo - hanno concluso - l'immediata convocazione di un tavolo interistituzionale con Regione, Provincia e Comune, come da mozione già approvata dal Consiglio Provinciale, al fine di avviare le procedure per la soluzione della vertenza Ispra».


24 novembre 2009 - Unità online

Ricerca, precari Ispra sui tetti
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Roma - Un gruppo di precari dell'ente di ricerca pubblica ambientale Ispra sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti a Roma per protestare contro il piano di licenziamenti. I precari, questa mattina, si erano riuniti in un'assemblea indetta da Usi RdB Ricerca. L'ente ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Al termine del piano di licenziamenti il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato da gennaio. «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare». «Ci aspettiamo - ha concluso il sindacalista - che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente».


24 novembre 2009 - Ansa

LAVORO: ISPRA; REGIONE LAZIO, GOVERNO INTERVENGA SUBITO

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Il vicepresidente della giunta della Regione Lazio Esterino Montino ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori precari che da questa mattina stanno manifestando sul tetto dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale in via di Casalotti a Roma. «Il mio appello è rivolto al Governo - ha detto Montino -, ed in particolare ai Ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinchè si adoperi sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'Ente».

LAVORO: PD, SOLIDARIETÀ A LAVORATORI ISPRA

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - «Totale solidarietà» ai lavoratori Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da stamattina manifestano sul tetto della sede di Roma è stata espressa dai deputati del Pd Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, della commissione Ambiente di Montecitorio. «Domani - dicono - in occasione della prevista audizione alla Camera, chiederemo al ministro Prestigiacomo cosa intenda fare per scongiurare nuovi licenziamenti. Siamo in attesa, ormai da due anni, di una soluzione per l'Ispra dopo che la stessa Prestigiacomo ha voluto sciogliere l'Agenzia ambientale e accorpare tre Enti, l'Apat, l' Icram e l'Infs, riducendo il budget complessivo del 20% e creando le basi per una continua precarietà dei dipendenti che rappresentano una enorme risorsa che non viene valorizzata ma al contrario mortificata continuamente».

AMBIENTE: PROTESTA ISPRA, PRECARI SU TETTO ISTITUTO

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - I lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dopo l'assemblea di questa mattina - riferiscono i sindacati in una nota - hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e dichiarano di non voler scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'Ispra ha gia' licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalita' dei lavoratori giovani dell'ente. ''I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, vedono azzerare completamente la ricerca dedicata al mare''. ''Questa mattina - aggiunge Argentini - un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di Usi/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina''. ''Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell' amministrazione - si legge nella nota - i lavoratori precari dell'Ispra si preparano cosi' ad affrontare la notte sul tetto dell'Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il commissario per l'ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attivita' di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009''.

Roma: precari Ispra sul tetto, no a licenziamenti

ROMA - Un gruppo di precari dell'ente di ricerca pubblica ambientale Ispra sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti a Roma per protestare contro il piano di licenziamenti. I precari, questa mattina, si erano riuniti in un'assemblea indetta da Usi RdB Ricerca. L'ente ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Al termine del piano di licenziamenti il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato da gennaio. "I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare". "Ci aspettiamo - ha concluso il sindacalista - che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente". Il vicepresidente della giunta della Regione Lazio Esterino Montino ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori precari che da questa mattina stanno manifestando sul tetto dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale in via di Casalotti a Roma. "Il mio appello è rivolto al Governo - ha detto Montino -, ed in particolare ai Ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinché si adoperi sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'Ente". "Totale solidarietà" ai lavoratori Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da stamattina manifestano sul tetto della sede di Roma è stata espressa dai deputati del Pd Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, della commissione Ambiente di Montecitorio. "Domani - dicono - in occasione della prevista audizione alla Camera, chiederemo al ministro Prestigiacomo cosa intenda fare per scongiurare nuovi licenziamenti. Siamo in attesa, ormai da due anni, di una soluzione per l'Ispra dopo che la stessa Prestigiacomo ha voluto sciogliere l'Agenzia ambientale e accorpare tre Enti, l'Apat, l' Icram e l'Infs, riducendo il budget complessivo del 20% e creando le basi per una continua precarietà dei dipendenti che rappresentano una enorme risorsa che non viene valorizzata ma al contrario mortificata continuamente".


