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Bologna: assemblea nazionale sul diritto all’abitare Sabato 18/09 h. 11:00, verso l’autunno di lotta e sciopero

Roma,

L’estate sta finendo, e il tema dell’abitare continua ad essere il grande assente dai dibattiti pubblici e istituzionali.

Le apparizioni mediatiche del Ministro delle Infrastrutture Sostenibili Enrico Giovannini non hanno mai sostanzialmente nulla a che vedere con l’abitare né coi temi che abbiamo posto negli ultimi mesi. Tantomeno abbiamo sentito qualche parola rispetto al che fare dopo la fine del già parziale blocco degli sfratti il 30 giugno 2021 e l’ulteriore sblocco che scatterà il 30 settembre, né rispetto alla gigantesca questione dei pignoramenti. Coerentemente con questa indifferenza, l’interlocuzione faticosamente avviata col Sottosegretario Cancellieri negli scorsi mesi può dirsi sostanzialmente esaurita per latitanza ministeriale senza che sia stato prodotto niente di rilevante.

Quella a cui stiamo assistendo, in definitiva, è una ulteriore stretta sul diritto all'abitare a livello nazionale. Lo vediamo dalla gestione degli ingenti fondi del PNRR e della stragrande parte dei progetti PinQua, che non tengono affatto conto della crescente richiesta di alloggi di edilizia residenziale pubblica (nell’ordine delle decine di migliaia specialmente nelle aree metropolitane, dove la crisi abitativa mordeva già ben prima dell’emergenza Covid-19), redirezionando invece i fondi verso le ricette di sempre: social housing, co-housing, progetti di gentrificazione e riqualificazione delle periferie per agevolare logiche speculative. Come ciliegina sulla torta, è notizia proprio di questi giorni che il governo, in totale sordina, abbia approvato una ulteriore semplificazione delle procedure di pignoramento e accorciato in maniera consistente i tempi entro cui le famiglie possono essere buttate in mezzo una strada.

Non a caso, fin da queste prime settimane di settembre nei diversi territori abbiamo già fissati diversi appuntamenti in difesa di persone singole, familiari e gruppi che rischiano di vedersi buttare in mezzo alla strada nell’indifferenza pressoché generale.  Nelle campagne elettorali delle grandi città, infine, il tema dell’abitare ancora una volta viene articolato perlopiù come tema di profitto, e gestione, da far finire nelle tasche di pochi, senza intaccare le condizioni strutturali della crisi in atto. Basti pensare, da questo punto di vista, alle trite e ritrite proposte di Agenzia per l’Abitare, piuttosto che il mantra del co- e social housing, spacciati come la panacea di tutti i mali (sebbene non abbiamo dato risultati rilevanti in alcun contesto).

Ci siamo lasciat* con un incontro nazionale online a fine luglio in cui avevamo messo in fila queste e altre considerazioni, volte a stringere i bulloni del conflitto verso l’autunno in due direzioni: capire come affrontare il tema della casa non solo in un’ottica difensiva, ma di attacco e riappropriazione; come ridare vigore alla proposta di legge per l’abitare che abbiamo iniziato a congegnare a livello nazionale, e che rappresenta probabilmente l’unico strumento utile per ‘aggredire’ la situazione in cui ci troviamo in modo complessivo al di là delle vertenze territoriali e specifiche. All’interno della proposta di legge, peraltro, emerge forte anche la richiesta di abolizione degli infami articoli 3 e 5 del Piano Casa Renzi-Lupi, che tanti danni e distanziamento sociale hanno prodotto (e continuano a produrre) anche nel corso di questa lunga sindemia. Nel corso dello stesso incontro ci eravamo ripromess* di prestare grande attenzione all’organizzazione dello sciopero generale del sindacalismo di base, convocato per l’11 ottobre. Il fatto che l’abitare sia incluso nella piattaforma di convocazione dello sciopero è un elemento del quale dobbiamo sicuramente tenere conto, portando dentro quella mobilitazione le nostre istanze e l’importanza della casa come strumento di riappropriazione di reddito indiretto, a fianco delle necessarie rivendicazioni per un salario giusto e reddito per tutt*.

Alla luce di questi elementi, proponiamo di rivederci in presenza sabato 18 settembre a Bologna alla Casa di quartiere Pilastro (Via Dino Campana 4) per elaborare collettivamente la nostra partecipazione allo sciopero e per capire come procedere nei prossimi mesi.