Dai porti italiani arriva un segnale importantissimo che la nostra organizzazione si impegnerà a trasformare da subito in mobilitazione e lotta. Alla consultazione online, promossa questa estate dal Coordinamento Nazionale Porti di USB, i lavoratori hanno infatti lanciato un messaggio chiaro e inequivocabile. Servono disposizioni urgenti che riconoscano finalmente il lavoro portuale come usurante. Quasi mille portuali hanno espresso il proprio voto sulla piattaforma online allestita in poche settimane dall’Unione Sindacale di Base.
A differenza di quanto previsto per altri settori produttivi e dei trasporti, pur essendo caratterizzato da mansioni con turni h24, iperflessibili, esposte alle intemperie, gravate da molteplici situazioni di rischio per la salute e l’incolumità dei lavoratori e con carichi di lavoro sempre più pesanti, l’esodo anticipato nel settore portuale non è ancora stato riconosciuto a tutti.
In questo scenario riteniamo quindi che, oltre ai contributi versati dalle aziende all’interno dello specifico fondo, peraltro ancora bloccato, istituito da anni dal contratto nazionale, sia assolutamente urgente reperire anche le risorse pubbliche necessarie al fine di riconoscere immediatamente i benefici dovuti a chi svolge un lavoro usurante e quindi a tutti i dipendenti operativi delle imprese autorizzate ai sensi degli articoli 16, 17 e 18 della legge 84/94 e di tutte le aziende dei Servizi di Interesse Economico Generale (SIEG) operanti nei porti italiani. A maggior ragione dopo che nell’ultimo rinnovo contrattuale gli aumenti economici ottenuti sono stati ben al di sotto dell’inflazione reale e che l’attenzione del governo sembra da mesi rivolta a tutto tranne che all’ascolto delle legittime rivendicazioni dei portuali.
A fronte di questa consultazione, il Coordinamento Nazionale Porti di USB inoltrerà una richiesta di incontro urgente ai ministeri competenti. Sarà dunque fondamentale l’avvio di una mobilitazione generale nei porti italiani affinché dalle parole si passi finalmente ai fatti.
I Lavoratori portuali italiani hanno già dimostrato, bloccando i porti contro il traffico di armi e in solidarietà al popolo palestinese, di essere capaci di organizzarsi e di perseguire obiettivi concreti. Adesso è il momento di dimostrarlo ancora una volta strappando una volta per tutte quei diritti e quei riconoscimenti che per troppo tempo sono stati negati a migliaia di lavoratori portuali.
Basta tentennamenti, rinvii e chiacchiere! Riconoscimento immediato del lavoro portuale come lavoro usurante ai fini pensionistici.
Coordinamento Nazionale Porti di USB