24 novembre 2009 - Apcom

Lazio/ Roma, precari Ispra: Continua protesta, interviene polizia
Chiesto incontro con prefetto Grimaldi, commissario straordinario

Roma - Continua la protesta dei lavoratori precari dell'Ispra che, a Roma, sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti, per occuparla contro lannuncio di altri 150 licenziamenti, dopo i 250 tra gennaio e giugno. L'amministrazione nominata dal ministro vigilante, la titolare dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, fanno sapere in una nota, per tutta risposta ha chiamato le forze dell'ordine, che proprio in questi minuti stanno arrivando all'Ispra. I precari, appoggiati dal sindacato di base Usi RdB Ricerca, chiedono di salvare il loro posto di lavoro e riaprire un dialogo con il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario straordinario dell'Istituto, oltre che con il ministro, "che da quando stata nominata ha sempre rifiutato di incontrarli", scrivono.

Lazio/ Roma, Usi Rdb ricerca: Precari sul tetto sede Ispra
Protestano per evitare i licenziamenti

Roma - I lavoratori precari dell'Ispra, ente di ricerca ambientale, dopo un'assemblea indetta questa mattina da Usi RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'Ispra, fanno sapere in una nota, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. "Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato", sottolinea Claudio Argentini, della segreteria nazionale Usi RdB ricerca. "Ci aspettiamo - dice - che il commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica".


24 novembre 2009 - Roma Today

Notte sul tetto contro i licenziamenti per i precari dell'Ispra
Da questa mattina la protesta dei ricercatori dell'Istituto per la Ricerca Ambientale si è spostata sui tetti della sede di via Casalotti 300. Nessuna risposta dalle istituzioni: si prospetta una notte all'aperto per ottenere un incontro

I lavoratori precari dell’ISPRA, dopo un’assemblea indetta questa mattina da USI RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell’ISPRA si preparano ad affrontare la notte sul tetto. I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l’Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009. L'ISPRA, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato. "I lavoratori precari dell’ISPRA sono ormai alla disperazione", spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca, "oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare". "Come segreteria nazionale", continua Argentini, "avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l’esplosione della rabbia di questi lavoratori. Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di USI/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina". Conclude il sindacalista di base: "Ci aspettiamo che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica".


24 novembre 2009 - Dire

Ispra, precari sul tetto: "Azzerata la ricerca sul mare"
Assemblea Usi-Rdb, poi la protesta contro i licenziamenti e i tagli all'ente di ricerca pubblica ambientale: "Non scenderanno fino a quando non avranno certezze sul posto di lavoro"

Roma (DIRE) - ROMA - I lavoratori precari dell’Ispra, dopo un’assemblea indetta questa mattina da Usi RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti, a Roma, e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. Lo si legge in una nota. L'Ispra, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha già licenziato duecento precari storici e si appresta a licenziarne altri duecentocinquanta, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato. "I lavoratori precari dell’Ispra sono ormai alla disperazione– spiega Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca- oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare". "Come segreteria nazionale– continua Argentini- avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i duecento della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l’esplosione della rabbia di questi lavoratori. Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di Usi/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina". Conclude il sindacalista di base: "Ci aspettiamo che il commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica".


24 novembre 2009 - Asca

ROMA: CONTINUA PROTESTA LAVORATORI ISPRA
PER PRECARI NOTTE SU TETTO

(ASCA) Continua la protesta dei lavoratori precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che da stamane sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti 300 a Roma per protestare contro il piano di licenziamenti messo in atto dall'ente. I precari, in mattinata, si erano riuniti in un'assemblea indetta dal sindacato di base RdB Ricerca, per discutere sulle decisioni assunte dall'ente che ha gia' licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, il 40% del personale e la quasi totalita' dei lavoratori giovani. ''Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell'Ispra - fa sapere un comun icato del sindacato di base RdB - si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell' Istituto di Via Casalotti''. I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l'Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando ''non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attivita' di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009''.

RICERCA: PROTESTA PRECARI ISPRA, SALGONO SUL TETTO SEDE CASALOTTI

(ASCA) - Roma, 24 nov - Protesta dei lavoratori precari dell'Ispra che oggi a Roma, dopo un'assemblea indetta questa mattina, hanno deciso di salire sul tetto della sede dell'ente di via Casalotti dove minacciano di voler rimanere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'Ispra, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ''ha gia' licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalita' dei lavoratori giovani dell'ente'' secondo quanto riferisce il sindacato di base Usi RdB Ricerca che sottoliena come ''l'amministrazione per tutta risposta abbia chiamato la polizia che in questi minuti sta giungendo all'Ispra''. I precari chiedono di salvare il loro posto di lavoro e riaprire un dialogo con il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario straordinario dell'Istituto, oltre che con il ministro, che - riferiscono - da quando e' stata nominata ha sempre rifiutato di incontrarli.


24 novembre 2009 - Omniroma

ISPRA, RDB CUB: «PRECARI SI PREPARANO A PERNOTTARE SU TETTO»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell'Ispra si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell' Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l'Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009». Così in una nota il sindacato Rdb Cub.

ISPRA, ZARATTI: «PRESTIGIACOMO INTERVENGA PER BLOCCO LICENZIAMENTI»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Il Governo metta in atto immediatamente gli strumenti più incisivi per porre fine allo stato di precarietà dei lavoratori dell'Ispra, oppure butti la maschera e decida che la ricerca scientifica per la difesa dell'ambiente non è una priorità». Lo afferma in una nota l'assessore regionale all'Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti: «La difesa dei livelli occupazionali all'Ispra è una questione fondamentale, e lo Stato non può permettersi di ledere i livelli occupazionali in un anno di crisi come questo. Questi lavoratori sono una priorità per la difesa ambientale che non deve privarsi delle intelligenze necessarie sotto il profilo scientifico. Basti pensare che tra i precari Ispra che rischiano il posto di lavoro ci sono alcuni ricercatori impegnati sulle navi dei veleni. La gestione commissariale di Ispra, inoltre, deve produrre un organico piano di riordino e non può limitarsi a licenziare personale qualificato, reinserendolo in Ispra, come è avvenuto in alcuni casi, attraverso agenzie di lavoro interinale». «I lavoratori ai quali non è stato rinnovato il contratto rappresentano un patrimonio di conoscenze, come dimostrano le centinaia di pubblicazioni scientifiche, del quale il nostro Paese non può fare a meno. Senza ricerca scientifica le condizioni ambientali nel nostro Paese sono destinate a peggiorare, con conseguenze pesanti sul fronte della salute dei cittadini - conclude Zaratti - Pertanto chiedo al Ministro Prestigiacomo di intervenire immediatamente per stabilizzare i precari Ispra, ai quali va la mia massima solidarietà, ed evitare che questo patrimonio di conoscenze venga disperso con un gravissimo danno per tutta la collettività nazionale».

ISPRA, TIBALDI: «ENNESIMA FERITA A TESSUTO PRODUTTIVO REGIONE»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «La vicenda dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale è l'ennesima dolorosa ferita inferta al tessuto produttivo regionale e ad un patrimonio di conoscenze scientifiche di grande valore, ma colpevolmente trascurato dalle autorità di governo». È quanto dichiara l'assessore al Lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi in una nota in merito alla situazione di crisi occupazionale dell'istituto di via Casalotti a Roma. «Nell'esprimere la mia vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e lavoratori in lotta - conclude - chiedo al Ministero dell'Ambiente di rinnovare i contratti in scadenza. Sono in gioco 250 posti di lavoro ed un contributo produttivo, anche dal punto di vista qualitativo, di assoluto rilievo sia in ambito regionale che nazionale».

ISPRA, LAURELLI (PD): «SOLIDARIETÀ AI PRECARI»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Duecento lavoratori già mandati a casa ed altri 180 non riconfermati a fine dicembre. Quello che sta accadendo all'Ispra è l'ennesimo esempio di una strategia che taglia costi senza alcuna programmazione e senza alcun interesse per la qualità del lavoro e la perdita di professionalità. Alcuni dei dipendenti a rischio lavorano all'Ispra da 15 anni ed hanno acquisito competenze ed esperienza. Ora se ne può fare a meno senza che l'attività dell'istituto ne risenta? Con 380 lavoratori in meno l'attività dell'istituto non potrà che subire un grave ridimensionamento. Mi unisco perciò all'appello al Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo perchè intervenga sul Commissario Ispra per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio delle attività di ricerca dell'ente». Così, in una nota, Luisa Laurelli, consigliere regionale del Pd.

ISPRA, CARAPELLA (PD): SCONGIURARE ENNESIMA EMORRAGIA POSTI LAVORO

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Dopo i 200 licenziati quest'estate ora a rischiare il posto sono altri 250 ricercatori dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: si tratta di un taglio spropositato che, oltre a ledere il diritto di centinaia di lavoratori e a causare un grave pregiudizio per la loro vita e quella delle loro famiglie, rischia di paralizzare, per mancanza di personale necessario, l'attività dell'Istituto stesso. Un paradosso inaccettabile che si abbatte su una struttura appena nata ed in grado di creare competenze proprio in uno dei settori più propagandati del momento, ovvero l'ambiente. Occorre un intervento deciso e congiunto di sindacati e istituzioni affinché sia scongiurata l'ennesima emorragia di forza lavoro sul nostro territorio che ha già pagato prezzi altissimi, vedi la vertenza Alitalia o, per restare sull'attualità, la grave situazione che stanno vivendo gli operai dell'Agile ex Eutelia». È quanto dichiara, in una nota, il presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa, Giovanni Carapella (Pd).

ISPRA, RDB CUB: «PRECARI SI PREPARANO A PERNOTTARE SU TETTO»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell'Ispra si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell' Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l'Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009». Così in una nota il sindacato Rdb Cub.

ISPRA, MASINI (PD): «ALTRI ROMANI CHE RESTANO SENZA LAVORO»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Altri cittadini romani, dopo quelli dell'Eutelia, di Gemma si ritrovano senza lavoro e senza stipendio. Con una mozione che chieda al Sindaco Alemanno e all'assessore al Bilancio Leo di intervenire presso il Governo nazionale per tutelare i dipendenti dell'Ispra, porterò il dramma di questi lavoratori in Aula Giulio Cesare». A dichiararlo in una nota Paolo Masini consigliere comunale Pd. «Ormai operai, ricercatori, impiegati per denunciare i loro licenziamenti, la violenza e la vergogna di uno stipendio che non percepiscono, sentendosi abbandonati dallo Stato, non possono far altro che salire sui tetti per manifestare e farsi sentire - continua Masini - La Giunta Alemanno si sta macchiando di un'inerzia che è incapace di garantire serenità e dignità ai propri concittadini di proteggerli dall'operato di un Governo nazionale che segue la sua stessa fede politica. Per questo come consigliere comunale presenterò un atto per sensibilizzare l'amministrazione capitolina affinché si adoperi presso il Governo Nazionale per tutelare i lavoratori dell'Ispra».

ISPRA, MONTINO: «INTERVENGA GOVERNO»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori precari Ispra che in queste ore stanno manifestando per la salvaguardia del posto di lavoro. Il mio appello è rivolto al Governo, ed in particolare ai Ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinchè si adoperi sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'Ente». Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Regione, Esterino Montino.

ISPRA, PASETTO (PD): «SOLIDARIETÀ A RICERCATORI»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Esprimo solidarietà e vicinanza ai ricercatori, tecnici e amministrativi del l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) di via dei Casalotti a Roma, molti dei quali hanno già perduto il posto di lavoro ed altri rischiano di perderlo nelle prossime settimane». Lo dice in una nota Giorgio Pasetto, componente dell'Assemblea nazionale del Partito Democratico. «Da quanto risulta, infatti - aggiunge - in Ispra si licenzia senza badare a quali progetti di ricerca vengono conseguentemente bloccati, come i progetti sul Mose, le bonifiche di zone portuali da ordigni bellici, la bonifica di siti inquinati, i monitoraggi ambientali di piattaforme off shore, la pesca sostenibile e acquacoltura. Faccio un appello al Ministero dell'Ambiente affinché ponga argine a questi licenziamenti rinnovando i contratti di questi lavoratori e - conclude Pasetto - esprimo vicinanza alle rappresentanze sindacali in questa difficile battaglia in difesa del lavoro».

ISPRA, PD: «PRESTIGIACOMO INTERVENGA A TUTELA POSTI LAVORO»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «Il Gruppo del Pd alla Provincia di Roma e il Partito Democratico del Municipio XVIII esprimono solidarietà ai lavoratori Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da stamattina manifestano sul tetto della sede di Roma». A dichiararlo, in una nota, sono i consiglieri provinciali Alberto Filisio e Marco Miccoli (presidenti delle Commissioni Ambiente e Lavoro) e il coordinatore del Pd del Municipio 18 di Roma Valentino Mancinelli, che hanno voluto incontrare i manifestanti in via di Casalotti 300. «L'accorpamento dei tre Enti che hanno dato vita all'Ispra (Apat-Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e i servizi Tecnici, Icram-Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare, INFS-Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) avrebbe dovuto razionalizzare in un'unica entità le competenze tecnico-scientifiche presenti al fine di corrispondere in modo puntuale ed armonico alla politica ambientale del Paese. A distanza di un anno - affermano i consiglieri - manca completamente un piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti e si assiste al progressivo smantellamento di gran parte delle attività di ricerca e protezione e monitoraggio ambientale. A giugno già 200 lavoratori precari hanno visto il loro contratto non riconfermato. Un patrimonio intellettuale e professionale di fondamentale valore per l'Istituto, documentato da centinaia di pubblicazioni scientifiche. Ora altri 250 lavoratori rischiano la stessa sorte. Ci appelliamo perciò al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo perché intervenga senza indugio sul Commissario Isra per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio delle attività di ricerca dell'Ente». «Inoltre - continuano i consiglieri del Pd - sosteniamo le richieste dei lavoratori relative al termine del regime di commissariamento, all'adozione di uno statuto che finalmente possa dare certezze circa le finalità e gli obiettivi dell'Ente, all'individuazione dei più idonei strumenti tecnico legislativi per la tutela dei ricercatori non strutturati dell'Istituto al fine di non dissipare le loro competenze e gli investimenti pubblici finalizzati alla loro formazione. Infine - concludono i consiglieri - chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo interistituzionale con Regione, Provincia e Comune, come da mozione già approvata dal Consiglio Provinciale, al fine di avviare le procedure per la soluzione della vertenza Ispra».

ISPRA, RDB-CUB: «PRECARI A OLTRANZA SU TETTO CONTRO LICENZIAMENTI»

(OMNIROMA) Roma, 24 nov - «I lavoratori precari dell'Ispra, dopo un'assemblea indetta questa mattina da USI RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'ISPRA, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato». Lo comunica, in una nota, L'Rdb-Cub. «I lavoratori precari dell'ISPRA sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare». «Come segreteria nazionale - continua Argentini - avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l'esplosione della rabbia di questi lavoratori. Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di USI/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina». Conclude il sindacalista di base: «Ci aspettiamo che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica».


24 novembre 2009 - Adnkronos

RICERCA: RDB-CUB, PRECARI ISPRA PRONTI A PERNOTTARE SUL TETTO

Roma, 24 nov. (Adnkronos) - «Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell'Ispra si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell'Istituto di Via Casalotti 300 a Roma». È quanto si legge in una nota di Rdb-Cub. «I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l'Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009», conclude la nota.

RICERCA: ESPONENTI PD SU ISPRA ROMA,
PRESTIGIACOMO BLOCCHI ALTRI LICENZIAMENTI

Roma, 24 nov. - (Adnkronos) - "Il gruppo del Pd alla Provincia di Roma e il Partito Democratico del Municipio XVIII esprimono solidarieta' ai lavoratori Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che da stamattina manifestano sul tetto della sede di Roma". A dichiararlo in una nota sono i consiglieri della Provincia di Roma Alberto Filisio e Marco Miccoli e risprettivamente presidenti delle commissioni Ambiente e Lavoro, e il coordinatore del Pd del Municipio XVIII di Roma Valentino Mancinelli, che hanno voluto incontrare i manifestanti in via di Casalotti 300. "L'accorpamento dei tre enti - continuano - che hanno dato vita all'Ispra (Apat-Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e i servizi Tecnici, Icram-Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare, Infs-Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) avrebbe dovuto razionalizzare in un'unica entita' le competenze tecnico-scientifiche presenti, al fine di corrispondere in modo puntuale ed armonico alla politica ambientale del Paese. A distanza di un anno - spiegano i consiglieri - manca completamente un piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti e si assiste al progressivo smantellamento di gran parte delle attivita' di ricerca e protezione e monitoraggio ambientale". "A giugno gia' 200 lavoratori precari hanno visto il loro contratto non riconfermato. Un patrimonio intellettuale e professionale di fondamentale valore per l'Istituto, documentato da centinaia di pubblicazioni scientifiche. Ora - si legge nella nota - altri 250 lavoratori rischiano la stessa sorte. Ci appelliamo percio' al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo, perche' intervenga senza indugio sul Commissario Ispra per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio delle attivita' di ricerca dell'ente". «Inoltre - sottolineano gli esponenenti del Pd - sosteniamo le richieste dei lavoratori relative al termine del regime di commissariamento, all'adozione di uno statuto che finalmente possa dare certezze circa le finalità e gli obiettivi dell'ente, all'individuazione dei più idonei strumenti tecnico legislativi per la tutela dei ricercatori non strutturati dell'Istituto al fine di non dissipare le loro competenze e gli investimenti pubblici finalizzati alla loro formazione». «Infine - concludono i consiglieri - chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo interistituzionale con Regione, Provincia e Comune, come da mozione già approvata dal Consiglio provinciale, al fine di avviare le procedure per la soluzione della vertenza Ispra».

RICERCA: DI PIETRO, IDV VICINA A LAVORATORI ISPRA

Roma, 24 nov. (Adnkronos) - «Esprimo la mia personale solidarietà e quella dell'Italia dei Valori ai lavoratori Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale, oggi costretti ad un gesto eclatante e disperato per protestare contro i licenziamenti annunciati dall'ente». Lo afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, in riferimento alla protesta dei lavoratori Ispra che, da questa mattina, sono sul tetto della sede di Roma. «È necessario e doveroso che il Governo intervenga per evitare che altre famiglie finiscano sul lastrico e che le professionalità dei lavoratori vengano mortificate e umiliate -continua Di Pietro- Una delegazione dell'IdV, guidata dal senatore Stefano Pedica, è al fianco dei lavoratori e, sulla delicata vicenda, il gruppo dell'IdV alla Camera presenterà un'interrogazione urgente al Governo affinchè intervenga con immediati provvedimenti».

RICERCA: PROTESTA PRECARI ISPRA,
SALITI SUL TETTO CONTRO LICENZIAMENTI
MINACCIANO DI RIMANERVI FINO A CONCLUSIONE VERTENZA
USI RDB, SONO ESASPERATI

Roma, 24 nov. (Adnkronos)- Protesta dei lavoratori precari dell'Ispra che oggi a Roma, dopo un'assemblea indetta questa mattina da Usi RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede dell'ente di via Casalotti dove minacciano di voler rimanere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'Ispra, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, «ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente» ricorda l'Usi RdB. «Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio -aggiunge il sindacato- il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato». «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione perchè -spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca- oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare». «Come segreteria nazionale -continua Argentini- avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l'esplosione della rabbia di questi lavoratori». «Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di Usi/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno -avverte Argentini- se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina». «Ci aspettiamo che -conclude il sindacalista di base- il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica».


24 novembre 2009 - Agi

RICERCA: PRECARI ISPRA SALGONO SUL TETTO CONTRO LICENZIAMENTI

(AGI) - Roma, 24 nov. - I lavoratori precari dell'ISPRA, dopo un'assemblea indetta questa mattina da USI RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. Lo rende noto un comunicato. L'ISPRA, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha gia' licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalita' dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verra' portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sara' di fatto completamente azzerato.
"I lavoratori precari dell'ISPRA sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della segreteria nazionale USI RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare. Come segreteria nazionale - continua Argentini - avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l'esplosione della rabbia di questi lavoratori. Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di USI/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina". Conclude il sindacalista di base: "Ci aspettiamo che il commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, e' necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica".


24 novembre 2009 - Aprile online

Ispra, i precari sul tetto
Crisi. L'ente di ricerca pubblica ambientale Ispra ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40 per cento del personale e la quasi totalità dei giovani. Al termine del piano di licenziamenti il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato da gennaio

Roma - Un gruppo di precari (i lavoratori questa mattina si erano riuniti in un'assemblea indetta dall'Usi Rdb) è salito oggi sul tetto della sede di via Casalotti, a Roma, per protestare contro il piano di licenziamenti.
"I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il ministro e la struttura commissariale che gestisce l'ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare. Ci aspettiamo - ha continuato il sindacalista - che il commissario abbia il coraggio di invertire la rotta e avviare subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente". Ai precari dell'Ispra è arrivata la solidarietà del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, per il quale "è necessario e doveroso che il governo intervenga per evitare che altre famiglie finiscano sul lastrico e che le professionalita' dei lavoratori vengano mortificate e umiliate". Giorgio Pasetto, componente dell'Assemblea nazionale del Partito democratico, ha ricordato che all'interno dell'Ispra "si licenzia senza badare a quali progetti di ricerca vengono conseguentemente bloccati, come i progetti sul Mose, le bonifiche di zone portuali da ordigni bellici, la bonifica di siti inquinati, i monitoraggi ambientali di piattaforme off shore, la pesca sostenibile e acquacultura". L'esponente del Pd perciò fa un appello al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, "affinché ponga argine a questi licenziamenti rinnovando i contratti di questi lavoratori". Al ministro si rivolgono anche i consiglieri provinciali di Roma del Pd Alberto Filisio e Marco Miccoli e il coordinatore del Pd del Municipio XVIII Valentino Mancinelli che questa mattina hanno incontrato i lavoratori precari. "Ci appelliamo al ministro dell'Ambiente Prestigiacomo perché intervenga senza indugio sul commissario Ispra per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio delle attività di ricerca dell'ente - hanno chiesto -. A distanza di un anno, manca completamente un piano organico per la valorizzazione delle grandi competenze scientifiche presenti e si assiste al progressivo smantellamento di gran parte delle attività di ricerca e protezione e monitoraggio ambientale. Chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo interistituzionale con Regione, Provincia e Comune, come da mozione già approvata dal Consiglio provinciale, al fine di avviare le procedure per la soluzione della vertenza Ispra".


24 novembre 2009 - Uno Notizie

ROMA, PROTESTA LAVORATORI ISPRA / negato confronto
Contro i licenziamenti i precari ISPRA sul tetto tutta la notte

I lavoratori precari dell’ISPRA, dopo un’assemblea indetta questa mattina da USI RdB Ricerca, hanno deciso di salire sul tetto della sede di via Casalotti a Roma e di non scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza. L'ISPRA, ente di ricerca pubblica ambientale che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. Se questo piano di licenziamenti verrà portato a termine, da gennaio il settore della ricerca sul mare sarà di fatto completamente azzerato. "I lavoratori precari dell’ISPRA sono ormai alla disperazione – spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare". "Come segreteria nazionale – continua Argentini - avevamo previsto che ulteriori licenziamenti, dopo i 200 della scorsa estate, sarebbero stati la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e causato l’esplosione della rabbia di questi lavoratori. Questa mattina un gruppo di lavoratori, delegati sindacali di USI/RdB, ha deciso di portare la protesta all'estremo, occupando il tetto dell'edificio nel quale hanno lavorato per anni. Non scenderanno se non di fronte ad atti chiari che garantiscano loro il mantenimento del posto di lavoro ed il sostegno al settore della ricerca marina". Conclude il sindacalista di base: "Ci aspettiamo che il Commissario abbia il coraggio di invertire la rotta ed avvii subito le iniziative adeguate che, è necessario precisarlo, sono possibili sia normativamente che economicamente. Questi lavoratori chiedono giustizia e lavoro. Lavoro nella ricerca pubblica". Ma vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione, i lavoratori precari dell’ISPRA si preparano ad affrontare la notte sul tetto dell' Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il Commissario per l’Ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009.


24 novembre 2009 - CNR media

PRECARI ISPRA PROTESTANO SUL TETTO

Roma - I lavoratori di Ispra sul tetto dell'ente per chiedere la stabilizzazione dopo anni di precariato. Argentini (RdB Ricerca): "Non scenderemo fino a quando la trattativa non sarà conclusa positivamente". Sul tetto da questa mattina i precari dell'ente di ricerca pubblica ambientale Ispra. Chiedono all'ente di ricerca pubblica ambientale, che effettua anche funzioni di controllo ed ispezione, di sbloccare la trattativa ferma da oltre un anno. "Siamo in trenta, altre quaranta persone sono alla base dell'edificio - racconta a CNRmedia dal tetto dell'Ispra Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca . "Questa mattina durante un'assemblea sindacale i lavoratori hanno deciso che dopo un anno e mezzo di trattative infruttuose e con il contratto che scade a fine dicembre non c'era altro da fare che prendere un'iniziativa drastica e rimanere sul tetto fino a quando non si chiude una trattativa con esito positivo. Questi - spiega ancora Argentini - sono lavoratori precari che prestano servizio in Ispra da una media di 5-6 anni con punte di 12 o 13 anni. Sono persone che attraggono fondi da vari enti, dall'Unione europea e dal ministero, hanno la capacità di trovare fondi e finanziamenti. Non è un problema economico, quello che noi chiediamo è che venga avviato un piano di stabilizzazione coerente con la loro funzione che è diventata essenziale per l'ente.


24 novembre 2009 - Bari Mia

L'Italia che soffre:
contro i licenziamenti i precari dell'Ispa salgono sul tetto dell'Istituto
di Angela Rubino

Roma - Mentre il tema "processo breve" continua ad occupare i media nazionali (e non solo) come se fosse la preoccupazione principale per gli italiani, a Roma questa mattina salgono sul tetto della loro sede, in via Casalotti, i precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Lo fanno per far sentire la loro voce, per rivendicare il loro lavoro e per contestare i licenziamenti che l'Istituto ha messo in atto: 200 precari storici già licenziati e 250 in via di licenziamento. In percentuale si tratta del 40% di lavoratori giovani che vengono messi "fuori" dall'Ispra. Il dirigente nazionale Usi Rdb Ricerca, Claudio Argentini, spiega come questa categoria sia penalizzata per i salari da "fame" e ora rischia anche di perdere il posto di lavoro dopo che sia il Ministero all'Ambiente (nelle vesti del ministro Prestigiacomo) e sia l'Ente Ispra hanno azzerato la ricerca riguardante il mare. Insieme ad Argentini anche i consiglieri provinciali del Pd, Alberto Fisilio e Marco Miccoli, chiedono al ministro Stefania Prestigiacomo un intervento urgente sul commissario dell'Ente affinchè si possa tutelare il lavoro dei precari Ispra e allo stesso tempo si chiede di rilanciare le attività di ricerca (auspicate anche dal Presidente Napolitano). Da parte dei consiglieri Pd non manca la puntualizzazione sulla scarsa attenzione, da parte del governo, nei confronti delle attività di ricerca essendo un utile mezzo per la salvaguardia dell'ambiente. L'Italia è in fermento, i lavoratori scelgono forme più forti per farsi sentire. Da Nord a Sud le problematiche lavorative stanno esplodendo. Dal Mezzogiorno arriva la protesta degli imprenditori agricoli che rischiano di perdere le proprie terre. Forse sarà arrivato il momento di pensare alle problematiche che affliggono seriamente il "popolo" italiano?


24 novembre 2009 - Villaggio Globale

Una brutta pagina
I precari Ispra sul tetto
Protestano contro l'annuncio di altri 150 licenziamenti ed intendono restare lì fino alla risoluzione positiva della vertenza. Rischia di essere azzerata la ricerca marina

Roma - Stamattina i lavoratori precari dell'Ispra sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti dell'Istituto, per occuparla contro l'annuncio di altri 150 licenziamenti, dopo i 250 che si sono già verificati tra gennaio e giugno 2009. L'amministrazione nominata dal ministro vigilante, la titolare dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, per tutta risposta ha chiamato le forze dell'ordine. I precari, appoggiati dal sindacato di base Usi RdB Ricerca, chiedono di salvare il loro posto di lavoro e riaprire un dialogo con il prefetto Vincenzo Grimaldi, commissario straordinario dell'Istituto, oltre che con il Ministro, che da quando è stata nominata ha sempre rifiutato di incontrarli. Non solo, ma in un improvvido intervento si appropriò di una stabilizzazione non sua. «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione perchè - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, il Ministro e la struttura commissariale che gestisce l'Ente stanno azzerando completamente la ricerca dedicata al mare». La ricerca marina ed una serie di controlli ambientali rischiano, quindi, di saltare in Italia, né l'aver accorpato enti differenti come Apat, Icram e Infs con l'inserimento da parte del Governo di un emendamento al decreto legge sull'emergenza rifiuti, pressati (ufficialmente) dal bisogno di semplificazione degli Enti, si è rivelata una mossa giusta. In pratica sono stati messi a rischio centinaia di posti di lavoro nell'agenzia governativa che esegue i controlli ambientali. L'ex Apat con circa 1.100 dipendenti, di cui oltre 400 precari, quasi il 50% di tutta la pianta organica, che di fatto svolge il 90% delle attività. E solo per un eufemismo, quindi, che si chiamano precari.